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- di Maria Teresa Prestigiacomo * -

Roma. La ricerca artistica di Afsane' Mytus Moghaddam

e' legata soprattutto alla pittura che rende omaggio alle donne, donne e donne, felici e meditabonde, donne che tra gioie e dolori, affrontano con coraggio,   la loro esistenza, come la stessa artista,  con un ottimismo ed un' energia sottesi, esplicitati,dall' artista, con fiori colorati o con altri simboli cromatici.

C'è  quasi una sorta di lievissima  velatura  che che copre l' opera,  una velatura  che copre i nostri sensi e che ci rimanda al mistero arcano dell' uomo e della sua religiosità,  della sua spiritualità  che va oltre le confessioni  religiose. Ciascuna opera  di Afsane' è  poesia, è  raccoglimento, è meditazione. Le opere di Afasane' sono di notevole spessore, calibrate tra significante e significato, tra la tecnica ed il profondo messaggio che l'artista intende veicolare. 

Stilisticamente elegante ed essenziale, fa della sua sintesi un percorso che privilegia il centro del suo supporto canonico, la tela,

con le sue rappresentazioni di visi e busti di donne che evocano la sua terra d' origine, evocano  la penisola balcanica e le nostre poetiche e romantiche  donne mediterranee. Inoltre, la poesia si fonde sempre con la musica, nelle sue opere, in cui gli strumenti musicali ci rimandano alle armonie del mondo ed alle armonie celesti...evocando un implicito ordine primordiale.

Per questo, in qualità  di critico e direttrice Arte per Red Carpet Magazine, in Italiano ed in Inglese, rivista  cartacea e on line, redazione a Parigi, Lugano e New York, a titolo gratuito e non redazionale, ho dedicato con il mio Editore,  alcune significative pagine all'artista, destinata ad entrare  meritatamente,  a pieno titolo nella Storia  dell' Arte del Terzo millennio.

*Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo 

 Critic of fine arts and journalist magazine director Art events in Europe and hammamet dubai Presidente accademia euromediterra

- di  MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

In sala il 12 novembre 2020, distribuito da No.Mad Entertainment, 'La tristezza ha il sonno leggero', commedia diretta e interpretata da Marco Mario De Notaris con Stefania Sandrelli, Serena Rossi, Ciro Priello, Eugenia Costantini, Gina Amarante, Roberto Caccioppoli, Gioia Spaziani, Tonino Taiuti e con la partecipazione straordinaria di Marzio Honorato.

Il film, prodotto da Luciano Stella, Maria Carolina Terzi e Carlo Macchitella per Mad Entertainment e Madeleine con RAI Cinema è liberamente ispirato al romanzo omonimo di Lorenzo Marone.

'La tristezza ha il sonno leggero' è ambientato a Napoli, il 9 novembre 1989, durante la notte della caduta del Muro di Berlino. Il timido Erri Gargiulo, quarantenne senza ambizioni, vedrà cadere, a poco a poco nell'arco di una sera, pregiudizi, imposizioni, traumi familiari e costrizioni, e anche il suo muro...

Durata: 92
Distribuzione: No.Mad Entertainment
Uscita: 12 novembre 

Arriva da Palermo, dagli uffici di piazza Ignazio Florio diretti da Maurizio Croce, lo stop ufficiale alla trentennale attesa degli abitanti del versante sud-est di Venetico superiore, nel Messinese. La Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore siciliano Nello Musumeci, ha infatti affidato i lavori di consolidamento all'associazione di imprese che raggruppa la El.Da., la Alberti e la Lsv costruzioni. L'importo per il quale è stata aggiudicata la gara ammonta a tre milioni e 283 mila euro.

Pale meccaniche e maestranze stanno dunque per entrare in azione in un'area in cui, a partire dalla fine degli anni '80, una serie impetuosa di movimenti del terreno, oltre a provocare profonde lesioni ad ogni tipo di infrastruttura, ha persino aggredito le fondamenta di alcune abitazioni. Nel 2011 fu la Protezione civile a intervenire per scongiurare una tragedia imminente ma da allora nulla era più stato fatto. Ad innescare e alimentare le frane è soprattutto la disordinata circolazione delle acque superficiali che adesso dovranno essere accuratamente regimentate. Fondamentali saranno inoltre le opere di sostegno e di contenimento anche perchè il versante sta poco a poco scivolando verso la via Bari, la strada che porta al centro storico del paese. L'infinita allerta, però, ha ormai i giorni contati.

pn/fdp

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana
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CONSORZIO FIDI CONFESERFIDI

COMUNICATO STAMPA

ONLINE LA PRIMA PIATTAFORMA PER CEDERE E COMPRARE ALL’ASTA I CREDITI FISCALI.

IN PIU’, FINANZIAMENTI AGEVOLATI E FONDO PERDUTO PER ACQUISTARE

ATTREZZATURE, ESEGUIRE LAVORI O COMPRARE CREDITI FISCALI DEI CLIENTI.

UN AIUTO A IMPRESE EDILI, OPERATORI TURISTICI, COMMERCIANTI E PROFESSIONISTI.

Palermo, 20 ottobre 2020 – Grazie ad un’originale iniziativa digitale di ConfeserFidi, confidi 106 siciliano vigilato da Bankitalia, imprese e professionisti che detengono crediti fiscali dei clienti (come il Superbonus 110% e gli altri Bonus edilizi, il Bonus vacanze e il Bonus locazioni) e, di contro, non hanno liquidità per sviluppare la loro attività, oltre alla cessione dei crediti fiscali alle banche da oggi possono anche collocarli sul mercato tramite il più vantaggioso meccanismo di vendita all’asta sulla nuova piattaforma online “ItaliaBonus.it”, che consente di ottenere margini superiori; inoltre, rivolgendosi, direttamente al “Point finanziario” di ConfeserFidi, imprese e professionisti possono ottenere finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per acquisto attrezzature, anticipo su commesse da eseguire e acquisto dei crediti fiscali dei clienti.

