Comunicato Stampa nr. 33
Un museo intuitivo pensato per un pubblico plurale, fatto da adulti e bambini
Per tutti l’esperienza avvolgente della Sala immersiva con animazioni e ricostruzioni 3D
FRANCAVILLA DI SICILIA (Me), 20 ottobre – Un museo trasversale, pensato per un pubblico plurale: affascinante come un libro illustrato ed elettrizzante come un viaggio nel tempo grazie alla sua innovativa Sala immersiva. Un museo che, secondo le linee guida del Mibact, è semplice nel linguaggio, intuitivo e facile a leggersi anche dai bambini che qui troveranno tracce di racconti fantastici le cui radici affondano nei grandi miti della cultura greca.
E’ il M.A.FRA, il nuovo Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia (Messina) realizzato nelle sale dello storico Palazzo Cagnone (XVI sec.) dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto dall’archeologa Gabriella Tigano, in collaborazione con il Comune, sindaco Vincenzo Pulizzi, per dare uno spazio definitivo, con un rigoroso impianto scientifico, alla preziosa raccolta di reperti che documenta il passato greco della città, immersa nel verde della Valle dell’Alcantara, e restituiscono memoria e identità a una comunità ancora incredula: nella collezione figurano statuette e seducenti volti femminili riconducibili ai culti delle divinità indigene, Dèmetra e Kore, ma anche frammenti di ceramica attica figurata, monete e i delicatissimi pìnakes figurati a rilievo, tavolette votive in terracotta che riproducono scene dei culti, in questo caso quello di Persefone e il passaggio della donna dall’infanzia alla giovinezza, le nozze, la maternità.
Ieri pomeriggio l’inaugurazione del M.A.FRA alla presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, di Alberto Samonà (Assessore Regionale dei Beni Culturali); della direttrice del Parco, Tigano, di Carlo Staffile (Direttore del Parco Archeologico di Siracusa) e del Sindaco di Francavilla, Pulizzi.
Il percorso museale del M.A.FRA, che segue un criterio cronologico e topografico, si snoda attraverso cinque sale, tre delle quali sono state dedicate all’esposizione degli oltre 200 reperti, frutto delle varie campagne di scavo nell’arco degli ultimi quarant’anni nel territorio di Francavilla: 35 pezzi (fra cui la grande Protome Fittile, fine VI, inizi V sec.a.C. e alcuni frammenti di Pìnakes) giungono dal Museo Paolo Orsi di Siracusa, mentre dal Museo di Naxos ne sono arrivati una decina che si aggiungono agli altri esposti dal 2010 nell’Antiquarium di Francavilla. E’ qui che sono stati riuniti i reperti frutto di campagne di scavo successive al primo casuale ritrovamento del 1979, durante i lavori di sbancamento edilizio in via don Nino Russotti. Aprono e chiudono il percorso museale del MAFRA due sale con contenuti multimediali. La prima dà il benvenuto ai visitatori in tredici lingue e, con un video in italiano e inglese, introduce al percorso museale. L’ultima sala, quella dai contenuti tecnologici d’avanguardia, è la Sala immersiva per un viaggio virtuale e a volo d’uccello nel paesaggio della Valle dell’Alcantara di ieri e di oggi.
L’ordinamento scientifico dei reperti, la stesura dei testi dei pannelli informativi e i contenuti multimediali sono stati curati dalla direttrice del Parco, Gabriella Tigano, e dalla funzionaria archeologa Maria Grazia Vanaria con il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo. Mentre il concept museale, l’allestimento degli spazi espositivi e la definizione del logo sono stati progettati da Diego Cavallaro. Per la realizzazione del MAFRA il Parco Archeologico di Naxos Taormina ha investito poco più di 80 mila euro.
“Uno spazio museale davvero prezioso –ha commentato il Presidente Nello Musumeci - per il contenuto e per la eleganza espositiva, realizzato con la piena collaborazione delle strutture regionali dei Beni culturali. È il primo passo verso la creazione di un polo di attrazione turistica di questo suggestivo angolo della provincia messinese”.
