- di Gennaro Galdi -
Catania. Sarà il noto critico d’arte, operante in campo internazionale, a presentare la mostra d’arte collettiva I Colori della Luce, mostra di opere di pittori italiani, siciliani in particolare (fatta eccezione per una tedesca, ormai con doppia cittadinanza).
La mostra si svolgerà da domenica giorno 11 ottobre al 20 ottobre, con vernissage in tre turni, con prenotazioni, per l’osservanza rigorosa della normativa h 17:00; h18:00 ;h19:00 e qualche visita eccezionale ore 20:00. La Galleria Arte Civita 28 di Catania non si arrende al post Covid e con i turni garantisce distanziamento e sicurezza. Gli artisti sulle cui opere il critico Maria Teresa Prestigiacomo giornalista, si è espressa, in sede di comunicato e si esprimerà ( ne riportiamo le linee critiche integralmente) sono: Rosaria Angelini “Autodidatta ma pittrice di lungo corso, scrive Prestigiacomo, in lei, reduce da una splendida mostra a Bruxelles, forte è il senso di attaccamento ed immersione totale nella natura che costituisce come una sorta di regia- filo conduttore della scena pittorica dell’artista messinese, tra “i sentieri dei sensi” e “l’albero della vita”; Domenico Venuti, nel febbraio 2020, con le sue opere a Parigi (in uno splendido centro culturale orientale) ha mostrato di essere un vero maestro nell’uso della penna-biro che non ammette cancellature, offre l’immediatezza del tocco, del suo gesto con una rappresentazione pittorica sempre elegante e misurata, ed allo stesso tempo, esaltando lo Stretto di Messina ed il Mediterraneo, evidenziando il suo amore per lo Stretto di Messina ed i suoi Beni Culturali. Morena Meoni con la pittura con le mani, in cui gestualità, sentimento e poesia si fondono in un mix che crea un’affascinante scenografia specie nel quadro Autunno a Parigi rappresentazione trattata opportunamente, con degli appositi colori, da illuminarsi di luce, al buio; l’opera è stata ispirata nel corso delle due brillanti mostre di Parigi da me presentate, per l’artista; Veronica Diquattro, numerose mostre al suo attivo, con successo, con la sua pittura di genere astratto, racconta col rosso, di eros e anche di passione per la sua Terra; una pittura che parla, in tandem con l’altra, gemella, come un dittico, parla del suo amore per il Mediterraneo, pur nella massima sintesi, operata dalla pittrice. Gi Otto (Giovanni Oteri) è il maestro del dribbling che si presenta con opere dunque, di genere astratto, dalla fantasmagoria di colori che rimandano ad altrettanti simboli cromatici ed al filosofo Nietzsche con il suo motto “Dal caos nasce una stella”; opere accattivanti ed intriganti che coinvolgono immediatamente gli avventori di Galleria. Achille Baratta: dell’ingegnere pittore, brillante e creativo alla Mirò (nelle sue enormi tele del passato), ricordiamo la memoria (alla presenza delle figlie e della moglie); Baratta si presenta con due opere: una che evoca gli angeli della luce, oggi suoi amici del cielo e l’altra che sembra evocare la leggerezza dell’essere, di quel suo essere di uomo-fanciullino pascoliano, attraverso la sua brillante fantasia creativa, declinata in un figurativo o astratto che affascina e conquista; ricordo con aneddoti simpatici le sue brillanti mostre. Angela Maria Torrisi, pittrice di genere astratta: pochi segni, semplici ma efficaci: coloratissimi ed equilibrati, cromaticamente, esprimono la sua gioia di vivere, il suo temperamento sereno ed allegro che ha esportato con le sue opere, a Bruxelles per contrastare il grigiore esistenziale. Rosetta Gionbarresi si esprime, con uno stile tutto suo, originale, non riconducibile ad altri artisti; il suo stile, pertanto, inconfondibile, si impone, alla vista, quale marchio distintivo dell’artista, quasi un pointillisme di Seurat rivisitato, unitamente ai profondi significati sottesi ai segni: basta leggere i titoli delle sue opere. Salvo Privitera -continua il critico prof.ssa Prestigiacomo” La pittura di Salvo Privitera evoca in me i versi della splendida canzone di Mario Venuti “ Echi di infiniti”, con i suoi meditabondi sguardi sul mare e sull’infinito e con i suoi notturni magici: una pittura di massima sintesi che partiva, nelle precedenti esperienze pittoriche di Privitera, dal figurativo descrittivo, per declinarsi, oggi, attraverso atmosfere mistiche ed arcane, di profondo respiro leopardiano; Salvatore Spina, in questa mostra, in un’opera, canta la civiltà contadina ed il tempo slow, considerato che il tempo, oggi, non concede alcuno spazio; la scena è declinata attraverso quelle particolari luci ed ombre dell’estate siciliana; sul carrubo, rappresentato, una miriade di miti e leggende siciliane e della penisola balacanica;nelle Dune, avvertiamo attraverso l’impianto dinamico-scenico, il soffio del vento di scirocco africano sulla sabbia. Giovanni Pennisi ama, invece, bearsi nel respiro della natura, nel rapporto intimo con la sua amata Etna, quel vulcano buono che Pennisi esalta sempre nelle sue rappresentazioni pittoriche di qualità; l’Etna assurge, pertanto, ad emblema di Grande Madre Terra che alleva, custodisce, cura e protegge e dalla quale è struggente staccarsi; Vincenzo Portuese, giovane pittore, si esprime nel genere