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29 DICEMBRE ORE 21:00 E 30 DICEMBRE ORE 17:30 AL TEATRO Vittorio Emanuele di Messina da non perdere Romeo e Giulietta

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina Da non perdere questi appuntamenti importanti al teatro Vittorio Emanuele: Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev

Davide Bombana, coreografo

Giuseppe Ratti, direttore 

Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo

Orchestra Teatro Vittorio Emanuele

coproduzione E.A.R. Teatro di Messina – Teatro Massimo di Palermo

© Rosellina Garbo

ARGOMENTO

In un’anticipazione di quello che avverrà, il sipario si apre sui corpi esanimi di Romeo e Giulietta e sul dolore delle due madri (n. 51, Funerale di Giulietta).

L’azione si apre con l’ingresso in scena dei Montecchi (n. 4 Danza del mattino, n. 5 Il litigio, n. 6 La lotta) e dei Capuleti (n. 7, Il principe dà ordini) tra i quali si distingue Tebaldo, cugino di Giulietta (n. 13, Danza dei cavalieri, n. 1, Introduzione). Tra i Montecchi che rispondono alla sfida dei Capuleti emerge il giovane Romeo (n. 2 Romeo).

Giulietta rimane sola con l’amica (n. 10, La giovane Giulietta): per lei si avvicina il momento del matrimonio, simboleggiato dal velo che la madre le pone sul capo. Ma le due ragazze incontrano Romeo e Mercuzio (n. 12, Maschere) e Romeo e Giuletta si innamorano.

Quando Tebaldo riconosce Romeo (n. 17) , che si sottrae allo scontro, interviene Mercuzio (n. 15) che ha la meglio al termine dello scontro con Tebaldo, scatenando l’ira del giovane Capuleti e della madre di Giulietta.

Giulietta rifiuta la corte di Paride (n. 16, Madrigale). Solo l’amica le resta vicina e la comprende (n. 14, Variazione di Giulietta).

Romeo e Giulietta si incontrano di nascosto (n. 19, Scena del balcone). Romeo dichiara il suo amore (n. 20, Variazione di Romeo) e i due giovani innamorati ballano insieme (n. 21, Danza dell’amore).

Romeo vorrebbe condurre Giulietta a conoscere la sua famiglia (n. 25, Danza con i mandolini), ma la fanciulla non si sente accettata in questo mondo diverso e sente ancora il legame con la propria famiglia. Inoltre Mercuzio minaccia Giulietta e Tebaldo interviene a difenderla (n. 32, Tebaldo incontra Mercuzio). Romeo cerca di frapporsi, ma di nuovo Mercuzio insulta Giulietta e l’ira di Tebaldo esplode: nel duello, Mercuzio muore (n. 33, La lotta tra Tebaldo e Mercuzio). Furibondo, Romeo affronta Tebaldo (n. 35, Romeo decide di vendicare la morte di Mercuzio), ma dopo averlo ucciso si rende conto dell’abisso che ha scavato tra sé e Giulietta (n. 36, Finale Atto II), vedendo la madre di lei che si dispera sul cadavere del nipote.

© Franco Lannino

L’amica di Giulietta si reca da Romeo per raccontargli di Giulietta e condurlo da lei, che si trova con Lorenzo. I due si sposeranno, finalmente (n. 28, Romeo con Frate Lorenzo).

Per Romeo e Giulietta la notte di nozze si conclude dolorosamente con la separazione dei due sposi (n. 38, Romeo e Giulietta e n. 39, L’ultimo commiato).

Come in un labirinto, Giulietta e Romeo si cercano disperatamente tra la folla che li divide (n. 47, Giulietta da sola). E quando sembra che infine si siano ritrovati e possano fuggire insieme (n. 43, Interludio Atto III), giungono gli spari a troncare la loro corsa verso la libertà. Ferita, morente, Giulietta striscia verso l’amato e si accascia sul suo cadavere (n. 52, Morte di Giulietta).

