-La redazione -
Un nuovo spazio artistico si affaccia sulla scena barcellonese. Domenica 4 novembre 2018 è stato inaugurato “Il giardino di Salva”, “un luogo purificato nella sua bellezza materiale e spirituale” come afferma lo scultore Nino Abbate, fondatore e animatore del Museo Epicentro della mattonella, dove sono custodite un migliaio di mattonelle d’autore realizzate dai maggiori artisti contemporanei italiani stranieri.
Un giardino realizzato su un terreno inizialmente scosceso confinante con l’Epicentro, abilmente terrazzato da Abbate con un lungo lavoro durato oltre un anno che ne ha ricavato un terreno che non è più quello di prima. Nino Abbate è riuscito a realizzare un’opera con profondo sentimento e omaggio verso la sua compagna di vita e di arte Salva Mostaccio. Un’opera d’arte ricca di poesie, sculture e percorsi d’acqua, utilizzando pietre, fiori, acqua, alberi e parole. Elementi essenziali di ogni cultura, che divengono cosi un luogo spirituale e di riflessione unico nel panorama nazionale culturale, sia per la caratteristica dei muretti a secco, sia per la disposizione degli elementi materiali artisti e poetici lungo i sentieri che creano una circolarità di comunicazione e di percorso.
La serata è iniziata con una conferenza presentata dalla giornalista Cristina Saja, e gli interventi degli autori dei testi in catalogo. Intanto i saluti di Nino Abbate che ha ringraziato lo scultore Salvatore De Pasquale per l’aiuto prestato durante la realizzazione e il posizionamento delle grandi opere in pietra nel giardino. Sono seguiti i saluti del consigliere comunale Melangela Scolaro e dell’assessore Ilenia Torre. Cristina Saja ha letto il testo di Nino Abbate pubblicato nel catalogo dove spiega la genesi di questo lavoro; Nino Genovese si è soffermato su Nino Abbate e Salva Mostaccio da lui visti come novelli Dioscuri; Marcello Crinò ha analizzato le varie opere d’arte barcellonesi immerse nel verde; Carmelo Eduardo Maimone ha proposto un ragionamento filosofico su come l’arte incide sull’uomo; Salva Mostaccio ha letto alcune sue poesie tra un intervento e l’altro.
Dopo il taglio del nastro, i visitatori hanno potuto accedere al giardino, in un suggestivo percorso che presenta anche una certa difficoltà e una certa attenzione per scoprire nei vari angoli le sculture, le poesie e le numerose invenzioni nate dall’estro di Nino Abbate.