- di Giuseppe Messina -
A volte può sembrare strano come una telefonata possa avere una conseguenza particolare.
A telefono era Peter Ciani, il cantautore italo australiano, colui che per primo ha portato il canto all’italiana nell’Oceania: mi disse che si trovava in Sicilia e che sarebbe passato per un saluto prima di ripartire verso la Grecia. Pensando che non sarebbe potuto finire con un semplice saluto mi feci promettere che sarebbe rimasto a cena. Ottenuta la promessa, ho telefonato ad un comune amico, un altro musicista, precisamente il Maestro concertista Alessandro Monteleone, fenomeno della chitarra classica; sapevo che avrebbero avuto reciproco piacere incontrarsi e cosi ci siamo ritrovati con le nostre rispettive mogli ed il piccolo Giuseppe Monteleone (Altro talento teatrale di cui sentiremo parlare negli anni avvenire) alla stessa tavola, in verità, più per stare assieme e chiacchierare che per mangiare, mancava soltanto un altro grande amico comune ovvero il professore Nino Bellinvia, giornalista, critico musicale e letterario che, come Peter, vive lontano dalla Sicilia matrigna. Comunque abbiamo brindato con spumante italiano alla sua salute e lo abbiamo chiamato tramite telefono per farlo sentire vicino a noi.
Era mia intenzione fare un’intervista a Peter Ciani, ma non volevo diventasse una cosa professionale; desideravo che lui parlasse liberamente così che le mie domande sono state mosse dai ricordi di quando ero un ragazzino.
Peter Ciani, partito per l’Australia all’età di sedici anni, (si chiamava Pietro Cicciari), abitava nella frazione Gala del comune di Barcellona Pozzo di Gotto, a circa trecento metri da casa mia. Ricordo che spesso passando davanti la sua abitazione sentivo un piacevole suono di fisarmonica. Un suono che ad un certo punto non ho più sentito: Pietro era andato via da Gala per frequentare accademia del canto di Roma diretta dal Maestro napoletano Antonio Capodanno e presieduta dal valentissimo Maestro Michele Galvieri, autore di tante bellissime canzoni classiche italiane. Il metodo era il “Bona” che è il metodo più conosciuto in Italia, in chiave di violino trasportato in sei tonalità.
Dopo aver studiato con grande passione e ottenuto straordinari risultati si è recato in Australia per la sua prima tournée di cantante dalla piacevole voce di tenore, con il nome d’arte di Peter Ciani. Il suo successo è stato fulmineo, grandioso e continuo che dura fino ai nostri giorni, come cantante e come autore di numerose canzoni, per se e per altri artisti tanto che non gli è venuta voglia di fare ritorno in Italia. Sotto contratto con “La Voce del Padrone”, diventata poi “EMI”, una delle più importanti case discografiche, ed anche con la “Fonit Cetra” ha inciso numerosissimi dischi con canzoni in italiano, in napoletano ed in inglese.
Ciononostante non ha mai dimenticato la nostra Italia dove, più volte, ospite in diverse trasmissioni alla Rai Tv “Uno Mattina”, “Porto Matto”, “Ci Vediamo in Tv”. Ma la sua attività non è stata soltanto musicale, infatti ha lavorato in teatro, anche con Melo Freni dell’opera “L’ultimo rogo” ed in opere cinematografiche e sono sue le canzoni inserite nelle colonne sonore di diversi film. Con una canzone ha anche rappresentato l’Australia alle Olimpiadi di Sydney. Nel maggio 2008, Peter Ciani e suo figlio Pete Ross, cantante-attore, sono stati per quattro volte ospiti speciali su RAI Tv internazionale nel programma intitolato “Cristianità” con Suor Myriam Castelli
Con piacere c’è da ricordare, come rivela in un suo recente articolo lo stesso Nino Bellinvia, che “fra l’altro, Peter è l’unico cantante italiano che ha un suo fan club in Australia (questo dal 1975!) e che per 25 anni è stato direttore artistico della Minstrel Record (ha lanciato discograficamente in Australia vari artisti italiani e stranieri, tra cui Julio Jglesias). Nel corso della sua attività artistica, oltre ai due dischi d’oro, ha ricevuto numerosi premi, tra cui: Pergamena da Radio Vaticana, Medaglia dalla Camera del Senato della Repubblica Italiana, Trofeo Leone d’oro di Venezia, onorificenza di Cavaliere dell’Ordine dei Cavalieri di St. John di Gerusalemme… La sua carriera musicale è riportata nei libri “Perfetto beat e Outback australiano e Urbano Country” e “The Italo-Australian Migrant Pioneer in the Music Industry since 1963”. L’artista non ha smesso mai di cantare e di scrivere canzoni, ama il prossimo e aiuta artisticamente giovani talenti. Vive nella sua villa sull’Oceano Pacifico, ma almeno una volta l’anno (questo dal 1970) torna a trascorrere alcuni mesi in Italia, ospite in diverse manifestazioni, particolarmente in Sicilia. E questa volta è proprio nel suo paese nativo, a Gala”.