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Per le strade e i cieli di Pasolini poeta

Giuseppe Rando 9

Pasolini

- La Redazione -

Nel recente convegno tenuto presso la Pinacoteca di Reggio Calabria, a conclusione del ciclo di conferenze su Pasolini regista, narratore, polemista e poeta, organizzato dal CIS – Centro Internazionale Scrittori – della Calabria, il prof. Giuseppe Rando ha tracciato, in apertura, un ampio quadro della poesia di P. P. Pasolini, decisamente antiermetica e antinoventesca, che si connota, sin dalle liriche dell’Usignolo della chiesa cattolica, per un forte dissidio, tutto interno alla religione cattolica, tra la tensione spirituale del giovane poeta e l’avvertenza della miseria della condizione umana, accentuata, in ispecie, dall’inclinazione all’eros omosessuale, vissuto dallo stesso, tra le primule di Casarsa, negli anni Quaranta, in Friuli, con profondi sensi di colpa (il critico ha letto, a conferma, il componimento Carne e cielo).Tale dissidio assume una dimensione sociale nella raccolta del 1957 Le ceneri di Gramsci, in cui si rivela al mondo la potenza espressiva di Pasolini, l’originalità del suo mondo poetico, la forza della sua passione politica e civile, insieme con modi stilistici «inattuali», antiermetici e fedeli, per converso, alla tradizione (soprattutto dantesca, leopardiana e pascoliana), come si evidenzia, oltre che nel famoso poemetto che dà il titolo al libro, nel Pianto della scavatrice e in Quadri friulani, letti, a tratti, dal relatore.Il meglio della poesia pascoliana è tuttavia rinvenibile, a giudizio di Rando, in La religione del mio tempo (1961) e Poesia in forma di rosa (1964) in cui al dissidio interiore originario e permanente si associa il dissidio profondo tra il sogno irripetibile del perduto paradiso friulano e la scoperta dell’«ipocrisia borghese», imposta dal neocapitalismo trionfante, che «omologa» i comportamenti degli italiani, distruggendo la civiltà contadina e imponendo costumi edonistici e violenti. Il relatore ha letto versi del poemetto in terza rima La religione del mio tempo, del poemetto in endecasillabi sciolti La ricchezza, della Supplica a mia madre, delle Belle bandiere, di Una disperata vitalità.Di Trasumar e organizzar, ultima raccolta di poesie pubblicata da Pasolini, nel 1971, lontanissima da ogni preesistente modello metrico ed espressa in una lingua che è «quasi prosa», il relatore ha letto Uno dei tanti epiloghi e Versi del testamento.

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