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 - di Marcello Crinò -

Grande teatro di prosa sabato 30 novembre 2019 al Teatro Mandanici con “La tempesta”, l’ultima opera di William Shakespeare, il drammaturgo inglese che secondo recenti studi sembra che fosse di origine messinese. Lo spettacolo è stato introdotto dal Segretario generale del Comune Lucio Catania, nella qualità di responsabile dell’Ufficio Teatro, il quale, oltre a illustrare i prossimi spettacoli, ha ricordato un momento di silenzio per le cinque vittime dell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio del 20 novembre scorso.

La tempesta”, regia del palermitano Roberto Andò, con Renato Carpentieri attore protagonista, ha visto una bella messinscena dal punto di vista dell’impianto scenografico e dal punto di vista drammaturgico. Intanto gli attori si sono mossi su un pavimento coperto da un sottile strato d’acqua che si scuoteva ad ogni passo, e a questo proposito ricordo per inciso che l’acqua ha “battezzato” il Mandanici quand’ancora era “nascente” con lo spettacolo di Emilio Isgrò “Didone Adonais Domine” (1986). L’acqua allora fu versata nel vuoto occupato dalla platea (il mezzo cerchio), e rappresentava una metafora del pozzo dei Goti che diede vita a Pozzo di Gotto.

LA TEMPESTA 24

Ritornando alla Tempesta (messa in scena per la prima volta alla corte inglese nel 1611), gli elementi scenografici sono stati mossi a vista, i letti appesi a dei cavi si sono alzati e abbassati a seconda della necessità, un telo bianco ha fatto da sipario, come un teatro nel teatro, le luci soffuse e le voci fuori campo, talvolta volutamente poco comprensibili hanno creato un ambiente angoscioso e denso di magia. Appunto, la magia, l’illusione del teatro, laddove il protagonista Prospero, esiliato assieme alla figlia Miranda su un’isola deserta abitata dal malvagio Calibano, che ha assoggettato lo spirito dell’aria Ariel, li costringe, con le sue arti magiche, a servirli e a regnare indisturbato sull’isola deserta. La commedia inizia con Prospero che discute con la figlia Miranda e con una tempesta provocata da lui provocata per far naufragare il suo usurpatore e i suoi amici, farli disperdere nell’isola deserta e porli in balia di presenze misteriose. Il pubblico, non tantissimo ma di qualità come sempre avviene nelle occasioni di alto livello, ha apprezzato lo spettacolo con lunghi applausi a scena aperta.

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Il cast della Tempesta, produzione del Teatro Biondo di Palermo, oltre a Renato Carpentieri (lo scorso 16 novembre ha ricevuto il premio alla carriera dell’Associazione nazionale critici di teatro), ha visto la partecipazione di alcuni tra i migliori talenti italiani: Vincenzo Pirrotta, Filippo Luna, Giulia Andò, Paolo Briguglia, Paride Benassai, Francesco Villano, Gianni Salvo. Nomi importanti anche dietro le quinte: la traduzione è di Nadia Fusini, l’adattamento di Roberto Andò e Nadia Fusini, scene di Gianni Carluccio, costumi di Daniela Cernigliaro, musiche originali di Franco Piersanti, flautista Roberto Fabbriciani, light designer Angelo Linzalata, suono a cura di Hubert Westkemper. Collaborazione artistica di Alfio Scuderi, Luca Bargagna aiuto regista, scenografi realizzatori Giuseppe Ciaccio, Sebastiana Di Gesù, Carlo Gillè e assistente ai costumi Agnese Rabatti.

1 dicembre 2019

- di Gennaro Galdi-

Bruxelles. La magia del ballo, le canzoni di Fabrizio de André...la danza latino americana...una cena straordinaria...e il doveroso ricordo-omaggio a chi non c' è  più come Camilleri, Zeffirelli...Una festa grandiosa, quella del Grand Bal d'Italie,  completa anche di ricchi premi alla tombola. In sala: smoking ed abiti da sera grandi griffes, abiti firmati Lucia Caccamo e colliers firmati Manuela Muscará l' Orsetto di Messina, creazioni uniche che indosseranno le signore come  borse di Sicily Icons della creatrice di moda Teresa Mazza ed altre creatrici di moda arricchiranno il look delle signore nel foyer dell'elegante location di Bruxelles. L' evento reca l'egida dell'  Ambasciata d'Italia in Belgio. Ospiti illustri saranno presenti al prestigioso appuntamento annuale. Segue il Comunicato del Comitato Organizzatire dell' evento.

