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“MANOLA” DI MARGARET MAZZANTINI CON NANCY BRILLI E CHIARA NOSCHESE, VITTORIO EMANUELE MESSINA VENERDÌ 14 APRILE CON REPLICHE IL 15 E IL 16

 
 
 Maria Teresa Prestigiacomo 

Messina. Da non perdere assolutamente, l ' appuntamento al teatro Vittorio  per la programmazione del fine settimana  per

MANOLA
di Margaret Mazzantini

con Nancy Brilli e Chiara Noschese

scene Federica Parolini
costumi Lisa Rufini
disegno luci Alessandro Verazzi

assistente alla regia Alessandra De Angelis
assistente scene e costumi Eleonora De Leo

regia Leo Muscato

produttore esecutivo Michele Gentile
organizzazione Carmela Angelini

durata spettacolo 1 ora e 40 Atto unico

Una commedia irriverente, tratta da un testo molto interessante di una delle scrittrici italiane più amate, due interpreti di sicuro richiamo: tutto questo (e molto altro) è “Manola” il prossimo appuntamento della stagione di prosa del Vittorio Emanuele di Messina, in programma venerdì 14, sabato 15 aprile alle 21 e domenica 16 aprile alle 17:30, protagoniste Nancy Brilli e Chiara Noschese, impegnate nella versione teatrale dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini.
Il divertimento è assicurato (e anche la riflessione) con questo spettacolo che ha debuttato in dicembre, attualmente in tournée sui palcoscenici nazionali, per la regia di Leo Muscato, scene di Federica Parolini, costumi di Lisa Rufini, una produzione Enfi Teatro – Artisti Riuniti – Il Parioli.
La trama riprende quella del romanzo, arricchita e resa più vitale che mai dalla verve delle due protagoniste: due sorelle gemelle in contrasto tra loro, come due pianeti opposti nello stesso emisfero emotivo. Anemone (Nancy Brilli), sensuale e irriverente, che aderisce ad ogni dettaglio della vita con vigoroso entusiasmo, e il suo opposto Ortensia (Chiara Noschese), uccello notturno, irsuta e rabbiosa creatura in cerca di una perenne rivincita. Le due per un gioco scenico si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio. Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate. In realtà la Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile, non è altro che la quarta parete teatrale (il pubblico) sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie. Una maratona impudica e commovente, che svela l’intimità femminile in tutte le sue scaglie. Come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto. Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali.
L’ambientazione della pièce si svolge in una stanza d’albergo distrutta e opprimente in cui Anemone e Ortensia, le due gemelle in contrasto fin da prima della nascita sono una, “un fiore sgargiante che sboccia in pieno sole, l’altra una pianta senza petali favorita dall’ombra” e si muovono nella catastrofe avvenuta come se fosse normale, ormai abituate ad arrampicarsi con disinvoltura sul caos, a sopravvivere. Ortensia, spettrale e vestita di nero, Anemone raggiante e coloratissima: due persone talmente diverse da rappresentare gli opposti archetipi della femminilità. Introversione contro estroversione, profondità contro superficie, tanti problemi contro nessun problema. Ma con tutte le loro differenze, Ortensia e Anemone sono accomunate da un'esilarante capacità di raccontarsi, da una gustosissima rappresentazione-confessione della propria femminilità. E non solo: i loro ruoli si possono benissimo invertire; e così la donna nera e la donna coloratissima non sono due entità distinte, due estranee sorelle gemelle, ma diventano due facce della stessa medaglia. E il loro racconto alla bizzarra e stravagante Manola è fatto solo per avere attenzione e comprensione.
“Manola” è un testo “sfrenato” con due interpreti formidabili, in grado di dare prova della loro versatilità affrontandolo con un linguaggio comico, colto e gergale, in cui alto e basso si alternano proprio come nella realtà, raccontando una tragedia contemporanea in chiave di commedia esilarante.

Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 14 aprile 2023, ore 21
Sabato 15 aprile 2023, ore 21
Domenica 16 aprile 2023, ore 17:30

 

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