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UFFICIALE ADDETTO ALLA PUBBLICA INFORMAZIONE

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COMUNICATO STAMPA

Gli artificieri dell’Esercito hanno messo in sicurezza la zona e disinnescato bomba da mortaio

 
Messina, 10.06.2020. L’Esercito è intervenuto a Scaletta Zanclea, alla periferia sud di Messina,  con le squadre EOD (Explosive Ordnance Disposal) per disinnescare un ordigno bellico rinvenuto in un impluvio in prossimità del centro abitato e vicino alla spiaggia frequentata dai residenti.
L’ordigno, una bomba da mortaio da 81 millimetri ad alto potenziale esplosivo caricata con miscela di TNT e binitronaftalina di fabbricazione italiana della Seconda Guerra Mondiale, è stato rinvenuto privo di spoletta che, se presente, ne avrebbe accresciuto la pericolosità.

foto 3 4 reggimento genio guastatori intervento eod a Scaletta Zanclea ME 9 giugno 2020 bomba da mortaio da 81 mm 3
L’artifizio, rimosso secondo le previste procedure di sicurezza dagli artificieri del 4° reggimento genio della Brigata “Aosta”, è stato trasferito e fatto brillare presso la cava Petrieni, nel vicino villaggio di Santo Stefano.

foto 4 4 reggimento genio guastatori intervento eod a Scaletta Zanclea ME 9 giugno 2020 bomba da mortaio da 81 mm 4
Dall’inizio del 2020 i guastatori del 4° reggimento comandato dal Colonnello Antonio Sottile, alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Aosta” di Messina, hanno già effettuato 40 interventi di bonifica in tutto il territorio della Regione siciliana, distruggendo un totale di 1.476 ordigni bellici.
Il personale specializzato dell'Esercito Italiano è il solo abilitato ad intervenire in Italia sui residuati bellici; infatti è necessario possedere un addestramento e una formazione specifica per poter operare con la massima sicurezza data la numerosa varietà e pericolosità di tali ordigni che vengono sempre rinvenuti in un pessimo stato di conservazione.

 

- di Gennaro Galdi -

La Galleria d’Arte Virtuale di www.messinaweb.eu si correda delle opere di un’altra pittrice d’eccellenza: DRO, Ornella De Rosa, di cui siamo orgogliosi. Ne riportiamo un’interessante recensione critica. Scrive di lei il noto critico, Prof. Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista: DRO ( Ornella De Rosa) è una ritrattista d’eccellenza, non solo perché la sua tecnica affonda le radici nello studio accurato di forme piani e volumi, scolpiti accuratamente, attraverso la stesura cromatica attenta e calibrata nel bilanciamento dei colori e delle nuances dei colori; non solo per questo, bensì perché la pittrice non opera come una riproduttrice “fotografica” (del soggetto da rappresentare) che freddamente coglie i particolari, i lineamenti, gli sguardi, il colore degli occhi o dei capelli, al contrario, DRO possiede la brillante capacità, (frutto di studio, di dono del DNA e di pratica e sperimentazione) che le consente di carpire il profilo psicologico del soggetto da ritrarre, al pari di Annigoni, il pittore della Regina Elisabetta (e come Annigoni, nella stessa location a Firenze, ricordo che qualche anno fa, la presentai, con S.A.S. il Principe Ottaviano de’Medici di Ottaviano, presso la nota location storica Giubbe Rosse, laddove vi era stato in mostra con le sue opere, il ritrattista degli Windsor).

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Pertanto, DRO, è una ritrattista che trasmette il calore dell’anima, con l’intera gamma di espressioni di gioia, di smarrimento, di felicità, di amore, di tenerezza, adottando una rappresentazione pittorica in cui gioca il ruolo fondamentale lo studio della luce, come per i pittori olandesi, luci ed ombre che come nella musica, con suoni e pause, determinano le più belle sinfonie, cosi DRO, allo stesso modo, nella pittura, l’artista crea sinfonie d’arte, per armonia d’insieme. In conclusione, la pittrice è da me definita ritrattista d’eccellenza, ma ritrattista del soul, quel soul il più profondo, il più intimo, il più vero.

