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- di Domenico Venuti -

 La Biblioteca Regionale Universitaria“ G.Longo” di Messina, retta in modo encomiabile dalla dott.ssa Tosi Siragusa, in occasione  della solennità civile nazionale italiana del 10 febbraio dedicato al “Giorno del Ricordo”,  ha voluto ricordare il “Trattato di Pace”, con l’assegnazione alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.“ e non dimenticare la dolorosa tragedia degli italiani  andati via dalle loro terre..Fatto significativo per gli alti valori espressi dall“esposizione”  era la partecipazione attenta di numerosi allievi del Liceo “Emilio Ainis” di Messina accompagnati dai loro docenti, che venivano accolti dalla Direttrice Siragusa,

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Erano presenti tra gli altri: la nota Poetessa Rosita Orifici Rabe, la dott.ssa Capitano di Umanità dei CO.B.GE Domenica Iero biologa ricercatrice scientifica di Medicina tradizionale e orientale,  , che  nella circostanza accompagnava il prof.Domenico Venuti Rettore h c Centro Europeo di Studi Universitari di Pace e Pres. Gen. dei CO.B.GE inspired ONU UNESCO OMS. La Direttrice Siragusa, con la competenza che la distingue,  relazionava sui preziosi  testi in possesso della Biblioteca, che trattano temi a carattere  storico, scientifico, letterario  di studiosi e poeti tra i quali Nino Ferraù, Si soffermava in particolare su quelli del “Giorno del Ricordo”, con il doloroso e atroce dramma delle Foibe e l’esodo. Tutti testi in prestito. Prendeva la parola il prof. Domenico Venuti che  faceva presente le profonde motivazioni date alla “ Giornata “ dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e comunicava  il messaggio di saluto  all”Incontro”  del Presidente del Comitato Europeo dei Giornalisti C.E..J-dott.ssa Daniela Kleszczynski e del prof. Don Biagio Amata già Preside Decanus della Pontificia Universita’ Salesiana di Roma : Subito dopo teneva a  rilevare che un  molto elevato numero di italiani infoibati furono sottoposti ad assurde persecuzioni, ed  ad abbandonare la proprio terra e rilevava che :” Le “ Foibe”  sono tragedie che  non possono e non devono ripetersi”.  Concludeva dicendo:”  l’eccellenza dell” Esposizione che oggi la  Biblioteca Regionale Universitaria porge alla città,  richiama  la necessità della salvaguardia dei Diritti umani, espressi dalla Dichiarazione Universale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.” 

«Apprezzo la volontà dei parlamentari di Forza Italia di riproporre al governo nazionale un intervento, assieme a quello operato nel 2018 dal mio governo regionale, per cancellare la vergogna della baraccopoli nella città dello Stretto. All’epoca, il governo Conte, come è noto, si è rifiutato di condividere la nostra richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza per Messina».

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando le dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini, in visita a Messina.

La giunta regionale aveva approvato un’apposita delibera chiedendo la dichiarazione del gravissimo stato di emergenza per sei zone della città: Annunziata, Giostra-Ritiro-Tremonti, Camaro, Fondo Saccà, Bordonaro-Gazzi-Taormina e Santa Lucia. Aree che si estendono per oltre 230mila metri quadrati e nelle quali sono presenti baracche e casette degradate, molte abusive, che ospitano 6.400 persone.

«Speriamo che Roma – continua Musumeci – possa ora cambiare idea perché Messina non può più aspettare: lo fa da oltre cento anni. La delibera del mio governo per noi era un atto dovuto e sentito. Del resto, la situazione di gravissimo degrado igienico-sanitario-ambientale di una vasta area della città è strutturale ed è sotto gli occhi di tutti. Una condizione da terzo mondo che solo chi non vuole vederla non la vede. Per questo dal primo momento operiamo a fianco dell’amministrazione comunale per ridare dignità a migliaia di famiglie condannate a vivere nel degrado».

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

 

- di Maria Teresa prestigiacomo -

Prosegue fino all’8 marzo la mostra “Le Stelle di Taormina”.

