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Articoli filtrati per data: Giovedì, 20 Ottobre 2022

 

Roma 18\10\2022 #DonneCheFannoLaDifferenza. Con questo spirito nasce la terza edizione di hackher, un
progetto multidisciplinare, che ha l’obiettivo di avvicinare quante più ragazze al mondo STEM, (dall'inglese:
Science, Technology, Engineering and Mathematics) e diffondere la cultura dell’integrazione di genere
anche tra settori IT purtroppo ancora di pertinenza maggiormente maschile. L’evento, che si terrà a Roma
al Foro Italico il prossimo 11 novembre, è patrocinato dal Parlamento Europeo, Rai per il Sociale,
Repubblica Digitale, Regione Lazio, Politecnico di Milano e di Torino. Nella classifica sull’ampiezza del
divario di genere in tutto il mondo, realizzata dal WEF, l’Italia conferma la sua 63esima posizione. Alla luce
di questi dati, è stato ideato hackher, un progetto integrato che si sviluppa su due differenti momenti: un
tavolo di confronto sul tema ed un hackathon per la realizzazione di un progetto IT in cui si cimenteranno
cento studentesse concorrenti. Il panel, infatti, sarà rappresentato da donne manager di grandi brand
multinazionali che dibatteranno sui temi legati alla #GenderEquality. Con un pubblico di rappresentanti
istituzionali, in uno scambio comunicativo porteranno anche le loro esperienze professionali. Secondo gli
ultimi dati, ad esempio, nei campi legati all’Intelligenza Artificiale le donne rappresentano il 32% della forza
lavoro mentre nel Cloud Computing la percentuale scende al 14%. All’hackathon, invece, parteciperanno
100 alunne provenienti da scuole superiori di Roma che sperimenteranno il #LearningBy Doing attraverso lo
sviluppo di un’idea creativa. Si parte da una fase iniziale di brain storming e team working (10 team da 10
ragazze) per arrivare alla presentazione di un progetto, realizzato sotto la supervisione di coach esperti che
le coadiuveranno durante tutto il percorso. La giuria sarà composta da role models provenienti dal mondo
IT, che condivideranno momenti di mentoring alle ragazze,insieme alle loro esperienze professionali e i loro
percorsi di formazione. Valutati i progetti, al team vincente sarà assegnato un premio dal valore di € 1.500.
“Il gender Gap – ha spiegato la founder del progetto - Scilla Signa - è un tema sempre più attuale.

foto 1

A tal punto da essere anche contemplata nelle misure previste dal PNRR. Il nostro obiettivo è favorire la parità di
genere. Va detto che, nel corso degli ultimi anni, con la crescita della partecipazione femminile al mercato
del lavoro è avvenuta una vera e propria rivoluzione dei modelli sociali secondo il genere. Tuttavia infatti è
rimasta una consistente asimmetria, per questo puntiamo a diffondere la cultura dell’integrazione di
genere a partire dalle nuove generazioni”. L’evento, che nelle precedenti edizioni si è svolto a Torino e
Milano si pone oggi l'obiettivo di approdare in almeno altre 10 città italiane, al fine di diventare un
progetto internazionale. La quarta edizione si terrà a Genova.
Tra i partecipanti al panel e alla giuria:
- Andrea de Benedetti, autore del saggio sul linguaggio inclusivo:"così non schwa"
- Elisa Mandich. head of whole vehicle development Italdesign
- Elena Guarnone, CEO’s Office & Sustainability Direction Edison
- Aurora Simonetti. Senior HR Manager Red Hat Italy
- Elena Marchetto, Head of Institutional Relation Fastweb Spa
- Floriana Ferrara, country manager e master inventor IBM
- Paola Scarpa managing director & partner BCG

www.hackher.it Caterina La Rosa direzione Ufficio Stampa
- Sandra Mori, former DPO Europeo Coca-Cola
- Cristina Leone, Senior Vice President Leonardo - CTIO, presidente CTNA
-Gabriella Vacca, Chief Technology Office Sky Italia

Pubblicato in Comunicati stampa

A poche settimane dal rinnovo della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ne legittima la presenza in Libano, i Caschi Blu italiani della missione UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon), continuano senza sosta ad assicurare il controllo della vasta area di responsabilità assieme alle LAF (Lebanese Armed Forces), il cui supporto è uno dei pilastri su cui si fonda il mandato ONU nella Terra dei Cedri.

3. Supporto di fuoco misto italiano e libanese in addestramento congiunto

Cooperazione, interoperabilità e coordinamento sono i parametri fondamentali sui quali si basa la costante attività addestrativa condotta quotidianamente dai militari del battaglione di manovra italiano che opera nel settore occidentale dell’area di operazioni di UNIFIL, affidato al comando del Generale di Brigata Giuseppe Bertoncello, che ricopre anche il ruolo di comandante del Contingente Nazionale.

4. Team fucilieri in avvicinamento a un edificio

L’ultimo modulo addestrativo appena concluso, sviluppato congiuntamente con la 5^ Brigata delle LAF, ha avuto per scenario l’approccio operativo nei centri abitati, con lo scopo di armonizzare le rispettive procedure tecnico-tattiche. In particolare, la progressione addestrativa ha visto, nella sua fase iniziale, approfondire le tecniche di movimento congiunto e le formazioni di una pattuglia mista, per poi focalizzare l’attenzione sulla bonifica ambientale di singoli edifici di varia conformazione e natura.

