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Comunicato stampa

Tra Pozzallo e Ispica era stato segnalato qualche mese fa alla Soprintendenza del mare, da Antonino Giunta, collaboratore esterno della Sopmare, alcuni siti di probabile interesse culturale.

La Soprintendenza ha pertanto effettuato un sopralluogo e documentato l'area. L'equipe era formata da Fabrizio Sgroi e Claudio Di Franco della Soprintendenza del mare, dal ten. di Vascello Giuseppe Simeone, comandante del Nucleo sommozzatori della Capitaneria di Porto di Messina insieme ad altri sub, dal capitano di fregata della Guardia Costiera di Pozzallo, Pierluigi Milella, e dall'equipaggio della motovedetta che ha fornito il supporto logistico, da Gaetano Lino, Salvatore Ferrara e Giampiero Tomasello, subacquei dell’associazione BCsicilia.

Foto Sopmare 1

Nel corso delle immersioni subacquee, che si sono svolte ad un miglio circa dalla costa e ad una profondità di una decina di metri, è stata riscontrata la presenza di numerosi blocchi di materiale lapideo lavorati e semilavorati costituenti probabilmente il carico di una lapidaria. Le navi lapidarie, mediamente lunghe dai 25 ai 40 metri e capaci di trasportare fra le cento e le trecento tonnellate, erano imbarcazioni appositamente rinforzate per reggere pesi enormi.

Si è proceduto al prelievo di un campione da uno dei blocchi al fine di effettuare un esame petrografico finalizzato all’individuazione del litotipo, il tipo di pietra, per determinarne l'attribuzione e la cava da cui è stata estratta.

“Questa Soprintendenza - dichiara Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare - procederà ad una indagine più approfondita del sito individuato tra Pozzallo e Ispica, al fine di circostanziare ulteriori dati archeologici e contestualmente effettuerà analisi e ricerche volte alla ricostruzione del contesto storico, alla identificazione dell'imbarcazione e al periodo in cui l'interessante carico, composto da blocchi di materiale lapideo, è affondato”.

In allegato Comunicato stampa e foto: un momento della ricerca subacquea e il gruppo che ha effettuato l'intervento.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Milano.Presentati i progetti per il mercato internazionale della storica azienda messinese che ha coinvolto anche lo chef palermitano Filippo La Mantia

 

 L'attrice Maria Grazia Cucinotta guest star di "Host 2019" a Fiera Milano Rho che l'ha accolta con un bagno di folla in occasione della presentazione dei nuovi progetti della torrefazione "Miscela d'Oro": una giornata intensa in cui è stata protagonista di una visita arricchita da un video firmato dal regista messinese Fabio Schifilliti coi momenti più belli della sua carriera cinematografica capaci di emozionare il pubblico, rivedendo celebri scene come quelle del film premio Oscar "Il Postino" o l'action movie "007 - Il mondo non basta" e tanti altri. Calorosi applausi e apprezzamenti hanno dato il benvenuto alla nota attrice e produttrice in una prestigiosa vetrina dedicata al made in Sicily, un palcoscenico unico dove la storica azienda messinese si è raccontata ai clien ti internazionali e agli investitori e ha presentato prossime progettualità per il mercato nazionale ed estero, in uno stand collocato nel padiglione 14.

Maria Grazia Cucinotta e Filippo La Mantia

Artigiani del caffè dal 1946, le tre generazioni della famiglia Urbano hanno guidato una storia di successo: l’impresa familiare con sede a Messina, ma presente in oltre 50 Paesi, ha scelto adesso come brand ambassador uno dei volti più amati del cinema italiano. La Cucinotta, anche lei di origini messinesi, è conosciuta dagli Stati Uniti al Sudamerica fino in Cina; donna, mamma e moglie con solidi valori e un legame forte con le sue radici.

La proiezione del filmato sulla Cucinotta

Dopo la visita in Fiera, accompagnata dal team Miscela d'Oro, in particolare dal presidente Franco Urbano e dall'A.D. Umberto Urbano, e vestita con un elegante tailleur di colore oro e top nero ispirato ai colori aziendali, la Cucinotta ha gustato un buon caffè... made in Messina. La giornata si è conclusa con una cena nel ristorante stellato dello chef palermitano Filippo La Mantia, alla quale ha partecipato un parterre di ospiti provenienti da tutti i continenti, che hanno apprezzato particolarmente la presenza della bella testimonial siciliana doc. 

