- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Messina. L’avevo incontrato a Milazzo una prima volta, presentatomi da Pippo Castorina, manager commerciale di diverse aziende; lo avevo visto al lavoro: un vero miracolo della natura, Anthony Andaloro, quando si dice “ Diversamente abile”, è proprio vero: Andaloro rivela spiccate qualità di chef, tali da fargli conquistare l Italia, le televisioni e l Europa. Lo intervistiamo in Fiera, davanti a Braciolando, di Franco Fabiano, il mago degli involtini tipici messinesi. Anthony è con la sua nuova compagna e due figli.
Chi è Anthony Andaloro?
Sono nato il 13 agosto del 1966 in un paesino di provincia; avevo dei problemi visivi lievi che sono sfociati nel morbo di Stargardt e perdo la vista; mi laureo come maestro decoratore d’arte del ‘700 nel 1989 con il massimo dei voti, allievo del maestro scultore de Il Cristo velato Felice Tagliaferri ( scultura che è stata in mostra anche a Messina , presso la Chiesa di Santa Maria Alemanna).
Per la mia vista sono andato a Cuba, nel 2003 e 2004, ma, nonostante due trapianti, perdo la vista, cado in depressione ma mi risollevo in terapia , alla grande; cosa so fare? Mi sono chiesto.
Nel 2012 nasce la figura del Blind Chef Anthony Andaloro e inizio un percorso in cui invito a degustare a lume di candela, qualsi al buio, ai miei clienti, cibo di qualità, piatti ricercati e raffinati…Le cene sensoriali a lume di candela riscuotono un enorme successo in privato, in Tv in pubblico, alla grande.
Anthony Andaloro fai molto per la charity?
Si, organizzo cene solidali per beneficenza , destinati , i proventi, ad hoc per dei bambini che debbono subire interventi chirurgici importanti per la loro vita o per bambini downs.
Hai preso parte a diversi Cookings show, quali?
L ultimo a Milano City “ Fa’ la cosa giusta”; l APci mi ha premiato Stelle della ristorazione 2015 e 2016; ricordati che la vita è fata di incontri: ha creduto in me Carlo Caneba il comico… da allora sono seguite trasmissioni in Tv a non finire…Non ho nemmeno il tempo di recarmi in tutti i posti in cui mi chiamano.
Come ami soprattutto definirti?
Il cuoco diversamente abile, il cuoco del buio…?
Il cuoco solidale: ogni mio evento è rivolto anche a coloro che hanno più bisogno di aiuto di me.
Oggi, sono tutti tristi i giovani che hanno tutto:
Per te cos’è la felicità, Anthony?
E’ credere nelle proprie potenzialità, farle venire fuori ed essere soddisfatto di quello che le proprie capacità, spinte al massimo, possano trasformare la vita in un miracolo, ogni giorno.
Cosa ti meraviglia, di te, ogni giorno?
Mi meraviglia, ma è diventata normalità: io taglio cucino piatti che riscuotono enorme successo, pelo patate, sbuccio arance….e non mi taglio mai!