 

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Messina, 10 giugno 2020. Prosegue l’attività di sanificazione condotta dall’Esercito con i reparti della Brigata Meccanizzata “Aosta” a supporto delle istituzioni scolastiche per fronteggiare l’emergenza Covid-19 alla vigilia degli esami di stato.

LEsercito sanifica le scuole nel messinese prima degli esami di maturità 2

Nel corso di questa settimana i nuclei disinfettori del 5° reggimento fanteria “Aosta” hanno sanificato diversi istituti scolastici dislocati nella città dello stretto, in vista dei prossimi esami di stato. In particolare, presso il liceo scientifico, linguistico e delle scienze umane a indirizzo economico-sociale “Felice Bisazza”, i militari della brigata siciliana hanno eseguito un’accurata bonifica del plesso situato nella zona nord della città.

LEsercito sanifica le scuole nel messinese prima degli esami di maturità 3

Contestualmente, un altro nucleo di disinfettori, ha provveduto a sanificare l’istituto “Francesco Maurolico”, fondato nel 1861, risulta essere la scuola più antica del messinese. Nella circostanza, mediante l’utilizzo di specifici prodotti chimici e di particolari apparecchiature, gli specialisti dell’Esercito hanno eseguito tutte le operazioni volte a eliminare qualsiasi batterio o agente contaminante, rendendo l’area trattata sicura.

LEsercito sanifica le scuole nel messinese prima degli esami di maturità 4

Gli uomini e le donne del 5° “Aosta” hanno sanificato, inoltre, l’istituto di istruzione superiore “Verona Trento”, punto di riferimento professionale e culturale per la città, che rappresenta una delle strutture scolastiche più all’avanguardia dell’intero territorio e il comprensorio “Majorana-Marconi”, facente parte del medesimo istituto, mentre un altro nucleo disinfettori ha svolto le medesime operazioni presso il liceo “Emilio Ainis”, all’istituto comprensivo “S. Francesco di Paola” e dell’istituto d’istruzione superiore “Antonello”.

LEsercito sanifica le scuole nel messinese prima degli esami di maturità 5

E’ stata ultimata anche la sanificazione del liceo scientifico e linguistico “Archimede”, e presso le aule, gli uffici e le pertinenze dell’istituto tecnico-economico intitolato al matematico e astronomo messinese “Antonio Maria Jaci”, divenuto, per i suoi meriti scientifici, socio della celebre Accademia di Londra.

LEsercito sanifica le scuole nel messinese prima degli esami di maturità 7

Le operazioni di sanificazione dei plessi scolastici proseguiranno nei prossimi giorni al di fuori del comprensorio comunale, iniziando dall’istituto comprensivo “Niccolò Copernico” di Barcellona Pozzo di Gotto.

Magg. Giuseppe Genovesi

Brigata Aosta - Capo Sezione Pubblica Informazione

Nella fase attuale del Coronavirus molte sono state le iniziative e gli accorgimenti intrapresi da privati ed Enti comunali e statali a salvaguardia dell’incolumità del cittadino in ambito delle diverse tipologie di vendita e di servizi al pubblico. Ma gli Uffici postali della città di Messina, che da sempre hanno presentato carenze di personale e di servizi al cittadino, sono molto, ma molto peggiorati e non seguono affatto una linea a difesa di chi è costretto a pagare bollette o usufruire dei vari servizi di spedizione necessari e indispensabili, per diversi e svariati motivi.

Ho potuto appurare in prima persona che nella quasi totalità degli Uffici postali del messinese si creano ovunque assembramenti con persone costrette a fare interminabili file per più di tre ore sotto il sole o la pioggia anche e a volte con le mascherine abbassate perché è immorale pensare che lo stress dell’attesa possa anche permettere per una mattinata di respirare anidrite carbonica.

