- di Marcello Crinò -
Alla presenza della critica d’arte Maria Teresa Prestigiacomo è stata inaugurata sabato 24 mattina nei locali dell’ex Stazione ferroviaria la mostra di pittura di due artisti siciliani: Sebastiano Caracozzo e Giuseppe Fratantonio. L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco Nomos di Manno assieme all’Accademia Euromediterranea delle Arti, all’Associazione Nazionale del Fante e con il patrocinio del Comune di Barcellona.
Carmelo Maimone, presidente della Pro Loco Nomos ha spiegato il senso della mostra e il ruolo svolto dal sodalizio, che intende sempre incontrarsi in un dialogo con le altre associazioni del territorio. L’assessore Gianluca Sidoti ha portato i saluti dell’Amministrazione e del Sindaco, giunto poco dopo. Ha ringraziato i due artisti che hanno scelto Barcellona per la loro mostra, che si inserisce in questo momento di ulteriore sviluppo della rinascita della cultura nella città, ricordando che vi sono in corso circa trenta eventi, tra mostre, mercatini natalizi, presepi artistici, concerti.
Anche Maria Teresa Prestigiacomo ha sottolineato la straordinaria apertura della città verso l’arte e la cultura, ribadendo come la cultura sia un volano per le città e l’economia. Si è soffermata quindi sui due artisti, iniziando la Caracozzo, da lei presentato per la prima volta. Un artista autodidatta, dalla pittura colta, padrone della tecnica, con pittura stesa su stoffe arabescate e carte da parati incollate sulle stesse tele, creando atmosfere magiche arabeggianti che rimandano alla memoria storica della Sicilia; insomma un omaggio al mondo mediterraneo. Fratantonio, artista da lei già conosciuto e presentato, nei suoi dipinti si muove tra cielo e mare, con cieli sconfinati come l’Infinito leopardiano. Un omaggio alla solitudine esistenziale, una meditazione contemplativa sul paesaggio siciliano, dove emerge la straordinaria luminescenza. Due artisti diversi ma che si compensano a vicenda con alcuni fili conduttori comuni.
La mostra resterà aperta fino al 4 gennaio 2016, ore 10-12,30 e 17-20