 

Giorno 10 novembre 2019 con lo spettacolo serale delle 21,15 il teatro siciliano di qualità ritorna al Teatro Vittorio Emanuele per proporre al pubblico messinese la commedia “Gatta ci cova”, un’opera in tre atti di Antonio Russo Giusti presentata dalla compagnia teatrale e culturale ”Lorenzo Guarnera”.

L’obiettivo di Lorenzo Guarnera , presidente dell’ Associazione, nonché regista e attore, con una lunga esperienza nel mondo del cinema, della musica e del teatro, è proporre all’affezionato pubblico alcune opere che rappresentano la tradizione teatrale dei capolavori siciliani.

Lorenzo Guarnera Foto di Donato Grimaldi

Infatti dopo” Leredità dello zio canonico” di Antonio Russo Giusti e “San Giovanni Decollato” di Nino Martoglio, propone questa commedia dialettale che farà rivivere una tipica ambientazione siciliana.

A comporre la compagnia giovani artisti emergenti della città tra cui Sabrina Samperi, Marcello Minutoli, Roberta La Rocca, Francesco Scarfi’, Fabrizio Siracusano e, volti già noti per avere partecipato nel cast di altre opere teatrali: Ivana Pittella, Grazia Alfieri, Adone Guerrini, Silvana Foti, Gaetano Murabito, Giuseppe Tuzzo, Franco Trimarchi, Carmelo Tripodo e Dino Parisi.

La serata sarà presentata dall’insegnante Paola La Badessa, non nuova a questo arduo compito che con professionalità , sensibilità e cultura teatrale saprà rendere gradevole la permanenza sul palco.

La scenografia sarà affidata a Davide Balsamo di Catania, la direzione di scena e costumi a Carmelo Samperi, luci ed audio a Dino Privitera, fotografia a Franco Maricchiolo e Donato Grimaldi, riprese televisive ad Andrea Guerrini, la Comunicazione a Ylenia Cambria, collaboratori di scena Giovanna Raffa, Nancy Barbaro, Lidia Polimeni e Annalisa Maiorana, il trucco a Cristina Sciacca e Valeria Botta.

Allo spettacolo parteciperà Felice Currò con il “Canto alla Chianisa”, un canto folk che ci porterà in un contesto rurale e pastorale della fine del 1800.

La prevendita dei biglietti è stata affidata alla Agenzia di Viaggi Bisazza Gangi largo San giacomo 1 /2 Messina.

Vi aspettiamo numerosi nel salotto della città.

- Marcello Crinò -

Sabato 26 ottobre 2019 è iniziata la stagione 2019/20 del Teatro Mandanici con lo spettacolo di Manlio Dovì “Tale e quale showman”. La serata è stata introdotta dal dottor Lucio Catania, Segretario Comunale e Dirigente dell’Ufficio Teatro, il quale ha illustrato la stagione teatrale, molto ricca e varia per le gli spettacoli proposti, in grado di soddisfare tutti i gusti e tutte le esigenze, e andando incontro al pubblico anche con vari pacchetti di abbonamenti.

Manlio Dovì è un attore siciliano, nativo di Palermo, che nel corso della sua carriera ha oscillato tra impegno e leggerezza, avendo partecipato a film con registi del calibro di Marco Risi e Florestano Vancini, ma avendo anche fatto parte del Bagaglino, di Gabbia di matti e debuttato con Fantastico nel 1986. La leggerezza è stata la cifra dominante nello spettacolo offerto, col quale ha toccato tantissimi aspetti della vita e del costume dei nostri anni: amori, tradimenti, politica, problemi delle grandi città. Ha proposto imitazioni, ironie, è stato bravo nel riprodurre i suoni dei treni, degli aerei, dell’elicottero. Nello spettacolo Dovì è stato affiancato dal sassofonista Ciro Pusateri e dalle ballerine Viviana Buzzotta e Maria Celeste Sammarco.

“Siamo cresciuti a pane e teatro – dichiara Davì verso la fine dello spettacolo – ridiamo ancora con i grandi del teatro. Ognuno di noi vorrebbe aver recitato una parte con questi grandi”. E proprio per omaggiarli propone un dialogo a tre voci sul perché si recita, imitando le voci di Totò, Vittorio Gassman e Eduardo De Filippo. Conclude con una canzone di Charles Aznavour dedicata alle donne.

Il pubblico, composto da circa trecento spettatori (su una capienza di quasi mille posti), ha mostrato di apprezzare questo tipo di spettacolo con lunghi applausi.

