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L’etnoantropologia della Civiltà contadina ed anche il mare nelle tele di Giuseppe Galvagno

- di Gennaro Galdi -

Come scrive il noto critico operante in campo internazianale la prof ssa Maria Teresa Prestigiacomo, “…il silenzio e la riflessione destano gli oggetti della civiltà contadina siciliana, attraverso le opere di Galvagno;la storia stessa degli oggetti dall’artista osservati e rappresentati ( sedie impagliate, squassate dal tempo, piatti di coccio, lesionati dall’usura del lavoro delle madri…) tessono un ponte dal suo presente di artista siciliano, al suo passato di adolescente, ragazzo, in quel di Santa Maria di Licodia alle pendici dell’Etna che certamente (lo confermano gli scienziati) trasmette un forte, intenso influsso di campi energetici, attraverso le sue pietre, la sua lava. Galvagno le ama le pietre antiche, perché esse raccontano una loro storia; ama le sedie squassate dal tempo, quelle sedie che per motivi di spazio si appendevano al muro, nei casolari, case di campagna, in cui il colore era l’azzurro delle sedie povere, quell’azzurro che esprime l’artista, un azzurro, l’azzurro di Giotto, un colore che in Sicilia era funzionale ad allontanare le zanzare, fastidiosi insetti. Galvagno ama raccontare di vasi verde maculato, quei vasi di coccio antico, usati e riusati, rischiarati dalle tovaglie ricamate al Cinquecento da laboriose mani femminili della sua Trinacria.

Egli si ricongiunge, attraverso la sua pittura, a quel passato dei Padri, portatore di profondi valori antichi e veri. Ad hoc risulta, (in questo narrato pittorico, per messaggi), l’inserimento,(sul supporto della tela), pagine di quotidiani ritrovati ed antiche stoffe, quali l’antica juta, oppure la tovaglia bianca bianca di varichina, ricamata o traforata, incollate, le stoffe, sul supporto pittorico, quasi come un marchio dell’artista, un leit motiv l’introduzione delle sue stoffe”…

Tornando agli oggetti rappresentati da Galvagno, legati alla civiltà contadina siciliana: essi stessi sembrano custodire la memoria di quel Giuseppe-bambino, come sostiene Marguerite Yourcenar, en gardant sa phisionomie d’antan (i luoghi, le sedie e gli utensili conservano la memoria dell’artista: non vi è, pertanto, solo la memoria da parte dell’artista, nei confronti dei luoghi e delle cose…). Si compierebbe, intendo dire, nelle opere di Galvagno, una sorta di doppio processo di memoria storica che, sottolineo, non è solo nostalgia di un tempo passato (in cui la felicità era fatta di piccole cose), ma è una commistione di un forte rimpianto per un’epopea di valori universalmente riconosciuti.” (stralcio dalla recensione del critico Maria Teresa Prestigiacomo#). Da redattore di questo articolo, non mi sono sentito di aggiungere nulla alla sintesi dello splendido lavoro di decodificazione delle opere del pittore Galvagno. Aggiungo soltanto la sua biografia sintetica ed accludo una foto tra le tante della sua produzione che omaggia la civiltà contadina.

   Pippo Galvagno nato a Santa Maria Di Licodia (CT) 64 anni residente a Enna 

diplomato presso il Liceo Artistico di Catania

Ho Partecipato a diverse collettive; di recente, presso Il Palazzo Maschio Angioino di Napoli.  

Vincitore di diverse estemporanee. 

Nel 2016 al concorso 9a edizione Anna Pandolfi ad Acitrezza con il quadro "La sedia" l’artista si è classificato al primo posto #Maria Teresa Prestigiacomo è docente di Lettere di Ist d’Istr. Superiore di Secondo Grado, in pensione; giornalista, critico d’arte e letterario; direttore per Arte e Cinema di red Carpet magazine on line cartaceo inglese italiano, redazione Parigi Lugano New York; redattore capo del Giornale Ufficiale dei TaorminaBnlFilmFest per molti anni. Art and book events in Europe: Parigi, Londra, Cartagena, Dusseldorf, Berlino, Bruxelles, Roma, Venezia, Padova Taormina Catania… and Hammamet. Presidente Accademia Euromediterranea delle Arti. VicePresidente patronesse Assofante Messina ric. dal Min della Difesa. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti nazionale Roma, iscritta all’ODG giornalisti pubblicisti Sicilia Palermo.

Iscritta all’UCSI unione Stampa Giornalisti Cattolici.

Ultima modifica il Martedì, 08 Febbraio 2022 09:02
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