- di Maria Vadalà -

Presso la Chiesa di Santa Caterina, sabato 30 novembre, si è svolto il Concerto di inaugurazione del Primo Festival di Musica Sacra Quaerere Deum, che si propone come un “itinerario spirituale, culturale e sociale” fortemente voluto da Mons. Giò Tavilla, parroco della Chiesa gentilmente messa a disposizione per questi splendidi eventi musicali. Il progetto culturale si snoderà nell’arco di ben diciotto settimane, organizzato sotto l’egida del Comune, Città metropolitana e Assemblea regionale siciliana, in collaborazione con il Conservatorio di musica “A. Corelli”, la Filarmonica Laudamo e l’Ente Teatro Vittorio Emanuele. Importante il contributo offerto dal Museo Regionale di Messina, dalla Brigata Meccanizzata Aosta e dal Liceo ad indirizzo musicale “Emilio Ainis”. Alcune importanti aziende di Messina e l’Istituto polispecialistico C.O.T. hanno generosamente dato il loro sostegno per realizzare questo meraviglioso sogno musicale. In occasione di questo evento, per la prima volta a Messina sono state eseguiti brani tratti dalle Odi per Santa Cecilia, protettrice della Musica, composte da Henry Purcell e Georg Friedrich Händel.  Sul podio il M° Michele Amoroso, che è anche il Direttore artistico del Festival, figura di spicco nel panorama musicale messinese, pianista, compositore, Direttore d’Orchestra, docente di Esercitazioni Corali presso il Conservatorio di Musica “A. Corelli” di Messina. La splendida compagine orchestrale “Symphonia Laus “fondata nel 1992, composta da giovani musicisti siciliani, sarà protagonista per tutto il corso del Festival. Nell’ambito di questa serata solisti d’eccezione sono stati: Sabrina Palazzolo (arpa) concertista che insieme alla sorella gemella forma un duo molto apprezzato anche all’estero, si sono esibite  anche  in Cina ed in Perù.

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Stefania La Manna (organo), che ha riportato un notevole successo in occasione dell’inaugurazione del nuovo organo Hauptwerk, valida pianista, organista e M° di Cappella nella Chiesa di Santa Caterina e secondo M° d’organo nella Cattedrale di Messina.

 L’Ensemble “Vox Harmoniae” ha presentato una formazione di nove cantanti: Soprani- Simona Costa, Alessandra Foti; Contralti- Giusy Costa, Alba Giacoponello; Tenori- Giovanni Cascio, Giovanni Lombardo; Baritono - Emanuele Collufio; Bassi – Carlo Oliva, Giovanni Sgarano.

La chermesse ha avuto inizio con l’esecuzione “grave e solenne” della Sarabande in D min. KWV 437 tratta dalla suite n. 4 per clavicembalo di Georg Friedrich Händel, ( 1685- 1759) compositore tedesco naturalizzato inglese. A seguire il suggestivo Concerto per Arpa e Orchestra in si bemolle Maggiore HWV 294 in tre movimenti, che rappresenta uno dei capisaldi della produzione arpistica. Molto applaudito è stato anche il Concerto per Organo e Orchestra KWV 294 in quattro movimenti, che mette in risalto la raffinatezza dello stile del musicista sempre alla ricerca di nuove soluzioni melodiche e armoniche.

La prima parte del Programma si è conclusa con l’Ouverture ed il Corale “From Harmony, from Heav’ nly Harmony” dall’Ode for St. Cecilia day HWV 76. Il libretto di Newburgh Hamilton è ispirato all’Ode “Alexander’s Feast, of The Power of Music” del poeta John Dryden, in cui è ripresa la teoria pitagorica di harmonia mundi, che considerava la musica come la forza centrale nella creazione della Terra.

