Di Maria Vadalà
La Biblioteca Regionale Universitaria ”G. Longo” sotto l’egida del Comune di Messina e in collaborazione con l’EAR Vittorio Emanuele, il Conservatorio “A. Corelli”, il MuMe e l’Archivio di Stato della città, ha organizzato ben quattro incontri di notevole rilievo artistico nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2023, promosse dal Ministero della Cultura. Si tratta di un’interessante iniziativa che ha permesso di fruire ed ammirare una ricca esposizione dei Fondi Antichi Musicali d’Istituto per arrivare alle collezioni che riguardano il Libro Moderno, impreziosita da reperti provenienti da altri Enti. I primi due incontri di studio si sono svolti presso la Sala Lettura della Biblioteca “G. Longo”. Il 7 ottobre presso la Sala Sinopoli del Teatro V. Emanuele la Direttrice Dott. ssa Tommasa Siragusa ha introdotto la manifestazione nata “nel solco dell’arte musicale” allo scopo di focalizzare la Storia della Cultura Musicale a Messina, evidenziando quanto sia importante valorizzare, divulgare e preservare per le generazioni future questo meraviglioso patrimonio. L’Avv. G. Franciò ha presentato storicamente le tre Associazioni Musicali della città, che si sono prodigate alacremente per salvare la memoria musicale di Messina. I rispettivi Presidenti dell’Accademia Filarmonica, Avv. M. Minasi; dell’Associazione Vincenzo Bellini, Prof. G. Ramirez e della Filarmonica Laudamo, Dott. A. Cicero hanno reso noto il calendario Concertistico della Stagione 2023/ 24 sempre ricco di eventi musicali di gran pregio. Molto accurata è stata l’esposizione del Prof. Demetrio Chiatto, musicista, musicologo, cultore di musica antica, che ha prodotto ben dieci volumi per la Collana di studi “Musica e musicisti a Messina”. Lo studioso, con perizia certosina, ha svolto una ricerca preziosa di straordinario interesse, che da IV sec. a.C. arriva fino al 1908, corredata da numerosi manoscritti, spartiti, libretti, documenti, immagini e anche trascrizioni delle partiture dei musicisti allegate ai CD. Nei Convegni precedenti il Prof. Chiatto ha dissertato sui codici della liturgia latina conservati nella Biblioteca di Messina e delle testimonianze musicali nella nostra città dal IV sec. a.C. al 1700, proiettando preziose immagini dei frammenti musicali e degli spartiti, per documentare l’impronta indelebile che l’arte musicale ci ha lasciato nel corso del tempo. Nel corso del suo intervento del 7 ottobre il Prof. Chiatto si è soffermato sui Maestri di cappella nel XIX sec. passando in rassegna i musicisti che hanno operato con successo a Messina: Luigi Platone, del quale il “Dialogo pastorale”, è l’unico lavoro che possiamo ammirare completo. Giuseppe Mosca, che diresse anche il Teatro Italiano a Parigi, della sua ricca produzione ricordiamo “L’Aio nell’imbarazzo”. Michele Gallo, Paolo Abbagnato e Letterio Abbagnato e, per concludere Antonio Laudamo, il musicista più importante della cappella di Messina, di lui si ricorda l’opera “La Ricciarda”, la cui fama oltrepassò i confini d’Italia, la tragedia “Ettore Fieramosca” e la “Marcia funebre” per la morte di Vincenzo Bellini e quella composta per la morte del caro amico F. Bisazza. La disamina ampia e puntuale del Prof. Chiatto è stata resa ancor più accattivante dalle proiezioni dei documenti storici e delle trascrizioni musicali. Chiaramente per avere maggiori chiarimenti abbiamo il valido supporto del terzo Volume della Collana pubblicato dall’Autore. A conclusione della chermesse la Dott.ssa P. Asta, funzionaria della Biblioteca “Libro moderno”, ha evidenziato l’importanza del lavoro di catalogazione e il progresso tecnologico che porta alla trasformazione dal cartaceo al digitale.