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Articoli filtrati per data: Lunedì, 30 Agosto 2021

- di Marcello Crinò -

Il professore in pensione Francesco Lanzellotti, giornalista con un passato al quotidiano “La Prealpina” di Varese e successivamente direttore responsabile del periodico barcellonese “Dalla A alla Z” e collaboratore della Gazzetta del Sud e di RTP, da diversi anni sta portando avanti una riscoperta della storia barcellonese attraverso la pubblicazione di diversi libri. Ha cominciato con un testo sulla rinascita del locale Oratorio Salesiano negli anni Sessanta, ha proseguito con un libro su Don Di Mauro, per poi approfondire alcune scuole cittadine: la Media Giovanni Verga, il Liceo Luigi Valli e il Liceo Scientifico. Adesso ha proposto un affascinante viaggio nel tempo e nella storia del Santuario del Carmine di Barcellona Pozzo di Gotto.

foto processione carmine 001

Il libro, dal titolo “O bedda di lu Carminu Maria”, sottotitolo ”Il Santuario del Carmine di Barcellona Pozzo di Gotto” (Giambra Editori), è stato già presentato il 12 luglio 2021 proprio nella chiesa del Santuario, con interventi del Vescovo Ausiliare Monsignor Cesare Di Pietro, di Padre Giuseppe Turrisi, del Priore Padre Alberto Neglia, del Sindaco Pinuccio Calabrò, dell’Assessore alla Cultura Viviana Dottore e dell’autore. Il libro è nato perché quest’anno ricorre il quarantesimo anno della presenza di quattro frati Carmelitani del Convento barcellonese: Padre Aurelio Antista, Padre Alberto Neglia, Padre Gregorio Battaglia e Fra Egidio Palumbo.

I documenti sulla storia del Carmine sono ben pochi e per portare avanti questo impegnativo lavoro, che apre nuovi scenari storici, Lanzellotti è stato guidato da Padre Giuseppe Turrisi, attuale parroco della chiesa di San Giovanni, nella qualità di testimone, avendo seguito sin da giovane le attività del Santuario come Terziario, e nella qualità di esperto, avendo compiuto approfonditi studi raccogliendo molti documenti.

Il primo convento fondato in Europa dai Carmelitani fu quello di Messina, intorno al 1235-1238. Le origini del convento pozzogottese non sono molto chiare. Dall’analisi di tutte le fonti disponibili (non sono molte e sono pure contraddittorie) sembrerebbe che il primo nucleo del convento sia nato nell’antica chiesa di S. Andrea Apostolo di Pozzo di Gotto, nella zona di Piano Portella, a circa trecento metri dal convento attuale. La chiesa di S. Andrea fu concessa nel 1579 a Fra Matteo de Anastasio per fondare il Convento dell’Ordine Carmelitano, dalla nobildonna Silotta Carbone e dal Maestro Francesco Sacco, che ne erano procuratori. Nel 1583 Fra Matteo riceve in maniera definitiva il possesso della chiesa, con la consegna delle chiavi. Lo spostamento del convento dalla chiesa di S. Andrea al luogo attuale è avvenuto in epoca imprecisata, forse nei primi anni del 1600, considerando che la prima lapide sepolcrale custodita in chiesa risale al 1630.

Madonna del Carmine 001

Il convento, a seguito delle leggi di soppressione del Ordini religiosi del 1866, non fu incamerato dalla Stato in quando divenne “Spedale Civico”, mentre i frati continuarono ad occuparsi della chiesa, ma furono costretti a dimorare fuori dal chiostro. Il convento fu restituito ai frati alla fine dell’Ottocento con la concessione del Sindaco Raimondo Pettini.

L’ampliamento della chiesa a tre navate, come si presenta oggi, fu realizzato intorno all’ultimo ventennio dell’Ottocento grazie a Padre Carmelo Calderone, Rettore del Santuario dal 1883, morto nel 1902. Nel realizzare le due navate laterali furono costruiti anche due campanili, danneggiati dal terremoto del 1908 assieme alla due navate. I due campanili non saranno restaurati e neppure ricostruiti, ma sostituiti da un unico campanile posto dietro l’abside, fornito di copertura a “cipolla”, prima in lamiera zincata, poi sostituita da una lamiera di rame nel 2013. Successivi restauri saranno attuati tra il 1947 e il 2017, interessando anche l’interno, con tinteggiature e decorazioni, alcune realizzate dal pittore Iris Isgrò. In questo modo si è configurato uno dei luoghi più suggestivi e densi di fede della città.

