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30 novembre alle ore 10 presso i locali del Centro Buon Pastore di Via Calvi conferenza stampa per presentare: l'inaugurazione della Casa dei più piccoli del 9 dicembre lo spettacolo benefico Un amore di Natale 4 del 14 dicembre al Teatro Annibale il report del Servizio On The Road il Trenino del Buon Pastore(raccolta di giocattoli per bambini che vivono il disagio)

 

Premessa

Ancora una volta la complessa biodiversità dell’ambiente boschivo peloritano regala, agli studiosi di micologia ed a quanti altri operano nel settore a vario titolo, un ritrovamento di tutto rispetto: una specie fungina appartenente al genere Amanita, sottogenere Amanitina, sezione Phalloideae; ritenuta, per gli sporadici ritrovamenti segnalati nell’intero globo terrestre, specie rarissima: Amanita porrinensis, un funghetto dall’aspetto gracile e dalle dimensioni minute che per le particolari caratteristiche morfo-strutturali e cromatiche risulta facilmente riconoscibile per quanti, ovviamente, hanno buone conoscenze nel campo della micologia. Si tratta di un fungo basidiomicete, di piccole-medie dimensioni, molto raro del quale si conoscono, con riferimento a quanto riportato in letteratura, sporadici ritrovamenti tanto da potere essere considerato “ricercato” e, al contempo, dopo misteriose e fugaci apparizioni, ancora una volta, come sempre, “latitante” e nuovamente “ricercato”.

I Monti Peloritani,

(in dialetto messinese “I Coddi”, ovvero “i Colli” – termine con il quale si è soliti indicare solo la zona sovrastante la città di Messina) sono una catena montuosa della Sicilia nord-orientale che si estende per circa 65 Km tra i comuni dell’area metropolitana della città di Messina.

Hanno origine da Capo Peloro (estrema punta nord orientale della Sicilia, nella città di Messina), quale continuazione dell’Appennino Calabro. Geograficamente si delineano in “Peloritani orientali" che occupano la zona sovrastante la città di Messina estendendosi sul versante tirrenico, a nord, nei comuni di Villafranca Tirrena, Saponara e Rometta; e sul versante ionico, verso sud, fino al fiume Alcantara dove si interrompono, nel territorio di Francavilla di Sicilia, in maniera degradante, assumendo la denominazione di “Peloritani occidentali”; mentre, sul versante nord, quello prospiciente il Mare Tirreno, si estendono fino al torrente Mazzarrà con la denominazione di “Peloritani centrali”, costituiti, a loro volta, dal “Demanio di Savoca” nella zona sud della catena montuosa che interessa i comuni di Furci Siculo e Casalvecchio Siculo e dal “Demanio del Mela” posizionato nella parte nord del comprensorio, prospiciente il mare Tirreno che interessa i comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale e Santa Lucia del Mela [Lombardo ed altri, 2017]. Nello stesso versante, solo dal punto di vista geologico, si estendono fino alle “Rocche del Castro”, nei comuni di Longi, San Marco d’Alunzio ed Alcara li Fusi.

Il nucleo montuoso presenta una tipica morfologia strutturale caratterizzata da pochi altopiani posizionati ad altezza non elevata, intervallati da una serie di fiumare, picchi e crinali con creste taglienti e piani scoscesi che danno origine ad un sistema fluviale a carattere torrentizio costituito da numerosi torrenti che vanno a sfociare nei due mari limitrofi: Ionio ad est, Tirreno a nord.

Le vette più elevate sono rappresentate da Monte Dinnammare (1.127 m s.l.m., nel territorio comunale della città di Messina); Montagna Grande (1.374 m s.l.m., nel comune di Motta Camastra); Pizzo Vernà (1.287 m s.l.m., tra i comuni di Castroreale, Antillo e Casalvecchio Siculo); Monte Poverello (1.279 m s.l.m., tra il territorio del comune di San Pier Niceto e Fiumedinisi), Rocca Novara (1340 m s.l.m tra il comune di Novara Sicilia e Fondachelli Fantina), Monte Scuderi (1279 m s.l.m. tra Messina, Itala, Alì e Fiumedinisi) [Lombardo e altri, 2017].

La vegetazione originaria è stata nel tempo quasi completamente distrutta dalla mano dell’uomo e dai ricorrenti incendi, spesso di natura dolosa, e sostituita con rimboschimenti artificiali favoriti nel loro sviluppo dalla diversità climatica dei due versanti che ospitano le tipiche colture dell’area mediterranea costituite prevalentemente da meravigliose pinete di Pino domestico (Pinus pinea), Pino marittimo (Pinus pinaster), Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) e da numerosi boschi di Castagno (Castanea sativa), Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens), insistenti sul tipico sottobosco della macchia mediterranea con predominanza di Erica, Cisto, Corbezzolo e Ginestra.

In particolare, i Peloritani orientali, nella zona che contorna la città di Messina, sono stati interessati da una radicale forma di rimboschimento resasi necessaria, a far data dall’ultimo decennio del 1800, per la tutela della città che, attraverso i secoli, è sempre stata interessata da dissesto idrogeologico causato da ricorrenti e luttuose alluvioni (ultime in ordine di tempo quella di Giampilieri nel 2009 e Saponara nel 2011). Le difficili condizioni dell’area da imboschire hanno suggerito di utilizzare essenze di conifere, in particolare Pino domestico, quali “piante pioniere” che nel tempo hanno creato le condizioni ambientali più idonee per le specie arboree più esigenti (latifoglie). L’impianto sperimentale ha dato i risultati sperati consentendo, successivamente, l’insediamento di un meraviglioso bosco naturale di latifoglie indigene appartenenti al genere Quercus, quali, ad esempio: Quercus ilex e Quercus pubescens.