E ancora, in questo nuovo mercato dei crediti fiscali, ConfeserFidi si pone come Centro di servizi finanziari per la gestione dei cantieri da parte di general contractor, consorzi e reti di professionisti, nonché per la garanzia alle banche sui finanziamenti a imprese edili selezionate e per intermediare a favore di privati le risorse con cui pagare lavori eseguiti da imprese non solo col Superbonus 110%, ma anche con l’Ecobonus al 50%.

“ItaliaBonus” è online da oggi sul sito www.italiabonus.it. E’ la prima piattaforma italiana, creata con Fintech Farm, interamente dedicata alla cessione dei crediti fiscali previsti dalle norme nazionali di contrasto alla crisi da Covid-19.

Con “ItaliaBonus”, ConfeserFidi mette a disposizione di imprese e professionisti un nuovo mercato istantaneo, trasparente e sicuro, che consente di trasformare subito in liquidità, a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle praticate dal sistema bancario, i crediti fiscali maturati dai clienti e ceduti alle imprese come, ad esempio, il Superbonus 110% in edilizia, il Bonus vacanza per gli operatori turistici e alberghieri e il Bonus locazione per gli esercenti di attività commerciali e i professionisti per i loro uffici.

Su “ItaliaBonus”, infatti, si ha la possibilità di vendere al migliore offerente, in sicurezza e trasparenza. Sulla piattaforma partecipa alle negoziazioni un consolidato mercato di operatori specializzati nell’acquisto di crediti fiscali (istituti di credito, società finanziarie, investitori professionali), ma anche imprenditori meno colpiti dalla crisi e soggetti dotati di risparmi da investire la cui solidità è stata preventivamente verificata da ConfeserFidi: figure che hanno tutto l’interesse ad ottenere subito rendimenti annui maggiori rispetto ad altri investimenti con la stessa classe di rischio (es. Btp a 5 o a 10 anni) e/o di ottimizzare il proprio carico fiscale.

“ItaliaBonus” è un marketplace nel quale si incontrano in tempo reale le due esigenze, quelle di chi cerca liquidità e quelle di chi, avendola, vuole farla fruttare subito.

“Il nostro primario obiettivo – spiega Bartolo Mililli, A.d. di ConfeserFidi – è quello di offrire un aiuto concreto e immediato alle imprese e ai professionisti italiani che hanno difficoltà a ripartire perché carenti di liquidità. Pensiamo, ad esempio – spiega Mililli - , ai tanti albergatori e agenti di viaggio che quest’estate hanno incamerato i Bonus vacanze e che non hanno sufficienti debiti fiscali da compensare: con ‘ItaliaBonus’ possono trasformare subito questi crediti in liquidità pronta da reinvestire nell’attività”.

“Allo stesso modo – conclude Mililli – un’impresa di costruzioni alle prese con più cantieri di ristrutturazione e che ha già perso qualche punto praticando lo sconto in fattura, non ha la forza finanziaria per attendere cinque anni l’incasso dall’Agenzia delle Entrate. Su ‘ItaliaBonus’, invece, può incassare subito tutti i crediti fiscali, e questo le consente di gestire qualsiasi numero di cantieri contemporaneamente”.

Ufficio stampa: Michele Guccione 348/2668034

Comunicato Stampa nr. 33

Un museo intuitivo pensato per un pubblico plurale, fatto da adulti e bambini

Per tutti l’esperienza avvolgente della Sala immersiva con animazioni e ricostruzioni 3D

FRANCAVILLA DI SICILIA (Me), 20 ottobre – Un museo trasversale, pensato per un pubblico plurale: affascinante come un libro illustrato ed elettrizzante come un viaggio nel tempo grazie alla sua innovativa Sala immersiva. Un museo che, secondo le linee guida del Mibact, è semplice nel linguaggio, intuitivo e facile a leggersi anche dai bambini che qui troveranno tracce di racconti fantastici le cui radici affondano nei grandi miti della cultura greca.

E’ il M.A.FRA, il nuovo Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia (Messina) realizzato nelle sale dello storico Palazzo Cagnone (XVI sec.) dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto dall’archeologa Gabriella Tigano, in collaborazione con il Comune, sindaco Vincenzo Pulizzi, per dare uno spazio definitivo, con un rigoroso impianto scientifico, alla preziosa raccolta di reperti che documenta il passato greco della città, immersa nel verde della Valle dell’Alcantara, e restituiscono memoria e identità a una comunità ancora incredula: nella collezione figurano statuette e seducenti volti femminili riconducibili ai culti delle divinità indigene, Dèmetra e Kore, ma anche frammenti di ceramica attica figurata, monete e i delicatissimi pìnakes figurati a rilievo, tavolette votive in terracotta che riproducono scene dei culti, in questo caso quello di Persefone e il passaggio della donna dall’infanzia alla giovinezza, le nozze, la maternità.

Ieri pomeriggio l’inaugurazione del M.A.FRA alla presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, di Alberto Samonà (Assessore Regionale dei Beni Culturali); della direttrice del Parco, Tigano, di Carlo Staffile (Direttore del Parco Archeologico di Siracusa) e del Sindaco di Francavilla, Pulizzi.