Gli abitanti di Camaro Inferiore e Camaro superiore inoltre sono stati ancor più vittimizzati poiché si è deciso di alternare i due unici uffici postali della numerosissima zona (Camaro Superiore e Camaro San Luigi) nella apertura settimanale. Personalmente ho appurato che oggi, lunedì 8 giugno 2020 a Camaro superiore alle ore 11:00 ancora doveva entrare in posta il numero 6 e si è chiuso l’Ufficio postale alle 13:30 riuscendo a servire solo fino al numero 27 (ma molti avevano rinunciato di proseguire la pazzesca attesa) ed erano stati staccati numeri fino al 55 lasciando una dozzina di persone sulla strada, per tornarsene a casa senza aver potuto effettuare le operazioni. Dove sono gli orari di apertura al pubblico annunciati di essere stati temporaneamente rimodulati nelle ultime settimane in ottemperanza ai provvedimenti governativi in materia di contenimento del Coronavirus e distanziamento interpersonale?

Dove sono nell'attuale fase di emergenza, i servizi che Poste italiane asserisce di aver messo in atto con ampio sforzo organizzativo e logistico, e decantati di essere stati resi possibile anche grazie alla preziosa collaborazione delle Istituzioni locali?

Si era annunciata una specifica procedura di sanificazione per l’intera rete degli Uffici Postali, portando a termine l’installazione dei pannelli schermanti in plexiglass in tutte le postazioni di front-office, nonché il posizionamento di strisce di sicurezza idonee a garantire il distanziamento interpersonale, a tutela sia della clientela che dei dipendenti dell’Azienda. Ma dove sono stati realizzati?

Non sarebbe opportuno controllare i vari Uffici postali se sono idonei e rispettano le normative in atto contro la diffusione da Coronavirus e contro gli assembramenti?

Perché i negozianti e i Supermercati sono controllati e multati e gli Uffici postali sono totalmente degni del Terzo mondo? Senza comunque offesa per chi sta peggio di noi.       

Messina 8 giugno 2020 - Presidente Asas Flavia Vizzari.

Presidente Asas Flavia Vizzari

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I Premio A.S.A.S. Messina in Arte 

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XII Raduno poetico regionale

Primavera 2021

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IL VOLO 100x120 2018

 IL VOLO 100x120 2018

BLU MOON 80x100 2019

BLU MOON 80x100 2019

Nasce a Brescia, laddove risiede, in un borgo della Franciacorta: lì ha sede il suo atelier d’arte.

Figlia d’arte, dalla mamma pittrice apprende, fin da piccolissima, i primi insegnamenti inerenti al colore e matura l’amore per l’arte. Per indole ritrattista, appassionata alla raffigurazione della figura umana, nell’intento di fissare sulla tela pensieri ed emozioni e sentimenti dei protagonisti delle sue tele. DRO è attratta dalla resa della luce, dai volumi e dall’armonia ed equilibri delle cromìe, anche attraverso la rappresentazione di scene di vita in cui, l’uso di tagli fotografici ed una tecnica pittorica di precisione, si accosta all’iperrealismo.

Socio fondatore e presidente di ArteViva, membro della scuola civica di educazione permanente, insegnante ai corsi di disegno e pittura per adulti e bambini.

Intenso il suo percorso di studi, attraverso la frequenza, con successo, di corsi d’apprendimento artistico, come il Corso del Modellato di Creta e il Corso annuale di Restauro Ligneo (oltre a corsi per l’apprendimento della tecnica della pittura su vetro e il Corso di Pittura). Conseguito il titolo di maturità tecnica e quello di Pittura e Decorazione presso l’Accademia delle Arti WINS, (1979-1981), la pittrice DRO intercala le sue lezioni di docente di disegno e pittura (docenza che ha inizio nel 2014 e prosegue a tutt’oggi), con numerosi e prestigiosi eventi d’arte, in Italia ed all’estero.