© Franco Lannino

NOTE DI DAVIDE BOMBANA

Nella mia versione di Romeo e Giulietta i personaggi di Shakespeare si fondono con la vicenda realmente accaduta di due giovani amanti, Bosko ed Admira che a causa della loro differenza di religione (serbo lui e musulmana lei) nel pieno della Guerra dei Balcani, tentando la fuga da Sarajevo verso un futuro migliore, rimasero uccisi da un cecchino. Morto sul colpo lui, lei gravemente ferita si trascinò per lasciarsi morire sul corpo inerte dell'amato ed i loro corpi esanimi furono lasciati per otto giorni senza che nessuno desse loro una degna sepoltura. Partendo da questo presupposto ho visto le due famiglie dei Montecchi e Capuleti come due mondi e culture in contrapposizione, quella occidentale e quella orientale dilaniati da un odio atavico insanabile.

L'arroganza dei ricchi Montecchi, capitanati dalla madre di Romeo, non tollera l'arrivo dei Capuleti, gente di una diversa etnia che venuta da lontano cerca integrazione in una società che li respinge e li allontana per la loro diversità religiosa e culturale.

Romeo e Mercuzio sono due giovani arroganti che si avvicinano dapprima per molestare Giulietta, musulmana, e la sua amica (una sorta di ombra o alter ego che accompagnerà Giulietta su tutto il suo percorso rimanendo la sua sola confidente).

La famiglia di Giulietta cerca di spingerla a sposare Paride, che però lei rifiuta.

Quando però Romeo e Giulietta, durante la famosa scena del balcone, si innamorano perdutamente l'uno dell'altra, suscitano l'ira di Tebaldo, cugino di Giulietta che detesta il senso di prevaricazione e la superbia dei Montecchi di cui Mercuzio, amico di Romeo, è il più intollerante e crudele verso la "diversità" dei Capuleti.

© Franco Lannino

Umiliando Tebaldo e schernendolo ne suscita l'ira al punto che questi ucciderà Mercuzio in una lite, venendo poi a sua volta ucciso da Romeo che vendica, fuori di sé, la morte dell'amico.

Romeo e Giulietta si recano da Lorenzo che sposerà di nascosto i due dopo che Romeo decide di convertirsi all'Islam ma, dopo una notte in cui il loro amore raggiunge il massimo apice decidono, scoraggiati dall'odio insanabile delle due famiglie, di scappare lontano.

Tentando la fuga su un ponte che li porterà fuori da Sarajevo, saranno falciati da un cecchino, Giulietta con le sua ultime forze si trascinerà e si lascerà morire sul corpo dell'amato.

L'unica a piangere i corpi sarà l'amica di Giulietta.

Davide Bombana

Milanese, ha studiato alla scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Nel 1977 ha debuttato nella parte principale nell'Uccello di fuoco di Béjart con la compagnia del Teatro alla Scala, dove è promosso solista e in seguito primo ballerino. Ha danzato tutti i ruoli principali del repertorio classico e neoclassico. Nome di spicco della danza internazionale, è stato primo ballerino anche del Pennsylvania Ballet di Philadelphia, dello Scottish Ballet di Glasgow, del London Festival Ballet di Londra. Dal 1986 al 1991 lavora con il Bayerische Staatsballett come primo ballerino. Dal 1991 al 1998 nello stesso teatro comincia la sua attività di maître de ballet e coreografo, collaborando poi anche con l’Opera di Parigi, il National Ballet of Canada di Toronto, il New York Choreographic Institute di New York, il Queensland Ballet di Brisbane, il Maggio Danza di Firenze. Dal 1993 al 1998 a Monaco crea per il Bayerische Staatsballett diversi balletti astratti e narrativi che vincono premi prestigiosi di danza come “Bayerischer Theaterpreis” a Monaco di Baviera e il “Benois de la danse” a Mosca.