Taormina, ME. La Casa del Cinema della Fondazione Taormina Arte Sicilia, riapre con una programmazione di qualità. Otto film che dal 21 febbraio  al 19 aprile, scandiranno i fine settimana della cittadina Ionica.  Una selezione che propone la diffusione e la valorizzazione della cultura cinematografica d'autore. Film rari, film che rispecchiano la forte personalità dei loro registi, film capaci di emozionare profondamente lo spettatore. Film che ci fanno conoscere e apprezzare alcuni registi di fama internazionale. E la Casa del Cinema si propone, sempre più, come luogo d’incontro culturale, in cui il Cinema, nelle sue varie sfaccettature, si propone ad un pubblico attento e curioso. Prosegue intanto fino all’8 marzo la mostra “Le Stelle di Taormina”. Gli ultimi giorni per potere ammirare i rari materiali pubblicitari che hanno reso famosa Taormina nel mondo cinematografico

Si inaugura giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 con il film VAN GOGH – SULLA SOGLIA DELL’ETERNITA’ di Julian Schnabel con Williem Dafoe e  Rupert Friend. La pellicola ripercorre la vita di Vincent van Gogh, celebre pittore olandese del XIX secolo, il cui animo tormentato dai disturbi psichici ed emotivi si accompagnò all’estro geniale della sua arte pittorica. Van Gogh (Willem Dafoe) si trova a Parigi nel pieno dello sviluppo della corrente impressionista. Il pittore, sostenuto finanziariamente ed economicamente dall’amato fratello Theo (Rupert Friend), non riesce ad inserir si nell’ostile e ipercritico clima parigino. L’incapacità di appiattire i suoi canoni estetici su quelli impressionisti provocherà il primo grande turbamento nell’animo di Vincent.  "Van Gogh. Sulla soglia dell'eternità" è un film d'immagini e suoni in cui il noto  regista newyorkese abbraccia le nuove interpretazioni storiche sul personaggio e le nuove scoperte ad egli imputate.

Venerdì 28, sabato 29  e domenica 1 marzo sempre alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 è la volta di IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO  per la regia  di Yorgos Lanthimos con Colin Farrell e Nicole Kidman. Steven Murphy è un rinomato cardiochirurgo sposato con Anna, con cui ha due figli. La sua vita è apparentemente perfetta, ma di nascosto alla famiglia si incontra spesso con Martin, un ragazzo orfano di padre con cui instaura un rapporto di amicizia. Quando Martin rivela di avere lanciato una maledizione sui Murphy, Steven si trova costretto a dovere prendere una terribile decisione. Thriller psicologico allora? Forse, di certo la scelta oculata degli attori contribuisce a creare quella tensione che il regista greco Lanthimos realizza con grande efficacia partendo da una situazione iniziale apparentemente ordinaria, che si evolve in maniera inaspettata per diventare un finale  inevitabile. Pur se nella più assoluta irrazionalità.

Il terzo film sullo schermo della Sala della Casa del Cinema venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 marzo, ore 16.30 – 18.30 – 20.30, è COLD WAR  di Pawel Pawlikowski con Joanna Kulig e Tomasz Kot. Nella Polonia alle soglie degli anni Cinquanta, la giovanissima Zula viene scelta per far parte di una compagnia di danze e canti popolari. Tra lei e Wiktor, il direttore del coro, nasce un grande amore, ma nel '52, nel corso di un'esibizione nella Berlino orientale, lui sconfina e lei non ha il coraggio di seguirlo. S'incontreranno di nuovo, nella Parigi della scena artistica, diversamente accompagnati, ancora innamorati. Ma stare insieme è impossibile, perché la loro felicità è perennemente ostacolata da una barriera di qualche tipo, politica o psicologica. Un film girato in uno smagliante bianco e nero, ma soprattutto di assegnare dove la musica fa la parte della vera protagonista, non tanto per la preponderanza che i brani e le canzoni hanno rispetto ai dialoghi, quanto per il valore narrativo della sua presenza nella vita di Zula e Wiktor.

Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 marzo,ore 16.15 – 18.30 – 21.00 in programma la nota commedia italiana PERFETTI SCONOSCIUTI per la regia di Paolo Genovese con Valerio Mastandrea ed Edoardo Leo. Il film ruota attorno alle vicende che si susseguono durante una cena tra amici apparentemente tranquilla, in occasione di un’eclissi lunare da guardare tutti insieme sul balcone. I proprietari di casa, un raffinato appartamento romano, sono Eva (Kasia Smutniak) e Rocco (Marco Giallini), marito e moglie da tempo in crisi: lui è un chirurgo plastico che si è sempre mostrato scettico rispetto all'utilità della psicoterapia, mentre lei è una psicoanalista che ha un rapporto conflittuale con la figlia adolescente, Sofia (Benedetta Porcaroli). La coppia decide di invitare a cena gli amici di sempre: i novelli sposi Bianca (Alba Rohrwacher), timida, riservata ed educata e Cosimo (Edoardo Leo), tassista con la voglia di cambiare quotidianamente lavoro, i coniugi Lele (Valerio Mastandrea), funzionario che lavora in un ufficio legale e Carlotta (Anna Foglietta), donna dedita alla famiglia ed infine Peppe (Giuseppe Battiston), insegnante di educazione fisica in sovrappeso e attualmente disoccupato. Da sempre single, Peppe si è fidanzato di recente con Lucilla, che però non è presente alla cena per colpa di un’influenza.Tra una portata e l'altra, Eva si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell’altro.  Propone così una sorta di gioco: ognuno di loro dovrà mettere il proprio cellulare in mezzo al tavolo e ogni chiamata o messaggio che arriverà nel corso della serata dovrà essere condiviso pubblicamente con gli altri. Tutti decidono di partecipare, ma ben presto quello che doveva essere un semplice gioco si trasforma in una vero e proprio massacro.

Venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 marzo, ore 16.15 – 18.30 – 21.00 è la volta di TUTTI LO SANNO  di Asghar Farhadi con Penélope Cruz e Javier Bardem. Laura ritorna nel paese della sua infanzia per partecipare al matrimonio della sorella. Lasciata anni prima la Spagna per l'Argentina, è sposata con uomo che non ama più e ha due figli che ama sopra ogni cosa. Nella provincia della Rioja con gli affetti più cari ritrova Paco, amico della giovinezza e compagno per una stagione. L'accoglienza è calorosa, il matrimonio da favola, i festeggiamenti esultanti, i gomiti alzati ma la gioia lascia improvvisamente  il posto alla disperazione. La figlia di Laura viene rapita. Una sparizione che fa cadere le maschere in famiglia e in piazza dove 'tutti sanno'. Con questo film2       il noto regista iraniano Farhadi si conferma un autore dal respiro internazionale, capace di affrontare nuovi generi (come il thriller) per parlare dei temi a lui cari, in un'opera come "Tutti lo sanno" che riesce a mantenere la tensione drammaturgica per tutta la durata filmica e rimanendo fedele al suo stile riconoscibile, fino al finale (aperto), fatto di qualità visive, controllo della messa in scena e di una scrittura cinematografica con pochi eguali.

Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 marzo alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 di nuovo un film italiano INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis con Marianna Fontana e Angela Fontana. Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere. Il loro sogno (in particolare quello di una delle due) è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l'altra si ubriachi... fare l'amore. Essere unite 'per sempre' è, per Viola e Dasy, una condizione che è stata loro descritta come ineluttabile. Ma non è così e quando si scopre che un intervento chirurgico è possibile per loro il futuro assume connotazioni non solo impensate ma anche fino ad allora impensabili. Potrebbero lasciarsi alle spalle lo sfruttamento che un padre rapace e una madre imbelle fanno dei loro corpi. Potrebbero anche mettere in condizione di non nuocere alle anime un prete che fa leva su superstizioni ataviche nonché un sedicente produttore discografico interessato più al loro essere freak e quindi sessualmente diverse che non alle loro voci. Il cuore del film altamente poetico è la ricerca di identità, di crescita e di formazione, in un contesto particolarmente difficile, quello partenopeo e soprattutto la voglia profonda di normalità.

Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 aprile, ore 16.15 – 18.30 – 20.45, il film del premio Oscar  Barry Jenkins SE LA STRADA POTESSE PARLARE TUTTI LO SANNO con Kiki Layne, Stephan James. Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C'è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un'impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei. "Se la Strada Potesse Parlare" è uno di quei film che, in sospeso in un dramma familiare, pennellano ed accarezzano la visione con una storia d’amore semplice, tanto essenziale quanto il contesto in cui prende vita. Jenkins ricorre moltissimo all'uso del primo e del primissimo piano, per tutti i suoi personaggi e non solo per le scene che contemplano i due protagonisti. In alcuni casi, come per la madre di Fonny o l'amico uscito devastato dal carcere, il primo piano racconta qualcosa che va oltre le parole, in un'area di inconoscibilità psicologica, di trauma, ma il più delle volte, quell'estrema prossimità racconta la sincerità del personaggio, la trasparenza della sua anima, l'amore nel suo sguardo. Così, anche se non tutto nel film ha lo stesso livello di intensità, siamo catturati dalla richiesta di attenzione che ci fa la regia, oltre che dalle particolari, lunghe sequenze di dialogo, nelle quali la musica gioca un ruolo fondamentale.

