Siracusa, 29 aprile 2022 - “L’unica cosa di cui il mondo non avrà mai abbastanza è l’esagerazione. Così Salvador Dalì bollava coloro che, per virtù o per mania di protagonismo, fanno uso dell’eccesso nell’esprimere un’opinione”. Lo afferma Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa e vicepresidente nazionale di Assohotel, a proposito della posizione di alcuni archeologi e uomini di cultura più in generale, i quali propongono di negare l’utilizzo del Teatro Greco di Siracusa per spettacoli musicali. “Di sicuro l’opinione espressa - continua Giuseppe Rosano - trasuda di incomprensibile catastrofismo: Il Teatro Greco di Siracusa rischia di scomparire, e a dare una mano alla sua rovina potrebbero essere Elisa, Claudio Baglioni e Gianna Nannini”.
Il presidente di Noi albergatori Siracusa si chiede: “Se lo spettacolo fosse stato messo in scena da Andrea Bocelli, i siracusani si spellarono le mani qualche anno fa per applaudire la sua esibizione, sarebbe mutato qualcosa? E allora, cosa cambia se invece di Bocelli, si esibiscono Elisa, Claudio Baglioni o Gianna Nannini? È mai possibile coltivare il pregiudizio che la “gente” che assiste a codesti spettacoli sia talmente incivile da non capire che siede in un ‘tempio sacro’ del V secolo a.C.? Vorremmo ricordare a chi è contrario ai concerti al Teatro Greco di Siracusa che un terzo degli spettatori che affolla normalmente la struttura è costituito da scolaresche di giovani non maggiorenni: gli stessi che amano ascoltare le canzoni della Nannini. E mai nessuno di loro ha compromesso o creato danni al semicerchio dell’antico Teatro”.
Giuseppe Rosano continua: “Certamente, vanno prese delle precauzioni, e su questo siamo d’accordo, quali il numero massimo dei biglietti da mettere in vendita per ogni spettacolo, la presenza di vigilantes, rinforzata da forze dell’ordine, l’impatto dei decibel con dei limiti da non superare. Senza contare la già presente struttura lignea realizzata dalla Fondazione Inda in vista delle rappresentazioni classiche”.
“Quindi nessuna violazione della Carta di Siracusa e nessuna fruizione impropria rappresenterebbe la concessione di assistere a spettacoli musicali a cui, molto spesso, sono presenti pure ultrasessantenni. Ci si deve aspettare anche da costoro salti e balli sui gradini del Teatro? E allora - aggiunge il presidente di Noi albergatori Siracusa - una volta per tutte, è il momento di smetterla con questo immobilismo e mancanza di fare che sembrano propri solo della nostra provincia: i concerti programmati non produrranno alcun irreparabile danno al Teatro Greco di Siracusa ma rappresenteranno ‘solo’, si fa per dire, una straordinaria opportunità di svago e cultura per residenti e turisti dopo due anni da dimenticare e creeranno un ulteriore apporto economico alla collettività cittadina. Quindi - conclude Giuseppe Rosano - qualora venisse accertato che i concerti sono affollati soltanto da persone prive di rispetto per il prestigioso patrimonio archeologico su cui stanno seduti, avremo il giusto e ragionato motivo per impedire per il futuro la programmazione di spettacoli musicali e canori. E non certo per partito preso”.