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  KUWAIT PETROLEUM ITALIA S.P.A.

 Via Dell’oceano Indiano 13 00144 ROMA

 

 A S. E. SIGNOR PREFETTO DI MESSINA

Oggetto: Richiesta riapertura “Distributore Carburante” strada statale 113/dir località Rodia Comune di Messina                

8 Aprile 2018

E’ trascorso un anno dalla chiusura dell’impianto carburante sito sulla strada statale 113/dir Rodia Comune di Messina e i cittadini residenti nel lungo tratto della VI Municipalità compresi i villaggi collinari da Gesso a Faro Superiore e i villaggi rivieraschi da Orto Liuzzo fino all’Ospedale Papardo continuano a sottoscrivere petizioni per richiedere la riapertura del rifornimento segnato in oggetto. Accertato che, si verifica spesso che di notte e durante le ore diurne non possono usufruire di un rifornimento in caso di necessità ed emergenze. Tale impianto per l’ubicazione è stato sempre strategico e gestito con alta professionalità ed onestà in oltre 60anni di servizi dati ai residenti, automobilisti numerosi in transito ed ai villeggianti che nel periodo estivo superano i 20mila che affollano i nostri villaggi che si affacciano sul bellissimo mare tirrenico fronte Isole Eolie.

Si precisa che l’impianto sito a Rodia sulla strada statale 113/dir risulta a norma con un fronte strada superiore a metri lineari 60 che forse altri impianti non hanno. Mi corre l’obbligo aggiungere che il suddetto impianto a norma di tutte le leggi nazionali e regionali è stato anche munito di impianto “Fai da Te” con decreto regionale nell’anno 2000. Inoltre nell’anno 2015 l’impianto è stato ristrutturato totalmente interessando i serbatoi e la relativa tubazione per eliminare qualsiasi forma di inquinamento ed è stato installato un depuratore per la raccolta delle acque di prima pioggia. Pertanto l’impianto soddisfa tutte le norme ambientali. Chiedo agli Organi in indirizzo nella qualità di consigliere unitamente alla popolazione la riapertura del rifornimento anche in maniera selfizzata per garantire a tutti gli automobilisti un servizio indispensabile per un vivere civile.

Allego per facile consultazione una mappa del territorio interessato dalla quale si evince il concentramento degli impianti ed il vuoto esistente con la chiusura dell’impianto di Rodia.

                                        

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina.Il Teatro di Messina, oggi 6 aprile,  ha acceso i riflettori sull 'ultima produzione dell' artista messinese Ignazio Pandolfo, noto radiologo illustre medico, gia docente universitario e noto scrittore di gialli psicologici e punta l 'attenzione su una pittura colta che affonda le sue radici nella professione svolta dall' artista....si coglie il suo back ground  di medico specialista radiologo, nella precisione del tratto, nel  segno preciso e puntuale nel rappresentare la scena  pittorica, un narrato spesso inquietante, a volte perturbante, espressione dell' animo tormentato, altre volte apparente e gioioso  racconto dalle nuances  cromatiche che virano tra il rosso il nero ed il blu....rosso e nero...tra  eros e tanathon. Inoltre, ci coinvolge la cover  della mostra, la locandina, quel  manifesto che campeggia al vento di scirocco, sul corso Garibaldi: un deadline  tra morte e vita tra Essere e non essere,  tra il percepire e non potere  cogliere l' essenza delle cose, il mistero irrisolto della nostra esistenza che in altre opere si traduce in notturni meditabondi ed infiniti.

In conclusione, le opere di Ignazio Pandolfo  inducono ad una profonda riflessione sul senso della vita, quasi  di un Pandolfo cantastorie, tra brillanti cromie, di un mondo trafitto e quasimodianamente cantato, in pittura, come vasco Rossi nella sua più  famosa  canzone e come Quasimodo nella sua piu nota poesia 'Ed è subito sera' ....

Ognuno è  solo/ sul cuore della Terra /trafitto da un raggio di sole/ ed è  subito sera.

Ricordiamo dell'artista la mostra personale di successo, a Messina, presso la Galleria Il Gabbiano, oggi ARTE Cavour, con catalogo che recava i testi di Lucio Barbera e della scrivente.

Domani 7 aprile appuntamento ad Arte Cavour con la mostra di Aurelio Valentini.