Manlio Dovì al Teatro Mandanici 44

Il cartellone del Mandanici proseguirà con un uno spettacolo di altissimo livello, sia per il testo che per la regia, “La tempesta” di Shakespeare (30 novembre 2019, ore 21) per la regia di Roberto Andò con Renato Carpentieri e con Giulia Andò, Filippo Luna, Vincenzo Pirrotta, Paolo Briguglia, Fabrizio Falco, Paride Benassai, Gaetano Bruno.

Seguiranno: “Love letters” (21 dicembre 2019, ore 21) per la regia di Veruska Rossi con Raul Bova e Rocio Munoz Morales; “Gran Concerto di Fine Anno” (26 dicembre 2019, ore 18,30) della Banda musicale Placido Mandanici diretta dal maestro Bartolo Stimolo; “Il Lago dei Cigni” del Balletto di San Pietroburgo (19 gennaio 2020, ore 21); Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show (13 febbraio 2020, ore 21); “A che servono gli uomini” (12 marzo 2020, ore 21), commedia di Iaia Fiastri con Nancy Brilli, con musiche di Giorgio Gaber e regia di Lina Wertmüller.

Per il ciclo “Teatro in famiglia” andranno in scena il mimo e illusionista Oscar Brizzi con “Il Mago di Oz nel Paese delle Meraviglie” (10 novembre 2019, ore 18); “Giufà, un viaggio per conoscere, per capire, per crescere” (26 gennaio 2020, ore 18) del Centro Studi Artistici, per la regia di Carmelo R. Cannavò; “La gazza ladra”(22 marzo 2020, ore 18), spettacolo con la regia di Emanuele Gamba, ispirato all’opera di Luzzati e alle musiche di Rossini.

E proprio a questo ciclo, lunedì 4 novembre alle ore 11 nel foyer del Teatro, l’assessore Angelita Pino e il segretario Catania dedicheranno un incontro di presentazione alla stampa e alla cittadinanza, al quale sono invitati “speciali” rappresentanze degli istituti scolastici, delle associazioni culturali, dei club service e delle accademie musicali e di danza del territorio.

Sono previsti inoltre quattro “spettacoli in concessione”, organizzati al di fuori della programmazione ufficiale: “Sento la terra girare” con Teresa Mannino (8 novembre 2019, ore 21); “Fiorella Mannoia” (7 dicembre 2019, ore 21); “Romeo e Giulietta” con il Balletto di Milano (29 marzo 2020); “Sogno o son desto 500 volte” con Massimo Ranieri (19 aprile 2010, ore 21).

27 ottobre 2019

 

La redazione

Zafferana Etnea, splendido comune alle pendici dell’Etna, il Vulcano piu’ attivo del continente europeo, con stupendi paesaggi che richiamano turisti da ogni parte del mondo, ogni anno da vita, un im portante evento turistico culturale, tra i più qualificati dell’isola : “l’Ottobrata”. A questo appuntamento non è voluto mancare il prof. Domenico Venuti già Prorettore dell’Università della Pace di Lugano Delegato ai rapporti Istituzionali ed al Coordinamento degli Studi sul patrimonio culturale della regione Sicilia.Nella circostanza era accompagnato dal brillante poeta Nino Condorelli, del quale si cita una lirica, molto apprezzata,alla memoria del prof. Mario Manganaro della facoltà di Ingegneria dell'Università di Messina). Il prof.Venuti atteso dal Comandante della Polizia Municipale, Commissario Capo Antonino Puglisi si incontrava con il Sindaco Salvatore Russo, al quale comunicava che considerato l’alto e meritevole impegno operativo volto alla realizzazione dell': “Ottobrata “ con richiamo alle tradizioni, ai beni culturali materiali e immateriali, espresso anche dall’artigianato esposto in vari stands, e fatto particolare con l'eccellente gastronomia, espressione della migliore cucina mediterranea, ( Bene dell’UNESCO) il Centro Europeo di Studi Universitari dei CO.B-GE inspired ONU UNESCO OMS è pervenuta nella deteminazione di conferire il “ Premio Internazionale “William Shakespeare- Honoris Causa” all'Amministrazione Comunale di Zafferana Etnea, con la seguente motivazione “Per avere contribuito alla valorizzazione del territorio promovuendone il richiamo turistico internazionale. Subito dopo il prof.Venuti rendeva omaggio nella sua qualità di Consigliere Nazionale dell'ANF riconosciuta dal Ministero della Difesa al Monumento ai Caduti. 

