- di M. C. -
Mercoledi 9 agosto 2017 alle ore 19.30 è in programma il nuovo appuntamento“Impronta d’autore per il Museo Epicentro”. Protagonista della serata, che si terrà presso il Museo Epicentro a Gala di Barcellona Pozzo di Gotto, sarà l’artista Filippo Minolfi.
Dopo i saluti di Nino Abbate fondatore del Museo Epicentro e ideatore del progetto, interverrà il critico d’arte Andrea Italiano, intervisterà Flaviana Gulli, Presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro” Barcellona P.G., giornalista e capo redattore di 24live.it. Il progetto culturale, promosso dal Museo Epicentro in partenariato con l’Associazione “Barcellona Live” e la testata giornalistica 24live.it, ha visto già la partecipazione dell’artista e poetessa Salva Mostaccio, dello scultore Salvatore De Pasquale, dell’artista e storico della città Marcello Crinò, del Direttore artistico del Teatro “P. Mandanici” Sergio Maifredi, del critico d’arte Andrea Italiano, del fondatore di Fumettomania Mario Benenati, dell’editore Pierangelo Giambra, del musicista Antonio Vasta, del cantautore Carlo Mercadante, del politico Domenico Nania, della giornalista e scrittrice Francesca Romeo, del poeta Carmelo Aliberti, che alla fine di ogni incontro hanno lasciato la loro impronta su una mattonella di cm 30×30 in argilla cruda per la collezione d’arte su mattonelle del Museo Epicentro.
E’ la volta di Filippo Minolfi, artista nato a Barcellona Pozzo di Gotto, vive a Messina , che dopo essersi laureato in Giurisprudenza ha deciso di dedicarsi totalmente alla pittura ed alla scultura.
Ormai ben conosciuto nel campo artistico messinese e non. Ha tenuto mostre personali in Italia, a Messina, Cefalù, Taormina, Catania, Cosenza, Napoli, Sorrento, Brescia, Verona… e mostre collettive in Italia ed all’estero: a Parigi ed a Londra.
La sua ricerca si sviluppa attraverso uno studio del dato reale e concettuale e rifacendosi alla Metafisica, una serie di opere, olii su tela, in cui si intreccia la riflessione sul disagio interiore dell’uomo contemporaneo – afflitto da una ricerca ansiosa e troppo spesso fine a se stessa, da una tecnologia che non può rimanere indietro… un uomo sempre più incapace di sapere stare nei suoi sentimenti – con una speranza di un risveglio, che Minolfi esprime attraverso la raffigurazione di un uovo (da sempre simbolo di vita) e da un cielo sereno in cui si stagliano pezzi di legno e ferro, residui da precedenti costruzioni.
Fra le opere più rappresentative di Filippo Minolfi, oltre agli affreschi realizzati nel catino dell’abside e nei pennacchi della cupola della Basilica Cattedrale di Barcellona, ci piace ricordare il monumento dedicato al poeta Bartolo Cattafi, il monumento in memoria dello scienziato prof. Sebastiano Genovese, un volto di S. Pio conservato nel museo di Pietrelcina e la stele commemorativa del musicista Maurizio Donia.