- Di Giuseppe Messina –
Cristian Boragine è un ragazzo di 22 anni di Teano affetto dalla SLA fin dall’età di 7 anni. Egli è su una sedia a rotelle e comunica con il computer e con lo smartphone. Tutto ciò non gli impedisce di sognare: sogna, fin da bambino, di diventare un pugile, ma anche di fare del cinema. Chiaramente, data la realtà, non può fare il pugile, perciò si è dedica a realizzare un soggetto cinematografico che intitola “Lotta per la vita”. Naturalmente è tutto un sogno, un lavoro di fantasia, ma è riuscito a farlo diventare un film con cui ha narrato il suo desiderio.
L’incontro con l’attore napoletano Salvatore Misticone (interprete del personaggio Scapece nel film “Benvenuti al Sud”) è servito a mettere in moto la complessa macchina organizzativa per la realizzazione del film. L’attore innamoratosi del soggetto ha cominciato a cercare finanziamenti, ma non essendo, quello del soggettista, un nome noto ha trovato molte difficoltà. Soltanto gli amici si sono dimostrati generosi ed hanno permesso si realizzasse il miracolo, grazie anche ad Antonio Bianco dell’A. I. – S. L. A. Tra i primi ad abbracciare il progetto è stato il regista Nando De Maio e poi tutti gli attori che hanno prestato gratuitamente la propria opera. Il protagonista, Cristian è interpretato da Davide Forlì. L’indimenticato campione olimpico di boxe Patrizio Oliva veste i panni del coach mentre Misticone interpreta il titolare della palestra dove sono girate molte scene del film (la palestra e proprio quella di Patrizio Oliva). Nel cast anche Gaetano De Martino, Lino Ciscognetti, Lucia Oreto, Riccardo Cafaro, Gregorio De Paola, Simona Vasiliu, Laura Misticone, Emma Avallone e Rosemary Calderone nel ruolo della fidanzata di Cristian.
C’è da sottolineare, ad onore di verità, che tutto è cominciato per caso, come racconta l’attore Misticone: “Ho conosciuto Cristian Boragine nel 2016 alla fine di uno spettacolo nella sua città e da quel momento siamo diventati amici tanto che, tutti gli anni, vado a trovarlo questo ragazzo ha una forza straordinaria, ogni volta che ci vediamo gli brillano gli occhi. Purtroppo non parla e per comunicare si serve del computer e dello smartphone. L’inverno scorso i genitori del ragazzo mi hanno consegnato un plico contenente la sceneggiatura del film che Cristian aveva scritto immaginando la sua vita se non fosse stato colpito dalla SLA. In questo soggetto c’è tutto il suo amore per la boxe e per il cinema. Un testo ben costruito, anche con efficaci battute umoristiche che ricordano certi attori comici americani. Veramente un soggetto che mi ha convinto a non dire di no e mi ha spinto a fare di tutto per riuscire a realizzare il sogno di Cristian”.
Il film è stato girato a Teano, al centro di Napoli e al Vomero, nella Villa Floridiana oltre che a Soccavo nella palestra di Patrizio Oliva, campione non soltanto di boxe ma anche di umanità, che ha dato un grande contributo offrendo delle lezioni di boxe agli attori sul suo ring.
Il film è già stato proiettato a Teano e, come annunciato dal regista: “Non possiamo contare sul tradizionale circuito di distribuzione in sala, abbiamo una seconda proiezione domenica prossima 16 febbraio alle ore 16,30 nel Duel Village a Caserta e siamo in contatto anche con il cineteatro Alfieri di Marano ”.
Sarebbe il caso che altre sale cinematografiche, associazioni culturale, scuole e circoli di varia natura si mobilitassero per organizzare delle proiezioni, dal momento che il film offre una possibilità di riflessione per la pubblica sensibilizzazione sul problema SLA.
Grande soddisfazione ha mostrato Cristian appena ha potuto vedere il film emozionandosi non poco e facendo capire che si metterà all’opera per realizzare un altro soggetto.