- di Marcello Crinò -

Nel quartiere di Sant’Antonio, alla periferia di Barcellona, in prossimità della scuola elementare sorge il cosiddetto “Torrione saraceno”, nella zona chiamata proprio Piano Torrione. In realtà si tratta di una “Cuba” bizantina. La costruzione è stata identificata negli anni Novanta del XX secolo durante un rilevamento per conto della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina, la quale, dopo aver redatto la scheda descrittiva, in considerazione della sua importanza, nel 2014 ha posto il vincolo sia sul “Torrione” che sugli edifici rurali circostanti, realizzati intorno al XVIII secolo. E’ stato dichiarato di interesse storico, artistico ed architettonico particolarmente importante in quanto esempio significativo di architettura bizantina.

Immagine Cuba bizantina

Si tratta di un edificio a pianta quadrata, costruito verosimilmente intorno al X-XI secolo, i cui lati interni misurano m. 5,50 circa, con muri in pietrame dello spessore di cm. 95, parzialmente inglobato dagli edifici rurali. La copertura è realizzata con una cupola semisferica, esattamente una volta a vela, ottenuta dall’intersezione di una cupola semisferica con le quattro pareti della pianta quadrata inscritta nel cerchio di base, secondo un procedimento costruttivo tipico dell’architettura bizantina in uso sin dal IV secolo. E’ uno schema innovativo rispetto all’architettura romana, impiegato negli edifici a pianta centrale, che ha così liberato i costruttori dal dover utilizzare una base cilindrica, come nel Pantheon di Roma.

All’interno del “Torrione”, agli angoli della cupola sono visibili quattro anelli in ferro, ed un’altro è posto al centro. L’altezza attuale dell’edificio è di m. 5,20 circa, ma certamente una parte è interrata, in quanto le varie alluvioni nel corso dei secoli hanno progressivamente innalzato il livello del terreno. Lo prova il fatto che i fori pontai, utilizzati anticamente per mettere le travi in legno provvisorie durante la costruzione si trovano, a partire dalla quota attuale, a circa 40 centimetri dal pavimento. Poichè questi buchi andavano realizzati ogni m. 1,80 circa, abbiamo sottoterra almeno m. 1,40 di edificio. Da testimonianze orali di anziani che vivono nella zona si apprende che effettivamente l’antica quota del pavimento interno era più bassa dell’attuale. Questo comprova che il livello esterno del piano campagna si è innalzato, mentre all’interno, fino a tempo addietro (a memoria d’uomo) il livello era più basso. Attualmente la costruzione dispone di una porta d’ingresso e di una finestra. Il vano d’ingresso non è quello originale, infatti l’apertura è stata ricavata ampliando verso il basso una delle due finestre antiche, e ciò è riscontrabile osservando dall’interno, in quanto l’innalzamento della quota del terreno esterno ha chiuso l’antica porta. Quindi, nel momento in cui è stato necessario entrare nuovamente nell’edificio, utilizzato per tanto tempo come magazzino, si è pensato di ampliare verso il basso, fino alla quota del terreno, la finestra esistente, e di allargarla.

TORRIONE SARACENO CUBA FOTO M.C. 2003

Le caratteristiche dell’edificio, in particolare il fatto di non avere il tetto praticabile, e i cinque anelli nella cupola, hanno fatto pensare subito, piuttosto che ad una torre, ad una costruzione a carattere sacro, nella fattispecie ad una piccola chiesa bizantina, dove gli anelli venivano utilizzati per appendere le catene con le torce per illuminare l’ambiente.

 5 aprile 2018

È un incontro strano, imprevedibile, impensabile quando ancora non se n’è fatta un’interiore e piena esperienza teatrale. Eppure con costanza e puntualità si ripete ogni settimana. I ragazzi della “Associazione di Solidarietà Sociale Onlus Anch’io sindrome di Down”, ragazzi speciali, bravissimi e molto motivati, si incontrano nei locali del Teatro Vittorio Emanuele guidati da professionisti: La Compagnia Teatrale Ledimigi ed affiancati da un’intera classe dell’Istituto Liceale Archimede di Messina.- 5^ C - pronta a dare tutto di se in un progetto di alternanza scuola- lavoro, per giocare e cimentarsi insieme a fare teatro. Un gioco fatto con semplicità ed entusiasmo in cui i ragazzi all’ unisono si sperimentano in diverse parti con la forza ed il cuore di veri attori. Un vero e proprio lavoro per la serietà e la tenacia con cui si calano nel percorso che viene loro proposto.
Si tratta di un incontro iniziato già dal 2017 che ho fortemente voluto grazie alla generosità di un uomo eccezionale: Luca Nicolino, presidente ed anima dell’Associazione “I Buffoni di Corte” Onlus, Torino, che con generosità ed altruismo ci permette, con una sua opera teatrale, di realizzare uno spettacolo teatrale molto interessante .Gli incontri avvengono nei locali del Teatro Vittorio Emanuele avvalendoci del supporto morale e professionale di Mimmo Giuliano, direttore artistico e prezioso amico che ha già seguito i ragazzi in diverse ed apprezzate rappresentazioni sceniche.

