- di Mirella Formica -
L'appuntamento comunque più sentito, più partecipato e più suggestivo tra le cerimonie liturgiche era, senza dubbio, per la celebrazione della Pasqua.
I riti iniziavano con la Domenica delle Palme. In quell'occasione venivano confezionate, secondo schemi antichi, le palme bianche intrecciate con grande fantasia ed abilità, utilizzando i pallidi cuori di palma. Era sentita consuetudine a Messina, come altrove, preparare per il Giovedì Santo degli speciali addobbi con cui decorare le chiese. In ciò gareggiavano le ragazze che parecchi giorni prima della ricorrenza seminavano chicchi di grano in piatti che venivano conservati al buio,solitamente entro stipi.
Era cura annaffiarli quotidianamente sino a portare i pallidi germogli alla giusta altezza. Si passava quindi alla decorazione che comportava l'aggiunta di nastri, fiori, croci ed ogni simbolo della Passione. I vari piatti di germogli venivano poi disposti ai piedi dell'altare, creando. delle artistiche composizioni che, unitamente ai tanti lumini, conferivano grande suggestione all'insieme.
Le visite ai sepolcri, per essere certi di ricevere la grazia, dovevano essere in numero dispari: tre, cinque o meglio sette, come le spade che avevano trafitto il cuore dell'Addolorata.
Le vie del centro erano le più affollate in questa occasione e soprattutto le chiese annesse ai grandi :monasteri di clausura erano prese di mira da una folla curiosa ed entusiasta.
|