- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Siamo circondati da retorica, l' otto marzo di ogni anno, belle parole sentite o pavoneggiate, splendide riflessioni a scena aperta, dissertazioni filosofiche e psicoanalitiche relative al pianeta donna ed alla valorizzazione della donna verso la conquista della parita' di genere...ma occorre potenziare la normativa, affinché le donne (in particolare coloro che hanno avuto una storicizzazione di azioni contro il loro "mostro" che chiamavano amore, azioni poi riconosciute legalmente o in sede giudiziaria contro i loro stalkers contro i loro violentatori, contro i loro aguzzini...)queste donne possano ottenere leggi ad hoc per un inserimento in corsia preferenziale nel mondo del lavoro , avendo subìto perdite notevoli di tempo per stress subìti ed energie perse, appresso al "mostro" amato, quelle energie che avrebbero potuto impiegare nella ricerca di un lavoro o per un' affermazione maggiore nel mondo del lavoro...La normativa attuale non prevede alcunché di questo genere per le donne che subiscono violenza, ci sono Cirs case famiglia formazione nle case famiglia ma nessuna On.le donna ha creato una corsia preferenziale per accedere al mondo del lavoro per donne (o uomini o diversamente uomini o diversamente donne)vittime di violenza.
Una pecca nella legislazione italiana, nonostante avvocati di grido assumano testimonials per "fare cassa" e tentino di arginare il fenomeno...mancano le leggi!
Il problema lavoro al 99 per cento dei casi può risolvere il problema sollevando dalla depressione una donna che subisce Violenza. Non belle parole ma fatti.
Che si legiferi in materia di concreto sostegno alle donne in condizipne di disagio da violenza con UNA CORSIA PREFERENZIALE! Siamo stufi di bei discorsi narcisistici davanti allo specchio per applausi a scena aperta il giorno dell' otto marzo. Altrimenti le quote rosa perché mai sarebbero sorte?Nuove leggi e non vecchi discorsi.