Il percorso museale del M.A.FRA, che segue un criterio cronologico e topografico, si snoda attraverso cinque sale, tre delle quali sono state dedicate all’esposizione degli oltre 200 reperti, frutto delle varie campagne di scavo nell’arco degli ultimi quarant’anni nel territorio di Francavilla: 35 pezzi (fra cui la grande Protome Fittile, fine VI, inizi V sec.a.C. e alcuni frammenti di Pìnakes) giungono dal Museo Paolo Orsi di Siracusa, mentre dal Museo di Naxos ne sono arrivati una decina che si aggiungono agli altri esposti dal 2010 nell’Antiquarium di Francavilla. E’ qui che sono stati riuniti i reperti frutto di campagne di scavo successive al primo casuale ritrovamento del 1979, durante i lavori di sbancamento edilizio in via don Nino Russotti. Aprono e chiudono il percorso museale del MAFRA due sale con contenuti multimediali. La prima dà il benvenuto ai visitatori in tredici lingue e, con un video in italiano e inglese, introduce al percorso museale. L’ultima sala, quella dai contenuti tecnologici d’avanguardia, è la Sala immersiva per un viaggio virtuale e a volo d’uccello nel paesaggio della Valle dell’Alcantara di ieri e di oggi.

L’ordinamento scientifico dei reperti, la stesura dei testi dei pannelli informativi e i contenuti multimediali sono stati curati dalla direttrice del Parco, Gabriella Tigano, e dalla funzionaria archeologa Maria Grazia Vanaria con il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo. Mentre il concept museale, l’allestimento degli spazi espositivi e la definizione del logo sono stati progettati da Diego Cavallaro. Per la realizzazione del MAFRA il Parco Archeologico di Naxos Taormina ha investito poco più di 80 mila euro.

“Uno spazio museale davvero prezioso –ha commentato il Presidente Nello Musumeci - per il contenuto e per la eleganza espositiva, realizzato con la piena collaborazione delle strutture regionali dei Beni culturali. È il primo passo verso la creazione di un polo di attrazione turistica di questo suggestivo angolo della provincia messinese”.

Alberto Samonà, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, ha aggiunto: “Aver riportato all’interno del territorio cittadino reperti archeologici che dal 1979 ad oggi erano stati affidati alla cura di diversi musei regionali consente di ricostruire un unicum narrativo che aiuta a recuperare le radici greche della città e a meglio definire gli sviluppi storico-antropologici del territorio. Si tratta di un’operazione di considerevole valore che contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza e a rileggere la storia di Francavilla attraverso le due vestigia, offrendo agli abitanti la possibilità di ritrovare le proprie radici. Il Museo realizzato, peraltro, con tecniche pedagogiche innovative e con l’ausilio di effetti “speciali” che riescono ad attrarre diverse fasce di visitatori, avrà grande impatto sia sulla crescita di consapevolezza di tutta la popolazione che sull’attivazione di meccanismi virtuosi per la valorizzazione economica dell’intero comprensorio”.

A spiegare il concept espositivo del M.A.FRA è la direttrice Tigano: “E’ ispirato alle linee guida del Mibact ed è impaginato con pannelli informativi, illustrazioni e didascalie che adottano un linguaggio semplificato (sempre bilingue, italiano e inglese) per tradurre con parole di uso comune il lessico degli studiosi. L’obiettivo, che come Parco Naxos Taormina abbiamo fatto nostro, è infatti quello di ridurre lo scollamento fra cittadini e beni culturali, allargare il pubblico dei visitatori e aumentare il legame identitario fra la comunità e il suo patrimonio culturale nella consapevolezza che i beni culturali sono motori strategici per l’economia dei territori, capaci di generare decine di microimprese e dunque di intervenire positivamente sullo sviluppo socio-economico di una comunità”.

Ad arricchire la narrazione del MAFRA, che si candida a diventare un luogo di svago e conoscenza “a misura di famiglia”, oltre all’esperienza avvolgente della Sala immersiva, sono numerose illustrazioni, realizzate anche con il supporto professionale dei disegnatori archeologici dei Parchi, che completano e integrano la parte testuale facilitando la comprensione anche a un pubblico infantile e prescolare; e poi mappe del territorio per approfondire la rete di insediamenti e monumenti e infine i racconti fra cui la “Favola delle Stagioni” con la leggenda del rapimento di Persefone e la disperazione della madre Demetra che la cerca in giro per il mondo, abbandonando il pianeta ad un gelido inverno.

Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva all’interno della “Francavilla immersive room”: una narrazione per immagini, parole e musica che integra fonti documentali, reperti, foto d’epoca e, con il supporto delle illustrazioni di disegnatori archeologici, delle animazioni digitali e delle ricostruzioni 2D e 3D, coinvolge il visitatore in un’inedita e avvolgente esperienza di conoscenza.

Per la gestione del MAFRA è stata siglata una convenzione tra i Parchi di Naxos-Taormina e Siracusa e il Comune di Francavilla di Sicilia, guidato dal sindaco Vincenzo Pulizzi: ai primi due la competenza scientifica, la tutela e la valorizzazione della nuova sede museale; al Comune i servizi di custodia e di vigilanza, la manutenzione ordinaria e straordinaria del Museo, le spese di gestione, la pulizia ordinaria e straordinaria delle sale, la manutenzione degli impianti di sicurezza.

Il Museo M.A.FRA è aperto dal martedì a sabato 10-13, 15-16.30. La domenica 10-13 (presto sarà aperto anche la domenica pomeriggio, con il personale del Parco Naxos Taormina). Lunedì chiuso.

L’ingresso sarà gratuito fino al 6 gennaio 2021, a seguire sarà definito sulla base di un accordo fra gli enti. Tutte le sale sono accessibili dai visitatori a mobilità ridotta. Per prenotare la visita occorre telefonare al numero 0942 388.028.

