- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Messina. Nutrirsi di Sacro, oggi e di spiritualità…merita una profonda attenzione e riflessione, in particolare se questi nutrimenti terrestri ma spirituali derivano da un maestro pittore del calibro di Massimiliano Ferragina, pittore unico nel suo genere. Abbiamo intervistato Ferragina che ci lascia in suspence per una particolare mostra che si svolgerà a Messina in una location dal fascino barocco, location che renderemo nota prossimamente. Motivo in più per una trepidante attesa. Gli affezionati lettori di www.messinaweb.eu saranno informati presto del lieto evento.
Chi è Ferragina? E’ un artista che traduce la parola di Dio in immagini e le stesse cromìe adottate rappresentano la simbologia delle rappresentazioni sacre e dell’iconografia sacra: l’azzurro, simbolo di rinascita di rigenerazione, quello del manto della Madonna, l’oro simbolo alchemico per eccellenza. Che allude ad una aspirazione ad una metamorfosi di profonda spiritualità… l’arancio simbolo di rinnovata energia, il nero ed il rosso…amore e morte…eros e tanathon
Cosa cerca nella pittura Massimiliano Ferragina?
“Non posso smettere di cercare la luce nella mia pittura. Uso il colore come linguaggio, un linguaggio primitivo, umano, che tenta di dire quello che a parole altrimenti sarebbe indicibile: il bisogno di infinito”. a
Cerchiamo di comprendere maggiormente il profilo psicologico dell’artista Ferragina: amante della teologia, ha conseguito la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Una formazione che traccia segni evidenti nella sua pittura. Lo studio della teologia ha trasformato la pittura in ricerca dell’Assoluto. Interrogarsi sul fenomeno divino e la sua rivelazione ha indotto Ferragina a fare della tua le sue risposte ai grandi interrogativi. Una profonda e radicata spiritualità coniugata alle diverse tecniche pittoriche fanno di Ferragina un unicum nell’arte contemporanea: mediare il mistero rivelato attraverso l’espressione creativa, fare della tela uno strumento di relazione con Dio.
La mostra personale si chiamerà Prospettive Inquiete. Perché?
La mostra PROSPETTIVE IN-QUIETE è una finissima ricerca che da anni Ferragina porta avanti sul senso dell’Oltre, di una prospettiva profetica del tempo in cui l’uomo e l’artista agisce, con un fattore costante che accompagna questa ricerca, l’Inquietudine di essere umani, di essere in un tempo finito, limitati nell’afferrare l’Oltre, ma allo stesso tempo capaci di pensarlo, di immaginarlo, di renderlo visibile. Queste prospettive sono però percepite anche come IN-quiete cioè con l’elemento della fede che fa la differenza in Ferragina e che pone pace in una ricerca che sarebbe altrimenti terribile. Senza uscita. La mostra è anche un omaggio a Leonardo da Vinci grande visionario inquieto nella ricorrenza dei 500 anni dalla sua morte.