Portfolio sintetico

Il suo portfolio si è arricchito, dal 2009 ad oggi, di numerose e prestigiose Mostre; ne ricordiamo, soltanto, qualcuna tra le più importanti, senza nulla togliere a tutte le altre, allestite, per l’eccellente artista, sempre, con notevole successo, di pubblico e di critica: ricordiamo la Biennale Internazionale d’Arte Meam, Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona di Spagna, la Mostra al Caffè storico Giubbe Rosse di Firenze, presentata dal critico e giornalista prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, per l’Accademia Euromediterranea delle Arti; la Spoleto Art International a cura di L.Filipponi; la Collettiva d’Arte della Galleria Farini di Bologna, presentata da Vittorio Sgarbi; la Mostra Internazionale, Castel dell’Ovo, Napoli… Dell’arte della pittrice si sono interessate numerose riviste come www.messinaweb.eu che la annovera tra le artiste d’eccellenza della sua Galleria Virtuale; numerosi i critici di DRO, tra i quali, critici autorevoli come Vittorio Sgarbi, Maria Teresa Prestigiacomo, Paolo Levi, Francesca Mezzatesta…Infine, non possiamo trascurare i numerosi Premi e Riconoscimenti che sono stati conseguiti dall’Artista: ricordiamo il Premio Accademia Euromediterranea delle Arti a Messina Sala dei Ministri d’Europa ( Sala delle Bandiere) Municipio di Messina cui l’artista fu presente.

Galleria Virtuale

Le opere di DRO presenti nella Galleria Virtuale, sono le seguenti:

E l’oblìo mi è dolce, cm 70x90, acrilico,2017

Il Volo, cm 100x120, acrilico,2018

Blue Moon, cm 80x100, acrilico, 2019

Per chi fosse interessato all’arte di DRO, è pregato di telefonare al seguente numero telefonico: +393427634086 oppure al numero francese

+33699818889.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina. Eravamo a Taormina e persino il parroco della Chiesa dei Salesiani  della piazza principale della Perla dello Ionio,ammaino' la bandiera italiana. Vi erano i Mondiali di Calcio.Eravamo insieme a Cannavaro alla "Baronessa", il locale più in di Taormina (locale della famiglia Parisi) sullo spettacolare panorama,  incomparabile, sulla Baia di Naxos). Avevo appena presentato il libro della Principessa Strozzi di Firenze ed avevamo,  al tavolo accanto,  Cannavaro e moglie. Noi, al tavolo insieme al noto pianista David Carfi', docente  di matematica a Los Angeles, con il noto frequentatore  delle notti super VIP di Taormina, di Cannes e Venezia, il  dr Enrico Pastura; cenavamo sulla terrazza e per la presenza di Cannavaro, quella sera, non riuscivamo più ad uscire dal locale, per i fans  di Cannavaro che si erano accalcati davanti alla porta d'ingresso del noto locale,  per osannato per  i successi italiani ai Mondiali. L'8 giugno del 1990 inizio' il calcio d'inizio in Italia ai Mondiali di calcio dopo anni di forti polemiche. Le aspettative di successo, del gioco in casa, erano  spiccate.in Italia,  l'ultimo Campionato mondiale era stato nel  1934, denominato Coppa Rimet, vinta dall'Italia da Vittorio Pozzo. I gironi di qualificazione avevano visto la partecipazione di 106 nazionali ma il Campionato fu giocato da 24 squadre, che scesero in campo per 52 partite in 12 stadi. La  cerimonia di apertura? Di pomeriggio allo Stadio Giuseppe Meazza, a San Siro di Milano, con l'inno calcistico, scritto per l'occasione, e cantato da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, "Un'estate italiana", meglio nota come “Notti magiche”, una sfilata di modelli e un concerto diretto dal maestro Riccardo Muti. Alle 18 la partita inaugurale tra l'Argentina di Diego Maradona, campione in  carica, e Camerun, con un risultato sorprendente ossia la vittoria al 66° degli africani in 10 uomini e finale in 9: i camerunensi finirono il girone al primo posto con 4 punti, precedendo Romania e Argentina, che, comunque, si qualificarono per la fase successiva. Di quelle Notti magiche, ricordiamo  i goal e Totò Schillaci, debuttante nella Nazionale di Azeglio Vicini e la Mano de Dios ossia il goal di mano di Diego Maradona nei quarti di finale contro l'Inghilterra e la sconfitta degli azzurri, terzo posto, ad opera degli argentini in semifinale.