La Madonna del Carmelo, si apprende dal libro, è la patrona di Pozzo di Gotto sin dal 1695, come risulta da documenti consultati a Roma da Padre Turrisi. San Vito, comunemente ritenuto il santo patrono di Pozzo di Gotto, lo è solo per “antica tradizione” e non per decreto ecclesiastico. La bellissima statua della Madonna, in legno policromo, è stata realizzata, come suggerisce lo storico dell’arte Andrea Italiano, non più tardi del 1783 dallo scultore palermitano Angelo Occhino. Ma non tutti sono d’accordo su questa attribuzione, ritenendo che sia opera di Gerolamo Bagnasco. La questione al momento rimane aperta. Prima di questa statua probabilmente in processione veniva portata una Madonna del Carmelo del Cinque-Seicento dipinta su legno sagomato, tuttora esistente. Pur ricadendo la festività della Madonna del Carmine il 16 luglio, la processione si svolge l’ultima domenica di luglio, con ampio corredo di banda musicale, di fuochi d’artificio e, fino al 1982, con le corse dei cavalli nel greto del torrente Idria.

Nei primi anni del Novecento Padre Cimino fece realizzare un congegno meccanico dietro l’altare per permettere di fare scendere e salire agevolmente la pesante statua dall’altare. Quando la nicchia della statua rimane vuota è coperta da una tenda dipinta con motivi floreali, realizzata su disegno di Salvatore Crinò.

Addossata alla chiesa si trova la Grotta dedicata alla Madonna di Lourdes, costruita per volontà di Padre Agostino Tornatore nel 1927. Materialmente il lavoro fu eseguito da Giacomo e Emilio Corossi e Vito Russo.

La grande croce esistente accanto al Santuario, demolita nel 2008 perché pericolante, fu realizzata dall’Arcipretura di Pozzo di Gotto su terreno concesso dal Comune, nel luogo dove il 12 agosto 1943, durante i bombardamenti anglo-americani, cadde una bomba rimasta inesplosa, come ringraziamento per lo scampato pericolo. La cerimonia della posa della prima pietra avvenne il 3 maggio 1951. Il progetto fu opera dell’ingegnere Cutroni, il lavoro fu eseguito da Nino Grasso, caposquadra nella Ditta Carbone, con alcuni operai.

Per concludere, il libro dà ampio spazio a tutte le opere d’arte custodite nel Santuario, al ruolo del Terz’Ordine Carmelitano e alla Fraternità Carmelitana oggi. L’autore ricorda che il convento carmelitano di Barcellona Pozzo di Gotto è l’ultimo, su un totale di venti esistenti, rimasto operante in provincia di Messina, che continua a svolgere la sua intensa attività pastorale. Gli altri sono stati tutti chiusi o consegnati alla Diocesi.

-          Francesco Lanzellotti, O bedda di lu Carminu Maria. Il Santuario del Carmine di Barcellona Pozzo di Gotto. Culto, storia, società, tradizione, folklore, Giambra Editori, 2021, pp. 402, € 22,00.

30 agosto 2021

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Il 29 Agosto il felice appuntamento presso il Teatro antico di Taormina con "Nessun dorma - Tenori in concerto" e omaggio dantesco.

Il 29 Agosto, serata da Metropolitan di New York , nella perla dello Ionio, si conclude la sezione "taorminese" dell'edizione 2021 del Festival Lirico dei Teatri di Pietra, promosso dal Coro Lirico Siciliano, con due omaggi di rilievo: il tributo a Giuseppe Di Stefano, in occasione del centenario della nascita, e al "sommo poeta", Dante Alighieri, celebrativo del 750mo anniversario della nascita.

In tale occasione, un evento dalla eco internazionale, sarà conferito il Premio Internazionale Giuseppe Di Stefano ad alcuni tra più importanti tenori del mondo: Piero Giuliacci e Aquiles Machado. Un'autentica festa dell'opera, della canzone e della romanza popolare, con la partecipazione del Coro Lirico Siciliano e gli interventi di Sabino Lenoci, per omaggiare uno dei più celebrati e amati tenori della storia del teatro lirico, partner artistico prediletto di Maria Callas. 