Alberto Samonà, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, ha aggiunto: “Aver riportato all’interno del territorio cittadino reperti archeologici che dal 1979 ad oggi erano stati affidati alla cura di diversi musei regionali consente di ricostruire un unicum narrativo che aiuta a recuperare le radici greche della città e a meglio definire gli sviluppi storico-antropologici del territorio. Si tratta di un’operazione di considerevole valore che contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza e a rileggere la storia di Francavilla attraverso le due vestigia, offrendo agli abitanti la possibilità di ritrovare le proprie radici. Il Museo realizzato, peraltro, con tecniche pedagogiche innovative e con l’ausilio di effetti “speciali” che riescono ad attrarre diverse fasce di visitatori, avrà grande impatto sia sulla crescita di consapevolezza di tutta la popolazione che sull’attivazione di meccanismi virtuosi per la valorizzazione economica dell’intero comprensorio”.
A spiegare il concept espositivo del M.A.FRA è la direttrice Tigano: “E’ ispirato alle linee guida del Mibact ed è impaginato con pannelli informativi, illustrazioni e didascalie che adottano un linguaggio semplificato (sempre bilingue, italiano e inglese) per tradurre con parole di uso comune il lessico degli studiosi. L’obiettivo, che come Parco Naxos Taormina abbiamo fatto nostro, è infatti quello di ridurre lo scollamento fra cittadini e beni culturali, allargare il pubblico dei visitatori e aumentare il legame identitario fra la comunità e il suo patrimonio culturale nella consapevolezza che i beni culturali sono motori strategici per l’economia dei territori, capaci di generare decine di microimprese e dunque di intervenire positivamente sullo sviluppo socio-economico di una comunità”.
Ad arricchire la narrazione del MAFRA, che si candida a diventare un luogo di svago e conoscenza “a misura di famiglia”, oltre all’esperienza avvolgente della Sala immersiva, sono numerose illustrazioni, realizzate anche con il supporto professionale dei disegnatori archeologici dei Parchi, che completano e integrano la parte testuale facilitando la comprensione anche a un pubblico infantile e prescolare; e poi mappe del territorio per approfondire la rete di insediamenti e monumenti e infine i racconti fra cui la “Favola delle Stagioni” con la leggenda del rapimento di Persefone e la disperazione della madre Demetra che la cerca in giro per il mondo, abbandonando il pianeta ad un gelido inverno.
Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva all’interno della “Francavilla immersive room”: una narrazione per immagini, parole e musica che integra fonti documentali, reperti, foto d’epoca e, con il supporto delle illustrazioni di disegnatori archeologici, delle animazioni digitali e delle ricostruzioni 2D e 3D, coinvolge il visitatore in un’inedita e avvolgente esperienza di conoscenza.
Per la gestione del MAFRA è stata siglata una convenzione tra i Parchi di Naxos-Taormina e Siracusa e il Comune di Francavilla di Sicilia, guidato dal sindaco Vincenzo Pulizzi: ai primi due la competenza scientifica, la tutela e la valorizzazione della nuova sede museale; al Comune i servizi di custodia e di vigilanza, la manutenzione ordinaria e straordinaria del Museo, le spese di gestione, la pulizia ordinaria e straordinaria delle sale, la manutenzione degli impianti di sicurezza.
Il Museo M.A.FRA è aperto dal martedì a sabato 10-13, 15-16.30. La domenica 10-13 (presto sarà aperto anche la domenica pomeriggio, con il personale del Parco Naxos Taormina). Lunedì chiuso.
L’ingresso sarà gratuito fino al 6 gennaio 2021, a seguire sarà definito sulla base di un accordo fra gli enti. Tutte le sale sono accessibili dai visitatori a mobilità ridotta. Per prenotare la visita occorre telefonare al numero 0942 388.028.
M.A.FRA | Il percorso museale | Le sale e i reperti in mostra
VIDEO. Un “Benvenuto” in tredici lingue (Italiano, inglese, francese, tedesco, greco, spagnolo, portoghese, catalano, olandese, russo, cinese, arabo e giapponese) accoglie i visitatori del MAFRA nella Sala al pianterreno, dove un video introduce alla scoperta dello spazio museale, della città di Francavilla e della ricchezza naturalistica del paesaggio della Valle dell’Alcantara.