La programmazione cinematografica alla Casa del Cinema si conclude  venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 aprile, ore 16.15 – 18.30 – 20.45, con  CAFARNAO – CAOS E MIRACOLI di Nadine Labaki con Zain Alrafeea e Yordanos Shifera. Zain è un ragazzino dodicenne appartenente a una famiglia molto numerosa. Facciamo la sua conoscenza in un tribunale di Beirut dove viene condotto in stato di detenzione per un grave reato commesso. Ma ora è lui ad aver chiamato in giudizio i genitori. L'accusa? Averlo messo al mondo. L'odissea del povero Zain è struggente. Lascia casa dopo un evento traumatico e si ritrova a vivere da solo in mezzo a persone che a loro volta fanno fatica a sopravvivere. Ad un certo punto si trova costretto anche a prendersi cura di un bambino africano di un anno appena, ed è proprio lì che vive sulla sua pelle le difficoltà di essere "genitore", e inizia anche a comprendere come a volte si sia costretti a compiere scelte terribili di cui ci si pentirà per tutta la vita. Zain però non ci sta, così come la sua regista, e decide di denunciare questa condizione e non accettarla più passivamente. Pur utilizzando solo attori non professionisti, la Labaki riesce ad ottenere esattamente quello che vuole perfino da un bambino di un anno. Impossibile non pensare alla difficoltà di alcune riprese e non rimanere ammirati dalla risolutezza di questa regista che sa esattamente quello che vuole. Il piccolo Zain Al Rafeea è semplicemente superbo nel ruolo del protagonista omonimo, ed è la sua rabbia crescente, unita alla dolcezza e all'innocenza tipica della sua età, a caratterizzare ed elevare il film. Ed è sempre lui che ci lascia nel finale un messaggio di speranza di grande semplicità e potenza: un sorriso. L'unico che gli vediamo in tutto il film ma sufficiente a rimanerci impresso per molto tempo, lo stesso che migliaia di bambini ogni giorno aspettano di poter mostrare al mondo intero.

La programmazione alla Casa del Cinema è sostenuta dalla Regione Sicilia, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.

www.taoarte.it

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tel. 391. 746. 2146

Biglietti

Prevendita Casa del Cinema Posto unico € 7,00 e € 5,00 (residenti)

- Di Giuseppe Messina –

   Cristian Boragine è un ragazzo di 22 anni di Teano affetto dalla SLA fin dall’età di 7 anni. Egli è su una sedia a rotelle e comunica con il computer e con lo smartphone. Tutto ciò non gli impedisce di sognare: sogna, fin da bambino, di diventare un pugile, ma anche di fare del cinema. Chiaramente, data la realtà, non può fare il pugile, perciò si è dedica a realizzare un soggetto cinematografico che intitola “Lotta per la vita”. Naturalmente è tutto un sogno, un lavoro di fantasia, ma è riuscito a farlo diventare un film con cui ha narrato il suo desiderio.

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   L’incontro con l’attore napoletano Salvatore Misticone (interprete del personaggio Scapece nel film “Benvenuti al Sud”) è servito a mettere in moto la complessa macchina organizzativa per la realizzazione del film. L’attore innamoratosi del soggetto ha cominciato a cercare finanziamenti, ma non essendo, quello del soggettista, un nome noto ha trovato molte difficoltà. Soltanto gli amici si sono dimostrati generosi ed hanno permesso si realizzasse il miracolo, grazie anche ad Antonio Bianco dell’A. I. – S. L. A. Tra i primi ad abbracciare il progetto è stato il regista Nando De Maio e poi tutti gli attori che hanno prestato gratuitamente la propria opera. Il protagonista, Cristian è interpretato da Davide Forlì. L’indimenticato campione olimpico di boxe Patrizio Oliva veste i panni del coach mentre Misticone interpreta il titolare della palestra dove sono girate molte scene del film (la palestra e proprio quella di Patrizio Oliva). Nel cast anche Gaetano De Martino, Lino Ciscognetti, Lucia Oreto, Riccardo Cafaro, Gregorio De Paola, Simona Vasiliu, Laura Misticone, Emma Avallone e Rosemary Calderone nel ruolo della fidanzata di Cristian.

