- di Maria Teresa Prestigiacomo
Intervistiamo sulla Storia il colto Principe Luca Lalli Cortinovis, una miniera di notizie storiche
Cosa le ricorda il 5 aprile?
Il 5 aprile del 1242 in Estonia si svolse la leggendaria Battaglia sul Ghiaccio, detta anche del Lago Peipus, nella quale le truppe di Novgorod, guidate dal giovane principe Alexsandr Nevskij, sconfissero le truppe baltico-tedesche dell'ordine teutonico.
Come spesso accade, quella sul Peipus ha subito una mitizzazione che ha trasformato questo scontro in un'epica battaglia decisiva fra i Tedeschi e i Russi, mitizzazione che durante il periodo sovietico è stata trasposta anche su pellicola?
Ma come andò effettivamente?
Fu davvero decisiva e sanguinosa?
Per spiegare in che senso questa battaglia fu importante, bisogna fare un breve excursus geografico e storico; in quegli anni, l'Ordine Teutonico stava ponendo le sue stabili radici nel mondo baltico. La Terra di Maria, così erano chiamate le zone delle attuali Estonia, Lettonia e Lituania, fungeva da base di espansione per l'ordine monastico cavalleresco. L'ordine entrò in conflitto con la vicina repubblica di Novgorod sia per motivazioni religiose (c'era lo scisma di mezzo) sia anche per questioni strategiche.
Di per sé, la battaglia non fu che una scaramuccia di confine.
I Teutonici infatti avevano all'incirca 2500 uomini, di cui mille estoni, a fronte delle 5mila unità russe.
La battaglia si svolse sul lago ghiacciato del Peipus, con i russi schierati sulla riva e i teutonici che caricarono sul ghiaccio; sebbene inizialmente inflissero gravi perdite all'avanguardia russa, i teutonici furono alla fine attirati sul ghiaccio e sconfitti.
A livello di perdite morirono circa 20 cavalieri teutonici, 400 fanti tedeschi e un numero imprecisato di estoni, a fronte di un numero relativamente più basso di russi.
Lo scontro fu importante per fermare le pretese teutoniche su Novgorod ma di per sé, come già detto, fu una battaglia minore; la posizione dei cavalieri nel Baltico, infatti, non fu minimamente intaccata dalla sconfitta.
Le due parti giunsero ad una tregua, proposta dallo stesso principe di Novgorod, e liberarono rispettivi prigionieri; i Russi avevano urgenza di concentrarsi ad est contro i Mongoli