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TRELECINEFORUM - Il canale televisivo di Messina che si occupa di cultura

 

- di Giuseppe Messina -

   Grazie al giovane amico Antonio Previti che, come me, fa parte dell’Associazione Teatrale “Testuggine” presieduta dal regista Salvatore Cilona sono stato invitato a registrare un’intervista per il programma “Milleunastoria” di “Tcf – Tv” (il canale televisivo “Telecineforum” di Messina) che va in onda di mercoledì alle ore 21,00 e in replica alle ore 21,30 (la puntata è disponibile in streaming sul sito www.tcftv.it). Questo amico, dopo essere stato in visita all’“Oikos Museion” ovvero la mia casa museo di Barcellona Pozzo di Gotto, ha creduto opportuno mettermi in contatto con la redazione e con Daniela Orlando in particolare, la conduttrice del suddetto programma culturale in cui sono invitati artisti, letterati e uomini di cultura più in generale. Il tema della puntata registrata è stato “Il concetto di arte e la creazione della bellezza” ispirato all’opera di Thomas Mann “Morte a Venezia” di cui la conduttrice ha letto un brano per fare un parallelo con un pezzo tratto dal mio romanzo “Pagine superstiti e drammi di casta” scritto alcuni decenni fa, un passo che mi piace riportare qui di seguito a cui ho dato il titolo “ La scintilla creatrice dell’opera d’arte”:

   “Il mio sguardo si è posato sulle tante meraviglie del mondo dove mi sono soffermato incantato, ma non c’è stato niente che abbia causato in me quella stessa straordinaria scintilla dell’ispirazione di quando mi lascio vincere dalle cose, dalle opere, dal paesaggio, dagli eventi e dai drammi della Sicilia. Qui tutto m’ispira. Ho la possibilità di scegliere. Dipende dall’occasione o dalla convenienza. La scintilla diventa fiamma di un’idea che può prendere corpo sopra una tela, in una pietra, nel risultato di una fusione in bronzo, nei versi di una poesia, di un poema, in un’opera teatrale, in un romanzo oppure in un articolo di giornale o altro.

Così è concepita un’opera d’arte: il risultato del bisogno di creare da una scintilla, dall’idea compendio d’esperienza.

   Chi crea l’opera d’arte è come una donna gravida che è costretta a partorire e, così, lascia ai posteri, la chiarificazione del suo pensiero. Questo hanno fatto quelli che sono venuti prima di noi, spesso inutilmente (per i tanti indifferenti).

   Comunque, quando saremo vecchi, quando avremo poco da guardare innanzi, costretti a guardare indietro, vorremmo correggere gli errori commessi, ma deboli e senza più tempo, nel sentire il fiato della morte, inseguitrice spietata, il pentimento ci assalirà.

   Allora non potremo che raccontare ai nostri nipoti distratti, la magnificenza “inutile”, la bellezza lussureggiante, ignorata, della nostra meravigliosa Sicilia.

   Quando saremo vecchi, quando il pentimento ci renderà saggi apprezzeremo ciò che abbiamo perso durante la corsa sfiancante che nulla ci ha fatto gustare.

   Eppure sapevamo: sul nostro mare passarono la storia più grande, il mito, gli dèi, gli eroi, però, falsi semidei, noi che giammai ammettemmo di essere arroganti, li abbiamo disprezzati rimanendo giocati.

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   E si, “Sul nostro mare passò la storia più grande”, in un’isola come tante, ma con il

privilegio di essere al centro del Mediterraneo, il mare tra le antiche terre, tra le antiche civiltà. I nostri antenati lasciarono segni importanti, segni per cui ci è permesso scrivere la loro e la nostra storia, ci è consentito individuare le nostre radici. Quei segni sono l’immenso patrimonio, il capitale che gli isolani non hanno saputo divulgare per trarne ricchezza culturale per tutti, per un florido futuro. È da tenere sempre presente che le bellezze artistiche, monumentali e i beni che arricchiscono la cultura universale lasciateci dagli antichi popoli che hanno a turno invaso la Sicilia sono la ricompensa per le sofferenze inferte ai siciliani. Dobbiamo difendere questi beni perché essi sono costati un prezzo molto alto. Ma tra le ricchezze, specchio di tanta cultura, sono moltissime le meraviglie naturali dimenticate o deturpate non soltanto dalle intemperie, ma soprattutto dalla colpevole incuria degli uomini ottusi che hanno amministrato l’isola. Occasioni sciupate nel tempo da chi è rimasto in attesa di un messia improbabile, magari straniero che distribuisse felicità e sollevasse gli uomini dalla propria, intima miseria dell’anima”.

   Questo mio intervento letto all’inizio della trasmissione, subito dopo la presentazione della conduttrice, è stato la base su cui si sono imbastite le varie domande a cui ho risposto. Dalle mie risposte non poteva non emergere lo scoraggiamento, la delusione ed il mio sentirmi tradito e anche cacciato via, a suo tempo, da chi non ha espletato il dovere nell’amministrare la Sicilia; cacciato via da una terra dove mancavano, come mancano tutt’ora, quei presupposti perché un giovane potesse realizzare i propri sogni e dare il contributo per la crescita di questa meravigliosa isola resa una pattumiera, ed un ricettacolo d’industrie inquinanti quando avremmo dovuto sfruttare le risorse naturali come il sole, il vento e le onde marine per la produzione di energia pulita.

   “Milleunastoria” è veramente un ottimo programma televisivo e bisogna complimentarsi con gli ideatori che permettono a personaggi importanti del territorio di esprimersi pubblicamente e così dare un contributo alla crescita culturale della società.

   Devo dire che mi sono trovato bene; grazie alla conduttrice Daniela Orlando ho potuto raccontare un po’ della mia storia d’artista impegnato socialmente, delle mie tante forme d’arte ed il mio impegno nel recupero della classicità che sta alla base della civiltà occidentale.

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