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A Barcellona Pozzo di Gotto incontro con la scrittrice Patrizia Zangla.

 

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- di Marcello Crinò -

Domenica 15, presso l’Auditorium San Vito, incontro con la scrittrice Patrizia Zangla, in un evento organizzato dall’Assessorato Comunale alla Cultura. La Zangla, nata a San Candido, in provincia di Bolzano, ma di famiglia barcellonese, rappresenta una delle eccellenze cittadine, nota in tutta Italia, come ha spiegato il Sindaco Roberto Materia nel porgere i saluti, assieme all’assessore alla cultura Ilenia Torre, che ha illustrato la biografia della scrittrice, giornalista pubblicista e docente di filosofia e storia. Collaboratrice della Gazzetta del Sud, è autrice di numerosi articoli specialistici e saggi storici, attenta ai temi dell’antisemitismo, dei totalitarismi e alla cultura di Genere. Ha pubblicato 1943-1945: l’Italia in camicia nera (Leone Editore), dove tratta della storia e del costume dall’Italia fascista alla Resistenza, vincitore del premio Kafka 2013 e di altri premi. L’incontro è stato introdotto dal giornalista Benedetto Orti Tullo, che ha poi lasciato la parola a Patrizia Zangla, la quale nel corso di una lunghissima lettura ha sostanzialmente ripercorso il suo ultimo libro, A un figlio, amoroso giglio, un viaggio dagli anni Cinquanta agli anni di piombo, dalla guerra fredda alla Jihad, pubblicato da Leone Editore. Coadiuvata da altri lettori, amici e amiche della cultura barcellonese (Alessando Cocuzza, Annamaria Imondi, Roberta Macrì, Angelo Napoli, Francesco Russo, Tanina Caliri, Angela D’Anna), ha attraversato, accompagnata anche da immagini e filmati di repertorio, i fatti salienti della recente storia italiana e internazionale, tra costume, società, musica, attentati, rapimenti, omicidi. Una serata di lettura, dunque, con un solo momento di parlato, quando ha spiegato la struttura del libro, con i capitoli organizzati secondo le lettere dell’alfabeto, e il tipo di libro, cioè un testo di biografia e saggistica sulla storia d’Italia e d’Europa, e concludendo con il concetto che il leggere è un atto rivoluzionario. La lunga serata è stata integrata da momenti di danza, con la ballerina Alessia Biondo, e le musiche alla tastiera eseguite da Giovanni San Giovanni.

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 16 Maggio 2016 07:03
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