M.A.FRA | Il percorso museale | Le sale e i reperti in mostra

VIDEO. Un “Benvenuto” in tredici lingue (Italiano, inglese, francese, tedesco, greco, spagnolo, portoghese, catalano, olandese, russo, cinese, arabo e giapponese) accoglie i visitatori del MAFRA nella Sala al pianterreno, dove un video introduce alla scoperta dello spazio museale, della città di Francavilla e della ricchezza naturalistica del paesaggio della Valle dell’Alcantara.

SALA I (Prima dei Greci) Nella prima sala un grande pannello introduce al territorio della Valle dell’Alcantara frequentato sin da età preistorica. Una vetrina conserva pochi ma significativi reperti – frammenti di vasi (dolio), tazze e un singolare manufatto in bronzo con quattro braccia (candelabro?) - provenienti dalla fase pre-protostorica di Francavilla che documenta un insediamento indigeno di etnia sicula risalente alla fine dell’età del bronzo (XIII- XII sec. a.C.) prima dell’incontro con i Calcidesi di Naxos.

SALA II (La Casa) La seconda sala è dedicata alla città greca, un lembo della quale è visibile in Contrada Fantarilli. Provengono da qui antefisse in terracotta, pesi da telaio per la tessitura, lucerne, vasi e monete, anfore per la raccolta dell’acqua piovana o per conservare olio, vino, cereali: oggetti che raccontano la vita quotidiana dei Greci dal VI al III secolo a.C.

SALA III (Il Santuario) La terza sala ospita la ricca collezione di depositi votivi del Santuario suburbano di via Don Nino Russotti dedicato alle dee Demetra e alla figlia Persefone, uno dei complessi sacri di maggiore rilievo della Sicilia greca. Spiccano su tutto le protomi femminili in terracotta, i pìnakes figurati a rilievo e alcuni reperti della necropoli di V secolo a.C. fra i quali bei frammenti di ceramica attica figurata.

SALA IMMERSIVA. Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva all’interno della “Francavilla immersive room” dove il visitatore può compiere un viaggio virtuale indietro nel passato: una narrazione per immagini, parole e musica che integra fonti documentali, reperti, foto d’epoca e, con il supporto delle illustrazioni di disegnatori archeologici, delle animazioni digitali e delle ricostruzioni 2D e 3D, coinvolge il visitatore in un’emozionante e avvolgente esperienza di conoscenza. I testi sono in italiano e inglese.

 

Catania | via Caronda 350 | 95128

tel. 095.43.44.40 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Carmela Grasso | 349.26.84.564

Giuseppe Lazzaro Danzuso | 340.37.111.70

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana
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M.A.FRA Museo Archeologico Francavilla di Sicilia

SCHEDA INFORMATIVA

“I musei non sono un fine in se stessi, ma un mezzo al servizio dell’umanità”

Alma Wittlin

LA SCOPERTA DEL TESORO ARCHEOLOGICO E DELL’ORIGINE GRECA (1979)

Che Francavilla avesse un passato greco è storia più o meno recente. Risale infatti al 1979 la scoperta del tutto casuale – ma non per questo meno affascinante, anzi – di un “tesoretto” archeologico: un gruppo di statuette dal bellissimo volto femminile (VI-V sec. a.C.) che giacevano sottoterra, in quello che gli scavi e gli studi hanno poi identificato come l’area del Santuario - riconducibile al culto di Demetra e Kore - dell’antica città greca, per alcuni forse la Kallìpolis citata dallo storico Erodoto.

Protagonisti della scoperta, avvenuta durante interventi di sbancamento edilizio in via Don Nino Russotti, furono gli stessi cittadini di Francavilla che segnalarono il ritrovamento alla Soprintendenza di Siracusa, sotto la cui giurisdizione ricadevano in quegli anni tutte le attività di ricerca nella provincia di Messina.

LA CAMPAGNA DI SCAVI (1987) E L’ANTIQUARIUM (2007)

Nel 1987, con l’istituzione della Soprintendenza di Messina, venne avviata una campagna di scavi sistematica a Contrada Fantarilli – finanziata da fondi europei (POR 2000-2006) e condotta dall’ archeologo Umberto Spigo – che nel 2007 portò alla realizzazione del primo Antiquarium, in Via Liguria. Da questo nucleo di oltre 200 reperti prende corpo l’attuale collezione del M.A.FRA che oggi riunisce a Francavilla, per la prima volta dalla scoperta del 1979, anche decine di pezzi sinora custoditi nei musei archeologici “Paolo Orsi” di Siracusa e in quello di Naxos. Dal 2010 la gestione dell’Antiquarium, dell’Area Archeologica di Francavilla di Sicilia - e da oggi del M.A.FRA – è stata affidata al Parco Archeologico Naxos Taormina. Obiettivo a breve termine è raccordare l’area archeologica di contrada Fantarilli con il M.A.FRA attraverso la prosecuzione verso nord dello scavo (nell’area oggi occupata dalla “villetta” di proprietà comunale) sino a giungere al giardino del Palazzo. Quest’area, dal 2017 al 2019, è stata saggiata dalla Scuola svedese di studi classici di Roma, sotto la direzione del Prof. Kristian Goransson: gli scavi hanno messo in luce la prosecuzione dell’abitato greco.  

IL PROGETTO DEL M.A.FRA.

