- di Silvana Foti -
In un affollata ,seppur con mascherine e distanziamento anticovid, via Salandra, alla presenza di autorità cittadine , civili e militari, si è svolta la commemorazione e la scopertura di una targa in memoria del giavellottista Salvo Santamaria, a cui già il campo di atletica era intitolato.
La targa realizzata dall’artista ceramista Cecilia Caccamo è stata donata dall’ex sindaco Renato Accorinti, che aveva a suo tempo preso un impegno con la famiglia Santamaria, legato da rapporti di amicizia.
Sono trascorsi 52 anni da quel tragico giorno in cui Salvo perse la vita in uno scontro frontale in galleria tra due treni passeggeri. Egli tornava da una gara di giavellotto che lo aveva visto vincitore.
Tanti gli amici d’infanzia venuti proprio per onorare la sua memoria e per ricordarne, con l’affetto che non è mai venuto meno, le sue doti umane ed il suo sorriso.
Lo ha ricordato in un commovente discorso iniziale il cognato il giornalista Aurelio La Torre, che in un breve excursus della vita atletica di Salvo, ha commosso gli astanti e i parenti, in particolare le sue due sorelle che non hanno trattenuto le lacrime ed il Corpo dei Vigili del Fuoco, gli stessi che, seppur senza riuscirci, ha cercato con ogni mezzo di portarlo fuori dalle lamiere accartocciate.
L’iniziativa si è conclusa con la benedizione impartita dal parroco del Don Orione SS. Consolata Don Natale Fiorentino.