- Di Giuseppe Messina -
La poesia… la poesia… ah la poesia, la vera poesia, una delle meraviglie tra le espressioni artistiche degli uomini sensibili, capace di trasmettere, di fare sentire la gioia, il dolore, il travaglio ed il dramma dell’animo umano. La poesia che, in un breve spazio dell’infinito tempo, può racchiudere una storia, un paesaggio, qualcosa anche di impalpabile, la poesia come un quadro reale o surreale, capace di narrare, di trasmettere una traccia, per chi curioso, interessato segue il passaggio di chi ha lasciato il segno della propria anima.
E di poesia si è parlato al Parco “Magg. Giuseppe La Rosa” di Barcellona Pozzo di Gotto nella serata di sabato 4 maggio u. s. dove Vittorio Basile ha presentato il suo primo libro “Siamo fumo nel vento” contenente 65 poesie, con prefazione della dott.ssa Mimmarosa Barresi, assente per motivi personali, di fronte ad una gremita platea di un pubblico interessato.
La dott.ssa Giulia Carmen Fasolo, responsabile della casa editrice “Smasher”, anche in veste di moderatrice ha dato il via all’evento ed ha saputo sopperire all’assenza della Barresi in maniera eccellente parlando ammirata dell’opera di Vittorio Basile. Per l’occasione ha presenziato l’Assessore alla Cultura, Angelita Pino che ha portato i saluti del sindaco della città e dell’Amministrazione Comunale. L’occasione ha fatto constatare con piacere come la famiglia Basile al suo completo sia stata protagonista della serata: i nipoti, Alessia Basile come dicitrice, Rino alla pianola ed il padre di quest’ultimo Pippo Basile alla regia del suono. Le altre dicitrice sono state Raffaella Campo e Ina Mazza, tutte eccellenti.
Un applauso particolare ha meritato l’autore dopo aver parlato dell’amico scomparso Mariano Pietrini, l’uomo che parlava con le pietre, scultore e creatore, assieme al fratello Salvatore, del meraviglioso “Parco Jalari”, un amico a cui Vittorio Basile ha dedicato una sua composizione che per l’occasione ha letto.
Naturalmente il protagonista assoluto della manifestazione è stato proprio Vittorio Basile che si è rivelato in tutto il suo essere intrinseco, come autore e anche come dicitore, infatti ha letto diversi suoi testi in maniera eccellente, da uomo di teatro il quale ha parlato anche delle sue sculture modellate in pietra ed, alcune delle quali, esposte sul palco, sculture le cui foto sono a corredo del libro in essere atte a renderlo completo dei suoi valori e dei suoi sentimenti. Possiamo dire che il Basile non si è negato in niente: ha avuto il coraggio di mettere a nudo il suo essere, parlando delle sue sofferenze, delle sue difficoltà e, da ciò, si può benissimo comprendere il titolo del suo volume: “Siamo Fumo al vento” per indicare la caducità, la provvisorietà della vita.
Purtroppo, a questo mondo, non tutti vogliono prendere atto della realtà drammatica e molti diventano fumo negli occhi e vanagloria che annulla persino il proprio essere in cambio dell’avere, senza pensare che ciascuno di noi non potrà mai essere eterno.
Proprio questo sembra avere capito Vittorio Basile e, se magari solo questo fosse il suo messaggio, senz’altro esso va divulgato come seme in cui si pone la speranza del suo germoglio. “Fumo nel vento”, sì, dunque, ma fumo d’incenso, di quello più profumato.