Foto02 Amanita porrinensis Foto Angelo Miceli

Foto Angelo Miceli

Genere Amanita Pers. 1797

Il genere, la cui specie tipo è A. muscaria, ospita sporofori di medio-grandi dimensioni, eterogenei, caratterizzati da cappello convesso sul quale, spesso, si trovano residui velari, con margine liscio o tipicamente striato; lamelle libere; gambo più o meno ingrossato alla base, con presenza o assenza di anello; con volva basale; sporata in massa bianca. Si conoscono specie di ottima qualità e altre, non poche, velenoso-mortali la cui ingestione provoca sindromi tossiche di varia natura: sindrome falloidea, panterinica, muscarinica, emolitica ecc.

Al Genere appartengono sporofori eterogenei (quando cappello e gambo presentano struttura molecolare diversa che consente una netta e facile separazione dei due elementi) ben differenziati e facilmente individuabili, limitatamente alla determinazione del genere di appartenenza, per la presenza di particolari e caratteristiche ornamentazioni che si formano sul cappello e sul gambo, tanto nella parte apicale quanto nella parte inferiore. Sono funghi bivelangiocarpici ossia muniti di due veli. Uno detto velo generale che avvolge l’intero carpoforo fin dalla sua formazione allo stadio di primordio che lo rende simile, per la sua strutturazione, ad un uovo e per tale caratteristica consente di conferirgli, appunto, la denominazione di “ovolo”; l’altro, detto velo parziale, inteso a proteggere la zona imeniale (parte fertile del fungo – formata, nel caso delle Amanite, da lamelle e situata nella parte inferiore del cappello ove si formano gli elementi riproduttivi: le spore) che dall’orlo del cappello si estende fino al gambo.

La formazione del carpoforo, con il suo accrescimento sia in altezza sia in larghezza, causa, man mano che il processo di formazione procede, la lacerazione dei due veli che, a rottura, formano, per quanto riguarda il velo generale, un residuo che rimane attaccato nella parte bassa del gambo dando origine alla formazione di una specie di guaina basale detta “volva” ed anche, a volte, alla formazione di residui dissociati sul gambo ed alla formazione - anche se non sempre - sul cappello di ornamentazioni dette, in senso generico, “verruche”. Per quanto riguarda il velo parziale, la sua lacerazione, con il distacco dello stesso dall’orlo del cappello, causa – anche se non sempre - la formazione di un “anello” che va a posizionarsi sul gambo [Miceli, 2017].

Foto03 Amanita porrinensis Particolare delle lamelle e del velo secondario Foto Angelo Miceli

Amanita porrinensis Particolare delle lamelle e del velo secondario Foto Angelo Miceli

Sottogenere Amanitina (E.-J. Gilbert) E.-J. Gilbert 1941

Il sottogenere ospita sporofori di piccole, medie o medio-grandi dimensioni, caratterizzati da cappello inizialmente carnoso che assume, verso la maturazione, una consistenza molliccia, con margine regolare, intero, non striato o leggermente striato solo a maturità, a volte leggermente appendicolato per la presenza di residui velari. Cuticola liscia, priva di verruche, più o meno vischiosa. Gambo asciutto, inizialmente pieno, con consistenza molle (midolloso) verso la maturazione, cilindrico e sempre munito di bulbo basale; di colore bianco-biancastro, liscio o ricoperto da fiocchetti concolori. Anello generalmente persistente, ampio e membranoso, a volte leggermente striato. Volva membranosa, aderente al gambo, libera nella zona apicale.

Sezione phalloideae (Fr.) Quél. 1872

Alla sezione appartengono sporofori caratterizzati da velo generale membranoso, muniti di volva e anello persistente.

Amanita porrinensis Freire & M.L. Castro ex Castro

Mykes 1: 59 (1998)

Posizione sistematica: classe Basidiomycetes, ordine Amanitales, famiglia Amanitaceae, genere Amanita, sottogenere Amanitina, sezione Phalloideae [Galli, 2007]

 Foto04 Amanita porrinensis Particolare della volva Foto Angelo Miceli

Amanita porrinensis Particolare della volva Foto Angelo Miceli

Descrizione macroscopica

Cappello di piccole dimensioni, 2-8 cm, inizialmente semisferico, campanulato verso la maturazione, spianato-convesso caratterizzato da un largo umbone centrale molto prominente che gli conferisce un tipico aspetto da “sombrero messicano”; margine sottile, inizialmente liscio poi, verso la maturazione, leggermente striato e incurvato, privo di residui velari. Cuticola liscia, leggermente viscida a tempo umido, bianca, immutabile, difficilmente separabile. Imenoforo costituito da lamelle bianche con riflessi rosati, fitte, sublibere al gambo, intervallate da lamellule. Spore in massa bianche. Gambo bianco, centrale, cilindrico, slanciato, con bulbo basale subgloboso, con bande sericee trasversali, ricoperto da fiocchetti bianchi macchiati di ocra, fistoloso (quando è percorso, all’interno e longitudinalmente, da una esile cavità simile ad un tubicino) per tutta la sua lunghezza. Anello fragile, membranoso e sottile, visibile negli esemplari giovani, poco evidente in quelli maturi dove si presenta sotto forma di lembi aderenti al gambo e sulle lamelle in maniera poco visibile. Volva bianca, sottile ed aderente al gambo, gracile e poco persistente, si disgrega facilmente a maturazione avanzata ed al tocco. Carne bianca, sottile nel cappello, spessa nel gambo e di consistenza spugnosa, leggermente imbrunente, alla sezione, verso la base del gambo, inodore.

Habitat

Tipicamente autunnale. In boschi misti formati da Pinus pinea (pino domestico), P. pinaster (pino marittimo), Quercus ilex (leccio), Erica arborea. Galli (2007) la segnala anche sotto Fagus sylvatica (faggio) e Castanea sativa (castagno).

Commestibilità e tossicità

Velenosa mortale come le altre della sezione Phalloideae, A. phalloides (Fr.: Fr.) Link, A. phalloides var. alba Costantin & L.M. Dufour, A. verna (Bull. : Fr.) Lam. ed A. virosa Bertill., con le quali va a completare, per il contenuto degli stessi principi tossici, il quadro delle amanite mortali. È causa di sindrome falloidea(1) caratterizzata da grave insufficienza epatica.