SALA I (Prima dei Greci) Nella prima sala un grande pannello introduce al territorio della Valle dell’Alcantara frequentato sin da età preistorica. Una vetrina conserva pochi ma significativi reperti – frammenti di vasi (dolio), tazze e un singolare manufatto in bronzo con quattro braccia (candelabro?) - provenienti dalla fase pre-protostorica di Francavilla che documenta un insediamento indigeno di etnia sicula risalente alla fine dell’età del bronzo (XIII- XII sec. a.C.) prima dell’incontro con i Calcidesi di Naxos.
SALA II (La Casa) La seconda sala è dedicata alla città greca, un lembo della quale è visibile in Contrada Fantarilli. Provengono da qui antefisse in terracotta, pesi da telaio per la tessitura, lucerne, vasi e monete, anfore per la raccolta dell’acqua piovana o per conservare olio, vino, cereali: oggetti che raccontano la vita quotidiana dei Greci dal VI al III secolo a.C.
SALA III (Il Santuario) La terza sala ospita la ricca collezione di depositi votivi del Santuario suburbano di via Don Nino Russotti dedicato alle dee Demetra e alla figlia Persefone, uno dei complessi sacri di maggiore rilievo della Sicilia greca. Spiccano su tutto le protomi femminili in terracotta, i pìnakes figurati a rilievo e alcuni reperti della necropoli di V secolo a.C. fra i quali bei frammenti di ceramica attica figurata.
SALA IMMERSIVA. Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva all’interno della “Francavilla immersive room” dove il visitatore può compiere un viaggio virtuale indietro nel passato: una narrazione per immagini, parole e musica che integra fonti documentali, reperti, foto d’epoca e, con il supporto delle illustrazioni di disegnatori archeologici, delle animazioni digitali e delle ricostruzioni 2D e 3D, coinvolge il visitatore in un’emozionante e avvolgente esperienza di conoscenza. I testi sono in italiano e inglese.
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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana
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M.A.FRA Museo Archeologico Francavilla di Sicilia
SCHEDA INFORMATIVA
“I musei non sono un fine in se stessi, ma un mezzo al servizio dell’umanità”
Alma Wittlin
LA SCOPERTA DEL TESORO ARCHEOLOGICO E DELL’ORIGINE GRECA (1979)
Che Francavilla avesse un passato greco è storia più o meno recente. Risale infatti al 1979 la scoperta del tutto casuale – ma non per questo meno affascinante, anzi – di un “tesoretto” archeologico: un gruppo di statuette dal bellissimo volto femminile (VI-V sec. a.C.) che giacevano sottoterra, in quello che gli scavi e gli studi hanno poi identificato come l’area del Santuario - riconducibile al culto di Demetra e Kore - dell’antica città greca, per alcuni forse la Kallìpolis citata dallo storico Erodoto.
Protagonisti della scoperta, avvenuta durante interventi di sbancamento edilizio in via Don Nino Russotti, furono gli stessi cittadini di Francavilla che segnalarono il ritrovamento alla Soprintendenza di Siracusa, sotto la cui giurisdizione ricadevano in quegli anni tutte le attività di ricerca nella provincia di Messina.
LA CAMPAGNA DI SCAVI (1987) E L’ANTIQUARIUM (2007)
Nel 1987, con l’istituzione della Soprintendenza di Messina, venne avviata una campagna di scavi sistematica a Contrada Fantarilli – finanziata da fondi europei (POR 2000-2006) e condotta dall’ archeologo Umberto Spigo – che nel 2007 portò alla realizzazione del primo Antiquarium, in Via Liguria. Da questo nucleo di oltre 200 reperti prende corpo l’attuale collezione del M.A.FRA che oggi riunisce a Francavilla, per la prima volta dalla scoperta del 1979, anche decine di pezzi sinora custoditi nei musei archeologici “Paolo Orsi” di Siracusa e in quello di Naxos. Dal 2010 la gestione dell’Antiquarium, dell’Area Archeologica di Francavilla di Sicilia - e da oggi del M.A.FRA – è stata affidata al Parco Archeologico Naxos Taormina. Obiettivo a breve termine è raccordare l’area archeologica di contrada Fantarilli con il M.A.FRA attraverso la prosecuzione verso nord dello scavo (nell’area oggi occupata dalla “villetta” di proprietà comunale) sino a giungere al giardino del Palazzo. Quest’area, dal 2017 al 2019, è stata saggiata dalla Scuola svedese di studi classici di Roma, sotto la direzione del Prof. Kristian Goransson: gli scavi hanno messo in luce la prosecuzione dell’abitato greco.