Taormina e l'Italia festeggiavano i Mondiali comunque,  con l' acquisto delle bandiere e lo sventolío delle stesse,  dai balconi di tutte le case. Anch' io, vi confesso, comprai una bandiera dell' Italia, una grande bandiera che sventolo' dal terrazzo di casa mia, per dire Viva l' Italia, ma soprattutto per dire Viva lo Sport, se unisce i popoli.

Generalmente nota, su tutto il territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Lingua di bue”, opportunamente attribuitale per la particolare conformazione strutturale che riconduce, nelle linee generali, ad una quanto mai verosimile somiglianza con tale organo bovino, è una specie fungina con alto contenuto di vitamina C, ricercata ed apprezzata dagli estimatori per le sue qualità organolettiche che ne consentono il consumo anche da cruda senza alcuna controindicazione: Fistulina hepatica è solita fare la sua apparizione nei boschi nel periodo estivo-autunnale affacciandosi, in qualità di fungo parassita, dalla corteccia di alberi a foglia larga prediligendo, in particolare, Quercia e Castagno.

Appartenente al genere Fistulina, viene inserita nel gruppo informale dei Polipori, gruppo estremamente eterogeneo e polifiletico (quando le specie inserite nel gruppo non discendono da un unico antenato) che ospita specie fungine caratterizzate da imenoforo a tubuli non asportabile dalla carne soprastante con la quale forma un insieme strettamente omogeneo; i pori, a seconda delle varie specie, possono essere di forma regolare, arrotondata o irregolare e più o meno allungata. Nel gruppo trovano posto tanto basidiomi privi di gambo (sessili) quanto muniti di gambo (stipitati) che, in tal caso, può essere posizionato centralmente o lateralmente [Boccardo F. e altri, 2008; Miceli A., 2018].

Foto02 Fistulina hepatica Fabio Crisafulli

 Fistulina hepatica Fabio Crisafulli

Genere Fistulina Bull. 1791

Al Genere appartengono basidiomi annuali (quando durano una sola stagione), sessili (privi di gambo) o con stipite posizionato lateralmente e molto corto; caratterizzati da cappello molto carnoso con superficie esterna tomentosa (quando presenta una leggera peluria corta) o ricoperta da piccole scaglie. Di colore rosso più o meno intenso. Superficie fertile (parte inferiore del fungo) costituita da tubuli corti, cilindrici, addensati ma separati tra di loro, strettamente annessi alla carne sovrastante e non separabili da questa. Contesto (carne) di colore rosso-rossastro a volte anche intenso, carnoso, tenace, fibroso, con venature biancastre. Tipicamente parassiti, agenti di carie bruna (1) che si sviluppa molto lentamente. In Europa è Genere monospecifico che ospita, quale unica specie, appunto, Fistulina hepatica.

Foto04 Fistulina herpatica Angelo Miceli

 Fistulina herpatica foto di  Angelo Miceli

 

Fistulina hepatica (Schaeffer : Fries) Withering

Syst. arr. Brit. pl., Edn 4 (London) 4: 302 (1801)

Accentazione: Fistulína hepática

Basionimo: Boletus hepaticus Schaeff. 1774

Posizione sistematica: Divisione Basidiomycota, Classe Agaricomycetes, Ordine Agaricales, famiglia Fistilunaceae, Genere Fistulina.

