- di Marcello Crinò -
La frazione di Gala fino al XVI secolo era sottoposta alla giurisdizione civile di Castroreale, ma dal punto di vista ecclesiastico era soggetta agli Abati del vicino Monastero Basiliano. In seguito a contrasti avvenuti a causa di questa doppia dipendenza, Don Melchiorre Basilicò e gli abitanti del luogo decisero di edificare nel 1609 la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.
Si tratta di una costruzione a navata unica, coperta da un tetto a falde sostenuto da capriate in legno a vista. Tuttora possiede la cantoria originale in legno, provvista di scaletta anch’essa in legno. La struttura architettonica è rimasta quella originaria, non sono state operate manomissioni se si eccettua la sostituzione del pavimento antico con uno in graniglia di marmo. La sagrestia e la canonica, del 1617, sono in pessime condizioni, e alcune parti sono sprovviste di tetto.
Il prospetto principale è stato rimaneggiato con intonaco, e forse sono state coperte parti in pietra, mentre i prospetti laterali e il retroprospetto sono rimasti com’erano in origine. All'interno contiene un’acquasantiera in marmo del 1600 e una statua della Madonna posta in un altarino in legno. All’interno è mal conservato, poggiato per terra e addossato al prospetto principale, un dipinto su tela. Esisteva un altro quadro, la Madonna della Neve del Bonfiglio, del 1612, rubato nel 1971 poco prima di essere collocato nella nuova chiesa di Gala.
8 febbraio 2020