IL PROGETTO DEL M.A.FRA.
Alla creazione del nuovo Museo Archeologico di Francavilla (MAFRA) all’interno di Palazzo Cagnone, da sempre ritenuto la sede più idonea per riunire la collezione archeologica, si lavora dal 2015: il progetto ha trovato concordi l’Amministrazione comunale di Francavilla di Sicilia e il Parco Naxos Taormina che, nel 2019 ha iniziato la progettazione dello spazio museale, coinvolgendo suoi professionisti. L’ordinamento scientifico dei reperti e la stesura dei testi dei pannelli informativi e i contenuti multimediali sono stati curati dalla direttrice del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano, e dalla funzionaria archeologa Maria Grazia Vanaria con il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo. Mentre il concept museale, l’allestimento degli spazi espositivi e la definizione del logo sono stati progettati da Diego Cavallaro. Per la realizzazione del MAFRA il Parco Archeologico di Naxos Taormina ha investito poco più di 80 mila euro.
M.A.FRA | PALAZZO CAGNONE | Il contenitore
Nel quartiere medievale, ai piedi della rocca con i resti del castello normanno, Palazzo Cagnone, sede del M.A.FRA, è un edificio del XVI secolo intitolato alla nobile famiglia Cagnone che lo ha abitato nel 1700. Si conserva intatto sia negli arredi che nella pavimentazione settecentesca in maiolica di Caltagirone. Al suo interno ospita un piccolo giardino di agrumi, mentre l’ex palmento e la cantina, dopo l’intervento di restauro del 2006, si possono individuare nell’ampio salone dei congressi. Già sede della Biblioteca civica, Palazzo Cagnone è destinato a divenire un polo culturale. La sua posizione, ai piedi della rocca, crocevia degli itinerari naturalistici degli appassionati di trekking alla scoperta delle Gurne (i laghetti) del fiume Alcantara, si rivela strategica per integrare l’offerta turistica di servizi e svaghi per i visitatori, che possono così spaziare dall’esperienza in mezzo alla natura nella Riserva fluviale dell’Alcantara fino alla conoscenza del passato greco di Francavilla grazie alla presenza del museo archeologico MAFRA.
M.A.FRA | I contenuti
Il percorso museale del M.A.FRA, che segue un criterio cronologico e topografico, si snoda attraverso cinque sale, tre delle quali sono state dedicate all’esposizione degli oltre 200 reperti, frutto delle varie campagne di scavo nel territorio di Francavilla: 35 pezzi (fra cui la grande Protome Fittile, fine VI, inizi V sec.a.C. e alcuni frammenti di Pìnakes) giungono dal Museo Paolo Orsi di Siracusa, nei cui magazzini sono stati custoditi in tutti questi anni; mentre dal Museo di Naxos ne sono arrivati una decina che si aggiungono agli altri reperti esposti nell’Antiquarium di Francavilla. Aprono e chiudono il percorso museale due sale con contenuti multimediali. La prima dà il benvenuto in tredici lingue e, con un video in italiano e inglese, introduce al percorso museale. L’ultima sala, quella dai contenuti tecnologici d’avanguardia, è la Sala immersiva per un viaggio virtuale e a volo d’uccello nel paesaggio della Valle dell’Alcantara di ieri e di oggi.
