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Barcellona Pozzo di Gotto: conferenza di Valentina Certo sulla riscoperta di tecniche antiche nel Rinascimento

 - La Redazione -

Domenica 9 dicembre 2018 nella sede della Corda Fratres la storica dell’arte Valentina Certo ha proposto ai soci del sodalizio barcellonese una relazione sulla riscoperta delle antiche tecniche artistiche nel Rinascimento, dal titolo: “Rinascimento: la riscoperta dell’arte antica”, già presentata al Convegno internazionale sui Bronzi di Riace e la bronzistica del V sec. a.C., svoltosi recentemente a Reggio Calabria e Messina.

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La relatrice è stata presentata dal presidente della Corda Fratres, l’architetto Marcello Crinò, il quale ne ha esposto la biografia. Valentina Certo, originaria di San Pier Niceto, nel 2011 si è laureata in Beni Culturali, indirizzo storico artistico, con il massimo dei voti e la lode presso l’Università degli Studi di Messina, con una tesi dal titolo "Il revival della glittica federiciana". Nel 2014 si è specializzata in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Catania con uno studio delle dinamiche storiche, sociali e artistiche della città di Messina nel 1600.

Si è classificata al primo posto, con la tesi di laurea magistrale “Caravaggio visto da Messina”, al premio “Giambra Editori”, con il quale ha pubblicato "Caravaggio a Messina", dove indaga il rapporto tra Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610) e la città di Messina, soffermandosi in particolare sulle vicende relative al soggiorno dell’artista nella città mamertina tra il 1608 ed 1609, ricostruite attraverso testimonianze coeve, o immediatamente successive, finora poco note e studiate.

Nello scorso mese di aprile ha partecipato al programma di RaiTre e Rai Storia “Passato e presente” di Paolo Mieli, durante una puntata dedicata proprio al Caravaggio, dov’era presente come ospite il professor Franco Cardini.

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Nella relazione alla Corda Fratres, con l’ausilio d’immagini, ha proposto un interessante percorso attraverso le opere rinascimentali realizzate con le antiche tecniche di fusione in bronzo, partendo però dai Bronzi di Riace del V secolo a.C. per passare alle opere rinascimentali del Ghiberti, di Donatello, di Benvenuto Cellini, e alle fonti letterarie dell’epoca, come i Commentarii del Ghiberti, il De Sculptura di Pomponio Guarico, il Trattato di Benvenuto Cellini, le Vite del Vasari.

La fusione a cera persa, perfetta per l’esecuzione di statue cave in bronzo di grandi dimensioni, era usata dagli artisti sin dai tempi più antichi. Rispetto alla lavorazione del marmo e della pietra, più ostiche, permetteva di ottenere opere con geometrie più complesse, di maggiore naturalezza e vitalità.

Con la fine dell’impero romano d’Occidente mutò il concetto di arte ed il modo di concepirla. La tecnica della cera persa cadde quasi del tutto in disuso, rimanendo viva soltanto nella parte orientale dove le sculture antiche divennero fonte primaria di ispirazione per la cultura figurativa ed iconografica bizantina.

In questo clima di cambiamento storico e culturale, l’arte medievale, con i suoi stilemi bidimensionali, quasi astratti, aveva perso il naturalismo e la resa plastica, soprattutto in scultura, tipici dell’arte antica. Il Rinascimento portò una ventata di aria diversa, nuova. Gli intellettuali cominciarono ad interessarsi ai grandi classici della letteratura, ai trattati artistici e, in questo periodo di vera e propria rottura, l’arte antica iniziò ad essere studiata e collezionata. Iniziava così l’epoca moderna che vide assoluta protagonista l’Italia e la città di Firenze. La prima scultura di grandi dimensioni realizzata nuovamente con la tecnica della cera persa fu il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti. Fusa in quattro parti separate, poi assemblate, fu commissionata dall’Arte di Calimala e realizzata tra il 1412 ed il 1416 per il ciclo delle quattordici statue dei protettori delle Arti fiorentine, presenti nelle nicchie della chiesa di Orsanmichele. La scultura ebbe enorme successo, soprattutto per l’utilizzo di questo “nuovo” materiale, divenuto adesso simbolo di prestigio, considerati gli eccessivi costi.

Per concludere la Certo ha illustrato alcune opere di glittica (incisione di gemme e pietre dure), partendo come sempre da un’opera antica, il Gran Cammeo di Francia del 23 d. C., per passare alle opere rinascimentali realizzate per i Medici e un Diluvio universale, oggi custodito al British Museum di Londra, realizzato nel meridione d’Italia, forse proprio in Sicilia.

 9 dicembre 2018

Ultima modifica il Lunedì, 10 Dicembre 2018 07:42
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