- La redazione -
Domenica 31 marzo, nella sede della Corda Fratres è stato presentato il libro “Il Capitano Ercolessi, la spia dei francesi”, scritto da Vincenzo Caruso, direttore del Museo Forte Cavalli di Messina, pubblicato da Giambra Editori. L’avvincente “caso Ercolessi”, quasi ricalcando “l’affaire Dreyfus” verificatosi in Francia qualche anno prima, racconta, attraverso le fonti giornalistiche, del caso di spionaggio scoppiato in Italia nel 1904, a pochi anni dall’Unità, che destò sgomento, incredulità, sdegno e disprezzo nell’opinione pubblica: il tradimento del capitano dell’Esercito Gerardo Ercolessi, impiegato al Distretto militare di Messina che, supportato dalla moglie Guglielmina Zona, trafugò e vendette alla Francia importanti e riservati documenti relativi alla difesa dello Stretto e alla mobilitazione generale in caso di guerra. Il clamoroso arresto per alto tradimento rimbalzò sulle pagine di cronaca divenendo presto un “caso nazionale”, a differenza di quanto sarebbe avvenuto, ad esempio, in Austria dove, nel momento in cui si sospettava di un ufficiale, il caso rimaneva riservatissimo e risolto in forma privata, a volte con l’intervento dell’imperatore in persona. Se l’indiziato era ritenuto colpevole, la procedura militare austriaca imponeva che quattro amici dell’accusato lo andassero a trovare e gli comunicassero le accuse a suo carico; dopo avergli offerto una rivoltella carica, l’uomo veniva lasciato solo; i quattro amici rimanevano quindi fuori a sorvegliare la casa in attesa dello sparo, in mancanza del quale provvedevano loro stessi all’esecuzione.
Dopo i saluti del presidente del sodalizio Marcello Crinò, è intervenuto per portare i saluti dell’Amministrazione Comunale l’assessore Nino Munafò, il quale ha sottolineato l’importanza delle operazioni di riscoperta di storie e personaggi del territorio, grazie anche a editori come Giambra.
L’evento è stato inserito nell’ambito dell’iniziativa “30 libri in 30 giorni”, promosso da Beni Culturali Sicilia, associazione privata a livello regionale che si occupa della salvaguardia e valorizzazione dei beni Culturali ed Ambientali, come ha sottolineato Sabrina Patania, componente della Presidenza Regionale dell’associazione.
L’avvocato Franco Bertolone, autore della prefazione al libro, ha aperto il suo intervento con un ricordo di un componente della Corda Fratres, il signor Nino Genovese, noto come Mister Jips, salutando la moglie e la figlia presenti in sala. Nel suo intervento si è soffermato sul ruolo svolto da Caruso per ricostruire la vicenda, trasformando la cronaca dei giornali del tempo in storia, ricreando il caso giudiziario e i personaggi e restituendoci l’atmosfera dei grandi processi.
Infine l’intervento di Vincenzo Caruso, il quale ha delineato il quadro storico in cui si è sviluppata la vicenda, pressoché sconosciuta fino alla sua riscoperta, mostrando le immagini dei giornali d’epoca, le uniche fonti disponibili, essendo andati distrutti tutti i documenti processuali nel terremoto del 1908, con l’eccezione della sentenza della Cassazione ritrovata a Roma. Ha parlato del ruolo di colui che scoprì il tradimento, il tenente Giulio Blais, di come i giornali seguirono il processo, conclusosi con una condanna a cinque anni e dieci mesi di reclusione. La ragion di Stato ebbe il sopravvento sul verdetto. La storia dopo il terremoto fu dimenticata, e non si è saputo se Ercolessi, detenuto a Messina al momento del terremoto, sia sopravvissuto e fuggito oppure rimase sotto le macerie. Il caso comunque fu registrato dallo studioso messinese di storia patria Gaetano La Corte Cailler, e da qui Caruso è partito per compiere la sua ricostruzione del caso, andando a cercare i giornali in tutta Italia.
31 marzo 2019