M.A.FRA | Il percorso museale | Le sale e i reperti in mostra
VIDEO. Un “Benvenuto” in tredici lingue (Italiano, inglese, francese, tedesco, greco, spagnolo, portoghese, catalano, olandese, russo, cinese, arabo e giapponese) accoglie i visitatori del MAFRA nella Sala al pianterreno, dove un video introduce alla scoperta dello spazio museale, della città di Francavilla e della ricchezza naturalistica del paesaggio della Valle dell’Alcantara. La biglietteria è dotata di armadietti numerati e muniti chiave singola per consentire ai visitatori di depositare effetti personali, zaini e borse voluminose prima di entrare al Museo. Tutte le sale sono accessibili dai visitatori a mobilità ridotta.
SALA I (Prima dei Greci) Nella prima sala un grande pannello introduce al territorio della Valle dell’Alcantara frequentato sin da età preistorica. Una vetrina conserva pochi ma significativi reperti – frammenti di vasi (dolio), tazze e un singolare manufatto in bronzo con quattro braccia (candelabro?) - provenienti dalla fase pre-protostorica di Francavilla che documenta un insediamento indigeno di etnia sicula risalente alla fine dell’età del bronzo (XIII- XII sec. a.C.) prima dell’incontro con i Calcidesi di Naxos.
SALA II (La Casa) La seconda sala è dedicata alla città greca, un lembo della quale è visibile in Contrada Fantarilli. Provengono da qui antefisse in terracotta, pesi da telaio per la tessitura, lucerne, vasi e monete, anfore per la raccolta dell’acqua piovana o per conservare olio, vino, cereali: oggetti che raccontano la vita quotidiana dei Greci dal VI al III secolo a.C.
SALA III (Il Santuario) La terza sala ospita la ricca collezione di depositi votivi del Santuario suburbano di via Don Nino Russotti dedicato alle dee Demetra e alla figlia Persefone, uno dei complessi sacri di maggiore rilievo della Sicilia greca. Spiccano su tutto le protomi femminili in terracotta, i pìnakes figurati a rilievo e alcuni reperti della necropoli di V secolo a.C. fra i quali bei frammenti di ceramica attica figurata.
SALA IMMERSIVA. Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva all’interno della “Francavilla immersive room” dove il visitatore può compiere un viaggio virtuale indietro nel passato: una narrazione per immagini, parole e musica che integra fonti documentali, reperti, foto d’epoca e, con il supporto delle illustrazioni di disegnatori archeologici, delle animazioni digitali e delle ricostruzioni 2D e 3D, coinvolge il visitatore in un’emozionante e avvolgente esperienza di conoscenza. I testi sono in italiano e inglese.
M.A.FRA | IL PERCORSO MUSEALE | L’innovativo concept espositivo
Le linee guida del MIBACT sulla Comunicazione nei Musei
Museo trasversale: linguaggio semplificato per un pubblico plurale
Il M.A.FRA è un museo trasversale, si presta cioè ad essere esplorato da un pubblico plurale, da visitatori di ogni età e di varia formazione ed educazione. Secondo le linee guida del Mibact per la “Comunicazione nei musei” (2015), segnaletica, pannelli informativi e didascalie del M.A.FRA adottano un linguaggio semplificato – sempre bilingue, italiano e inglese - che traduce e interpreta con parole di uso comune il lessico degli studiosi. L’obiettivo è infatti quello di ridurre lo scollamento fra cittadini e beni culturali, allargare il pubblico dei visitatori e aumentare il legame identitario fra la comunità e il suo patrimonio culturale.
Ad arricchire la narrazione del MAFRA sono numerose illustrazioni, realizzate anche con il supporto professionale dei disegnatori archeologici, che completano e integrano la parte testuale facilitando la comprensione anche a un pubblico infantile e prescolare rendendo la tappa al M.A.FRA una meta ideale per le famiglie; mappe del territorio per approfondire la rete di insediamenti e monumenti lasciati dai popoli che hanno vissuto in Sicilia nei secoli scorsi; e poi i racconti: la “Favola delle Stagioni” con la leggenda del rapimento di Persefone e la disperazione della madre Demetra che la cerca in giro per il mondo, abbandonando il pianeta ad un gelido inverno; i focus sui riti propiziatori del buon raccolto fino alla storiella de “La bottega del vasaio”: ipotesi fantastica – e verosimile – che potrebbe spiegare gli “ipercotti”, manufatti in ceramica, deformi, trovati durante gli scavi in un’area artigianale di contrada Fanterilli. In programma anche una sala per i laboratori di didattica museale.