Alla creazione del nuovo Museo Archeologico di Francavilla (MAFRA) all’interno di Palazzo Cagnone, da sempre ritenuto la sede più idonea per riunire la collezione archeologica, si lavora dal 2015: il progetto ha trovato concordi l’Amministrazione comunale di Francavilla di Sicilia e il Parco Naxos Taormina che, nel 2019 ha iniziato la progettazione dello spazio museale, coinvolgendo suoi professionisti. L’ordinamento scientifico dei reperti e la stesura dei testi dei pannelli informativi e i contenuti multimediali sono stati curati dalla direttrice del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano, e dalla funzionaria archeologa Maria Grazia Vanaria con il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo. Mentre il concept museale, l’allestimento degli spazi espositivi e la definizione del logo sono stati progettati da Diego Cavallaro. Per la realizzazione del MAFRA il Parco Archeologico di Naxos Taormina ha investito poco più di 80 mila euro.

M.A.FRA | PALAZZO CAGNONE | Il contenitore

Nel quartiere medievale, ai piedi della rocca con i resti del castello normanno, Palazzo Cagnone, sede del M.A.FRA, è un edificio del XVI secolo intitolato alla nobile famiglia Cagnone che lo ha abitato nel 1700. Si conserva intatto sia negli arredi che nella pavimentazione settecentesca in maiolica di Caltagirone. Al suo interno ospita un piccolo giardino di agrumi, mentre l’ex palmento e la cantina, dopo l’intervento di restauro del 2006, si possono individuare nell’ampio salone dei congressi. Già sede della Biblioteca civica, Palazzo Cagnone è destinato a divenire un polo culturale. La sua posizione, ai piedi della rocca, crocevia degli itinerari naturalistici degli appassionati di trekking alla scoperta delle Gurne (i laghetti) del fiume Alcantara, si rivela strategica per integrare l’offerta turistica di servizi e svaghi per i visitatori, che possono così spaziare dall’esperienza in mezzo alla natura nella Riserva fluviale dell’Alcantara fino alla conoscenza del passato greco di Francavilla grazie alla presenza del museo archeologico MAFRA.

M.A.FRA | I contenuti

Il percorso museale del M.A.FRA, che segue un criterio cronologico e topografico, si snoda attraverso cinque sale, tre delle quali sono state dedicate all’esposizione degli oltre 200 reperti, frutto delle varie campagne di scavo nel territorio di Francavilla: 35 pezzi (fra cui la grande Protome Fittile, fine VI, inizi V sec.a.C. e alcuni frammenti di Pìnakes) giungono dal Museo Paolo Orsi di Siracusa, nei cui magazzini sono stati custoditi in tutti questi anni; mentre dal Museo di Naxos ne sono arrivati una decina che si aggiungono agli altri reperti esposti nell’Antiquarium di Francavilla. Aprono e chiudono il percorso museale due sale con contenuti multimediali. La prima dà il benvenuto in tredici lingue e, con un video in italiano e inglese, introduce al percorso museale. L’ultima sala, quella dai contenuti tecnologici d’avanguardia, è la Sala immersiva per un viaggio virtuale e a volo d’uccello nel paesaggio della Valle dell’Alcantara di ieri e di oggi.

M.A.FRA | Il percorso museale | Le sale e i reperti in mostra

VIDEO. Un “Benvenuto” in tredici lingue (Italiano, inglese, francese, tedesco, greco, spagnolo, portoghese, catalano, olandese, russo, cinese, arabo e giapponese) accoglie i visitatori del MAFRA nella Sala al pianterreno, dove un video introduce alla scoperta dello spazio museale, della città di Francavilla e della ricchezza naturalistica del paesaggio della Valle dell’Alcantara. La biglietteria è dotata di armadietti numerati e muniti chiave singola per consentire ai visitatori di depositare effetti personali, zaini e borse voluminose prima di entrare al Museo. Tutte le sale sono accessibili dai visitatori a mobilità ridotta.

SALA I (Prima dei Greci) Nella prima sala un grande pannello introduce al territorio della Valle dell’Alcantara frequentato sin da età preistorica. Una vetrina conserva pochi ma significativi reperti – frammenti di vasi (dolio), tazze e un singolare manufatto in bronzo con quattro braccia (candelabro?) - provenienti dalla fase pre-protostorica di Francavilla che documenta un insediamento indigeno di etnia sicula risalente alla fine dell’età del bronzo (XIII- XII sec. a.C.) prima dell’incontro con i Calcidesi di Naxos.

SALA II (La Casa) La seconda sala è dedicata alla città greca, un lembo della quale è visibile in Contrada Fantarilli. Provengono da qui antefisse in terracotta, pesi da telaio per la tessitura, lucerne, vasi e monete, anfore per la raccolta dell’acqua piovana o per conservare olio, vino, cereali: oggetti che raccontano la vita quotidiana dei Greci dal VI al III secolo a.C.

SALA III (Il Santuario) La terza sala ospita la ricca collezione di depositi votivi del Santuario suburbano di via Don Nino Russotti dedicato alle dee Demetra e alla figlia Persefone, uno dei complessi sacri di maggiore rilievo della Sicilia greca. Spiccano su tutto le protomi femminili in terracotta, i pìnakes figurati a rilievo e alcuni reperti della necropoli di V secolo a.C. fra i quali bei frammenti di ceramica attica figurata.

SALA IMMERSIVA. Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva all’interno della “Francavilla immersive room” dove il visitatore può compiere un viaggio virtuale indietro nel passato: una narrazione per immagini, parole e musica che integra fonti documentali, reperti, foto d’epoca e, con il supporto delle illustrazioni di disegnatori archeologici, delle animazioni digitali e delle ricostruzioni 2D e 3D, coinvolge il visitatore in un’emozionante e avvolgente esperienza di conoscenza. I testi sono in italiano e inglese.

