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Casalvecchio: - La sagra della fraternità e della pace

Casalvecchio

 

(dal libro Argennum)

 Celebre è la «Sagra» dedicata alla festa della fraternità e della pace. L'iniziativa, che risale al 1760, spetta alle due confraternite di S. Teodoro e della SS. Annunziata in seguito alla composizione di una lite durata alcuni anni «innanzi al Tribunale della Gran Cone Archimandritale della Nobile e Fidelissima Città di Messina, riguardante la precedenza a loro spettante nelle processioni».

Il tradizionale rito si svolge, all'aperto. nella festività dei santi protettori delle due confraternite e vuole ricordare a tutti l'urgente bisogno di rapporti cordiali, umani e cristiani perla instaurazione di una migliore società.
Una delle date celebrative, la più attesa, cade il 25 mano, proprio quando nella incipiente stagione primaverile si solennizza il mistero dell'Annunciazione, foriero della pace tra Dio e gli uomini.

 Accanto alle confraternite sono tutti i Casalvetini ad offrire a quanti convengono dai paesi vicini e lontani il commovente spettacolo di tratti più umani e squisitamente cristiani che, in riferimento al 25 marzo, alla festa dell'Annunziata, trovano la loro origine nel mistero, appunto. del Verbo di Dio diventato nostro fratello nel purissimo seno di Maria Vergine.

 Nell'ora che precede la processione della settecentesca statua della Madonna riproducente la scena dell'Angelo nell'atto di salutare, inchinato, la pudica Verginella una rappresentanza dei confrati della SS.ma Annunziata, accompagnati dalla banda cittadina, si reca preso la chiesa di S. Teodoro martire per rilevare, coi dovuti onori, i soci di quest'altra venerabile confraternita e procedere insieme, gomito a gomito, verso il punto d'incontro per lo svolgimento del rito che culminerà nell'abbraccio di fraterna pace alla presenza di una folla giubilante.

Alla fase culminante, squilla la tromba dell'attenti: un grande silenzio intorno; ognuno vuol vedere, guardare attentamente per gustare di più quel godimento dello spirito. Tutti gli occhi sono rivolti alla grande, vivente scena nella quale gli attori principali diventano due confrati delle rispettive confraternite, che, incedendo, si vanno gioiosamente incontro, mentre nelle loro mani i gonfaloni garriscono al vento. La gioia che traspare da ogni volto non pubessere contenuta oltre, e scoppia all'improvviso un coro di applausi inneggianti alla pace e alla fraternità. L'esultanza del popolo diventa incontenibile man mano che i due gonfalonieri. agitando lo stendardo in affettuoso segno di saluto, si avvicinano fino all'abbraccio finale. Una vera ovazione corona il solenne rito, mentre l'oratore, dall'alto di un pergamo improvvisato nella piazza rigurgitante di fedeli, esorta tutti alla fratellanza in Cristo.

Intanto la processione dell'antica e artistica statua della SS.ma Annunziata, preceduta dal clero e dalle varie Associazioni parrocchiali, va lentamente formandosi. Lo sguardo dei fedeli è rivolto all'ingresso della Chiesa, dove, luminosa e soave, appare la figura della umile Verginella salutata dall'Arcangelo Gabriele. I ricchi e molti doni, deposti dai fedeli ai piedi della settecentesca statua della Madonna, sono viva espressione di pietà. Tra inni e canti, la bella statua, procedendo lentamente, percorre le vie del paese, mentre una folla devota s'inchina riverente al passaggio della Regina del cielo. della Madre di Dio e degli uomini.

Ultima modifica il Mercoledì, 05 Ottobre 2016 15:14
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