M.A.FRA | IL PERCORSO MUSEALE | I contributi professionali
Il progetto espositivo, con il coordinamento della Direttrice del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano - e il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo - è stato curato da due funzionari del Parco: l’archeologa Maria Grazia Vanarìa per l’elaborazione del percorso di visita, la parte storico-scientifica, la stesura dei testi di pannelli, infografiche e i contenuti multimediali; il graphic designer Diego Cavallaro per la parte grafica dell’allestimento e dei video e la definizione del nuovo logo del M.A.FRA, tratto da uno dei pìnakes della collezione; le illustrazioni a corredo dei pannelli e per l’animazione digitale della Sala immersiva sono del disegnatore archeologico Luigi Grasso (Parco Naxos Taormina), mentre quelle a corredo dei pìnakes, dei quali ricostruiscono la scena, sono di Rita Musumeci (Parco di Siracusa). Alla realizzazione del M.A.FRA hanno contribuito Pizzico D’Arte Floridia Allestimenti per il trasporto dei reperti, la realizzazione delle teche e l’allestimento delle vetrine; mentre la Sala Immersiva è stata progettata e realizzata dalla società Aurora Meccanica.
M.A.FRA | IL PERCORSO MUSEALE | La selfie zone del #MuseoMAFRA
Per la community virtuale delle varie piattaforme social è stata predisposta una “Selfie Zone” nella seconda sala con lo sfondo del profilo di Persefone, logo del museo. Qui i visitatori, singoli, gruppi e scolaresche potranno scattare i loro selfie, un ricordo dell’esperienza di visita al M.A.FRA da condividere sulle varie piattaforme social, moltiplicando la conoscenza del nuovo museo e, implicitamente, invitando a venirlo a conoscee insieme alla città di Francavilla. L’hashtag per la condivisione è #MuseoMAFRA
M.A.FRA | INFO UTILI
Il Museo M.A.FRA è aperto dal martedì a sabato 10-13, 15-16.30. La domenica 10-13 (presto sarà aperto anche la domenica pomeriggio, con il personale del Parco Naxos Taormina). Lunedì chiuso.
L’ingresso sarà gratuito fino al 6 gennaio 2021. Per prenotare la visita occorre telefonare al numero 0942 388.028
LA CONVENZIONE FRA I PARCHI E IL COMUNE
Per la gestione del Museo è stata stipulata una convenzione tra il Parco Archeologico di Naxos Taormina (Direttore Gabriella Tigano), il Parco Archeologico di Siracusa (Direttore Carlo Staffile) e il Comune di Francavilla di Sicilia (Sindaco Vincenzo Pulizzi). Ai primi due la competenza scientifica, la tutela e la valorizzazione della nuova sede museale. Al Comune spettano i servizi di custodia e di vigilanza, la manutenzione ordinaria e straordinaria del Museo, le spese di funzionamento (acqua, telefono, energia elettrica etc.), la pulizia ordinaria e straordinaria delle sale, la manutenzione degli impianti di sicurezza. L’istituzione di un biglietto di accesso al Museo sarà concordata e definita tra le parti con nuova convenzione.
GLI OBIETTIVI
Nel restituire identità e consapevolezza della proprie radici greche alla comunità di Francavilla di Sicilia, Il Parco Archeologico di Naxos Taormina si è posto un obiettivo a lungo termine: incrementare l’efficienza del Museo supportando in maniera concreta lo sviluppo culturale, sociale e dunque socioeconomico della città di Francavilla di Sicilia e del suo comprensorio, un’area dalle potenzialità ancora inespresse
Al centro tra il museo archeologico di Naxos e quello di Randazzo, il MA.FRA - con l’area archeologica di contrada Fantarilli, che presto sarà di nuovo resa fruibile al pubblico - si candida a divenire un punto di riferimento culturale importante per la rete museale archeologica territoriale. Un luogo d’attrazione imperdibile a poca distanza da uno dei sentieri naturalistici (il Sentiero delle Gurne) più belli della Valle dell’Alcantara.