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Articoli filtrati per data: Sabato, 12 Gennaio 2019

- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

Malta. La Virtu Ferries dedica la denominazione di una sua imbarcazione a San Giovanni Paolo II, (Scafo 089) .Attualmente si trova presso il cantiere Incat di Hobart, in Tasmania, sarà consegnato agli armatori della Virtu Ferries il 24 gennaio 2019. Alcuni giorni dopo, la nave inizierà un viaggio di 9.600 miglia (17.780 chilometri), per circa 20 giorni di navigazione verso Malta. Il viaggio inaugurale vedrà  la nave attraversare l'Oceano Indiano, facendo scalo nei porti di Fremantle in Australia Occidentale e Colombo in Sri Lanka per fare rifornimento, proseguirà per la Somalia, nella punta orientale dell'Africa, per poi  attraversare il Mar Rosso effettuando l'ultimo scalo nel porto di Jedda ed infine entrerà nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. L'ultima tappa del viaggio, da Port Said a La Valletta, dovrebbe essere effettuata in 30 ore.  La nave sarà impegnata sulla tratta Malta/Sicilia a marzo del 2019.

San Giovanni Paolo II è stato costruito non solo per  essere conforme alle norme obbligatorie del Codice Internazionale Marittimo sugli High-Speed Craft 2000, ma anche alle Direttive Europee 1999/35/CE dell'Agenzia Europea Marittima per quanto concerne la sicurezza della Commissione europea. La nuova costruzione è inoltre conforme al Regolamento Marittimo dell'UE, sulle Green Policy, in risposta alle strategie oceaniche di nuova generazione basate su scienza, tecnologia e innovazione. I costruttori navali, Incat, sono riconosciuti come leader mondiali nella progettazione e nella costruzione di imbarcazioni ad alta velocità, in quanto costruttori delle più efficienti ed ecologiche navi  ad alta velocità del mondo.

Il catamarano San Giovanni Paolo II è alimentato da quattro motori MTU che generano un totale di 36.4 Mega Watts. Questi motori soddisfano gli standard IMO Marpol Annex VI Tier II che regolano le emissioni di gas di scarico, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico locale e in generale. Quattro idrogetti Wärtsilä conferiscono alla nave una velocità di crociera superiore a 38 nodi (oltre 70,4 km/orari).

Con una stazza lorda di 1000 tonnellate, una capacità di 900 passeggeri in 5 sale e un garage capiente per 167 auto o 23 rimorchi, il catamarano Saint John Paul II sarà il più grande catamarano ad alta velocità Ro-Pax che opererà nel Mediterraneo e il secondo più grande al mondo.

San Giovanni Paolo II è il quinto catamarano commissionato e costruito per Virtu Ferries, e l'undicesima nave ad alta velocità, consegnata alla compagnia dal 1988, cioe’ dall'inizio del servizio di collegamento tra Malta e la Sicilia con traghetti ad alta velocità. La compagnia ha investito oltre 175 milioni di euro in navi ad alta velocità che sono state  messe in funzione sulla tratta Malta/Sicilia, rivoluzionando efficacemente il trasporto di passeggeri e merci tra le  due isole vicine. Attualmente Virtu gestisce anche con navi ad alta velocità altre tratte internazionali: tra Venezia e i Porti adriatici in Slovenia e Croazia, e tra Tarifa, in Spagna, e Tangeri in Marocco.

Virtu Ferries è riconosciuta a livello internazionale come pioniere degli operatori di passeggeri ad alta velocità e traghetti merci. In tempi di crisi umanitaria, Virtu ha operato con proprie navi con viaggi charter ultra rapidi collaborando con Governi di Australia, Stati Uniti, Italia e Malta e con organizzazioni e istituzioni internazionali come ad esempio la Croce Rossa e Medici Senza Frontiere.

Il catamarano prende il nome dal Papa San Giovanni Paolo II. Virtu Ferries ha avuto l'onore di accogliere S.S. il Papa Giovanni Paolo II a bordo dell'ACC San Frangisk nel suo memorabile viaggio di ritorno al Grand Harbour La Valletta  dalle Isole di San Paolo e Gozo,  il 27 maggio 1990.

Come tutte le altre navi ad alta velocità Virtu, il  San Giovanni Paolo II battera’ bandiera maltese e sara’ certificata, per i viaggi internazionali, dalla Societa’ di Classificazione Internazionale, DNV GL

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Marcello Crinò - 

Prima della nascita dei due nuclei di Barcellona e di Pozzo di Gotto esistevano dei casali, risalenti al XII secolo (Nasari, Gurafi, Portosalvo...) e in essi ricadevano delle strutture difensive, come la Torre di Nasari, del XVI secolo, costruita su un basamento del 1200 di una precedente torre espugnata dal Conte Ruggero. Si presenta a pianta quadrata, mentre all’interno è di forma circolare e alla sommità si restringe fino a lasciare un foro.