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   C’è da sottolineare, ad onore di verità, che tutto è cominciato per caso, come racconta l’attore Misticone: “Ho conosciuto Cristian Boragine nel 2016 alla fine di uno spettacolo nella sua città e da quel momento siamo diventati amici tanto che, tutti gli anni, vado a trovarlo questo ragazzo ha una forza straordinaria, ogni volta che ci vediamo gli brillano gli occhi. Purtroppo non parla e per comunicare si serve del computer e dello smartphone. L’inverno scorso i genitori del ragazzo mi hanno consegnato un plico contenente la sceneggiatura del film che Cristian aveva scritto immaginando la sua vita se non fosse stato colpito dalla SLA. In questo soggetto c’è tutto il suo amore per la boxe e per il cinema. Un testo ben costruito, anche con efficaci battute umoristiche che ricordano certi attori comici americani. Veramente un soggetto che mi ha convinto a non dire di no e mi ha spinto a fare di tutto per riuscire a realizzare il sogno di Cristian”.

   Il film è stato girato a Teano, al centro di Napoli e al Vomero, nella Villa Floridiana oltre che a Soccavo nella palestra di Patrizio Oliva, campione non soltanto di boxe ma anche di umanità, che ha dato un grande contributo offrendo delle lezioni di boxe agli attori sul suo ring.

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   Il film è già stato proiettato a Teano e, come annunciato dal regista: “Non possiamo contare sul tradizionale circuito di distribuzione in sala, abbiamo una seconda proiezione domenica prossima 16 febbraio alle ore 16,30 nel Duel Village a Caserta e siamo in contatto anche con il cineteatro Alfieri di Marano ”.

   Sarebbe il caso che altre sale cinematografiche, associazioni culturale, scuole e circoli di varia natura si mobilitassero per organizzare delle proiezioni, dal momento che il film offre una possibilità di riflessione per la pubblica sensibilizzazione sul problema SLA.

   Grande soddisfazione ha mostrato Cristian appena ha potuto vedere il film emozionandosi non poco e facendo capire che si metterà all’opera per realizzare un altro soggetto.

- di Marcello Crinò -

La frazione di Gala fino al XVI secolo era sottoposta alla giurisdizione civile di Castroreale, ma dal punto di vista ecclesiastico era soggetta agli Abati del vicino Monastero Basiliano. In seguito a contrasti avvenuti a causa di questa doppia dipendenza, Don Melchiorre Basilicò e gli abitanti del luogo decisero di edificare nel 1609 la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.

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Si tratta di una costruzione a navata unica, coperta da un tetto a falde sostenuto da capriate in legno a vista. Tuttora possiede la cantoria originale in legno, provvista di scaletta anch’essa in legno. La struttura architettonica è rimasta quella originaria, non sono state operate manomissioni se si eccettua la sostituzione del pavimento antico con uno in graniglia di marmo. La sagrestia e la canonica, del 1617, sono in pessime condizioni, e alcune parti sono sprovviste di tetto.

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Il prospetto principale è stato rimaneggiato con intonaco, e forse sono state coperte parti in pietra, mentre i prospetti laterali e il retroprospetto sono rimasti com’erano in origine. All'interno contiene un’acquasantiera in marmo del 1600 e una statua della Madonna posta in un altarino in legno. All’interno è mal conservato, poggiato per terra e addossato al prospetto principale, un dipinto su tela. Esisteva un altro quadro, la Madonna della Neve del Bonfiglio, del 1612, rubato nel 1971 poco prima di essere collocato nella nuova chiesa di Gala.

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8 febbraio 2020

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

PARIGI. I fotografi Antonella Iovino e Francesco Scala,  con le loro fotografie  conquistano Parigi, dopo la mostra di Bruxelles che è  stato un vero successo, approdano nella capitale. Non è  la prima volta che la prof.ssa  Antonella Iovino mostra le sue opere a Parigi. Qualche anno fa, ricordiamo la sua mostra importante nel tempio sacro dell' arte oltre il Museo d' Orsay a Parigi: al Grand Palais, alto patronato presidente della Repubbluca francese. Nel 2019, con Francesco Scala la fotografa Antonella Iovino è  stata con le sue opere, nella notissima e prestigiosa Galleria  punto di riferimento della famosa casa editrice l' Harmattan,  punta di diamante dei docenti universitari della Sorbona come il prof Giovanni Dotoli che per l' Harmattan presenta i suoi testi ,presso l' omonima Galleria.  Per Iovino e Scala si aprono le porte de Le Temps du Corps a Parigi,  centro di cultura cinese con la maestra Ke Wen di Qi Gong e da me presentati, sotto  la direzione artistica di Vanecha  Roudbaraki,  pittrice iraniana,  arbitro di arti marziali. La mostra si inaugurerà il 10  febbraio vernissage il 12 febbraio ore 18.30 e terminerà  il 18 febbraio.

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