- di Maria Vadalà -
Sotto l’egida del Comune di Messina, con la partecipazione dell’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, promossa dal Comitato Messina 908 e dalla Società messinese Storia Patria, è stata organizzata una importante manifestazione, articolata in due giorni, per ricordare insieme alla Brigata Aosta la rivolta del 1° settembre 1847 che segnò l’inizio dei moti risorgimentali. Il prof. Dino Calderone “per non disperdere un patrimonio di idee e di valori” ha deposto una corona d’alloro ai piedi delle lapidi commemorative poste in Via I settembre. Martedì 8 settembre si è poi svolto un interessante incontro culturale dedicato al “Clero messinese nel Risorgimento” il cui relatore è stato Giovan Giuseppe Mellusi, Direttore dell’Archivio storico Messinese mentre il prof. Demetrio Chiatto musicista e musicologo, cultore della storia della musica messinese dalle origini ai giorni nostri, ha fatto un ricco excursus storico sulle composizioni musicali del Risorgimento a Messina. Secondo Salomone Marino l’arco di tempo in cui si è sviluppato questo repertorio artistico va dal gennaio del 1848 al maggio del 1849 e racchiude uno variegato ventaglio di composizioni satiriche, patriottiche, ma anche storie popolari che venivano cantate. Antonino Uccello ci offre l’unico testo che si possiede “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”. Il primo musicista che diede il suo contributo fu il M° Mario Aspa che si unì ai rivoluzionari eludendo la polizia borbonica. Quello che divenne l’Inno Nazionale del 1848 fu un testo composto dal giovane Stefano Ribeira su musica di Lorenzo Montani. Molto popolare fu un canto patriottico contro “Ferdinannu” che circolò pure stampato ed anche i bambini cantavano. Il poeta Vincenzo D’Amore scrisse dei versi musicati dal M° Antonio Laudamo, che divennero l’Inno di guerra di Messina. Nel febbraio del 1898, in occasione del 50° anniversario è stato pubblicato dal giornale il Marchesino il “Canto dei Tricolori” sulla melodia del M° Alfio Crisafulli. La serata è stata vivacizzata da Lillo Salemmi che ha cantato “Spara lu forti i ll’Andria” inno popolare messinese del 1848 trascritto da Gaetano La Corte Cailler, mentre Totò d’Urso ha interpretato alcuni testi dei canti.
da destra: Totò D'Urso,Lillo Salemmi, Demetrio Chiatto, Vincenzo Caruso, Giuseppe Mellusi, Pino Calderone, Rosario Moscheo.