In occasione del cinquantesimo anniversario dello scontro ferroviario nella galleria di S. Antonio, l’Amministrazione Comunale ha ricordato venerdì 18 ottobre il tragico evento  nei locali dell’ex stazione ferroviaria, ormai divenuto uno spazio espositivo, allestendo una mostra documentaria e realizzando una lapide commemorativa.

Alle ore 3,05 del 15 giugno 1969 nella galleria ferroviaria S. Antonio della linea a binario unico, nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, si scontrarono due treni, un passeggeri proveniente da Palermo, con trenta viaggiatori, e un merci proveniente da Messina. Tutto a causa dell’errore di un capostazione che diede il via libera nonostante sul binario unico viaggiasse un altro treno. Nello scontro morirono otto persone e molte altre rimasero ferite. 

I soccorsi furono resi estremamente difficili dallo spazio ridotto rimasto tra le pareti della galleria e i treni. Per giorni operarono alacremente vigili del fuoco, forze dell’ordine, cittadini della zona accorsi dopo aver sentito il boato nella notte, medici ed infermieri che cercarono di salvare quante più vite possibile ed alleviare il dolore dei feriti. Qualche passeggero morì dopo una lunga agonia, rimasto incastrato tra i rottami, senza che fosse possibile tirarlo fuori. Dopo avere estratto tutti i corpi, durante la rimozione dei vagoni, a causa della fuoriuscita della nafta dalle due cisterne del merci, si verificò un’esplosione che ridusse i due treni in una ferraglia incandescente, trasformando la galleria in un rogo, ustionando e intossicando alcuni vigili del fuoco. 

Questi i nomi delle persone decedute e le città di provenienza: Biagio Bonifacio (capotreno, Acquedolci), Franco Cardile (finanziere, Messina), Filadelfio Di Leo (macchinista, Acquedolci), Francesco Di Salvo (messaggero postale, Palermo), Claudio Fisauli (Randazzo), Pasquale Pugliatti (macchinista, Messina), Salvo Santamaria (studente e atleta, Messina), Antonino Saglimbeni (macchinista, Letojanni). 

La manifestazione è stata organizzata dall’esperto del Sindaco prof. Gaetano Mercadante, il quale ha curato nei mesi scorsi la rimozione della  lapide commemorativa posta all’imbocco della galleria ferroviaria ora dismessa, realizzata nel 1969 dai cittadini di S. Antonio. Questa vecchia lapide, danneggiata dai vandali, è stata restaurata ed incastonata in un nuova lapide che ricorda il tragico evento, riportando anche i nomi dei caduti. Altresì è stata allestita una bellissima mostra con le pagine dei quotidiani locali dell’epoca, la Gazzetta del Sud, la Tribuna del Mezzogiorno e il Giornale di Sicilia, che con i corrispondenti locali  Gaglio, Fuduli e Cilona, e gli inviati speciali raccontarono il disastro per diversi giorni fino ai funerali delle vittime. Sono state esposte anche delle foto inedite fornite da un cittadino. Altresì è stato proiettato a ciclo continuo l’unico filmato Rai rintracciato fin’ora, nell’edizione riproposta dal TG2 in occasione del disastro ferroviario di Rometta. Ricordiamo personalmente che il Telegiornale unico dell’epoca trasmise diversi servizi in merito. In un angolo è stata allestita una mostra di oggetti ferroviari dell’epoca, provenienti dal Museo Cassata.

La manifestazione ha visto gli interventi di  Gaetano Mercadante, del Vice Sindaco Filippo Sottile e dell’Assessore Antonio Raimondo, presenti anche gli Assessori Angelita Pino e Paride Pino. Nutrita la presenza di tanti superstiti e testimoni dell’epoca, soccorritori e forze dell’ordine. Non consistente la partecipazione dei cittadini, che ancora una volta hanno mostrato scarsa attenzione per le vicende storiche della propria città.  

“In quella circostanza, che segnò una triste pagina della storia della Città del Longano, – si legge nella nota da Palazzo Longano emessa nei giorni precedenti per anticipare l’iniziativa – oltre a numerosi feriti perirono ben otto persone e la cittadinanza, che si mobilitò nei soccorsi con il prezioso supporto di tutte le Istituzioni del Territorio, fu insignita della medaglia d’argento che ancor oggi ne fregia il Gonfalone. Oggi, dopo cinquanta anni dal triste evento, nella consapevolezza del valore dell’impegno di ciascuno per la sicurezza della Collettività, è giusto e doveroso ricordare le vittime della tragedia ma anche e soprattutto i soccoritori ed i benefattori, simbolo della forza solidale che emerge nelle sfide più dure portando conforto se non salvezza a chi ne ha bisogno”.

