- di Di Giuseppe Messina -
In questo periodo, non certo breve, in cui il Coronavirus impera e costringe le nostre azioni e consiglia di restare in casa, se non per urgenti ed improrogabili impegni, credo che tutti dovremmo approfittare dell’occasione rara per meditare.
Come possiamo notare, il morbo non fa scelte, non preferisce colpire o scansare questa o quell’altra persona: è per tutti uguale, come la morte. Sono stati colpiti persone umili e capi si stato e persino medici ed infermieri, gli eroi che dovrebbero essere più protetti poiché sono costoro che si prendono cura amorevolmente degli ammalati.
In tutte le nazioni, il Coronavirus non vede persone speciali da risparmiare! Al suo cospetto siamo tutti uguali, non importa a quale colore politico si appartenga, se si è ricchi o poveri, giovani o vecchi, uomini o donne.
Sì dovremmo approfittare per meditare: se la ricchezza, le scorte, le guardie del corpo, i palazzi non salvano dalla morte, infezione da virus o meno, perché ammucchiare averi, tesori? Su questo ci sarebbero pagine e poi pagine da scrivere, ma ci soffermiamo sottolineando che la più grande beffa in Italia sta nel fatto che le regioni più ricche sono le più colpite dal Coronavirus, e questo è un fatto che dovrebbe fare riflettere.
Abbiamo visto sciacalli rubare il denaro pubblico che doveva essere speso per creare servizi agli italiani; abbiamo assistito ad ogni tipo di ruberia da parte di chi opera nel mondo economico-finanziario; in Italia abbiamo assistito agli scandali più spregevoli operati da chi, navigando nella ricchezza, non avrebbe avuto bisogno di rubare, ma abbiamo visto anche operazioni criminali di chi è riuscito persino a fondare partiti politici o pseudo tali, allo scopo di portarsi in Parlamento e legiferare a proprio vantaggio e a favore dei suoi amici.
Adesso, in questo periodo di crisi sanitaria e, di conseguenza, economica internazionale, non soltanto in Italia, assistiamo alla volgare, vergognosa commedia di politicanti immorali, spergiuri, traditori degli italiani ingenui, salire alla ribalta per mettersi in mostra, per accaparrarsi qualche simpatia di poveri sprovveduti, di altri immorali quando non delinquenti o posizionati con tutta la loro malignità sulle stesse posizioni sperando in chissà quali vantaggi. Come si potrebbero definire costoro intanto che si osserva l’operato del governo della nazione, che sta operando al meglio, tanto che gli altri capi di stato lo stanno, dichiaratamente, imitando?
Come e chi avrebbe meglio operato al posto dell’attuale governo, dopo aver trovato lo sfascio nel mondo della sanità italiana, come in altri settori? Eppure, adesso, tutti quelli che hanno governato prima, pretendono di avere suggerimenti da dare, pretendono di essere ascoltati, pretendono di imporre le loro regole e non fanno altro che sparare slogan ingannevoli e numeri, milioni e miliardi da investire, senza dire dove prenderli e, quantunque ne stanzi il governo, per loro sono sempre pochi. Ma non hanno il coraggio di confessare che loro, i miliardi, anziché investirli in opere pubbliche, li regalavano ai privati, ai loro amici finanziatori delle loro stesse campagne elettorali e non solo.
La verità che più si fa evidente è quella che cova nelle menti di gruppi eversori: a questi importa poco o nulla dei morti vittime del Coronavirus, loro desiderano il disordine sociale, loro sperano nella reazione scomposta e violente degli ignoranti, dei delinquenti, degli eversori, in poche parole, dei porci abituati ad ingrassare nella melma senza pensare che anche per loro arriverà il momento della macellazione.
Proprio in questo periodo, anche gli sciacalli, gli avvoltoi, le iene dovrebbero capire, ovvero dovrebbero stare zitti e non disturbare il timoniere onde evitare di andare a sbattere su qualche scoglio, anche perché c’è in gioco la vita di tutti!