Foto05 Fistulina hepatica Angelo Miceli

 Fistulina herpatica foto di  Angelo Miceli

 

Etimologia: Fistulina dal latino Fistula ovvero fendere-attraversare, intendendo una comunicazione patologica di forma tubolare che unisce due organi corporei. Nella fattispecie fa espresso riferimento all’imenio del carpoforo formato da tubuli. Hepatica dal latino hèpatis = fegato, con espresso riferimento alla forma che ricorda quella del fegato.

Principali sinonimi: Fistulina buglossoides Bull. (1791); Dendrosarcus hepaticus (Schaeff.) Paulet (1793):

Nomi volgari: Lingua di bue

Foto06 Fistulina hepatica Lorenzo Fruscalzo Fistulina hepatica          Foto Lorenzo Fruscalzo

 

Nomi dialettali: è conosciuto con una miriade di nomi dialettali che variano da una zona all’altra. In Sicilia viene comunemente chiamato “Lingua i voi” [Bonazzi, 2003].

Descrizione macroscopica

Carpoforo di medio-grandi, a volte anche notevoli (2), dimensioni, a crescita annuale, formato, nella fase iniziale del proprio accrescimento, da una massa irregolare tondeggiante che, successivamente, si allarga assumendo una forma reniforme protendendosi, ancora dopo, a mensola con la classica forma di lingua, con margine regolare o appena sinuoso-lobato; sessile o con breve gambo posizionato lateralmente.

Superficie sterile

Umida, appiccicosa, di consistenza elastico-gelatinosa, vellutata, ispida, a volte scagliosa; colore rosso-rossastro nelle varie sfumature: arancio, salmone, sangue, vinoso.

Superficie fertile

Imenoforo stratificato, costituito da tubuli corti, cilindrici, separati tra di loro ma caratteristicamente ammassati ed aderenti tra di loro verso la maturazione, di colore giallastro-rosato. Pori tondeggianti, piccoli, inizialmente di colore bianco-giallastro scurenti verso la maturazione, viranti al tocco verso tonalità bruno-rossastre. Spore in massa ocra.

Gambo: quando presente è, generalmente, breve, tozzo, rudimentale, posizionato lateralmente, verrucoso, di colore rosso molto scuro.

Carne: spessa, elastica, carnosa, caratterizzata dalla presenza di goccioline color rosso-sangue, inizialmente di colore bianco-giallastro poi, verso la maturità, arancio ed ancora rosso-vinoso; alla sezione presenta venature radiali di colore biancastro. Odore lieve e gradevole, sapore leggermente acidulo.

Habitat: fa la sua apparizione, in qualità di fungo parassita, agente di carie bruna, nelle cavità dei tronchi vivi o su ceppaie marcescenti prediligendo varie specie di Castagni e Querce; dalla fine dell’estate fino ad autunno inoltrato. Si presenta generalmente in singoli esemplari o, a volte, in forma gregaria con più esemplari sovrapposti. Può raggiungere notevoli dimensioni. Diffusa e molto comune.

Commestibilità: discreto commestibile, può essere consumato anche da crudo ma sempre senza eccedere nelle quantità. Il sapore dolce-acidulo incontra il favore di molti consumatori che ne apprezzano l’acredine. E’ consigliabile consumare esclusivamente esemplari giovani. Gli estimatori preferiscono consumarlo crudo, tagliato a fettine sottili, condito con olio e limone con aggiunta di scaglie di parmigiano; questa preparazione consente di non disperdere la vitamina C di cui è ricco [AMINT, 2007]. Da cotto assume consistenza ed aspetto molto simili ad una fetta di fegato. Può anche essere consumato impanato sotto forma di cotoletta [Oppicelli N., 2012] o fritto in padella con contorno di cipolle o, ancora, arrostito alla brace [AMINT, 2007].