La serata di gala, che si fregia anche del patrocinio della Società nazionale Dante Alighieri, si è aperta con uno straordinario omaggio a Dante: la Sicilia canta Dante. Eseguita, in prima esecuzione mondiale, la composizione "E la bella Trinacria", per coro, pianoforte, percussioni e ottoni, scritta da Marco Frisina su commissione del Festival Lirico dei Teatri di Pietra, su testo del sommo poeta, tratto dall'VIII canto del Paradiso.

Eccellente esecuzione di Giuliacci e Machado che han ricordato il brillante Pavarotti che aveva rivolto ai colleghi in passato parole di compiacimento sincero. Eccellente direzione del Coro del brillante dinamico maestro del Coro Francesco Costa. La richiesta del green pass all ‘ingresso e il rientro di tanti al lavoro lunedi 30 non ha consentito un pienone di teatro come sarebbe stato dovuto per uno spettacolo di cosi alto livello professionale.

Pubblicato in Comunicati stampa

Sabato 4 settembre alle ore 10.00, presso il Centro Buon pastore di Via Calvi si terrà la Conferenza stampa della settima edizione di Festa sotto le Stelle-Premio Medico di Carità(11 settembre ore 20 presso l'Oasi Madonna del Sorriso),evento promosso da Terra di Gesù Onlus.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania.Oggi, alle 21 al Cortile Platamone di Catania artisti da tutto il mondo per la Maratona Belliniana, unica celebrazione nel segno di Bellini.  

Una serata evento dedicata a tutto tondo a Vincenzo Bellini, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, si terrà domani, il 30 agosto, alle ore 21, nel Cortile Platamone di Catania. Si tratta della prima Maratona Belliniana organizzata a Catania, città natale del compositore, nell’ambito della quinta edizione del Mythos Opera Festival, quest’anno dedicata al grande tenore partenopeo Enrico Caruso. L’evento vanta il patrocinio del Mic, di Europa Creativa, progetto che ha l'obiettivo di unificare tre paesi del continente europeo, dell’Ambasciata di Bruxelles, del Conservatorio di Bruxelles, del Comune di Catania ed in collaborazione con docenti del dipartimento di Teoria musicale del Conservatorio di Palermo. La maratona, che celebra i 220 anni dalla nascita del cigno catanese, vedrà esibirsi cantanti provenienti da tutto il mondo, Edith Adetu, Marzia Catania, Roberto Cresca, Pietro Di Paola, Alessio Quaresima Escobar, Sonia Fortunato, Elisa Moschella, Anna Neufeld, Andrea Raiti e Dominika Zamara, ma anche solisti ed interpreti di fama internazionale come Roberto Carnevale, Agatino Scuderi, in duo con Gloria Pafumi, e Gianfranco Pappalardo Fiumara. Pianista e concertatore della serata sarà il maestro Alessandro Tudisco. Nel corso della serata Roberto Carnevale e Gianfranco Pappalardo Fiumara eseguiranno una prima assoluta mondiale, una parafrasi da Norma di Franz Liszt. I cantanti, invece, si esibiranno in celebri pagine della Norma, tra cui Il pirata e La sonnambula. Aprirà la serata Nicolò Fiorenza, esperto in beni culturali che, oltre ad introdurre gli spettatori alla bellezza di Palazzo Platamone, scandirà le tappe della maratona dedicata a Bellini. “Si tratta di un primo grande evento belliniano – commenta Gianfranco Pappalardo Fiumara, sovrintendente del Mythos Opera Festival - unico nel suo genere, innanzitutto perché celebra Bellini in modo filologico, rispettando dei canoni storici, e con un percorso storico musicale che è di prima scelta. E poi perché viene eseguito a Catania, nella terra di Bellini. Spesso assistiamo a festival dedicati ad un compositore, dove tutto si esegue tranne che l’opera di quel compositore. Noi, invece – conclude Pappalardo Fiumara - con questa maratona belliniana svolgeremo in pieno l’excursus dedicato al Cigno di Catania”. 

Pubblicato in Comunicati stampa

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