- di Maria Vadalà -
Nel programma della stagione concertistica della Filarmonica Laudamo di Messina, accanto ai 30 concerti che sviluppano un iter che focalizza la musica classica con il jazz e i nuovi linguaggi, spicca l’esecuzione dell’Oratorio del “Diluvio Universale” di Michelangelo Falvetti, musicista calabrese nato nel 1642 che ricoprì la carica di Maestro della Real Cappella del Senato di Messina. Si tratta di un importante evento musicale che ha suscitato l’interesse anche della rete nazionale Rai 5. Dopo secoli di oblio, infatti, l’opera composta su libretto di Vincenzo Giattini, il cui unico manoscritto si trova nella Biblioteca Regionale di Messina, viene riportata all’attenzione del pubblico grazie all’impegno del M° Carmine Daniele Lisanti, docente presso il Conservatorio “F.Cilea” di Reggio Calabria e Direttore del Coro Polifonico “Luca Marenzio” e dell’Ensemble di strumenti antichi “Orpheus” . “Il Diluvio Universale” è un melodramma spirituale con la struttura dell’opera lirica e si articola in quattro sezioni: In Cielo, In Terra, Il Diluvio, In L’arca di Noè. L’opera fa tesoro delle teorie seicentesche sugli affetti ed è caratterizzata dalle tecniche imitative, da un’imponente teatralità ed una intensa espressività. Il musicologo Fabrizio Longo colloca questa composizione fra le opere della Controriforma perchè coniuga le maggiori tendenze del 1600 :il teatro e la propaganda cattolica. L’organico proposto dal M° Lisanti prevede: due violini barocchi, due flauti dritti, viola da braccio, viola da gamba, violoncello, fagotto barocco, tiorba, chitarra barocca, contrabbasso, organo, percussioni, sei solisti ed il Coro, che ha il compito di enfatizzare i passaggi più drammatici della narrazione specialmente nella terza parte.