Nel 1998 è nominato direttore della compagnia fiorentina "Maggio Danza" dove ricrea diversi dei suoi lavori e crea in prima mondiale, per il 62° Maggio Musicale Fiorentino, Teorema tratto dal libro di Pasolini. Ha curato anche la coreografia per il video clip “Ad ogni costo” di Vasco Rossi, interpretato dalla prima ballerina dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato e le coreografie delle parti danzate del Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker nel 2012, 2015 e 2018. Con la sua interpretazione di Romeo e Giulietta di Prokofiev ha vinto il premio “Danza&Danza” come miglior produzione italiana 2015. La sua coreografia Morgen su musica di R. Strauss è stata eseguita al Senato nel 2020 in occasione della consegna del Premio alla Carriera a Carla Fracci.

Giuseppe Ratti

Nato a Torino, si è diplomato al Conservatorio della sua città in composizione, direzione d’orchestra, clarinetto e musica elettronica ed al Conservatorio di Trento in strumentazione per banda.

Nel 1994 frequenta il corso di direzione d’orchestra tenuto a Milano dal Maestro Kuhn e nel 1997 ottiene il diploma di direzione d’orchestra al corso di alto perfezionamento dell’Accademia Musicale Pescarese.

Ha collaborato con il M° Renzetti in importanti produzioni come “Satyricon” al Macerata Opera Festival e “Kiss me Kate” al Teatro Regio di Torino e con il M° Richard Bonynge in produzioni operistiche in tutta Europa.

Ha diretto tra le altre: l’Orchestra Sinfonica Marchigiana, l’Orchestra dei Po-meriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica Internazionale Giovanile di Lanciano, l’Orchestra Sinfonica della provincia di Bari, l’OCV del Veneto, l’Orchestra “Na-cional Sao Carlos di Lisbona e l’Orchestra del Teatro Bellini di Catania. Ha diretto (primo direttore italiano) l’opera “Jacop Lenz” di Wolfang Rihm con la regia di Henning Brockause per il Festival di Macerata “Terra di Teatri” con la diretta radiofonica di RAITRE.

Collabora stabilmente con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana: di recente ha diretto tra gli altri, una serie di concerti intitolati “Star Wars & more” tributo al grande compositore americano John Williams.

Alterna l’attività lirica con quella sinfonica sia in Italia che all’estero. Vincitore nel 1993 del premio “Bolzoni” quale miglior diploma di composizione del Conservatorio di Torino, ha ottenuto diversi riconoscimenti come compositore di musica da camera, di scena e per orchestra di fiati.

Dal 2007 è titolare della cattedra di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino di cui è stato vice direttore dal 2012 al 2015.

Al Teatro Vittorio Emanuele ha diretto in prima assoluta la Suite “Messina” di Lorenzo Perosi, “La vedova allegra” di Lehar (regia di V. Carlo Vitale), il balletto Lo schiaccianoci su musiche di Ciajkovskij (Balletto di Roma) e concerti sinfonici, riscuotendo sempre convinti consensi di critica e pubblico. Ha diretto a novembre 2021 il Barbiere di Siviglia a Messina con la regia di Federico Tiezzi.

CORPO DI BALLO

Francesca Bellone

Nata a Palermo, si diploma presso la scuola "Aurino e Beltrame" diretta da Candida Amato, frequentando per un anno la scuola del Teatro dell'Opera di Roma diretta da Paola Jorio.

Dal 2006 lavora per il Corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo, il Maggio Musicale Fiorentino e l'Arena di Verona, interpretando anche ruoli da solista nelle coreografie di: Luciano Cannito, Amedeo Amodio, Marcello Angelini, Micha Van Hoecke, Vladimir Derevianko, Irina Kolpakova, Roland Petit, Massimo Morricone, Paul Chalmer, George Balanchine, August Bournoville, Jiri Kylian e Andonis Foniadakis, Fabrizio Monteverde, Benjamin Pech, Giuseppe Picone, Johan Inger, Matteo Levaggi, Lienz Chang, Gentian Doda,  e Carolyn Carlson.

Nel luglio 2015 in occasione della stagione estiva del Teatro di Verdura ricopre il primo ruolo in Carmen Suite di Enrico Morelli. In seguito ricopre i primi ruoli nelle coreografie di Martha Graham The red couple in Diversion of Angel e Lament.