M.A.FRA | IL PERCORSO MUSEALE | L’innovativo concept espositivo

Le linee guida del MIBACT sulla Comunicazione nei Musei

Museo trasversale: linguaggio semplificato per un pubblico plurale

Il M.A.FRA è un museo trasversale, si presta cioè ad essere esplorato da un pubblico plurale, da visitatori di ogni età e di varia formazione ed educazione. Secondo le linee guida del Mibact per la “Comunicazione nei musei” (2015), segnaletica, pannelli informativi e didascalie del M.A.FRA adottano un linguaggio semplificato – sempre bilingue, italiano e inglese - che traduce e interpreta con parole di uso comune il lessico degli studiosi. L’obiettivo è infatti quello di ridurre lo scollamento fra cittadini e beni culturali, allargare il pubblico dei visitatori e aumentare il legame identitario fra la comunità e il suo patrimonio culturale.

Ad arricchire la narrazione del MAFRA sono numerose illustrazioni, realizzate anche con il supporto professionale dei disegnatori archeologici, che completano e integrano la parte testuale facilitando la comprensione anche a un pubblico infantile e prescolare rendendo la tappa al M.A.FRA una meta ideale per le famiglie; mappe del territorio per approfondire la rete di insediamenti e monumenti lasciati dai popoli che hanno vissuto in Sicilia nei secoli scorsi; e poi i racconti: la “Favola delle Stagioni” con la leggenda del rapimento di Persefone e la disperazione della madre Demetra che la cerca in giro per il mondo, abbandonando il pianeta ad un gelido inverno; i focus sui riti propiziatori del buon raccolto fino alla storiella de “La bottega del vasaio”: ipotesi fantastica – e verosimile – che potrebbe spiegare gli “ipercotti”, manufatti in ceramica, deformi, trovati durante gli scavi in un’area artigianale di contrada Fanterilli. In programma anche una sala per i laboratori di didattica museale.

M.A.FRA | IL PERCORSO MUSEALE | I contributi professionali

Il progetto espositivo, con il coordinamento della Direttrice del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano - e il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo - è stato curato da due funzionari del Parco: l’archeologa Maria Grazia Vanarìa per l’elaborazione del percorso di visita, la parte storico-scientifica, la stesura dei testi di pannelli, infografiche e i contenuti multimediali; il graphic designer Diego Cavallaro per la parte grafica dell’allestimento e dei video e la definizione del nuovo logo del M.A.FRA, tratto da uno dei pìnakes della collezione; le illustrazioni a corredo dei pannelli e per l’animazione digitale della Sala immersiva sono del disegnatore archeologico Luigi Grasso (Parco Naxos Taormina), mentre quelle a corredo dei pìnakes, dei quali ricostruiscono la scena, sono di Rita Musumeci (Parco di Siracusa). Alla realizzazione del M.A.FRA hanno contribuito Pizzico D’Arte Floridia Allestimenti per il trasporto dei reperti, la realizzazione delle teche e l’allestimento delle vetrine; mentre la Sala Immersiva è stata progettata e realizzata dalla società Aurora Meccanica.

M.A.FRA | IL PERCORSO MUSEALE | La selfie zone del #MuseoMAFRA

Per la community virtuale delle varie piattaforme social è stata predisposta una “Selfie Zone” nella seconda sala con lo sfondo del profilo di Persefone, logo del museo. Qui i visitatori, singoli, gruppi e scolaresche potranno scattare i loro selfie, un ricordo dell’esperienza di visita al M.A.FRA da condividere sulle varie piattaforme social, moltiplicando la conoscenza del nuovo museo e, implicitamente, invitando a venirlo a conoscee insieme alla città di Francavilla. L’hashtag per la condivisione è #MuseoMAFRA

M.A.FRA | INFO UTILI

Il Museo M.A.FRA è aperto dal martedì a sabato 10-13, 15-16.30. La domenica 10-13 (presto sarà aperto anche la domenica pomeriggio, con il personale del Parco Naxos Taormina). Lunedì chiuso.

L’ingresso sarà gratuito fino al 6 gennaio 2021. Per prenotare la visita occorre telefonare al numero 0942 388.028

LA CONVENZIONE FRA I PARCHI E IL COMUNE

Per la gestione del Museo è stata stipulata una convenzione tra il Parco Archeologico di Naxos Taormina (Direttore Gabriella Tigano), il Parco Archeologico di Siracusa (Direttore Carlo Staffile) e il Comune di Francavilla di Sicilia (Sindaco Vincenzo Pulizzi). Ai primi due la competenza scientifica, la tutela e la valorizzazione della nuova sede museale. Al Comune spettano i servizi di custodia e di vigilanza, la manutenzione ordinaria e straordinaria del Museo, le spese di funzionamento (acqua, telefono, energia elettrica etc.), la pulizia ordinaria e straordinaria delle sale, la manutenzione degli impianti di sicurezza. L’istituzione di un biglietto di accesso al Museo sarà concordata e definita tra le parti con nuova convenzione.

GLI OBIETTIVI

Nel restituire identità e consapevolezza della proprie radici greche alla comunità di Francavilla di Sicilia, Il Parco Archeologico di Naxos Taormina si è posto un obiettivo a lungo termine: incrementare l’efficienza del Museo supportando in maniera concreta lo sviluppo culturale, sociale e dunque socioeconomico della città di Francavilla di Sicilia e del suo comprensorio, un’area dalle potenzialità ancora inespresse

Al centro tra il museo archeologico di Naxos e quello di Randazzo, il MA.FRA - con l’area archeologica di contrada Fantarilli, che presto sarà di nuovo resa fruibile al pubblico - si candida a divenire un punto di riferimento culturale importante per la rete museale archeologica territoriale. Un luogo d’attrazione imperdibile a poca distanza da uno dei sentieri naturalistici (il Sentiero delle Gurne) più belli della Valle dell’Alcantara.