Specie simili

A. porrinensis, pur presentando, soprattutto per la colorazione generale bianco-biancastra, una certa affinità con altre specie velenoso-mortali appartenenti alla sezione Phalloideae del sottogene Amanitina, si distingue da queste molto facilmente soprattutto per la conformazione del cappello che ricorda la forma di un “sombrero messicano” e, inoltre, per le caratteristiche che appresso vengono indicate [Neville & Poumarat, 2004; Galli, 2007; Boccardo et al., 2008]:

  • Amanita phalloides Costantin & L.M. Dufour

Differisce per la conformazione del cappello piano-convesso e mai umbonato; per il gambo zebrato, mai ricoperto da squamule; per l’anello sempre evidente e persistente, mai fugace; per il bulbo basale grosso e prominente; per la volva sempre evidente, membranosa e persistente, aderente al bulbo e libera all’apice.

  • Amanita verna

Differisce per la conformazione del cappello piano-convesso e mai umbonato; per il gambo liscio, mai ricoperto da squamule; per il bulbo basale grosso e prominente; per la volva interamente avvolgente il bulbo e libera all’apice.

  • Amanita virosa

È la specie che presenta maggiori affinità con A. porrinensis, soprattutto per la conformazione del cappello che, inizialmente, è ovoidale-campanulato e, poi, campanulato convesso, a volte con umbone ottuso a maturazione, ma mai con la tipica conformazione a “sombrero messicano”; per la struttura dell’anello poco persistente e fugace che, come per A. porrinensis, lascia residui sul margine del cappello e sul filo lamellare; per le fioccosità presenti sul gambo che, anche se più abbondanti, la rendono molto vicina ad A. porrinensis.

Differisce per il colore del cappello che, come per A. porrinensis, è bianco-biancastro, ma con sfumature ocra-rosate nella zona discale specialmente negli esemplari maturi; per il bulbo basale prominente e globoso; per la volva interamente avvolgente il bulbo, ampia e membranosa, poco libera al gambo ma persistente e sempre presente anche a maturazione avanzata.

 Foto05 Amanita porrinensis. Foto Angelo Miceli

Amanita porrinensis. Foto Angelo Miceli

Curiosità tassonomiche

Il suo primo ritrovamento, come la letteratura micologica documenta, è datato 10 ottobre 1984, ed è stato effettuato nel territorio boschivo del comune di Vigo, in località Madroa, nella provincia di Pontevedra, in Spagna, ai margini di un’area boschiva a coltura mista. Successivamente, nel 1987, i micologi Luis Freire e Maria Luisa Castro ne danno notizia presentandola come “specie nuova” in “Anales Jardìn Botànico de Madrid”, provvedendo ad una prima descrizione della specie alla quale viene attribuito il binomio Amanita porrinensis Freire & M.L. Castro. Nel contesto viene precisato che “la possibilità che si tratti di un nuovo taxon del genere Amanita è stata confermata dai dottori Moreno e Bon; tuttavia, si rimane in attesa della conferma del dottor Bas, specialista in questo genere” [Freire & Castro, 1987].

Tuttavia, la specie viene presentata e descritta in maniera incompleta, priva di numero identificativo e della menzione dell’erbario ove l’holotypus è stato depositato, e quindi non ritenuta valida (nomen invalidum) ai fini della conferma del taxon [Neville & Poumarat, 2004; IF, 2018; MB, 2018]. Per questo motivo, il taxon viene riproposto successivamente da Castro (1998), mediante pubblicazione rispondente ai requisiti richiesti dal Codice, su Mykes, Bollettino del Gruppo Micologico Galego, e definitivamente accettato dal mondo scientifico internazionale come Amanita porrinensis Freire & M.L. Castro ex Castro.

Ritrovamento attuale

In data 27 ottobre 2018 ad opera di Mario Mondello e Piero Battaglia, soci del Centro di Cultura Micologica di Messina, nel comune di Rometta (ME), Monti Peloritani sulla dorsale Dinnammare-Monte Scuderi in prossimità del sentiero Girasì, sul versante ovest del monte Pizzo Bandiera a circa 950 m s.l.m. Tre esemplari, cresciuti in forma singola in un raggio di circa 30 m, di piccole dimensioni: altezza circa 8 cm, cappello 2-4 cm, in bosco misto formato da Pinus pinea, Pinus pinaster, Quercus ilex con sottobosco di Erica arborea.

Si segnala un ulteriore ritrovamento, nella stessa stazione di crescita, di un unico esemplare, in data 21 novembre 2018 ad opera del micologo Franco Mondello, di Angelo Miceli e Mario Mondello, soci dello stesso Centro di cultura Micologica di Messina.

L’osservazione dei caratteri morfo-cromatici generali orientano, senza ombra di dubbio, verso la determinazione degli esemplari rinvenuti quali rappresentativi della specie A. porrinensis.

Ritrovamenti precedenti

La nostra attenta ricerca bibliografica, in considerazione delle sparute pubblicazioni esistenti in merito, ci ha consentito di individuare, oltre alla stazione di crescita attuale, che ha suggerito la presente “Riflessione Micologica”, anche le seguenti stazioni ove la specie è stata precedentemente rinvenuta:

  • 10 ottobre 1984, ritrovamento dell’holotypus, in località Madroa, comune di Vigo, Provincia di Pontevedra (Spagna), al margine di bosco misto (Quercus robur e Pinus pinaster), da Jaime Diz (gruppo M. Porriño) [Freire & Castro, 1987; Neville et al., 2000].
  • 11 novembre 1991, in località Picouto, sempre nel comune di Vigo, Provincia di Pontevedra (Spagna), in bosco misto da Jaime Diz [Castro & Blanco-Dios, 2007].
  • 16 ottobre 1998, in località Monte Cistorello, Colli Berici, Comune di Sossano (VI), in bosco misto di querce, carpini e castagni. Ritrovamento effettuato da Franco Gasparini e Franco Serafin [Gasparini & Serafin, 2012].
  • 17 ottobre 1998, in località Volano, comune di Comacchio (FE) a 0 metri s.l.m., in bosco misto formato da Pinus pinea, P. pinaster con limitata presenza di Quercus ilex. Ritrovamento effettuato da Gianni Monterumici [Neville et al., 2000].
  • Ulteriori ritrovamenti, senza precisazione temporale, sono stati segnali nel Canton Ticino (Svizzera) e, in Italia, sui Colli Euganei [Galli, 2007].

