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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 "Come scrittore,  non posso fare a meno d'immaginare, l'ho sempre fatto con assiduità, rigore, scrivendo ovunque: chiusa in macchina, in treno, in aereo, a volte anche camminando per strada, uscendo a volo il taccuino, sospesa dal mondo, risucchiata in un tempo privato dettato dal narrare.

Ora questo tempo è tanto, le idee s'accrescono, le voci nella testa si moltiplicano in emozioni che stordiscono, distruggono, esaltano, sfiniscono.

C'è chi muore senza morire.

Resisto e impugno per stiletto la penna.

Sono sempre stata abituata alla solitudine dell'invenzione necessaria a far volare un aquilone nell'equilibrio delle correnti. Ora in questo tempo isolato, l'istinto è quello di riavvolgere il filo, serrare il rocchetto in un pugno, dire all'aquilone che il tempo dei giochi è sospeso. Manca la terra dove correre, mancano le persone in viaggio, manca l'applauso al teatro della vita che brulica di vita.

Stanotte le case sono spente e non si dorme. Lina Maria Ugolini

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Il Regno nigeriano di Okeluse nello Stato Ondo,  ha un nuovo re.Ha 15 anni e succede al padre , nel febbraio scorso. Lo annuncia il governo federale. Le royaume nigérian d'Okeluse; situé dans l'état d'Ondo,  a  désormais un nouveau souverain et il a 15 ans annonce le gouvernement fédéral. Le roi Oba Oloyede Adeyeoba Akinghare II a succédé à son père en février dernier /The Ondo State Executive Council has approved the appointment of a 15-year-old  Oba Oloyede Adeyeoba Akinghare II as the new Arujale (King) of Okeluse in Ose local government area of the state. The 15-year-old is the only surviving son of the late king, according to sources.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma.il Papa benedirà il mondo intero oggi alle ore 18.00.  Esporrà il Sacramento, sarà un evento unico per l' indulgenza plenaria. Ma desideriamo ricordare un evento

Nel 1519 un incendio, nella notte, distrugge completamente una Chiesa in Via del Corso, a Roma, intitolata a San Marcello. Il mattino seguente l’intero edificio è ridotto in macerie ma fra le rovine emerge integro il crocifisso dell’altare maggiore, ai piedi del quale arde ancora una piccola lampada ad olio. Tre anni dopo l’incendio, Roma viene colpita dalla “Grande Peste”. Il popolo porta il crocifisso in processione, riuscendo a vincere anche i divieti delle autorità, comprensibilmente preoccupate per il diffondersi del contagio. Il crocifisso viene prelevato e portato per le vie di Roma verso la basilica di San Pietro. La processione dura per 16 giorni: dal 4 al 20 agosto del 1522. Man mano che si procede, la peste dà segni di regressione, e dunque ogni quartiere cerca di trattenere il crocifisso il più a lungo possibile. Al termine, al momento del rientro in chiesa, la peste è del tutto cessata. Questa è la storia. E'di questi giorni la foto apparsa ovunque di Papa Francesco che si reca a piedi nella Chiesa di via del Corso per pregare ai piedi del Crocefisso.Non era un semplice passeggiare...

"QUEL CROCEFISSO MIRACOLOSO STA LASCIANDO LA CHIESA DI SAN MARCELLO PER  ESSERE IN PIAZZA SAN PIETRO PER LA PREGHIERA DEL 27 MARZO PROSSIMO ALLE 18. Il Santo Padre concederà l’indulgenza plenaria a tutto il mondo e, si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede, in questo tempo di emergenza per l’umanità, inviterà i cattolici  a unirsi spiritualmente in preghiera con lui. Abbiamo cantato a squarciagola dai balconi, ci siamo sbracciati alle finestre, i più temerari sono saliti fin sopra i terrazzi... abbiamo organizzato flash mob, sventolato tricolori, sbatacchiato i coperchi delle pentole, suonato chitarre, batterie, violini, pifferi e perfino cornamuse.

Uniamoci alla preghiera del Papa."


Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 26 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 9.658. Di questi sono risultati positivi 1.164 (170 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.095 persone (+159 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 414 pazienti, di cui 68 in terapia intensiva, mentre 681 sono in isolamento domiciliare, 36 guariti e 33 deceduti (1 ad Agrigento, 2 a Caltanissetta, Palermo e Siracusa, 4 a Messina, 6 a Enna e 16 a Catania).
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana
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Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 12 di oggi (giovedì 26 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

In totale sono 1.164 i casi positivi registrati dall'inizio, ma attualmente ne risultano 1.095 perché 36 sono già guariti e 33 deceduti. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 52; Caltanissetta, 48; Catania, 321; Enna, 126; Messina, 212; Palermo, 197; Ragusa, 27; Siracusa, 63; Trapani, 49.

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87. 

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana
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Papà ti mandiamo tanti palloncini colorati, così tutti insieme per festeggiare il tuo compleanno…anche se non sei più con Noi, ci saranno gli Angeli che in coro ti augureranno Buon Compleanno…Ci manchi papà...

 - di Marcello Crinò -

Quando cesserà questa maledetta epidemia mondiale, penso che nel nostro paese sarà necessaria una “rifondazione umanistica”, per mettere al centro di tutto le esigenze dell’uomo, della sua vita lavorativa, sociale, culturale e politica, quest’ultima nel senso migliore del termine.

Sarà necessaria una nuova Sanità pubblica (mai più tagli agli Ospedali!), capace di reagire in maniera efficace alle epidemie, che sappiamo dalla storia, esserci sempre state, ma mai, in epoca moderna, così devastanti come quella odierna, favorita dagli scambi mondiali veloci e dall’inquinamento.

Non possiamo permetterci nuovi disastri, né sul piano delle vittime, né sul piano economico e tanto meno sul piano sociale. Le conseguenze di questa pandemia le pagheremo per chissà quanto tempo, e soprattutto saranno a pagarle, come sempre, i soggetti più deboli, più deboli in tutti i sensi: economico, sociale, culturale.

Sarà necessario un sistema mondiale di vigilanza epidemiologico (a quanto pare c’è, ma l’allarme, lanciato a gennaio 2020, è stato sottovalutato, probabilmente per errata percezione del pericolo o un errato calcolo costi/benefici. In certi paesi esteri questo è sicuro). La finanza, speculativa, dovrà darsi delle nuove regole improntate ad un comportamento eticamente corretto.

Occorre che le migliori menti del nostro Paese diano il proprio contributo a questa rinascita, e la Politica li deve ascoltare (in genere gli esperti predicano al vento finché non avviene l’irreparabile).

Questa classe politica, composta da personaggi mediocri e talvolta grotteschi, deve andare via! Pochissimi si salvano per la loro competenza.

Se vogliamo restare in Europa, i vertici che la governano non devono usare due pesi e due misure, della serie: “Gli animali sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, come nella fattoria di Orwell.

La Scuola, l’Università, la Ricerca scientifica, la Cultura, la Sanità, devono essere dotati di risorse adeguate.

Si deve sostenere e valorizzare la produzione agricola e industriale nazionale. Ci deve essere meno globalizzazione, meno decentramento all’estero, con conseguente più lavoro agli italiani, e soprattutto meno burocrazia.

Dopo questo disastro tutto però sarà difficile, molto difficile.

25 marzo 2020


Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (mercoledì 25 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 8.374. Di questi sono risultati positivi 994 (148 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 936 persone (+137 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 399 pazienti (50 a Palermo, 126 a Catania, 91 a Messina, 1 ad Agrigento, 17 a Caltanissetta, 53 a Enna, 17 a Ragusa, 22 a Siracusa e 22 a Trapani) di cui 80 in terapia intensiva, mentre 537 sono in isolamento domiciliare, 33 guariti e 25 deceduti (1 ad Agrigento, Messina, Palermo e Siracusa, 2 a Caltanissetta, 6 a Enna e 13 a Catania). Si precisa che, da oggi, il report relativo ai decessi fa riferimento alla provincia della struttura ospedaliera nella quale è avvenuta la scomparsa e non al luogo di residenza.
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

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