Quest’anno la formula originaria si è modificata, sviluppandosi in un anomalo ed interessante laboratorio teatrale che si prefigge però, al termine dei lavori, di gratificare i ragazzi nel dare loro la possibilità di esibirsi in una manifestazione teatrale dove il ballo, inteso come stimolazione e coordinazione del corpo, ha importanza. Le fila di tutto ciò sono tenute anche dalle bravissime Emanuela Giuliano regista e Roberta Ruggeri coreografa.

Un percorso certamente formativo ma in maniera altrettanto profonda per chi li guida. I risultati si stanno mostrando, infatti, sorprendenti, sotto diversi punti di vista. Un’esperienza del genere accentua la piccolezza della mente e dei suoi pregiudizi nel rapportarsi a realtà culturali ed umane che non si conoscono bene. Il primo limite con cui bisogna fare i conti è la scarsa attitudine, e purtroppo, abitudine del non riconoscimento della libertà e della disinibizione, qualità queste che invece i ragazzi sono riusciti a mantenere integre. Una libertà fisica e di pensiero che tal volta sciocca per la semplicità e la naturalezza con cui viene spiattellata in faccia.

Superata questa prima tappa ci si incontra con i pregiudizi che bisogna tener conto di avere anche inconsapevolmente. Pregiudizi “buonisti” ma proprio per questo più pericolosi. La più grande discriminazione è, infatti, la credenza che in quanto ragazzi con Sindrome di Down siano necessariamente “ ini “: Bellini, carini, dolcini, tenerini, etc “. Niente affatto. Sono dolci quando è necessario, affettuosi quando lo meritiamo, bellini quando non sono nervosi. E poi sono divertenti, ironici, taglienti, spiazzanti. Sanno perfettamente difendersi da sé, senza bisogno di nessun “-ino”.

Al momento ci si è ad una stazione importante del progetto, quella prettamente preparatoria. Nel mio ruolo di Presidente della Onlus sono particolarmente soddisfatto di questa esperienza comprendendo bene che i ragazzi insegnano tanto offrendoci prospettive imprevedibili che lasciano a volte sbalorditi: come la naturalezza con cui rendono semplici alcuni interpretazioni che in un primo momento possano sembrare complessi. Ed è proprio qui lo scambio, il contatto. Il momento dello stupore che permette, nella ricerca di qualsiasi arte di rinnovarsi, generando ancora arte e stupore.

Il 1° Giugno uno spettacolo teatrale al Vittorio Emanuele chiuderà questo gioco «serio al pari di un lavoro», riproponendo in vesti diverse emozioni diversi. Allora, quando a chiusura del sipario i ragazzi felici gioiranno per aver conquistato il palco ed il pubblico si emozionerà intimamente sino alle lacrime senza capirne profondamente il perché, io mi godrò un momento tutto mio e solamente mio, bellissimo in quanto sofferto.

 

- di Gennaro Galdi *

Roma. Sarà L’Alba del Terzo Millennio, associazione culturale con a capo Sara Iannone, che con il critico letterario e d’arte la prof Maria Teresa Prestigiacomo,   presenterà il libro, un romanzo d’amore, di Nicole Rose, Passione d ‘Amore, il 17 maggio alle ore 18 nella splendida cornice della Villa Mercadante. La Villa, vestita di fiori e di rose rosse, pertanto, si prepara ad accogliere questo straordinario evento del salotto d’autore di Sara Iannone, nel quartiere chic della Capitale, ai Parioli, a due passi da Via Veneto, con inviti, naturalmente, esclusivi. Nicole Rose, scrittrice tedesca, trae ispirazione per i suoi romanzi, dalle isole Mauritius e soprattutto, come gli antichi viaggiatore del millesettecento, dalla Sicilia. Dopo la premiére di presentazione del libro Passione d’amore, a Taormina, a Villa Garbo, ex villa Hauser, ( dove Greta Garbo soggiornava, laddove Andrè Gide , Truman Capote e Tennessee Williams scrissero capitoli significativi dei loro romanzi, come pure Peyrefitte, acquerellista e scrittore), Nicole consegue il prestigioso Grand Prix, nel quartiere di Saint Germain de Près, al noto Café de Flore , tempio sacro della Letteratura internazionale, per mano della presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, il critico Maria Teresa Prestigiacomo. Il 17 maggio il curriculum letterario di Nicole Rose si arricchirà di un’altra memoria storica: la scrittrice Nicole Rose, dopo le presentazioni in Germania, a Francoforte, in Cina, in Canada , con notevole successo, approda a Roma Capitale, con un evento che lascerà il segno e che sarà per la stampa un vero e proprio colpo grosso, sia per la storia intrigante, misteriosa ed accattivante, sia per la stesura letteraria del romanzo, che si avvale di una efficace traduzione in Lingua Italiana, sia per Nicole Rose, un vero e proprio personaggio, per il suo fascino ricco di mistero, per la sua bellezza particolare che si pregia di una acconciatura degna delle stampe piu’ belle del Settecento veneziano, un’acconciatura “altissima” e charmante che ricorda le damine settecentesche, corpo esile e slanciato, pelle chiarissima, occhi verdi e vita stretta, una linea perfetta da tedesca.