 Foto06 Amanita porrinensis. Ambiente di raccolta Foto Angelo Miceli

Per quanto sopra, anche se riteniamo che siano stati effettuati altri ritrovamenti non segnalati e dei quali non è stata data notizia, stante alle segnalazioni riportate in letteratura, è possibile affermare che A. porrinensis è un fungo molto raro che, per le limitate apparizioni, vuole confermare il suo status di fungo costantemente “ricercato” dagli studiosi, ma sempre “latitante”.

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  1. Sindrome falloidea

Il periodo di latenza varia tra le 6 e le 24 ore dal consumo dei funghi.

I sintomi si manifestano in fasi progressive di aggravamento: inizialmente disturbi gastrointestinali, dolori addominali, vomito, diarrea, stato di disidratazione; successivamente, nei giorni seguenti, dopo un apparente miglioramento, inizia a manifestarsi danno epatico che, in una fase ancora successiva, si avvia verso insufficienza epatica acuta, ipoglicemia ed ittero, coma epatico, insufficienza renale, decesso [Follesa, 2009; Della Maggiora & Mannini, 2013].

I principi tossici si identificano in fallolisine, falloidine e amanitine, queste ultime le più pericolose: la dose letale è pari a 0,1 mg per kg di peso corporeo, basti pensare che un esemplare fungino di medie dimensioni contiene da 5 ad 8 mg di amanitina, più che sufficienti per causare la morte di un individuo adulto [I. Milanesi, 2015].

Le principali specie responsabili dell’intossicazione sono: Amanita phalloides, A. phalloides var. Alba, A. verna, A. virosa, A. porrinensis, Galerina marginata, G. autunnalis, G. badipes, Conocybe filaris, Lepiota helveola, L. josserandii, L. brunneoincarnata, L. castanea, L. subincarnata, L. clypeolariodes.

 Foto07 Documentazione del ritrovamento di Amanita porrinensis sul quotidiano locale Gazzetta del Sud

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Ringraziamenti

Un grazie particolare va rivolto all’amico-micologo Carmelo Di Vincenzo per i preziosi suggerimenti e per le indicazioni utili alla stesura del paragrafo descrittivo dei Monti Peloritani.

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Foto: Angelo Miceli e Franco Mondello

 

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Bibliografia

  • Boccardo Fabrizio, Traverso Mido, Vizzini Alfredo, Zotti Mirca, 2008: Funghi d’Italia. Zanichelli, Bologna (ristampa 2013) – I.
  • Castro Maria Luisa, 1998: Amanita porrinensis : Freire & M. L. Castro, estudio comparativo con outros taxons da seccion Phalloideae (Fr.) Quel.. Mikes 1: 57-59
  • Castro Maria Luisa, 1998: Annotated checklist of the Amanitaceae (Agaricales, Basidiomycotina) of the Iberian Peninsula and Balearic Islands. Mykotaxon 67: 227-245 – E.
  • Castro Maria Luisa & Blanco-Dios J.B., 2007: Algunos basidiomicetos raros o interesantes de la Península Ibérica. Fungi non Delineati n. 37. Edizioni Candusso, Alassio (SV) - I.
  • Della Maggiora Marco, Mannini Maurizio, 2013: Funghi buoni… o “buoni da morire” In AA. VV.: Io sto con i funghi. 2^ edizione. Edit. La Pieve Poligrafica, Villa Vernucchio (RN.) – I
  • Follesa Paola. , 2009: Manuale Tecnico-pratico per indagini su campioni fungini. Edit. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici, Bagnolo Mella (BS) - I
  • Freire Luis, Castro Maria Luisa, 1987: Nueva especie del género Amanita. Anales Jardìn Botànico de Madrid, 44 (2): 533-534. Madrid – E.
  • Galli Roberto, 2007: Le Amanite. 2^ edizione. dalla Natura, Milano
  • Gasparini Franco & Serafin Franco, 2012: La quarta Amanita mortale. Bollettino del Gruppo AMB di Vicenza anno XXXII n. 2: 40-42 – I.
  • IF (ultima consultazione, novembre 2018): Indexfungorum database. www.indexfungorum.org
  • Lombardo Giovanni, D’Andrea Pasquale, 2017: Camminare e raccontare i Peloritani. Giotto Arte della Stampa, Messina. I.
  • MB (ultima consultazione, novembre 2018) Mycobank database. Fungal databases, Nomenclature e Special Banks. www.mycobank.org
  • Miceli Angelo, 2017: Amanita muscaria, il fungo delle fiabe. Micoponte – Bollettino del Gruppo Micologico Massimiliano Danesi, n. 10: 30-38. Ponte a Moriano (LU) - I
  • Milanesi Italo, 2015: Conoscere i funghi velenosi ed i loro sosia commestibili. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici, Trento. I.
  • Neville Pierre & Poumarat Serge, 2004: Amanitae. Amanita, Limacella & Torrendia. Fungi Europaei 9. Edizioni Candusso, Alassio (SV) - I.
  • Neville Pierre, Poumarat Serge, Monterumici Gianni, 2000: Una rara Amanita della sezione Phalloideae, nuova per l’Italia: Amanita porrinensis. Bollettino del Gruppo Micologico G. Bresadola – Nuova Serie. BGMB 43 (2): 143-150. Trento - I                                          

Messina. Entro il 30 novembre potranno pervenire le poesie, o le foto delle opere in pittura o  le fotografie.