Negli anni successivi ricopre ruoli solistici e principali in varie produzioni come: Sorellastra in Cinderella di F. Monteverde, Red Woman in Walking Mad di J. Inger, Fata delle Briciole e Cappuccetto Rosso in La bella addormentata di M. Levaggi, Amica di Kitry in Don Chisciotte di L. Chang, Sechs Tänze di J. Kylian, l'Angelo in Annonciation di Angelin Preljocaj, Chamber Symphony di L. Childs.

Romina Leone

Nasce a Palermo nel 1981, nel 1989 inizia gli studi di danza classica presso la scuola di danza di Marisa Benassai. Perfeziona la sua preparazione tecnica e artistica prendendo parte nel 2000 al IV corso professionale e al I corso di tirocinio per danzatori del Teatro Sociale di Rovigo. Nel 2001 partecipa al corso di perfezionamento per giovani danzatori presso il centro regionale della danza "Aterballetto" di Reggio Emilia. Ritornata a Palermo, continua le lezioni di danza classica con il maestro Stefan Banica.

Intraprende le sue prime esperienze lavorative nel 2000 con la compagnia "Fabula Saltica" e nel 2001-2002 partecipa alle stagioni e alle tournée della compagnia "Balletto di Milano".

Dal 2002 al 2007 lavora presso la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, sotto la direzione di Elisabetta Terabust, confrontandosi con coreografie di Balanchine, Roland Petit, Derek Deane, Riccardo Nunez, Youri Vámos. Negli stessi anni prende parte anche a singole produzioni presso la Fondazione Arena di Verona e la Fondazione Niccolò Piccinni di Bari. Nell'agosto del 2011 partecipa alla produzione Medea di Davide Bombana al Teatro Petruzzelli di Bari.

Dal 2004 ad oggi fa parte del corpo di ballo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, ricoprendo anche ruoli da solista e prima ballerina; tra gli altri, quello di Aurora ne La bella addormentata di Matteo Levaggi (2017), anche al Teatro Bellini di Catania (2018), e Matka in Nijinski di Marco Goecke.

Gianluca Mascia

Napoletano, ha studiato all’Accademia del Teatro alla Scala. Con il Corpo di ballo del Teatro Massimo ha interpretato nel 2019 L’uomo in Pink Floyd di Micha van Hoecke (2019). Tra gli altri titoli eseguiti con il Corpo di ballo del Teatro Massimo si ricordano Cenerentola con la coreografia di Luciano Cannito, Carmen di Amedeo Amodio, La grande danza: Doda, Duato, Kylián, Trittico contemporaneo con coreografie di Levaggi, Inger e Kylián, La bella addormentata con la coreografia di Matteo Levaggi, anche per Danza d’autore al Teatro di Verdura.

Andrea Mocciardini

Nato nel 1992 a Codogno (LO), studia all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano e alla scuola del Balletto di Toscana, dove entra a far parte della Compagnia Junior BdT. Dal 2012 inizia a lavorare per l’Arena di Verona, il teatro San Carlo di Napoli, l’Opera di Helsinki e il teatro Massimo di Palermo, dove ha ricoperto ruoli da solista e primo ballerino. Nella stagione 2015 del Teatro Massimo di Palermo è stato Orphée noir in Orphée et Eurydice di Gluck con la regia e la coreografia di Frédéric Flamand e ha preso parte a Diversions of Angels in Omaggio a Martha Graham con la Martha Graham Dance Company, mentre nel 2016 ha interpretato la Matrigna in Cinderella di Fabrizio Monteverde. Nel 2017 è stato La fata dei Lillà ne La bella addormentata con la coreografia di Matteo Levaggi, in prima rappresentazione al Teatro Massimo di Palermo e poi nel 2018 al Teatro Bellini di Catania, e nel 2019 L’ombra in Pink Floyd di Micha van Hoecke. Ha fatto parte del Ballet of Difference by Richard Siegal.