Musica ad hoc, fotografo professionale personale, cocktail aperitivo italiano e vino pregiato e sicuramente come al solito, 50 rose rosse, com’è abitudine donare da parte della scrittrice a tutti i presenti ( uomini e donne) allieteranno la serata di Roma del 17 maggio, soirée che si fregia della presentazione da parte della nota associazione già citata , con a capo Sara Iannone che organizza l’evento, che ha anche il patrocinio dell’ Accademia Euromediterranea delle Arti (che opera a Parigi, Bruxelles, Berlino, Dusseldorf, Firenze, Roma, Taormina, Catania, Città del Vaticano, con notevole successo). Autorevoli critici hanno scritto per la scrittrice di Francoforte che trae ispirazione, come Truman Capote e Williams, dalla nostra Sicilia, per i suoi romanzi che riscuotono successo in tutto il mondo. Un caso letterario isolato, per un romanzo d’amore tra eros e thanatos, di notevole successo, tradotto in francese, inglese, italiano, cinese…

Una serata indimenticabile si profilerà a Roma con l’attrice e scrittrice Maria Monse’ , con l’avv. Nuccetelli, ed il dr D’Orazio e la pittrice Doina Botez e, probabilmente con Camilla Nata, Ricki Tognazzi e Simona Izzo, habitués dei salotti di Sara Iannone, come il Principe Ferrajoli, una kermesse mondana ma pregnante di cultura e Letteratura, con Nicole Rose, protagonista indiscussa con il suo romanzo Passione d’Amore, a Roma.



Oggetto: Invito a partecipare alla Conferenza Stampa, presso l’aula dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti - Piazza Salvatore Pugliatti, 1 - Università di Messina - 6 aprile ore 11:45