astratto, amato dalle new generations; il giovane artista, attraverso una fantasmagoria caleidoscopica di colori, attraverso una efficace tecnica con un perfetto bilanciamento nel contrappeso cromatico, traduce il suo amore del vivere, a colori; pertanto, nonostante tutto, ci comunica un messaggio di speranza di un’esistenza migliore. Sara Nicoletti si presenta con un’opera di guttusiana memoria, composta ed elegante, attraverso un impianto scenico che, tra piani e volumi, opportunamente studiati, ma mai accademici, lascia spazio all’infinito, in una suggestione di vibranti emozioni…una natura morta, dunque, che rivive attraverso la mano dell’artista. Stella Meli, reduce dal successo dei suoi tramonti sul mare siciliano, a Bruxelles, da me presentata, unitamente a Meoni , Angelini, Popolo, Pietrafitta e Grillo e Marullo, alla presenza di personaggi di Forbes: vi era pure Brio, il mitico calciatore difensore Iuventus! Meli ama i tramonti sul mare e li ritrae, con i colori della poesia, attraverso le corde della sua anima, unitamente ai notturni di Luna che inducono ad una piena riflessione ed al profondo raccoglimento. Orazio Musumeci Scultore, premiato a Taormina, neolaureato all’Accademia, riflette sul mondo trafitto dal dolore delle violenze del mal du vivre e dalle cattiverie del genere umano e compone una scultura che racconta con pathos d esorcizza insieme, la paura di un incerto divenire. Riccardo Musumeci, orafo e pittore, dopo il successo di Parigi, affronta la complessa tematica della trasformazione, della metamorfosi dell’uomo, in senso lato, da crisalide a farfalla, in un sofferto dolore verso una piena liberazione, in un equilibrio segnico ricco di pathos. Nell’altra sua opera, l’artista rimanda, esplicitamente, al messaggio degli appuntamenti perduti con la vita. Santina Rapisarda è pittrice del sublime; l’artista adotta una tecnica particolare, nei suoi paesaggi sintetici ma di genere figurativo-impressionista che delineano una rappresentazione romantica, innestata in un elegante impianto poetico- scenico pre-impressionista di stampo inglese, alla Turner.
Antonella Tornello-continua il critico Prestigiacomo:” Nelle sue opere ( già da me rpesentate al Vativano con successo, per la tematica religiosa) ritroviamo una fusione intima dell’artista nel rapporto con la natura; pertanto, i valori romantici vengono contrapposti al controllo formale; è il primato del sentimento e della poesia che prevalgono e conducono, attraverso il binomio arte-natura, al mistico ed al divino.
Angela Vicari, numerose mostre nel suo curriculum, è la pittrice che coglie la memoria storica della sua terra, miti e leggende ( i Mori, Mata e Grifone, i fondatori di Camaro, Messina) una memoria storica coniugata con un’accurata tecnica ed una coloristica funzionale ed efficace.
Alessandra Gugliotta è pittrice etnica che racconta (in un accattivante mix) di epopee perdute ed evocate con la gioia di chi ama il viaggio, come conoscenza e con la gioia di chi nutre profonda ammirazione per le grandi civiltà del passato che hanno espresso immensa cultura e brillanti pensatori, dagli Azteki agli Incas dell’America Latina all’Africa, di Gugliotta vista come nell’immaginario collettivo, solo con le sue gioie e non con i suoi dolori, con i suoi fantasmagorici colori, espressioni di immensa libertà.
Antje Laxgang si presenta con due opere completamente diverse, l’una dall’altra: un’opera astratta, in cui le caleidoscopiche cromìe dominano la scena, in un intrigante e voluto caos; nell’altra, il raccoglimento e la meditazione conducono verso la sommessa ed accorata scena di un Golgota universale che unisce i Fratelli di un mondo cattolico, attorno ad un’arcana luce divina.
Angela Arena; dell’artista orafa, scrive, continuando il critico Maria Teresa Prestigiacomo: “Con le creazioni orafe di Angela Arena si consuma uno sposalizio con il cuore antico del Mediterraneo, i suoi fondali, di conchiglie, di cavallucci marini di Stelle marine e pietre azzurre, evocano racconti di mare, di miti e leggende del Mare Nostrum, con una eleganza e compostezza uniche e tali da potere essere indossati da tutti coloro che amano la magia del mare.
La direzione artistica è affidata alla gallerista prof.ssa Angela Vasta, la presentazione critica al critico Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista, direttrice di nota testata giornalistica cartacea e on line, inglese ed italiano, direttrice Arte e Cinema di Red Carpet Magazine. Ospite d’onore il Principe Giuseppe Capuana architetto. Presente la biologa nutrizionista dott.ssa Domenica Iero ed il regista rampante Roberto Cella.
Linee critiche sintetiche saranno tracciate dal critico per tre turni, nel corso del vernissage, cui sarà anche presente il maestro Gieffe Fratantonio ed altri illustri ospiti come la prof.ssa Clara Magnano ed il Prof. Felice Belfiore, scrittore, già docente ed incaricato MAE presso la Biblioteca Alessandrina in Egitto; inoltre, ci onorerà della sua presenza il dr Tullio Amato e, dulcis in fundo, il prof. Gianfranco Pappalardo Fiumara, docente presso il Conservatorio di Palermo ed organizzatore di eventi spettacoli musicali e d’Opera di elevato profilo con Mythos.