Nei secoli che corrono tra il risanamento operato da Ottaviano Augusto, alla caduta dell’Impero Romano ( 476 d.C.) avvengono notevoli mutamenti. Le zone agrarie dell’ isola nel II sec. diventano preda di speculatori della classe senatoria romana. Agli inizi del III secolo, l’imperatore Caracalla cerca di arrestare la crisi economica e sociale estendendo il diritto di cittadinanza a tutti gli uomini liberi abitanti nell’Impero. Di fatto però l’aspetto più saliente è il propagarsi del Cristianesimo. In Sicilia la diffusione del Cristianesimo avviene in modo lento e laborioso, ostacolata dal persistere dei culti pagani. Nel IV sec. la Sicilia viene invasa dai Vandali, provenienti dall’ Africa settentrionale e i cattolici subiscono dure vessazioni. Nel V sec. i Goti succedono alla presenza dei Vandali in Sicilia e il re Teodorico tende, senza riuscirvi, ad una politica di tolleranza nei confronti dei cristiani. Nel 536 l’imperatore Giustiniano da inizio ad una serie di spedizioni belliche contro i Goti e proprio la Sicilia diventa epicentro della guerra gotico- bizantina. Il nuovo re barbaro Totila avvia una riforma agraria che mette nelle condizioni, a quanti lavorano la terra, di diventare i legittimi proprietari. Nel 584 Giustiniano esce vincitore della guerra e riammette il vecchio ordinamento fondiario. Ben preso Bisanzio instaura in Sicilia uno sistemi fiscali tra i più gravosi della storia, accrescendo il malessere sociale. In queste condizione si spiega l’operato di Papa Gregorio Magno, elevato al soglio pontificio nel 590. Il nuovo Papa rinnova l’organismo della Chiesa in senso dottrinale, disciplinare e amministrativo, intraprendendo una riorganizzazione economica , sociale, otre che politica e religiosa in Sicilia. L’operato di Gregorio Magno però è anche indirizzato alla salvaguardia delle politiche agrarie della Chiesa, che vede nella Sicilia un ampio latifondo che assicura la produzione di grano, mentre Roma stessa è minacciata dai Longobardi.
L’altopiano montano di Montalbano era ai tempi, una zona di buona produzione agricola e pertanto presa d’ attenzione sia da Roma che dai Bizantini, che continuano a presidiare militarmente la Sicilia.
Fine IV parte .