Dopo il “Silenzio” suonato da Nino Grasso alla tromba c’è stato un momento di preghiera con il Vicario foraneo padre Giuseppe Currò che ha benedetto la lapide.

Questa manifestazione va ad integrare le altre due legate a questo anniversario, svoltesi nel mese di giugno. La prima si è svolta ad Acquedolci, dove la locale Pro Loco, presieduta da Ciro Artale ha organizzato una cerimonia in ricordo della tragedia con la deposizione di una corona di fronte alla targa ricordo collocata alcuni anni fa nella stazione di Acquedolci. La seconda nella stazione di Messina dove è stata scoperta una targa commemorativa.

- di Marcello Crinò -

19 ottobre 2019

- La redazione -

   Domenica 20 ottobre p.v. sarà presentata a Barcellona Pozzo di Gotto l’opera letteraria di Teresa Rizzo. La manifestazione, Organizzata dal “Movimento per la Divulgazione Culturale”, si svolgerà nell’Aula Consiliare del Comune con l’intervento di alcuni rappresentanti della Pubblica Amministrazione.

   L’autrice, Presidente dell’Accademia “Amici della Sapienza” di Messina, l’antico sodalizio fondato dall’avv. Nunzio Giordano Bruno, sarà intervistata dalle poetesse Maria Morganti Privitera e Giulia Maria Sidoti. A presentare la Prof.ssa Teresa Rizzo sarà il Presidente del “Movimento per la Divulgazione Culturale” che coordinerà i lavori.

TERESA ALLA MOSTRA

   Teresa Rizzo non è un personaggio sconosciuto per la città del Longano, anche perché negli anni passati ha collaborato con il “Movimento per la Divulgazione Culturale” nell’organizzare diverse manifestazioni, conferenze e mostre d’arte.

   Come sostenuto dal poeta Salvatore Autovino, Direttore del Museo Civico di Monreale, Tersa Rizzo, anche valente pittrice, “produce una lirica chiara e raffinata, frutto di un costante impegno umano e sociale, i suoi versi posseggono un’ardente visione poetica e culturale, capace di lasciare un’impronta indelebile di uno stile decisamente inconsueto e profondamente vero”.

   Con il suo verseggiare, la poetessa pone interrogativi tendenti a scuotere le coscienze, che fa approdare ad una comune riflessione sui tanti problemi della sua, come della nostra esistenza; senza appesantire con la meditazione la vera essenza della poesia che sgorga dal suo animo con spontaneità verbale e ritmica.

   Risulta pubblicata nel 1995 la sua prima raccolta di poesie, “Il ficodindia” con la incantevole prefazione di Francesco Cardile, da considerarsi uno dei più importanti poeti del nostro tempo. Hanno fatto seguito, nel 2008, “Svegliati Zancle” e nel 2015 “E guardando le stelle”. Poi, nel 2016, sono seguite alcune opere teatrali “U ciauru du piscistoccu a ghiotta”, “A manna du celu”, “A fuitina chi corna” e “A cumpagnia du puparu”.Come pittrice sono numerose le mostre personali che gli sono state organizzate e le collettive a cui ha partecipato in Italia ed all’estero riscuotendo sempre un significativo successo di pubblico e di critica.

REDAZIONALE

Apprendiamo che l’Associazione Culturale “Scillecariddi”, fondata e diretta dal prof. Giuseppe Rando, ordinario di Letteratura Italiana nell’Università e rinomato critico letterario, è stata accreditata – unica nella Sicilia col CRESM di Gibellina – dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per lo svolgimento di corsi di formazione e aggiornamento professionale rivolti al personale docente della Scuola Secondaria, a partire dal presente anno scolastico 2019-20. I professori che vogliano seguire il corso, per ottemperare al loro obbligo di aggiornamento, possono accedere alla Piattaforma S.O. F. I. A per gli adempimenti previsti.

L’Associazione “Messinaweb”, nell’esternare il suo compiacimento per l’ulteriore successo del nostro valoroso concittadino, gli augura di potere continuare, per questa via, il suo lavoro di formatore innamorato della cultura non addomesticata e di intellettuale democratico, fautore del merito e della trasparenza.

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