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Il Programma ha focalizzato il genere musicale dell’ode inglese della fine del XVII secolo che, concepita come composizione indipendente, acquista la forma di una Cantata, con parti strumentali, innesti dei solisti e del coro collegati fra loro, caratterizzati da una struttura che ricorda gli anthems. Le Odi celebravano gli eventi della famiglia reale, fra i lavori dedicati ad occasioni non di corte spicca “l’Ode for St. Cecilia’s day” Z 328 composta dal musicista inglese Henry Purcell nel 1692 , che con l’Ouverture in quattro movimenti ed il Corale  “Hail! Bright Cecilia, Hail to thee!” ha concluso brillantemente la manifestazione. Il libretto di Nicholas Brady è tratto da un’ode del poeta John Dryden dedicata “A Song for St. Cecilia’s day”. Nel suo genere è considerata un vero capolavoro, il gioiello della produzione corale del Compositore, un’opera molto elaborata, con ampi cori, arie solistiche, duetti e l’accompagnamento orchestrale, concepita in modo che ogni strumento abbia la sua parte per valorizzarsi.

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-  La Redazione - 

Messina non si rassegna all’indolenza, al disimpegno, al ribellismo “di pancia” o al silenzio della “maggioranza silenziosa”, tanto è vero che, in questi ultimi anni, sono fiorite nel suo territorio – e fioriscono ognora di fatto – associazioni culturali e iniziative sociali lungimiranti.

Un’associazione, “Cento Messinesi per Messina 2008”, coordinata dal prof. Piero Chillè, opera da undici anni, col sostegno del Comune, dell’Università e dei dirigenti scolastici delle due città dello Stretto, cercando di ricordare, soprattutto agli studenti delle Scuole Secondarie, la tragedia immane del terremoto del 1908 (attraverso i suoi riflessi sociali, politici, culturali, letterari), ma anche la resilienza delle due città distrutte che seppero risorgere e cercano ancora , tra mille difficoltà, di riappropriarsi del ruolo significativo che hanno avuto, nel Mediterraneo, nel corso dei secoli.

Gli incontri programmati per l’anniversario dei centodieci anni del Terremoto si sono conclusi la settimana scorsa, nell’aula magna dell’I.I.S “Verona Trento”, dove sono convenuti gli studenti delle ultime tre classi, guidati dalla prof.ssa Daniela IRRERA, che hanno seguito con evidente interesse, dopo l’accattivante introduzione della preside, Prof.ssa Simonetta DI PRIMA, la magistrale relazione del prof. Giuseppe RESTIFO, ordinario di Storia Moderna presso l’Università di Messina, sulla “Resilienza della città di Messina - Nel ricordo del prof. Giovanni Rappazzo”.

Gli studenti stessi, dopo avere mostrato in un filmato, il piccolo robot da loro costruito con la guida dei professori, hanno meritoriamente illustrato, col supporto di materiale informatico, lo stato della città subito dopo il terremoto e le modalità messe in atto dalle autorità competenti per ricostruire i palazzi distrutti utilizzando il cemento armato e per tracciare, nel nuovo piano regolatore, strade più larghe di quelle preesistenti, nuove piazze e nuovi luoghi di aggregazione.

I proff. Gambino e Rando, in rappresentanza dell’Associazione “Cento Messinesi per Messina 2008”, hanno dato il loro concreto contributo ai lavori.

Il prof. Piero Chillè, nel suo intervento finale, si è rivolto ai ragazzi, esortandoli all’impegno fattivo e alla collaborazione con chi opera per riavviare i processi produttivi nella città e sanare la triste piaga degli esodi dei giovani messinesi in cerca di lavoro al Nord o in Europa.