Caratteri differenziali

Si riconosce facilmente, senza possibilità di errore, per la crescita lignicola ed a forma di mensola, per la caratteristica conformazione strutturale che ricorda una lingua di bue, per la carne tenera, succosa e sanguinolenta allo stadio giovanile; per la superficie superiore vischiosa e l’imenoforo crema rosato.

Specie simili

E’ facilmente riconoscibile senza alcun problema, basta avere sufficienti conoscenze di base nell’ambito micologico. La particolare conformazione morfologica a “lingua di bue”, i colori, la consistenza elastica e la succulenza della carne lo rendono praticamente inconfondibile [Buda A., 2011].

Tuttavia potrebbe essere confuso, come già avvenuto, con il tossico Hapalopilus rutilans che differisce per il colore rosso-cannella, rosso-rame e per la carne che da giovane presenta color zafferano e consistenza fibrosa ed elastica indurendo verso la maturazione acquisendo un colore brunastro [MicologiaMessinese, sito web – Funghi Teramani, sito web].

 

Foto07 Fistulina hepatica Lorenzo Fruscalzo

 Fistulina hepatica          Foto Lorenzo Fruscalzo

 - di M. C. -

Sabato 6 giugno 2020 le associazioni culturali cittadine aderenti al Network delle associazioni e il gruppo di lavoro della pagina social “Piazza Grande, la città che vorrei” si sono incontrati sul far della sera in Piazza Duomo, da sempre luogo di incontro cittadino per eccellenza. Lo hanno voluto fare per dare un segnale di ripartenza, per dire che sono ancora presenti a Barcellona nonostante la chiusura delle attività dal vivo durante il periodo caldo dell’epidemia di Coronavirus. Lo hanno fatto per dire alla città che appena possibile inizieranno a portare avanti iniziative al servizio della città. In questi ultimi mesi le associazioni hanno lavorato utilizzando le pagine social con documenti, foto e commenti sulla città e tracciando quasi un bilancio delle proprie iniziative, si sono incontrati in maniera virtuale utilizzando le piattaforme per le videoconferenze e hanno lanciato video-appelli. L’epidemia ha condizionato pesantemente la vita culturale cittadina, con la sospensione di almeno una ventina di appuntamenti già programmati da marzo a maggio, senza contare tutti quelli che sarebbero stati programmati in tempi più brevi. Un modo quindi anche per augurare alla città una pronta ripresa e ripartenza, tanto che qualcuno ha già cominciato a programmare le prossime attività “dal vivo”, nel rispetto delle direttive attuali e di quelle che si attendono quanto prima.

All’incontro erano presenti le Associazioni del network con i presidenti e/o delegati: Genius Loci (Bernardo Dell’Aglio, Erminio Salzano, Toni Raimondo, Rosita Dell’Aglio); Pro Loco Manganaro (Giuseppe Giunta); Corda Fratres (Marcello Crinò, Salvatore Giordano, Luigi Lo Giudice, Nino Pantè); Fidapa (Tania Crisafulli, Ilaria Cammarota, Adriana Cicirella); Legambiente (Carmelo Ceraolo); Associazione Teatrale Petrolini (Francesco Chianese); Associazione Cannistrà (Tonino Privitera, Enzo Mirabile); Confraternita Sant’Eusenzio (Walter Rizzo); Associazione Placido Mandanici (Antero Arena, Maria Assunta Munafò); Associazione Nino Pino Balotta (Felice Mancuso); Giambra Editori (Pierangelo Giambra); Fumettomania (Mario Benenati); Ars Vivendi (Giuseppina Leggio).

Del gruppo di lavoro “Piazza Grande, la città che vorrei” erano presenti: Lucia Pulejo (Palazzo Fazio); Enzo Napoli, Maria Russo (Museo Didattico Foscolo); Museo della Grafica Falcone (Nino Parisi); Salvatore Lombardo (artista); Alessio Barchitta (Collettivo Flock); Viviana Isgrò (Circolo delle Lucertole).

7 giugno 2020

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