 Prorogata la scadenza del concorso Mare Nostrum su tema "Mediterraneità" in senso molto lato ( sezione pittura , poesia lingua italiana e dialettale, fotografia)  e Premio " Celeste Celi" a tema libero e solo per la poesia, dialetto o lingua italiana, dedicato alla poetessa scomparsa fondatrice della Casa Famiglia attualmente CIRS centro di Formazione  e centro di  accoglienza per le donne in difficoltà e disagio.

- di Maria Vadalà -

Nella suggestiva Chiesa di Santa Maria dei Miracoli di Sperone in occasione della solennità di Cristo Re il parroco Mons. Michele Giacoppo ha permesso la realizzazione di un importante incontro culturale per ricordare la figura di Elpide, poetessa e musicista messinese vissuta nel V secolo dopo Cristo.

Eliade Maria Grasso

Eliade Maria Grasso

Ha aperto la serata l’intervento della prof. Eliade Maria Grasso autrice della recensione “Elpide siculae, sicilian poet and composer at the beginning of the middle ages” che è stata presentata con successo nel luglio del 2018 in Irlanda al Convegno sulla Musica medievale presso la Maynooth University. Ha impreziosito questa esposizione il video del Coro dell’Associazione Musicale Parthenia, diretto dal M° Giacomo Arena, che ha interpretato quattro brani musicali attribuiti ad Elpide: “Aurea luce et decoro roseo”; “Decora lux (Alter tonus)”; “Beate Pastor Pedre”; “O Roma nobilis”. Particolarmente apprezzata dal pubblico, sia in Irlanda che a Messina, è stata l’alternanza delle voci femminili con il solista che ha contribuito a creare l’atmosfera solenne e mistica del canto sacro.

Demetrio Chiatto

Demetrio Chiatto

Il M° Demetrio Chiatto esperto di musica antica, che ha curato la poderosa opera di Musicisti Messinesi dal IV secolo a.C. al 1908, ha esposto una precisa disamina sulle testimonianze a noi pervenute riguardo Elpide. Le origini messinesi della poetessa sono state nel tempo rivendicate dai palermitani, che le attribuivano anche delle opere filosofiche. Elpide pare sia stata anche la prima moglie di Severino Boezio, filosofo e cultore di musica, ed anche la zia di San Placido, compatrono di Messina. Elpide visse a Pavia e morì a Roma, sul portico dell’antica Basilica di San Pietro in Vaticano si trovava il suo epitaffio “Siculae regionis alumna” Alla poetessa sono attribuiti tre inni: “Aurea luce et decore roseo” che si trova nei manoscritti sin dal X secolo, l’incipit divenne poi “Decora lux…” e si esegue anche nei vespri e notturni dell’ufficiatura dei santi Pietro e Paolo. Il M° Chiatto ha spiegato con chiarezza le varianti grafiche riscontrate nei vari codici manoscritti anche dei brani “Felix per omnes festum mundi cardines” e “Roma nobilis”. Di quest’ultimo brano lo studioso ha fatto ascoltare una versione molto interessante, nella sua essenzialità arcaica, per la purezza della linea melodica. La visione dei manoscritti ed il confronto fra le rispettive frasi musicali ci permette di comprendere l’impegno profuso dal professor Chiatto per far luce sulle problematiche della paleografia musicale dal momento che, nel corso dei secoli, i canti della liturgia sono stati modificati ad opera degli amanuensi.  

- di Maria Teresa Prestigiacomo -


Spadafora, Me. Importanti presenze, il 22 novembre, alla Conferenza Stampa, proposta dal Soroptimist Club Spadafora Gallo-Niceto, per l’attuazione del Programma "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" ed a sostegno delle donne detenute. Presenti: Corrado Ximone Sindaco di Torregrotta, Matteo De Marco, Sindaco di Villafranca Tirrena; per il Sindaco di Spadafora, l’Assessore alle Pari Opportunità e Istruzione Maria Ialacqua che, dopo avere espresso i saluti ed il compiacimento del Sindaco ha manifestato un vivo interesse per l'iniziativa. Il Soroptimist International sostiene la Campagna unendo simbolicamente le attività dei vari Club utilizzando il motto #DECIDOIO che si unirà nella mobilitazione Internazionale "Orange The World".

22 nov. posto occupato violenza 
Presenziavano la Presidente del Club citato: Agata Finocchiaro, con il suo Direttivo e la Past President Maria Luisa Pino. 
La presidente ha esposto l’intero programma che vede coinvolte, in particolare, le Scuole ed i Comuni del territorio che illumineranno di arancione, colore dell’energia e della speranza, monumenti storici ed edifici. 

22 nov foto m t p comune spadafora
I Sindaci presenti, intervistati, hanno espresso notevole interesse e una partecipazione attiva e concreta a questo progetto che intende attenzionare e sensibilizzare le comunità del territorio verso un problema scottante, dilagante, da arginare con una fitta campagna di formazione nelle scuole. La Presidente Finocchiaro, dopo avere esposto l’excursus storico del Club Soroptimist nazionale ed internazionale (che invita a seguire delle linee guida per la formazione) ha esaurientemente esposto il programma del Club del comprensorio citato, progetto arduo ma con un programma che culminerà in diverse e concrete azioni, una di queste volta al recupero delle donne detenute, vedrà attuarsi nella Casa Circondariale di Gazzi, con la consegna alle donne, degli attestati di Formazione in Cake Design, il 27 novembre. Ma l’attività meritevole del Soroptimist Club Spadafora Gallo-Niceto non si esaurisce qui. Aggiunge la Presidente, nella sua intervista:” Le volontarie del Club Service sono impegnate anche al sostegno nella cura di sé delle donne sez. Tutela della salute mentale di Barcellona Pozzo di Gotto, un impegno costante, affinché queste donne possano prendersi, maggiormente, cura della propria persona”. Non sono mancate, in corso di conferenza stampa, le commosse testimonianze di chi ha subito violenza anche indirettamente, sui propri cari: segno che la violenza è in agguato e può provenire da chi meno te lo aspetti e da coloro che, soggetti pericolosi, si rendono protagonisti di crimini, pur appartenendo a ceti sociali agiati. 