Il carnet dell’Associazione ““Cento Messinesi per Messina 2008” è fitto d’impegni in questo fine anno. Si prevede: a) un Concorso letterario (di poesie e racconti), aperto agli studenti delle scuole primarie e secondarie inferiori; b) un incontro prenatalizio con i cittadini messinesi per ricordare Le ciaramelle di Pascoli da tenersi presso il Palazzo Sturiale, dove si spera di recuperare la “Casa Pascoli”; c) un’estemporanea di pittura, con relativa mostra delle opere nella chiesa di San Francesco all’Addolorata; d) una cerimonia commemorativa del Terremoto – Maremoto presso il Gran Camposanto alle ore 9,00 del giorno 28 dicembre 1908; e) un incontro presso il Palacultura, nella serata dello stesso giorno, per una mostra fotografica sul tema del terremoto; f) un convegno conclusivo, sperabilmente presso l’Accademia dei Pericolanti, per trarre le somme delle attività svolte nel 110° anniversario del terremoto, con l’intervento qualificato e qualificante dei Rettori delle due Università e dei Sindaci delle due città dello Stretto (o di loro rappresentanti).

- di Eva della Gherardesca -

Roma. L'ultimo poeta del rock da poeta cantautore inglese aspira ad un concerto al Teatro Odeon di Taormina, per soddisfare il desiderio dei suo fans, in particolare quelli inglesi che hanno scelto l'isola degli dei per le vacanze e o per trascorrere la loro vita.     

Per la prossima rassegna musicale primavera/estate del celebre Teatro Odeon di Taormina ,avremmo pensato come proposta l'artista Britannico Peter Doherty. Il poeta e cantante di Albione( nome usato poeticamente, col quale anticamente veniva chiamata la Gran Bretagna ) ha reso più volte tributo alla civiltà mediterranea ed Ellenica. Doherty nasce nel Northuberland nel 1979 , figlio di un ufficiale dell'esercito Britannico cresce spostandosi nelle basi militari d'Inghilterra e d'Europa, eccelle nelle materie letterarie e trascorre un periodo della sua vita a Cipro, dove la sua passione per i miti Ellenici trova ispirazione.    A sedici anni vince un concorso di poesia che lo porta in Russia. Successivamente viene ammesso alla Queen Mary University of London, ma dopo un anno interrompe gli studi per dedicarsi al suo progetto poetico musicale : The libertines. Dopo il successo con i Libertines di cui è leader fondatore , Doherty collabora con il poeta Peter Wolfe col quale scrive e registra  un singolo che prenderà il prestigioso premio Ivor Novello. La figura cantautorale di Doherty nel panorama della scena musicale attuale dell'indie rock  è senza dubbio una delle più interessanti in quanto ha saputo riportare tematiche classiche nei testi poetici delle sue canzoni, spesso accompagnate da armonica e talvolta violini. Questo artista più volte ha reso tributo e si è ispirato all'Arcadia, una regione dell'antica Grecia, mitizzata dai poeti come luogo idilliaco dove artisti e spiriti liberi possono esprimersi e ritrovarsi.  In particolare rendendogli omaggio in una canzone " Arcady" .

  L'idea è che i vascelli di Albione transitino verso quella che resta metaforicamente e poeticamente la Magna Grecia:La Sicilia. La Sicilia è una delle regioni dal punto di vista culturale tra le più interessanti  e grandiose d'Italia, ed è stata meta di molti scrittori e poeti Inglesi come Oscar Wilde e Lord Byron, il sovversivo genio " padre " del Decadentismo e uno dei principali esponenti del Romanticismo Inglese , entrambi citati da Doherty. 

In previsione di una rassegna letteraria/musicale che potrebbe avere come tema   "Artisti e poeti Inglesi a Taormina/In Sicilia", la figura di Doherty ,ci sembrerebbe adeguata perchè è uno dei pochi cantautori internazionali che presenta nelle lirica della sue canzoni moltissimi riferimenti e contenuti classici.  In tempi moderni,abbiamo pensato che la Sicilia Orientale, ex Magna Grecia a cui questo artista Britannico molte volte si è ispirato e ha reso omaggio, potrebbe essere teatro di un'eventuale tappa del suo prossimo tour, in un sito storico e prestigioso come l'Odèon di Taormina .

https://www.messinaweb.eu/features-2/k2/categories/item/5801-l-ultimo-poeta-del-rock-peter-doherty.html 

Questo è il secondo che è stato pubblicato sulla pagina del Teatro Centrale di Roma

  https://www.messinaweb.eu/features-2/k2/categories/item/5895-appuntamento-con-peter-doherty-il-poeta-del-rock-al-teatro-centrale-12-ottobre-2019-a-roma.html

Le canzoni più belle e attinenti all'idea del programma i vascelli di Albione transitano verso l'Arcadia -  Alcune delle esibizioni più belle e di successo dal vivo. 