 

--di Maria Teresa Prestigiacomo -

Poster e foto: http://www.reggiespizzichino.com/area-stampa.asp

Trailer: https://vimeo.com/468860680  

 Maria Teresa Prestigiacomo 

Roma.Raffaello è sempre un Evento. Evento speciale, distribuito in sala da Adler Entertainment, il 2, 3 e 4 novembre 2020, “Raffaello alle Scuderie del Quirinale” (Raphael Revealed), diretto da Phil Grabsky, documentario sulla più grande mostra di sempre dedicata al genio Raffaello Sanzio da Urbino, nel Cinquecentenario dalla morte. La mostra, mostra Raffaello 1520-1483 che si è tenuta a Roma, alle Scuderie del Quirinale, ha chiuso ad appena quattro giorni dall’inaugurazione a causa del lockdown imposto per l'emergenza Covid-19 e che, per questo, in pochi hanno avuto la fortuna di visitare.


Il pregevole lavoro cinematografico del pluripremiato regista inglese Phil G
rabsky , nuovo pioniere del genere del documentario dedicato all'arte, già autore di lavori dedicati a Leonardo, Matisse, Monet, Renoir e Cézanne, documenta gli oltre 200 capolavori esposti, tra dipinti e disegni, di cui oltre la metà è riunita in una mostra per la prima volta. Con opere prestate da musei prestigiosi come il Louvre, gli Uffizi, il Prado e la National Gallery of Art, il film permette di ammirare il genio, la creatività e la capacità pittorica del nostro gigante del Rinascimento. Il film, la cui gestazione è durata quasi tre anni è girato in Ultra HD e prodotto dalla società di produzione dello stesso regista, la Seventh Art Productions , in collaborazione con il brand Exibition on Screen (EOS).


Non semplicemente un pittore, Raffaello Sanzio è stato uno dei più straordinari artisti del Rinascimento, spesso incompreso o mitizzato. Sulla base del materiale esposto nella straordinaria mostra romana, questo documentario permette di scoprire, per la prima volta, il vero Raffaello dietro i suoi colori, disegni e tele. Un genio che 'seppe coniugare semplice e complesso rappresentando, con la potenza degli sguardi e la straordinaria carica del pennello, un universo di valori senza tempo'.

Durata: 88'
Distribuzione: Adler Entertainment
Uscita: 2,3 e 4 novembre 

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

         Catania. Enrico Castiglione, direttore artistico del festival Belliniano ci ha riservato e continua a riservarci delle sorprese d’eccellenza tra pianiste e soprano di elevato spessore. Toccherà al brillante soprano (eccellente interprete delle arie dei musicisti e dei testi stessi): Gonca Dogan, la bellissima e valente soprano internazionale, si esibirà il 22 ottobre all’Antica Badia, con sicuro e garantito successo, con la sua voce elegante calibrata,nei colori musicali, dal timbro accattivante ed affascinante, interprete eccelsa del dolore o della gioia espressi nei testi adottati dal programma. Sappiamo che cosi come per i pittori, allo stesso modo per i cantanti lirici non piace essere accostati ad altri divi del bel Canto ma Gonca Dogan ci fa ricordare la Callas, pur con le sue interpretazioni personali, pur nel rispetto del testo e della musica. Da non perdere, dunque, questo appuntamento con il Bel Canto. La dodicesima edizione del Bellini Festival, diretto dal regista e scenografo Enrico Castiglione e promosso dalla Fondazione Festival Belliniano e dal portale musicalia.tv, riconosciuta manifestazione a rilevanza turistica dalla Regione Siciliana/Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo, prosegue da 15 Ottobre (con il debutto di HUI HE, star di prima grandezza del firmamento internazionale, protagonista abituale su tutti i più prestigiosi palcoscenici internazionali, dal Teatro alla Scala all’Opéra de Paris, dall’Arena di Verona fino al Metropolitan di New York, dove lo scorso novembre 2019 è stata protagonista della Madama Butterfly accanto a Placido Domingo).  Dopo aver dato voce nei giorni scorsi alla Deutsche Oper di Berlino ai tormenti de La Gioconda di Ponchielli in due esecuzioni in forma di concerto, il soprano cinese, uno dei più celebri ed amati dello star system internazionale della lirica, ha debuttato nella città di Catania con uno speciale recital intitolato “Malinconia”.

         Il Concerto, la cui capienza è stata ridotta in rispetto delle prescrizioni di sicurezza sanitaria per la pandemia in corso, ha avuto luogo nella suggestiva cornice della Badia di Sant'Agata, gioiello della città di Catania, opera dell'architetto Giovanni Battista Vaccarini, uno dei più brillanti esponenti del Barocco siciliano. Ad accompagnare il soprano la valente pianista Anna Maria Calì, ottima interprete dai colori musicali vivi ed accesi, pianista che ha richiamato applausi scroscianti da parte del qualificatissimo pubblico del festival.

        

Sempre aperta a Palazzo Biscari nell’ambito della sezione “Bellini Renaissance”, la Mostra fotografica curata da Domenick Giliberto intitolata “Sulle sacre pietre”, dedicata alla Norma, il capolavoro operistico di Vincenzo Bellini, messo in scena dal Festival Belliniano nel 2009 al Teatro Romano di Catania, sulle cui rovine si erge la casa natale dello stesso Bellini, nel 2012 al Teatro Antico di Taormina (trasmessa in diretta dalla RAI inaugurando la trasmissione in digitale di RAI 5 in Sicilia e in diretta via satellite in mondovisione in oltre 700 sale cinematografiche in tutta Europa) e nel 2015 al Teatro Greco di Siracusa con la regia e le scene di Enrico Castiglione. La Mostra, che espone foto di Tommaso Le Pera e Domenick Giliberto, si protrarrà fino al 3 Novembre.