“Occorre, pertanto, sviluppare una cultura della non violenza sin dalla prima infanzia” - aggiungeva in conclusione la presidente Finocchiaro, supportata in questa tesi dalla collega socia pedagogista Maria Luisa Pino, affinché  i modelli culturali assorbiti, possano essere scalfiti e distrutti per la costruzione di modelli nuovi…per la pace e la sana condivisione delle idee”. Il “Posto occupato” era con noi, sicuramente per non dimenticare. 

22 nov. castello spadafora






 

                                                                

Sabato 30 Novembre 2019, ore 16:30, Salone delle Bandiere di Messina

Sabato 30 Novembre, alle ore 16:30, presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, si terrà la cerimonia di premiazione della III Edizione del Concorso Artistico-Letterario Nazionale “Ars Mea” 2019.

L’evento, organizzato dalla R.D.P. Eventi di Renato Di Pane, è patrocinato moralmente dall’Associazione Nazionale del Fante di Messina e dal CO.B.-G.E. (inspired ONU-UNESCO-OMS), presieduti dal Comm. O.M.R.I. Prof. Domenico Venuti, Consigliere Nazionale A.N.F. Sicilia (Ric. Min. Dif.), dall’associazione “Terra di Gesù Onlus”, presieduta dal Dott. Francesco Certo, dall’Accademia Regionale dei Poeti Siciliani “Federico II”, presieduta dal Rag. Salvatore Mirabile, dall’Accademia di Sicilia, presieduta dal Prof. Tony Marotta ed è in collaborazione artistica con “Art Academy Artelis”, presieduta dalla Prof,ssa Elisa Urso e in collaborazione editoriale con Leonida Edizioni, diretta dal Prof. Domenico Pòlito.

Durante la cerimonia, il Presidente Rettore Rag. Salvatore Mirabile e il Vice Presidente Rettore Dott. Filippo Scolareci, conferiranno le insegne ai nuovi membri dell’Accademia Regionale dei Poeti Siciliani “Federico II”.

Un altro momento significativo sarà la consegna di quattro riconoscimenti alle seguenti eccellenze:

- Premio "Ars Mea Carriera 2019": Dott. Antonio Barracato
- Premio "Ars Mea Cultura 2019": Rag. Salvatore Mirabile
- Premio "Ars Mea Stampa 2019": Dott. Pietro Genovese De Francesco
- Premio "Ars Mea Sociale 2019": Fondazione "Aiutiamoli a Vivere"

Inoltre, da questa edizione, ogni anno verranno attribuiti dei Premi Speciali alla memoria di due artisti che hanno lasciato un ricordo indelebile nei nostri cuori: Achille Baratta (in arte Aldo Brando) per la Sezione Pittorica e Ugo Campo per la Sezione Fotografica.

Sarà, altresì, possibile visitare la mostra pittorica dei ragazzi speciali del Kiwanis “Antonello da Messina”.

Vi è anche una Sezione A2, dedicata agli studenti, dove ha partecipato il Liceo Artistico “E. Basile”, la cui referente è stata la Prof.ssa Linda Iapichino.

Un plauso va all’impeccabile lavoro svolto dalle cinque Commissioni Giudicatrici, così composte:

Sezioni A (Poesia in Lingua Italiana) e A2 (Studenti) - Prof. Domenico Venuti (Presidente), Prof.ssa Rosellina Zamblera Crisafulli, Dott.ssa Argentina Sangiovanni, Dott. Attilio Andriolo, Prof. Marco Schifilliti Giammuso e Dott.ssa Silvana Foti;

Sezione A1 (Poesia in Lingua Dialettale) - Prof. Domenico Venuti (Presidente), Prof.ssa Maria Morganti Privitera, Prof.ssa Grazia Dottore, Prof.ssa Cetti Perrone, Prof.ssa Giulia Maria Sidoti, Rag. Salvatore Gazzara;

Sezione B (Opere Pittoriche) e Sezione C (Opere Fotografiche) - Prof. Domenico Venuti (Presidente), Dott.ssa Titti Crisafulli, Dott. Pietro Bitto, Carmen Crisafulli, Morena Meoni e Giuseppe Rinaldi.

Le opere dei poeti, provenienti da ogni parte d’Italia, saranno declamate dalla fine dicitrice poetica Clara Russo e dall’attore teatrale Francesco Micari.

Gli intermezzi musicali saranno curati dal bravissimo cantante Mimmo Ambriano e dal suggestivo gruppo dei FlamencoStretto.

Interverranno la sublime maestra di danza Rosanna Gargano e la dolcissima Ambra Visicaro.

Presenta l’evento lo scrittore e poeta Renato Di Pane.

Ecco, di seguito, le opere premiate:

SEZIONE A – POESIA IN LINGUA ITALIANA

1° POSTO NEED TO FLY LUIGI A. PILO MESSINA
2° POSTO EX AEQUO DEDICATE… BRUNA MARINO CATANZARO
2° POSTO EX AEQUO DI TE…IO VIVO LUIGI A. PILO MESSINA
2° POSTO EX AEQUO FIGLI, OLTRE LE TRAGEDIE DI ALEPPO EMILIO DE ROMA PIETRADEFUSI (AV)
2° POSTO EX AEQUO MADRE BAMBINA PAOLO CARDILLO VILLA SAN GIOVANNI (RC)
2° POSTO EX AEQUO PASSION LUIGI A. PILO MESSINA
3° POSTO IO, IMMIGRATA ANNA MARIA LOMBARDI BONATE SOTTO (BG)
MENZIONE D’ONORE DA ERODE AL “VOS ESTIS LUX MUNDI” GIUSEPPE MODICA RAGUSA
MENZIONE D’ONORE IL PANE DEI NONNI MERY CAROL CIAMPINO (RM)
MENZIONE D’ONORE SOLITUDINE ANNA F. LA ROSA RENDE (CS)
SEGNALAZIONE DI MERITO A MIA MADRE GIOVANNI DE TOMMASO GROTTAGLIE (TA)
SEGNALAZIONE DI MERITO A TE CHE NON ESISTI DANIELA FERRARO LOCRI (RC)
SEGNALAZIONE DI MERITO CI VUOL CORAGGIO A ESSERE SÉ STESSI GIUSEPPE ANASTASI MESSINA
SEGNALAZIONE DI MERITO LE PIETRE DEL CARSO GIUSEPPE LA ROCCA TRAPPETO (PA)
SEGNALAZIONE DI MERITO QUANDO S’AFFIOCA LA LUCE COSETTA TAVERNITI PAZZANO (RC)
SEGNALAZIONE DI MERITO UN AMARO RICORDO FRANCESCO FIORE ROGLIANO (CS)

SEZIONE A1 – POESIA IN LINGUA DIALETTALE

1° POSTO SUBRA SA ISCRISSIONE DE SA NOSTALGIA MEA STEFANO BALDINU S. PIETRO IN CASALE (BO)
2° POSTO UN PIZZUDDU DI… DUMANI GIUSEPPE VULTAGGIO TRAPANI
3° POSTO EX AEQUO ‘A VALIGIA FAUSTO MARSEGLIA MARANO DI NAPOLI (NA)
3° POSTO EX AEQUO COMU SCARPA VECCHIA ANTONIA GALOFARO CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP)
3° POSTO EX AEQUO TERRA MIA LUIGI ANTONIO PILO MESSINA
3° POSTO EX AEQUO TIRANNI CÀVUCI A NNU PALLUNU E RÈASU ANGELO CANINO ACRI (CS)
MENZIONE D’ONORE ACHILLE BARATTA FRANCESCO SCHIRÒ MESSINA
MENZIONE D’ONORE UNA ISTORIA CHENTZA NUMENE STEFANO BALDINU S. PIETRO IN CASALE (BO)
MENZIONE D’ONORE UN LATRU ‘N PARADDISU! GIUSEPPE VULTAGGIO TRAPANI
SEGNALAZIONE DI MERITO CI SUNU MATRI GIUSEPPE MODICA RAGUSA
SEGNALAZIONE DI MERITO L’OMBRA NERA DELL’AUTOLESIONISMO ELENA MANEO VENEZIA
SEGNALAZIONE DI MERITO PENSU…E SONNU ANGELA BONO CATANIA
SEGNALAZIONE DI MERITO ROCIA DOENTE ELENA MANEO VENEZIA
SEGNALAZIONE DI MERITO ROMA MIA ALESSIO TOCCI PALESTRINA (RM)
SEGNALAZIONE DI MERITO LA NOVA SOCIETÀ GIUSEPPE VULTAGGIO TRAPANI
SEGNALAZIONE DI MERITO RUSINÈ ROSA MARIA DOLCIMASCOLO PALERMO
SEGNALAZIONE DI MERITO MARTINA SAVERIO MACRÌ BOVALINO (RC)

SEZIONE A2 (STUDENTI) – POESIA IN LINGUA ITALIANA

1° POSTO EX AEQUO DIPENDENZE E ILLUSIONI MIRIAM MONACO - FIUMEFREDDO DI SICILIA (CT)
1° POSTO EX AEQUO VIAGGIO DENTRO DI ME MIRIAM MONACO - FIUMEFREDDO DI SICILIA (CT)
2° POSTO EX AEQUO BIVIO MIRIAM MONACO - FIUMEFREDDO DI SICILIA (CT)
2° POSTO EX AEQUO SUL BORDO DEL MONDO YLENIA OLIVERI IV A LICEO ARTISTICO “BASILE”
3° POSTO EX AEQUO IL MIO PUNTO (NEL MONDO) CHIARA A. DE MARIA II D LICEO ARTISTICO “BASILE”
3° POSTO EX AEQUO IL VERO AMORE YLENIA OLIVERI IV A LICEO ARTISTICO “BASILE”
4° POSTO RAGIONIAMOCI CHIARA A. DE MARIA II D LICEO ARTISTICO “BASILE”
5° POSTO EX AEQUO ANIMA PERDUTA MARIAPIA BRUSCHETTA IV C LICEO ARTISTICO “BASILE”
5° POSTO EX AEQUO IO-COMPOSTO MARTINA CELESTI IV C LICEO ARTISTICO “BASILE”
5° POSTO EX AEQUO LUCE VERDE NADIA MAESANO V D LICEO ARTISTICO “BASILE”
5° POSTO EX AEQUO ROSSO REBECCA LA ROSA IV C LICEO ARTISTICO “BASILE”
5° POSTO EX AEQUO TERRA PROMESSA ALBERTO ZACCARO IV C LICEO ARTISTICO “BASILE”

SEZIONE B – OPERE PITTORICHE

1° POSTO CHI SI NASCONDE NELLA TENEREZZA NON CONOSCE IL FUOCO DELLA PASSIONE MODESTO FURCHÌ ROMA
2° POSTO LA PROFEZIA RICCARDO MUSUMECI GIARRE (CT)
3° POSTO CAMPANILI E OMBRELLI MARIO PERROTTA PAOLA (CS)
MENZIONE D’ONORE AL MERCATO GIUSEPPE GALATI ACQUARO (VV)
MENZIONE D’ONORE PRESENZE MARIA GRAZIA GAMBALE ROMETTA M. (ME)
MENZIONE D’ONORE VICOLO TONINO DIONIZIO APICE (BN)
SEGNALAZIONE DI MERITO ANIMA LIBERA PATRIZIA CANNAZZA GALATINA (LE)
SEGNALAZIONE DI MERITO COLIBRÌ GIOVANNI PIONE MILAZZO (ME)
SEGNALAZIONE DI MERITO FOSSIL VALERIA SGROI ACIREALE (CT)
SEGNALAZIONE DI MERITO LA PICCOLA PROFUGA NINA ESPOSITO CASAL DI PRINCIPE (CE)
SEGNALAZIONE DI MERITO L’INCANTO MONICA FERRERA VOGHERA (PV)