Durante tutte le fasi, sono stati simulati il ferimento di membri dei team, la loro stabilizzazione da parte di soccorritori militari e la successiva esfiltrazione su mezzi tattici. Per innalzare il livello di corrispondenza alla realtà dell’addestramento, è stato inoltre utilizzato munizionamento da simulazione ad ogiva marcante.

5. Esfiltrazione di un elemento ostile

Per l’addestramento congiunto con le Forze Armate libanesi, il Comando a guida italiana del Settore Occidentale di UNIFIL mette periodicamente in campo Ufficiali esperti nel campo della pianificazione operativa e addestrativa, organizzando con istruttori del 5° Reggimento Fanteria Aosta di Messina e del Reggimento Lancieri di Aosta (6°) di Palermo intense attività addestrative nel comprensorio del poligono di Chewakeer, nei pressi dell’antica città fenicia di Tiro.

Questo ha consentito nel tempo una vera e propria amalgama tra peacekeeper di UNIFIL e LAF, garantendo così un accrescimento del reciproco supporto, una maggiore conoscenza, una migliore cooperazione e coordinazione, ai fini di un più efficiente ed efficace impiego delle rispettive risorse e dello strumento operativo.

7. Militare italiano e delle LAF esfiltrano un ferito

La missione italiana in Libano a guida Brigata “Aosta”, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo. 

8. Team fucileri in posizione di sicurezza

Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

 

Magg. Giuseppe Genovesi
Capo Cellula Pubblica Informazione 
Joint Task Force  - Lebanon Sector West

Public Information Office - Chief

Shama (Lebanon)

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Pubblicato in Comunicati stampa


- Di Francesca Rossetti -
Patrizio Rispo è un bravissimo attore napoletano molto noto al piccolo schermo per il
suo ruolo di Raffaele, il portiere di Palazzo Palladini nella soap opera “Un posto al
sole” ed ecco cosa ci racconta del magico set che ogni sera ci proietta nella bellissima
Napoli.
Chi è Patrizio Rispo e come nasce l’avventura ad “Un posto al sole”?
Come ho scritto sulla mia pagina Instagram, sono un essere umano, un uomo che solo
e solo per lavoro fa l’attore, quindi tengo ben distinte le due cose e mantengo una mia
realtà lontana da quella che può essere quella del personaggio del mondo dello
spettacolo. Continuo ad essere come quando ero bambino, pieno di curiosità,
entusiasmo, mi lascio sorprendere, e invece Raffaele che ormai prende buona parte
della mia vita come diceva Totò è quello che la mattina esce e porta i soldi a casa.
Il rapporto fra Patrizio e Raffaele, similitudini e differenze Hanno molto in comune

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ma mantengono appunto quel candore, quella capacità di
stupirsi, di sorprendersi e di essere curiosi e ormai io esisto come terza entità che è un
misto fra quello che ero e quello che è Raffaele.
Come funziona una giornata sul set di “Un posto al sole”?
La macchina produttiva di “Un posto al sole” è una vera e propria industria, la grande
invenzione degli Australiani che portarono questo format in Italia grazie a Giovanni
Minoli. E’ proprio questa capacità di riuscire a fare 30 minuti di girato al giorno,
quindi la macchina è molto complicata. Il lavoro peggiore secondo me lo fanno i
planner, ad incastrare 20 protagonisti fra set interni ed esterni e si comincia la mattina
alle 7 in esterni, si lavora fino alle 14 – 15, mentre gli studi interni vanno dalle 9 alle
19 di sera.
Il backstage, il ruolo di registi, sceneggiatori, truccatori
Ovviamente noi siamo quelli che sono in video ma dietro di noi c’è una vera e
propria numerosissima squadra di grandi professionisti che sono i registi, che ora si
sono fermati ad un numero di 8, per cui uno fa la preparazione, uno gira in esterni,
uno in interni ed un altro monta. Ci sono poi truccatori, macchinisti, scenografi,
ricercatori perché affrontiamo gli argomenti più disparati, consulenti, dialoghisti,
editori, è una vera e propria fabbrica.
Il ruolo della splendida Napoli e rapporto fra attore e città
Con tutta sincerità la vera protagonista è Napoli che ha un brand amatissimo in tutto
il mondo e infatti quando è successo che per il lockdown abbiamo sacrificato la parte

degli esterni, girando fra la villa e gli studi, si è sentita la mancanza ed anche il
pubblico ha reclamato che voleva vedere Napoli, ma poi la nostra mission non è solo
raccontare Napoli ma l’Italia in generale, per cui spero di tornare presto a raccontare
tutta l’Italia e in modo particolare Napoli.
Io ho vissuto più di 20 anni a Roma e tornare a Napoli è stato un regalo, perché per
chi fa questo lavoro 20 anni fa era impensabile riuscire a farlo a Napoli. Per me è uno
stimolo di vita continuo, girare in questa città è un continuo essere stimolati, sorpresi,
incuriositi, sia dalle persone che da questa città che non finisco mai di scoprire e che
amo tantissimo.
Prossimi sviluppi del personaggio e se ci saranno sorprese
Non li so perché io come il pubblico sono sorpreso dalle sceneggiature che ci
arrivano centellinate mano mano, sorprese sicuramente ce ne saranno, non mancano
mai ad “Un posto al sole”.

Pubblicato in Comunicati stampa
Giovedì, 20 Ottobre 2022 07:19

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Pubblicato in Comunicati stampa

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