2 Torre Cantone DSCF9907

Torre Cantone, posta in prossimità della costa in località Cantoni, è una delle torri d’avvistamento costruite nel XVI secolo lungo le coste dell’isola per difenderla dalle incursioni piratesche. Al momento della costruzione della torre, a circa 220 metri dal mare, il territorio circostante era attraversato dalle saie, in particolare la saia Cantone e la Saia d’Acri. La spiaggia era interessata dal passaggio della Regia Trazzera del Litorale, nata per le comunicazioni e il movimento delle greggi in epoca antica non precisata dalle fonti. Comincia ad essere documentata nelle cartografie a partire dal Settecento. Iniziava a Brolo e giungeva fino a Messina. Era larga da 4 a 10 metri, ma in alcuni tratti lungo la spiaggia la larghezza era indefinita. Nel Settecento alla torre vengono affiancati altri edifici, in particolare la chiesetta intitolata alla Madonna della Lettera, del 1721, di proprietà, come la torre, della famiglia Picardi fino agli anni Sessanta del XX secolo. La torre nasce intorno al 1549 come torre di guardia per segnalare le incursioni dei pirati. Nel periodo della guerre di Napoleone I gli Inglesi collocarono un telegrafo. Alla fine dell’Ottocento, dopo essere stata abbandonata dal governo, di trovava in cattive condizioni, se prestiamo fede alla breve storia di Barcellona del Raccuglia e De Trovato del 1898, dove si parla delle rovine di una antica torre di vedetta intesa col nome di Torre del Cantone. Successivamente viene acquisita dalla famiglia Picardi che fanno costruire l’ultimo piano con affaccio sulla terrazza. Durante l’ultimo conflitto mondiale diventa punto di osservazione militare, e sulla spiaggia tra Spinesante e Cantoni viene realizzato dalle forze militari americane un campo d’aviazione. Una delle prime carte geografiche dove appare la torre è quella di Kitchin del 1799, con la dizione Torre Cantara, così come la chiamò anche il marchese di Villabianca nel suo libro sulle torri siciliane, indicandola inoltre come torre di Pozzo di Gotto, in quanto il toponimo Barcellona ancora in molte carte non figurava.La dizione attuale, Torre Cantone, la troviamo nelle carte a partire da quella del 1872 e in quelle successive.

3 Torre Gurafi

Lungo la strada che da Barcellona s’inerpica verso Castroreale, facendo una piccola deviazione e scendendo verso il fondovalle s’incontra il casale di Gurafi, posto sulla sponda sinistra del torrente Longano. E’composto da poche case e da attrezzature agricole del XVI secolo e si trovano i resti della Torre Gurafi, i resti di una chiesa e di un palazzo padronale. Gurafi è d’origine saracena, e il suo nome deriva, secondo alcuni studiosi, dall’arabo “karafa”, recipiente per contenere olio o vino, entrambi prodotti in abbondanza in questa zona. La torre, a pianta circolare, sommersa dalle erbacce, si trova in precarie condizioni statiche. E’ mezza distrutta, tanto che dall’esterno si riesce a vedere la scala interna, ricavata nello spessore della muratura.

4 torre Mollica DSCF9865

Torre Mollica, assieme a Torre Cappa e Torre di Sipio, è stata edificata nella zona di Gala nel XVI secolo, in prossimità del tracciato della via consolare Valeria che passava proprio all’altezza di Gala. Era una masseria fortilizio provvista di una grande corte interna e di una torre di guardia con funzione difensiva.

5 Torre Longa

Nella zona di Centineo, in un baglio-masseria sorge Torre Longa, edificata e trasformata nell’arco di tempo compreso tra il XVII e il XIX secolo.

 6 Torre Sottile DSCF3388

Lungo la via del Mare, in prossimità dell’autostrada, sorge una torre a due elevazioni, con finestre ad arco acuto, comunemente chiamata Torre Sottile, progettata secondo alcune fonti dall’architetto Giuseppe Cavallaro. In realtà la vera e antica Torre Sottile era situata quasi a metà della via del Mare, nella zona chiamata “l’albero di malaria”. Di essa rimangono solo i resti della base, utilizzati per qualche tempo come vasca irrigua.

12 gennaio 2019

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