- La redazione -
La terza tappa del Museo Urbano Temporaneo, organizzato dal Network delle associazioni culturali cittadine con il fattivo contributo dell’Amministrazione Comunale nei locali del Villino Liberty, ha presentato, dal 28 febbraio al 5 marzo 2022, la mostra “Barcellona nel Medioevo”, a cura dell’associazione culturale Genius Loci, presieduta da Bernardo Dell’Aglio.
La mostra, curata dall’architetto Marcello Crinò, ha presentato sette pannelli principali, che con l’ausilio di testi e immagini hanno illustrato i beni culturali ricadenti nel territorio barcellonese compresi nel periodo medievale, quando ancora la città non esisteva ma c’erano già dei piccoli nuclei abitativi che saranno poi inglobati nel territorio comunale.
Il percorso inizia con la Chiesa della Visitazione a Centineo, del VII secolo e successive ricostruzioni fino al 1950 e si snoda attraverso il “Torrione saraceno”, dell’XI secolo, in realtà una chiesa bizantina; poi i resti del Monastero basiliano di Gala, del 1105; il Tempio di S. Venera, di epoca bizantino-normanna con retrostante grotta/chiesa rupestre; la Chiesa antica S. Maria dell’Itria a Lando di epoca normanna con ampliamenti secenteschi; i resti della Chiesa di San Zaccaria anch’essa di epoca normanna; la Tomba medievale presso Acquaficara; la Torre di Nasari del XIII-XVI secolo; la Chiesa della Madonna del Piliere, del XIV secolo circa, ricostruita nel 1968; la Cupola della chiesetta di San Giacomo, forse del XV secolo, interrata nel torrente omonimo; la Tonnara di Calderà, fondata nel 1442 ed ormai distrutta, e infine la Torre Cantone del 1549.
Oltre a questo nucleo principale, nelle sale del villino, è stata allestita una seconda mostra, intitolata “Frammenti Barcellonesi”, con antiche mappe, documenti, testi vari, incentrati sull’approfondimento di alcuni aspetti legati al tema principale, e finalizzati ad una maggiore conoscenza del territorio.
Durante il periodo espositivo si sono susseguiti incontri e dibattiti. Il primo marzo Massimo Sindoni e Simone Cardullo hanno parlato dei busti realizzati dallo scultore barcellonese Turillo Sindoni nel suo studio di Roma. Cardullo si è soffermato sul busto in bronzo del 1917 attualmente esposto al Villino Liberty che raffigura il professor Francesco De Filippis, acquistato dal dottor Nuccio De Francesco, che intende donarlo al Comune di Barcellona. De Filippis, secondo le ricerche di Cardullo, era un docente universitario di diritto. Il busto fu commissionato a Sindoni dal nipote, Gerardo Tortora, che fu Vice Presidente del Tribunale di Roma.
Il 2 marzo l’architetto Laura Alessandra Bonaceto ha proposto una versione digitale in tre dimensioni della Fontana dei due fiumi di Francesco De Francesco. Questa tecnica permette anche la ricostruzione digitale di beni culturali scomparsi, partendo dalla documentazione grafica e fotografica, che possono poi essere restituiti anche attraverso una stampante in tre dimensioni.
Il 3 marzo sono stati proposti alcuni momenti teatrali con l’Associazione Teatrale Salvatore Cattafi.
Il 4 marzo la storia del Villino Liberty, del suo fondatore, il barone Ignazio Foti, e degli ultimi proprietari, Paolo Arcodaci e la preside Scauso, è stata illustrata da Maria Sottile, ex componente dello staff del villino.
Nella serata conclusiva del 5 marzo, alla presenza del sindaco Pinuccio Calabrò, alcuni autori pubblicati dall’editore Pierangelo Giambra hanno presentato i loro libri. L’architetto Giovanni Pantano ha illustrato il suo lavoro sull’architetto Giuseppe Cavallaro, mentre Bernardo Dell’Aglio si è soffermato sul libro dedicato ai vicoli di Barcellona. La presenza del Sindaco è stata l’occasione per aprire un dibattito sui beni culturali della città e la loro salvaguardia.
L’artista Patrizia Donato, per tutta la durata della mostra, ha allestito un piccolo “angolo di riflessione” contro tutte le guerre con quattro fotografie, illuminato ogni sera da due ciotole romane.
6 marzo 2022