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Mezzo secolo d’arte di Giuseppe Messina nel Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto.

- di Marcello Crinò -

Sabato 28, nel Nuovo Teatro Mandanici, per la prima volta nella sua storia, peraltro abbastanza breve, è stata aperta la mostra sui Cinquanta anni di arte e cultura del Maestro Giuseppe Messina. All’ingresso, dove alla presenza del Sindaco Roberto Materia e degli assessori Ilenia Torre e Gianluca Sidoti è stato tagliato il nastro, spiccavano alcune grandi opere pittoriche montate su ruote, quasi evocanti delle scenografie teatrali, assieme ad alcune opere di scultura.

Il resto delle opere è stato possibile ammirarlo nel foyer (al piano superiore), dove si è svolta la presentazione dell’evento, coordinata da Maria Torre, biografa dell’artista e Vice Presidente del Movimento per la Divulgazione Culturale, l’associazione fondata da Messina al suo ritorno da Roma, dove visse in gioventù per diversi anni e dove, a contatto con esponenti del mondo dell’arte e della cultura, potè maturare le esperienze che lo hanno portato ad essere uno degli artisti barcellonesi più impegnati e riconosciuti.

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Maria Torre nell’introdurre la serata, ha proposto dei cenni biografici dell’artista, per poi dare la parola ai vari interventi, aperti dai saluti degli assessori alla Cultura Ilenia Torre e ai Grandi eventi Gianluca Sidoti.

Gli interventi sono proseguiti con i presidenti di alcune associazioni che hanno fatto parte del Comitato d’onore dei festeggiamenti: Andrea Italiano, presidente della Pro Loco Manganaro; Francesco Cardile, presidente dell’Accademia delle Muse;  Rosario Fodale, presidente di Messinaweb.eu; Caterina Barresi, presidente di Filicus Arte; Teresa Rizzo, presidente Accademia Amici della Sapienza e Nino Pracanica, artista milazzese, che gli ha voluto dedicare una poesia.

Ha poi preso la parola lo stesso Giuseppe Messina, per ringraziare gli Amministratori,  il Comitato d’onore che ha lavorato diversi mesi per organizzare l’evento e tutti  i presenti, e mostrando la sua soddisfazione di essere arrivato a questa meta. Per concludere ha letto la lettera di auguri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviatagli dal capo del cerimoniale Luigi Cremoni. 

Dai vari interventi che si sono succeduti è emersa la figura di un artista dalle molteplici sfaccettature e interessi (pittura, scultura, poesia, letteratura, cinema, teatro) impegnato nella denuncia, nelle lotte politiche e artistiche e nella diffusione della cultura con tutti i mezzi possibili. La serata è stata altresì integrata da un intermezzo musicale dei maestri Alessandro Monteleone alla chitarra e Fabio Lisanti al violino, con brani di Ibert e De Falla. Per l’occasione è stato pubblicato il catalogo con le foto delle opere, testi critici e testimonianze.

La mostra avrà altre due sezioni che saranno inaugurate prossimamente: la prima alla galleria della Vecchia Stazione, dall’11 febbraio, la seconda al Villino Liberty dal primo marzo.

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Ultima modifica il Domenica, 29 Gennaio 2017 09:36
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