         Il Bellini Festival, fondato nel 2009 insieme all’allora Provincia di Catania (oggi Città Metropolitana di Catania), in collaborazione con il Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R. Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi, la Camera di Commercio e l’Arcivescovado, offrirà numerosi eventi per tutto il mese di ottobre prezzo la Badia di Sant’Agata e si concluderà al Duomo di Catania il 3 Novembre alle ore 20 con il tradizionale Concerto per il 2190 Anniversario della nascita di Vincenzo Bellini ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

BELLINI FESTIVAL 2020

FESTIVAL BELLINIANO Dodicesima edizione

Direttore Artistico Enrico Castiglione

www.bellini-festival.org

www.festivalbelliniano.org

Infoline +39 06 81907218 - Biglietti in vendita presso tutti i punti vendita BoxOffice Sicilia e Ticket One, nonché in tutte le edicole e tabaccherie SisalPay e on line sul sito www.festivaleuromediterraneo.eu.

 di Marcello Crinò -

Nel 1622 i frati francescani fondano la chiesa e il convento di Sant’Antonio da Padova. Nella chiesa fa bella mostra di se, sull’altare principale, un prezioso crocifisso ligneo quattrocentesco, attribuito a Pietro della Comunella, mentre alle pareti si possono ammirare gli affreschi raffiguranti tre Sante martiri (Sant’Agata, Santa Apollonia e Santa Lucia) e San Giuseppe, San Michele e San Paolino, del 1733. Altre opere di pittura sono rappresentate da San Diego e storie di Pietro Cannata, del 1650, dalla Madonna dell’Idria del 1656 di Filippo Jannelli, La Porziuncola di un autore ignoto dei secc. XVII-XVIII, Sant’Adiuto di ignoto del XVII secolo e infine la statua in marmo della Madonna Immacolata del 1719, restaurata nel 2018 a cura dello studio catanese di Giampaolo Leone, coadiuvato da Arianna Landucci e Antonino Grasso.

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Il convento, addossato alla chiesa, si caratterizza per il suo aggregarsi attorno ad una corte quadrata provvista di portico scandito da colonne in pietra. Nel corso del restauro, completato nel 2008, sono stati ritrovati gli antichi pavimenti del chiostro, resti di precedenti strutture murarie del convento e tracce di affreschi. Il chiostro ha riacquistato, per quanto possibile, la sua dimensione estetica originaria, con l’area interna liberata dal groviglio di piante e di aggiunte che ne alteravano la spazialità. Tra il 1899 e il 1932 il convento, assieme alla chiesa, fu requisito ai monaci e utilizzato come impianto per la trasformazione del tabacco. In quell’occasione alcune colonne furono pure scanalate per inserire delle tavole per delimitare degli spazi (le scanalature sono ancora visibili) e da allora iniziò il degrado che portò alla scomparsa di gran parte degli affreschi dipinti alle pareti e ricordati anche dallo storico Sebastiano Mazzei. Scriveva: “Nel grande atrio, cinto intorno di arcate con in fondo agl’intercolonni altari e figure dipinte di Papi, Cardinali, Santi, e anche una di diavoli con piedi e corna di Satiro, sorge un pozzo d’acqua viva con largo recipiente intorno per acqua piovana; …”. Un’illuminazione moderna, sobria ma efficace, conferisce risalto la sera alla linea delle colonne in pietra emergenti dalla pavimentazione in lastre di pietra ed inserti in marmo.

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Nel corso di una mostra di documenti sul convento, nel mese di giugno del 2019, si è appreso che nuove ricerche hanno portato ad una diversa datazione della nascita e dello sviluppo del complesso conventuale: 1613, inizio costruzione della prima chiesa, posizionata sul retro del convento attuale; 1650, la chiesa viene completata e il convento presenta un dormitorio con dieci celle; 1724, ampliamento del convento; 1867, il convento assume la configurazione attuale.

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A tal proposito riportiamo integralmente quanto scritto sulla scheda dei Fai, I luoghi del cuore, 2020: «Da una cronaca manoscritta del 1724, custodita presso la Curia generale dell’Ordine a Roma, si rileva che il 14 Ottobre 1613 i frati minori osservanti ottennero dalla città di Castroreale la concessione di 6 palmi di terra nel casale di Barcellona “per ivi poter alzare una chiesolina (riscoperta durante recenti lavori di restauro del chiostro) a commodo degl’abitanti divoti, che vedevano in quelle loro contrade cercando limosine gli religiosi”. La fondazione di un primo piccolo convento, ad opera di fra Bonaventura da Castroreale, con 10 celle e 4 tumuli di terra attigui alla clausura, è attestata al 1622 e quella della chiesa attuale al 1630, di nuova struttura, grande e bella, proporzionata alla frequenza dè populi che giornalmente corrono alla devozione di questo glorioso Santo per li miracoli e gratie che continuamente ricevono. Nel 1650 la chiesa, alla cui costruzione lavorarono direttamente i frati come mastri fabriceri, era ancora in allestimento. Verso la fine del 1600 e i primi del 1700 i convento fu ingrandito per assumere l’aspetto attuale, ad opera di fra Francesco da Barcellona, divenuto ministro Provinciale, che con l’elemosine de benefattori l’ha portato alla forma d’un bel convento con fabriche e dormitori novi, arricchendo la chiesa con 8 altari, di cui il maggiore dedicato alla Madonna degli Angeli.»

17 ottobre 2020

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