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Messina - sabato 2 Luglio, presso l'ex Chiesa di Santa Maria Alemanna, presentato il romanzo di Patrizio Calabrò “Vincent Van Gogh”.

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Una piacevole occasione, un momento di cultura in una città come la nostra cosi distratta dalle sue stesse origini e lasciata sola dall'indifferenza delle Istituzioni. Sono queste le motivazioni e gli intendimenti che hanno fatto da cornice alla presentazione, sabato 2 Luglio, presso l'ex Chiesa di Santa Maria Alemanna, del romanzo di Patrizio Calabrò “Vincent Van Gogh”. Moderato da Giuseppe Palomba (Gazzetta del Sud), sono intervenuti come relatori l'On. Giovanni Ardizzone, presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana e l'architetto Nino Principato, storico dell'arte. La serata è stata arricchita dalle letture di alcuni passi ad opera dell'attrice messinese Bernadette Malaponti. L'on. Ardizzone ha evidenziato come troppo spesso negli ultimi anni è stata trascurata un adeguata programmazione di attività culturali nella nostra città. Il presidente dell'ARS ha messo in rilievo come ci sia bisogno, nel panorama cittadino, di questi momenti aggregativi, dove si posso costruire un confronto di idee che lasci a tutti gli intervenuti qualcosa di importante. Proprio per questo, conclude, il libro può costituire una sorta di rinascita culturale, perché disegna mirabilmente un intreccio sula vita di uno dei pittori più grandi dell'Ottocento, toccando il cuore di chi legge, forse troppo poco ascoltato nella nostra epoca. Pregevole è apparso l'intervento critico dell'architetto Nino Principato, che ha detto: …entrare nella “carne” del bellissimo e struggente romanzo di Patrizio Calabrò, per capire a fondo la profonda spiritualità del suo testo dove van Gogh, è presentato non solo e non soltanto come pittore, ma come uomo, al di là della sua pittura per la quale è universalmente conosciuto e agitato dall’interrogazione aperta e non conclusa su dove siano la vita e la gioia, il dolore e la speranza. Non nelle singole sconfitte dell’uomo van Gogh, come ce lo presenta in maniera assolutamente originale Patrizio Calabrò, sta il problema e il dramma, quanto nell’assenza di un filo che unifichi i dispersi momenti di un’unità in cui riconoscersi, la possibilità sempre più remota di dare vita a una famiglia in un legame stabile affettivo. Per l’autore del libro è il grido di solitudine di una mente straziata che cerca comunione; è la richiesta di ascolto, di comprensione e di affetto. Tutto ciò lo trova in Rachel, una prostituta, splendida, umanissima figura di donna realmente esistita; bellissimo essere di “tutti e di nessuno”, scrive Patrizio nell’antefatto al suo romanzo.
L’abilità narrativa dell’autore è così profonda, così raffinata, così minuziosa nei particolari descrittivi da far rivivere realmente al lettore quanto va leggendo, scaraventandolo nella scena; lui è lì; è presente insieme ai due personaggi. Patrizio Calabrò è un maestro di sottigliezze come lo fu Sciascia; è un archeologo della visione e della fantasia capace di costruire righe su righe di grande ricchezza introspettiva e descrittiva su un semplice dettaglio che può anche apparire banale come, ad esempio, una scatola di bottoni: “Il suo bottino, tolto l’aggio di Madame Cordom, l’aveva raccolto nella vecchia scatola dei bottoni Salpitelle, tutta lucida nel suo smalto nero, con un sottile bordo color verde cinabro e decorato con piccoli fiori in oro dipinti con grande maestria.” -E ancora- “che ciò potesse colmarle il cuore di felicità, era difficile accettarlo,ma quando senti che la dimensione delle cose cui tieni ha la misura della tua scatola dei bottoni Salpitelle, avverti che oltre quel nascondiglio c’è uno spazio dove desideri e realtà possono concedersi qualche momento di tregua.”
La sua scrittura è come pittura, in un rapporto ricco di suggestioni, di echi, a volte di provocanti anomalie e con sorprendente e impeccabile rigore storico-filologico, attento anche ai più minuti particolari, l’autore ricostruisce un’epoca della Parigi di fine ‘800: ”L’Esposizione Universale, il Salon del Louvre, gli Impressionisti, la Tour Eiffel, la “Belle Epoque” di Toulouse Lautrec e della ballerina Jane Avril del famoso Moulin Rouge, sfondo nel quale si muove Rachel, intrigante protagonista di tutto il romanzo. ...

Ultima modifica il Sabato, 15 Ottobre 2016 11:45
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