SEZIONE B (OPERE PITTORICHE) – PREMI SPECIALI

PREMIO SPECIALE “ART ACADEMY ARTELIS” DUELLO SERAFINA IACINO ALESSANDRIA
PREMIO SPECIALE “ACHILLE BARATTA” GIARRE, PAESE SURREALE RICCARDO MUSUMECI GIARRE (CT)
PREMIO SPECIALE “ACHILLE BARATTA” LA REGINA MARIA GRAZIA GAMBALE ROMETTA M. (ME)
PREMIO SPECIALE “ACHILLE BARATTA” RELITTO MARIO PERROTTA PAOLA (CS)
PREMIO SPECIALE “ACHILLE BARATTA” SANTIFICAZIONE MODESTO FURCHÌ ROMA

SEZIONE C – OPERE FOTOGRAFICHE

1° POSTO RIENTRO IN PORTO SERGIO SILVESTRI UDINE
2° POSTO LA QUIETE IN LAGUNA VENEZIA MONICA FERRERA VOGHERA (PV)
3° POSTO EX AEQUO IL MARE…UNA TAVOLOZZA DI COLORI LUCIA RUOCCO ATRANI (SA)
3° POSTO EX AEQUO RIFLESSI DI VITA SU MOVIMENTI AMBRATI MAURIZIO GAGLIANO REGGIO CALABRIA
MENZIONE D’ONORE ANDAMENTO LENTO PALMA CIVELLO PALERMO
MENZIONE D’ONORE L’IMMORTALE GUARDIANO DEL BOSCO GIOVANNI MACRÌ BARCELLONA P.G. (ME)
MENZIONE D’ONORE RICORDI… LUCIA GAETA ATRIPALDA (AV)
SEGNALAZIONE DI MERITO BOCCIONE FRANCESCO GEMITO CASORIA (NA)
SEGNALAZIONE DI MERITO IL RIFLESSO DEL PENSIERO MARIA PELLINO SANT’AGATA DE’ GOTI (BN)
SEGNALAZIONE DI MERITO LA LAGUNA MARIA GRAZIA SESSA MARSALA (TP)
SEGNALAZIONE DI MERITO MISTERIOSO FATI BELLATI LEGNANO (MI)

SEZIONE C (OPERE FOTOGRAFICHE) – PREMI SPECIALI

PREMIO SPECIALE “UGO CAMPO” ALBA LUCIA RUOCCO ATRANI (SA)
PREMIO SPECIALE “UGO CAMPO” DANZA NUZIALE SERGIO SILVESTRI UDINE
PREMIO SPECIALE “UGO CAMPO” SCHEGGIA DI VITA FATI BELLATI LEGNANO (MI)

Messina, 21/11/19                                                                          R.D.P. Eventi di Renato Di Pane

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

MESSINA. E' in corso la campagna di abbonamenti per il Teatro Savio con il programma straordinario di ARB.Giorno 23 In ricordo del grande concerto di massa, Woodstock, con i Freres 5Tet.

Ad esibirsi sul palco per la stagione di ARB "Aria nuova in ME" i Freres 5Tet, il gruppo composto da Maria Sole Caldiero - voce e basso

Ersilia Dolci - piano
Francesco Mento - chitarra
Ernesto Piccini - batteria
Sofia Ferraro - sax e flauto traverso
Pippo Bartilotti – percussioni

Il concerto "Jazzin'around Woodostok" vuole essere un omaggio ai più famosi brani dell’epoca, reinterpretati e rivistati dai Freres 5Tet con la solita eleganza e maestria.

Gli artisti particolarmente sensibili alle tematiche di inclusione sociale, intendono devolvere parte dell'incasso della serata ai progetti attivati dall'associazione culturale ARB, affinchè la cultura possa essere fruibile anche ai soggetti più svantaggiati.

biglietto intero € 15

ridotto € 13 (over 60 e under 35)

tariffa gruppi da e oltre 5 spettatori € 11

socio ARB e CRAL convenzionati € 10

Per info e prenotazioni:

0908960938/ 3357841234

Associazione Culturale ARB 

cell.  3711441480  

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Associazione culturale ARB

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

Spadafora, Me. Sarà  il Comune  di Spadafora ad accogliere la conferenza Stampa relativa ad un ambizioso meritevole Progetto del Soroptimist (che compare in locandina):16 giorni finalizzati a contrastare la violenza sulle donne.

Il progetto  vede  diversi Sindaci impegnati in questa lotta ( vedasi Locandina). Un programma fitto e concreto, non solo composto da significative relazioni funzionali a tracciare i profili del violento e per educare al rispetto dell'altro, ma un progetto ideato, pensato e realizzato, attraverso una politica femminile e non solo femminile, una politica del fare come l'etimologia stessa della parola impone. Il 27 novembre, infatti alla Casa Circondariale di Gazzi le donne detenute, verso le quali è rivolto il progetto," Si sostiene per donne detenute" riceveranno gli attesti  per la loro formazione di Cake design.

Inoltre, saranno coinvolte le Scuole, affinchè  si possa seminare una sana condivisione di valori universalmente riconosciuti: il rispetto verso l'altro o gli altri sessi, la libertà di esprimere i propri pensieri e le proprie azioni, senza che questi siano oggetto di violenza, pertanto auspicare  il superamento della gelosia che può sfociare nell'ira e nella vendetta e nella violenza senza fine. Esprimiamo il compiacimento della nostra redazione per questo Progetto del Soroptimist  Club Spadafora Gallo-Niceto, per una Mission didattico-educativa e di Formazione, tesa ad arginare il diffuso fenomeno dilagante. 

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