Giovanni Traetto

Originario di Castel Volturno, inizia gli studi di danza accademica alla Scuola di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, dove nel 2013 consegue il diploma. Lavora con la compagnia del Teatro San Carlo e prende parte a produzioni come Orfeo ed Euridice, Coppelia, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta.

Inizia a lavorare con il Teatro Massimo di Palermo nel 2015 prendendo parte alla produzione Omaggio a Martha Graham con la Martha Graham Dance Company e successivamente a Giselle di Ricardo Nuñez, Don Chisciotte di Lienz Chang, La bella addormentata di Matteo Levaggi, Siciliana di Kor'sia, Carmen Suite di Alberto Alonso, Schiaccianoci di Lienz Chang, Ripart-Tänze e Romeo e Giulietta di Davide Bombana, Chamber Symphony di Lucinda Childs, Nijinski di Marco Goecke.

Nel 2018 partecipa all’Arena Opéra Festival con la compagnia dell’Arena di Verona.

Emilio Barone

Nato nel 1994, inizia gli studi di danza classica presso la Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli; successivamente si diploma alla Scuola del Teatro dell’Opera di Roma. 

Giovanissimo inizia la sua carriera professionale con il coreografo Amedeo Amodio, nelle produzioni Coppelia, Lo Schiaccianoci e Carmen. Nel 2016 vince il premio MAB. 

Lavora al Teatro San Carlo di Napoli nella produzione Romeo e Giulietta con la coreografia di Leonid Lavrovsky rivista da Mikhail Lavrovsky.

Di recente è stato interprete di Pink Floyd - Atom Heart Mother su coreografia di Micha van Hoecke al Teatro Massimo di Palermo e del passo a due Plasma di Valerio Longo, insieme ad Alessandro Cascioli, al Teatro di Verdura per la stagione estiva 2019 del Teatro Massimo, dove sempre in duo con Cascioli ha interpretato Cantus su coreografia di Davide Bombana ad agosto 2020; Cantus è stato anche inserito in Chamber Dances a dicembre 2020 al Teatro Massimo. Nel 2021 è stato Microboy in Nijinski di Marco Goecke.

Vincenzo Carpino

Nasce a Fortaleza (Brasile). Dall’età di dieci anni inizia a studiare danza nella scuola "Arabesque" di Capua in provincia di Caserta. Nel 2009-2010 lavora al Teatro Massimo di Palermo, dal 2010 al 2013 è al Balletto di Roma. Dal 2013 al 2016 si esibisce all’interno della produzione del musical El Rey Leon a Madrid.

È la Fata Carabosse nella nuova produzione di La bella addormentata con la coreografia di Matteo Levaggi, creazione per il Corpo di ballo del Teatro Massimo a dicembre 2017. Tra le altre coreografie interpretate al Teatro Massimo Duende di Nacho Duato, Lo schiaccianoci con la coreografia di Lienz Chang, Romeo e Giulietta con la coreografia di Davide Bombana, Giselle con la coreografia di Patrice Bart al Teatro di Verdura.

Bryan Ramirez Hurtado

Ballerino professionista colombiano, ha partecipato come allievo alla diciassettesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi nel 2017 e ora è parte del talent in qualità di ballerino professionista. Ad Amici ottiene il premio Vitasnella come miglior percorso all’interno della scuola.

Nato a Cali, in Colombia, inizia da subito a praticare danza con l’appoggio della madre. A 9 anni si iscrive all’Istituto Colombiano di Balletto Classico, l’Incolballet, dove riceve una formazione tecnica assolutamente completa, specializzandosi in balletto classico, danza contemporanea e danze popolari, prendendo parte a molti balletti del repertorio classico, tra cui Don Chisciotte, Corsaro e Coppelia.

A soli 18 anni si trasferisce a Losanna dove si diploma all’Ecole-Atelier Rudra Béjart e inizia a lavorare come ballerino professionista nella compagnia Avant Scène Danse di Jânia Batista.

Fa parte del Corpo di ballo del Teatro Massimo.

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