Arcady 

http://youtube.com/watch?v=86ZTfvLmB 

Albion

  https://www.youtube.com/watch?v=U0HOG0vwcmc

The Last Of The English Roses

https://www.youtube.com/watch?v=8N_Rz8SLP80  

Versione live con le ballerine di danza classica ( che per anni sono state in tour con lui) Peter Doherty vestito da Wlliam Shakespeare

https://www.youtube.com/watch?v=Xls_mZw_4uM  

Biografia su wikipedia è famoso in tutto il mondo 

https://it.wikipedia.org/wiki/Pete_Doherty  

Pagina ufficiale dell'artista, che si chiama  Albion Rooms ( William Blake aveva scritto la caduta di Albione) con tutte le date dei suoi concerti in giro per l'Europa e nel mondo tutto l'anno

https://www.albionrooms.com/live  

- di Gennaro Galdi - 

Locri(RC). La Galleria Arké, sino al 26 gennaio 2020, ospiterà la mostra del maestro calabrese artista critico Xante Battaglia, curatrice della mostra la gallerista stessa Maró D'Agostino. A presentare la mostra, al vernissage del 26 Novembre, il critico prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista e organizzatrice di eventi nelle capitali europee che già in passato presentó il maestro Battaglia, docente dell'Accademia di Brera di Milano, a Berlino, a Taormina e in diverse locations con notevole successo. 

battaglia quadro in verde

Scrive Maria Teresa Prestigiacomo nel suo testo critico :"Intendo aprire il mio discorso sul maestro Battaglia, evocando un verso di Apollinaire che recita… "Io porto con me questa struggente sofferenza", verso che sta ad indicare il disagio del vivere di Xante Battaglia in un mondo asservito a certa politica corrotta, al consumismo esasperato ed alla persuasione occulta dei mass-media. La sua produzione pittorica traduce questa sua insofferenza e si declina nella rappresentazione della madre arcaica madre terra grande madre, madre che incarna quei valori universalmente riconosciuti nella civiltà italiana del Novecento ed ormai traditi. Provocatorio e trasgressivo Battaglia, per difendersi con la sua arte, affermando i suoi principi di libertà e la sua esigenza di veritá. Lo esprimono i suoi volti, ripetuti sulla scena pittorica numerose volte, lo traducono, sullo spazio canonico della tela, i suoi "tagli"...Scrive la curatrice della mostra Marò D' Agostino:"Battaglia ha trasformato un'esposizione in un'azione creativa e coinvolgente" così è stato.

Battaglia, oltre ad avere reso omaggio alla sua terra che definisce la Florida del Sud d’Italia, con i paesaggi calabri figurativamente rappresentati, con la poesia di colori romantici e di originali ghirigori, si è espresso in una brillante performances che l'ha visto creatore, nell'immediatezza e nella massima sintesi, di una dozzina di opere su carta pregevole e colori di impatto sul pubblico attento e partecipe alla action-lesson. La mostra Non mi tagliate /anticipazioni in Battaglia scrive la curatrice: "E’ come un pretesto, ogni sua mostra, per mettere a punto una strategia di comunicazione che parte da un'azione per intercettare la produzione. “Inoltre, anche un discorso ecologico, sostiene la curatrice D’Agostino, si cela dietro la sua produzione”. Battaglia si muove tra Milano, Pavia, la sua Gioia Tauro ed anche Salerno che lo ha visto protagonista, di recente, di un’importante mostra che si sposterà a Roma, presso una Galleria di Via Margutta, nei prossimi mesi. Battaglia, con il critico Maria Teresa Prestigiacomo, sarà anche presente a Parigi, in un brillante circolo cinese, per una mostra di artisti provenienti da diversi Stati Europei.

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