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Barcellona Pozzo di Gotto: cerimonia per il cinquantesimo anniversario dello scontro ferroviario nella galleria di S. Antonio

In occasione del cinquantesimo anniversario dello scontro ferroviario nella galleria di S. Antonio, l’Amministrazione Comunale ha ricordato venerdì 18 ottobre il tragico evento  nei locali dell’ex stazione ferroviaria, ormai divenuto uno spazio espositivo, allestendo una mostra documentaria e realizzando una lapide commemorativa.

Alle ore 3,05 del 15 giugno 1969 nella galleria ferroviaria S. Antonio della linea a binario unico, nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, si scontrarono due treni, un passeggeri proveniente da Palermo, con trenta viaggiatori, e un merci proveniente da Messina. Tutto a causa dell’errore di un capostazione che diede il via libera nonostante sul binario unico viaggiasse un altro treno. Nello scontro morirono otto persone e molte altre rimasero ferite. 

I soccorsi furono resi estremamente difficili dallo spazio ridotto rimasto tra le pareti della galleria e i treni. Per giorni operarono alacremente vigili del fuoco, forze dell’ordine, cittadini della zona accorsi dopo aver sentito il boato nella notte, medici ed infermieri che cercarono di salvare quante più vite possibile ed alleviare il dolore dei feriti. Qualche passeggero morì dopo una lunga agonia, rimasto incastrato tra i rottami, senza che fosse possibile tirarlo fuori. Dopo avere estratto tutti i corpi, durante la rimozione dei vagoni, a causa della fuoriuscita della nafta dalle due cisterne del merci, si verificò un’esplosione che ridusse i due treni in una ferraglia incandescente, trasformando la galleria in un rogo, ustionando e intossicando alcuni vigili del fuoco. 

Questi i nomi delle persone decedute e le città di provenienza: Biagio Bonifacio (capotreno, Acquedolci), Franco Cardile (finanziere, Messina), Filadelfio Di Leo (macchinista, Acquedolci), Francesco Di Salvo (messaggero postale, Palermo), Claudio Fisauli (Randazzo), Pasquale Pugliatti (macchinista, Messina), Salvo Santamaria (studente e atleta, Messina), Antonino Saglimbeni (macchinista, Letojanni). 

La manifestazione è stata organizzata dall’esperto del Sindaco prof. Gaetano Mercadante, il quale ha curato nei mesi scorsi la rimozione della  lapide commemorativa posta all’imbocco della galleria ferroviaria ora dismessa, realizzata nel 1969 dai cittadini di S. Antonio. Questa vecchia lapide, danneggiata dai vandali, è stata restaurata ed incastonata in un nuova lapide che ricorda il tragico evento, riportando anche i nomi dei caduti. Altresì è stata allestita una bellissima mostra con le pagine dei quotidiani locali dell’epoca, la Gazzetta del Sud, la Tribuna del Mezzogiorno e il Giornale di Sicilia, che con i corrispondenti locali  Gaglio, Fuduli e Cilona, e gli inviati speciali raccontarono il disastro per diversi giorni fino ai funerali delle vittime. Sono state esposte anche delle foto inedite fornite da un cittadino. Altresì è stato proiettato a ciclo continuo l’unico filmato Rai rintracciato fin’ora, nell’edizione riproposta dal TG2 in occasione del disastro ferroviario di Rometta. Ricordiamo personalmente che il Telegiornale unico dell’epoca trasmise diversi servizi in merito. In un angolo è stata allestita una mostra di oggetti ferroviari dell’epoca, provenienti dal Museo Cassata.

La manifestazione ha visto gli interventi di  Gaetano Mercadante, del Vice Sindaco Filippo Sottile e dell’Assessore Antonio Raimondo, presenti anche gli Assessori Angelita Pino e Paride Pino. Nutrita la presenza di tanti superstiti e testimoni dell’epoca, soccorritori e forze dell’ordine. Non consistente la partecipazione dei cittadini, che ancora una volta hanno mostrato scarsa attenzione per le vicende storiche della propria città.  

“In quella circostanza, che segnò una triste pagina della storia della Città del Longano, – si legge nella nota da Palazzo Longano emessa nei giorni precedenti per anticipare l’iniziativa – oltre a numerosi feriti perirono ben otto persone e la cittadinanza, che si mobilitò nei soccorsi con il prezioso supporto di tutte le Istituzioni del Territorio, fu insignita della medaglia d’argento che ancor oggi ne fregia il Gonfalone. Oggi, dopo cinquanta anni dal triste evento, nella consapevolezza del valore dell’impegno di ciascuno per la sicurezza della Collettività, è giusto e doveroso ricordare le vittime della tragedia ma anche e soprattutto i soccoritori ed i benefattori, simbolo della forza solidale che emerge nelle sfide più dure portando conforto se non salvezza a chi ne ha bisogno”.

Dopo il “Silenzio” suonato da Nino Grasso alla tromba c’è stato un momento di preghiera con il Vicario foraneo padre Giuseppe Currò che ha benedetto la lapide.

Questa manifestazione va ad integrare le altre due legate a questo anniversario, svoltesi nel mese di giugno. La prima si è svolta ad Acquedolci, dove la locale Pro Loco, presieduta da Ciro Artale ha organizzato una cerimonia in ricordo della tragedia con la deposizione di una corona di fronte alla targa ricordo collocata alcuni anni fa nella stazione di Acquedolci. La seconda nella stazione di Messina dove è stata scoperta una targa commemorativa.

- di Marcello Crinò -

19 ottobre 2019

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