La redazione
Sabato 26 gennaio nella sede della Corda Fratres si è parlato di libri e di libertà. La data non è stata scelta a caso, perché è la vigilia di quel 27 gennaio 1945, giorno in cui i soldati dell’Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz trovando circa settemila prigionieri ed ebbero la conferma dell’uccisione di massa di centinaia di migliaia di persone. A parlare di libri, nella conferenza intitolata “Leggi libro e scrivi libertà” è stato il magistrato in pensione Antonio Franco Cassata, uno dei nomi storici della “Corda”, della quale è stato presidente varie volte.
A introdurre la sua relazione è stato il presidente Marcello Crinò, il quale, dopo aver dato la parola all’assessore comunale Antonio Raimondo per un saluto, ha compiuto un veloce excursus tra i testi che parlano di libri bruciati o scomparsi, da “Fahrenheit 451” di Bradbury a “Tlon, Uqbar, Orbis Tertius” di Borges, senza tralasciare “La biblioteca scomparsa” di Luciano Canfora.
Cassata, partendo proprio dalla data del 27 gennaio, ha sviluppato la sua relazione soffermandosi sul ruolo dei libri e della loro potenza, come il “Diario” di Anna Frank, che fece tantissimi danni alla Germania con la sua forza dirompente, o la poesia di Ovidio contro Augusto (rimasta sconosciuta) che lo fece condannare all’esilio sulle rive del Mar Nero. Il relatore si è soffermato sui libri falsi, come i famosissimi “Protocolli dei Savi di Sion”, creati dalla polizia segreta dello Zar per diffondere l’odio verso gli ebrei.
Ha concluso citando Thoth, il dio della saggezza degli antichi egizi, commentando che la parola avrà sicuramente una sua potenza, una sua ragione se le tutte le dittature hanno sempre bruciato i libri.
26 gennaio 2019