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PATRIZIO RISPO STELLA DI “UN POSTO AL SOLE”


- Di Francesca Rossetti -
Patrizio Rispo è un bravissimo attore napoletano molto noto al piccolo schermo per il
suo ruolo di Raffaele, il portiere di Palazzo Palladini nella soap opera “Un posto al
sole” ed ecco cosa ci racconta del magico set che ogni sera ci proietta nella bellissima
Napoli.
Chi è Patrizio Rispo e come nasce l’avventura ad “Un posto al sole”?
Come ho scritto sulla mia pagina Instagram, sono un essere umano, un uomo che solo
e solo per lavoro fa l’attore, quindi tengo ben distinte le due cose e mantengo una mia
realtà lontana da quella che può essere quella del personaggio del mondo dello
spettacolo. Continuo ad essere come quando ero bambino, pieno di curiosità,
entusiasmo, mi lascio sorprendere, e invece Raffaele che ormai prende buona parte
della mia vita come diceva Totò è quello che la mattina esce e porta i soldi a casa.
Il rapporto fra Patrizio e Raffaele, similitudini e differenze Hanno molto in comune

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ma mantengono appunto quel candore, quella capacità di
stupirsi, di sorprendersi e di essere curiosi e ormai io esisto come terza entità che è un
misto fra quello che ero e quello che è Raffaele.
Come funziona una giornata sul set di “Un posto al sole”?
La macchina produttiva di “Un posto al sole” è una vera e propria industria, la grande
invenzione degli Australiani che portarono questo format in Italia grazie a Giovanni
Minoli. E’ proprio questa capacità di riuscire a fare 30 minuti di girato al giorno,
quindi la macchina è molto complicata. Il lavoro peggiore secondo me lo fanno i
planner, ad incastrare 20 protagonisti fra set interni ed esterni e si comincia la mattina
alle 7 in esterni, si lavora fino alle 14 – 15, mentre gli studi interni vanno dalle 9 alle
19 di sera.
Il backstage, il ruolo di registi, sceneggiatori, truccatori
Ovviamente noi siamo quelli che sono in video ma dietro di noi c’è una vera e
propria numerosissima squadra di grandi professionisti che sono i registi, che ora si
sono fermati ad un numero di 8, per cui uno fa la preparazione, uno gira in esterni,
uno in interni ed un altro monta. Ci sono poi truccatori, macchinisti, scenografi,
ricercatori perché affrontiamo gli argomenti più disparati, consulenti, dialoghisti,
editori, è una vera e propria fabbrica.
Il ruolo della splendida Napoli e rapporto fra attore e città
Con tutta sincerità la vera protagonista è Napoli che ha un brand amatissimo in tutto
il mondo e infatti quando è successo che per il lockdown abbiamo sacrificato la parte

degli esterni, girando fra la villa e gli studi, si è sentita la mancanza ed anche il
pubblico ha reclamato che voleva vedere Napoli, ma poi la nostra mission non è solo
raccontare Napoli ma l’Italia in generale, per cui spero di tornare presto a raccontare
tutta l’Italia e in modo particolare Napoli.
Io ho vissuto più di 20 anni a Roma e tornare a Napoli è stato un regalo, perché per
chi fa questo lavoro 20 anni fa era impensabile riuscire a farlo a Napoli. Per me è uno
stimolo di vita continuo, girare in questa città è un continuo essere stimolati, sorpresi,
incuriositi, sia dalle persone che da questa città che non finisco mai di scoprire e che
amo tantissimo.
Prossimi sviluppi del personaggio e se ci saranno sorprese
Non li so perché io come il pubblico sono sorpreso dalle sceneggiature che ci
arrivano centellinate mano mano, sorprese sicuramente ce ne saranno, non mancano
mai ad “Un posto al sole”.

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