ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO DI MESSINA
Ha riscosso grande interesse a Messina la X Giornata Nazionale degli Amici dei Musei dal significativo titolo: “Un Museo, una identità”, una tre giorni di interessanti e diversificati appuntamenti proposti dall’Associazione Amici del Museo di Messina presieduta dal Dott. Franz Riccobono. L’evento, come ogni anno, ha goduto dell’alto patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio del Ministero per i Beni Culturali. Venerdì 4 Ottobre, vigilia della festa liturgica di San Placido, presso la Chiesa di San Giovanni di Malta è stato presentato il volume del Dott. Marco Grassi “San Placido della storia e nella pittura messinese”, edito dalla Edas. Alla partecipata iniziativa è intervenuto, oltre all’autore ed al Presidente degli Amici del Museo Dott. Franz Riccobono, il Nunzio Apostolico S. E. Rev.ma Mons. Santo Rocco Gangemi, Arcivescovo titolare di Umbriatico, il Prof. Angelo Sindoni, Docente di Storia Moderna presso l’Ateneo di Messina, lo studioso Alessandro Fumia e Mons. Angelo Oteri. Questo nuovo lavoro di Marco Grassi pone l’attenzione su una delle figure più venerate per secoli a Messina: il benedettino San Placido che, secondo tradizione, subì nel 541 d. C. il martino in riva allo Stretto, per mano del pirata Mamucha. Dopo un approfondito escursus sulla vita, il martirio e il casuale rinvenimento delle sue reliquie, si prende in esame l’evoluzione della sua iconografia dando particolare attenzione alle opere pittoriche che dal XIII al XX secolo hanno segnato la storia di Messina. Da un probabile antenato di Antonello da Messina, per passare a Polidoro Caldara da Caravaggio, ad Alonzo Rodriguez o Giovan Battista Quagliata, fino ad arrivare ai recenti Salvatore De Pasquale, Adolfo Romano o Michele Amoroso, quasi tutti i maggiori pennelli operanti a Messina sono autori che testimoniano una devozione forte ed antica che andrebbe recuperata e valorizzata. Impreziosiscono questa pubblicazione la prefazione curata dal Nunzio Apostolico S.E. Rev.ma l’Arcivescovo Mons. Santo Rocco Gangemi e l’appendice, con novità documentarie, dello studioso Alessandro Fumia. Al termine della presentazione i numerosi intervenuti hanno visitato il seicentesco Sacello delle Reliquie dei Martiri e l’annesso Museo che raccoglie inestimabili tesori di argenteria, pittura e scultura. Di particolare interesse l’appuntamento di Sabato 5 Ottobre presso il Museo Regionale Interdisciplinare “Maria Accascina” di Viale della Libertà dove, nel corso di una tavola rotonda, si è affrontato il tema: “Il nuovo Museo Regionale e le presenze museali nel territorio provinciale”. Hanno relazionato in merito al futuro dell’importante stuttura museale di Viale della Libertà il Direttore Reggente del Museo, Dott.ssa Caterina Di Giacomo, e l’Arch. Gianfranco Anastasio. Un’aprofondimento sul senso di museo e identità è stato curato dall’Assessore Comunale alla Cultura Dott. Sergio Todesco ed infine il Presidente degli Amici del Museo Dott. Franz Riccobono ha fatto un escursus sulla storia dell’Associazione, nata proprio al Museo di Messina nel 1971 per volontà del Direttore dall’allora il Prof. Giuseppe Consoli, e della vasta attività di promozione museale attuata dall’Associazione nell’intero territorio provinciale. Al termine ampio spazio al dibattito con gli interventi del Dott. Mario Sarica su Il Museo di Musica e Cultura Popolare dei Peloritani di Gesso, della Dott.ssa Micaela Stagno d’Alcontres su Per un Museo della Città di Messina a Castel Gonzaga, del Dott. Gioacchino Gazzara su Il Museo del Tesoro del Duomo e del Geom. Domenico Gerbasi su Il Museo privato di Castanea. Infine Domenica 6 Ottobre grazie alla disponibilità del Distaccamento della Marina Militare, alle ore 11.00 si è svolta una visita al Castello del SS. Salvatore ed alla mostra “Miti e Correnti dello Stretto nelle incisioni tra il XVI e il XIX secolo”, curata dalla stessa Associazione Amici del Museo di Messina, da sempre a servizio della Città e dell’intero territorio provinciale per la valorizzazione e la promozione del patrimonio museale e dell’intero “giacimento” storico, culturale ed etno-antropologico. Si precisa che le iniziative non godono di nessun contributo pubblico.