Venerdì 6 aprile alle ore 11:45 nell’Aula dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti dell’Ateneo di Messina, in Piazza Pugliatti n. 1, si terrà la Conferenza Stampa sul Forum “La Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale”, che avrà luogo sabato 7 aprile nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina. In tale contesto sarà presentato il primo numero di “Esperienze Mediterranee”, organo di riferimento del qualificato gruppo di studio e di ricerca per la costituenda Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale (www.experiences.it).
La Macroregione è uno strumento comunitario approvato dalla Comunità Europea nato con lo scopo di favorire la partecipazione al processo decisionale non solo degli stati ma anche delle regioni, degli enti locali e della società civile in aree circoscritte dello spazio europeo.
Gli interventi concordati in ambito Macroregionale possono essere sostenuti dai fondi strutturali e da investimenti europei per affrontare le sfide comuni relative ad una determinata area geografica. Le regioni di una determinata macroregione possono appartenere a stati dell’Unione Europea ed anche a stati extra UE.
Macroregioni già costituite
Nel 2009 venne istituita la prima macroregione denominata Mar Baltico (EUSBSR), nel 2010 la macroregione del Danubio, nel 2014 la macroregione Adriatico-Ionica ed infine nel 2015 la macroregione Alpina.
▪ La strategia UE per la Macroregione del Mar Baltico (EUSBSR) è stata adottata dal Consiglio Europeo nel 2009 e raggruppa regioni di otto Stati membri (Svezia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania e Polonia), uniti dalla comune necessità di affrontare sfide specifiche attinenti alla regione, con un’attenzione particolare per la situazione ambientale del Mar Baltico. La strategia, oltre ad essere aperta alla cooperazione con i Paesi vicini extra-UE (Russia e Norvegia), si suddivide in tre obiettivi principali: salvaguardare il mare, potenziare le infrastrutture per migliorare i collegamenti all’interno della macroregione e accrescere il benessere dei cittadini anche combattendo la criminalità organizzata.
▪ La strategia UE per la Macroregione del Danubio (EUSDR), adottata nel 2011, raccoglie regioni di nove Stati membri dell’UE (Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Bulgaria, Romania e Croazia) e di cinque Stati extra-UE (Serbia, Bosnia-Erzegovina,Forum La Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale 2 Montenegro, Ucraina e Moldavia) attorno al comune obiettivo di trovare una risposta congiunta alle numerose sfide che interessano una macro-regione che si estende dalla Foresta Nera al Mar Nero, e che conta più di 100 milioni di abitanti.
▪ La strategia UE per la Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR) istituita nel 2014, coinvolge regioni di 8 Stati di cui 4 membri UE (Italia, Slovenia, Croazia, Grecia) e 4 extra-UE (Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia). La Strategia elaborata dalla Commissione europea e dai governi degli otto paesi che vi prendono parte promuove una crescita sostenibile in termini economici e sociali della Macroregione Adriatico-Ionica, supportando al contempo il processo di integrazione dei paesi balcanici dell’area. La Strategia riguarda principalmente le opportunità dell’economia marittima: trasporti mare – terra, protezione dell’ambiente marino, turismo sostenibile e connettività in campo energetico.
▪ La strategia UE per la Macroregione alpina (EUSALP) è stata adottata dal Consiglio Europeo nel 2015, coinvolge le regioni di 5 Stati membri UE: Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. I membri non appartenenti all'UE sono: Liechtenstein e Svizzera. Interessa quattro ambiti di intervento relativi a crescita economica e innovazione, connettività e mobilità, ambiente ed energia.
Sull’esperienza di queste quattro macroregioni è nata l’idea di proporre la costituzione della Macroregione Mediterranea Centro-Occidentale.
Delle macroregioni del Mediterraneo si parla da anni; infatti, tra gli altri documenti è significativa la “Relazione sull'evoluzione delle strategie macroregionali dell'UE: pratiche attuali e prospettive future, in particolare nel Mediterraneo” predisposta dalla Commissione per lo sviluppo regionale discussa dal Parlamento Europeo durante la seduta 27/06/2012 (A7-0219/2012) e approvata il 3 luglio 2012 (GU C 349 E del 29.11.2013, pag. 1).
In tale documento, tra l’altro, si auspica l’istituzione, dopo di quella adriatico-ionica, di due nuove strategie macroregionali mediterranee, occidentale e orientale, che insieme alla Adriatico-Ionica dovrebbero consentire di condurre una politica comune per tutto il bacino del Mediterraneo, in sinergia con le priorità definite dalle organizzazioni regionali e internazionali, in particolare quelle definite dall'Unione per il Mediterraneo, e di applicare le migliori pratiche in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi della strategia dell'Unione Europea per una crescita economica intelligente e sostenibile.
Interverranno alla conferenza stampa:
Cosimo Inferrera, Accademico emerito, già Patologo Unime
Giovanni Saccà, Responsabile Settori Studi e Trasporti Ferroviari C.A.F.I.
Sergio Bertolami, Architetto ed editore di “Esperienze Mediterranee”
Giuseppe Vermiglio, già Ordinario di Diritto della navigazione, CUST Euromed, Unime
Bruno Sergi, Professore di Economia Internazionale all'Umiversità di Messina, docente di "The economics of emerging marktes" alla Harvard University, direttore scientifico dell'ICEMIR a Mosca

- di Giuseppe Rando - 

Intanto, mi scuso con gli amici per la papera … geografica in cui sono incorso l’altro ieri, per distrazione indotta, nel corso della trasmissione del fortunato programma “L’altra Messina”.

Però, l’esperienza televisiva è stata certamente gradevole: conduttori competenti e suadenti, agguerriti ricercatori e ricercatrici del CNR con il loro valente direttore, un eccezionale storico (e divulgatore) di cose locali.

Dato il taglio ottimistico della trasmissione (che vuole mostrare il lato positivo e propositivo della città), l’intento - dell’architetto Principato, del collega Piero Chillé, del sottoscritto, e di Tremedia - era quello di comunicare al grosso pubblico, i risultati concreti e oggettivi conseguiti dall’Associazione “Cento messinesi per Messina 2008” e dall’Associazione “Salviamo Casa Pascoli” per rilanciare, a Messina, anche a fini turistico-pubblicitari, la figura di uno dei più grandi poeti del Novecento, Giovanni Pascoli, che vi trascorse, com’è noto, «i cinque anni migliori, più operosi, più lieti, più raccolti, più raggianti di visioni, più sonanti d'armonie» della sua vita.

Ma, tolto qualche felice spunto del sagace conduttore e un veloce riferimento dell’architetto Nino Principato alla mia edizione, presso EDAS, di “Poesie e prose della stagione messinese” di Giovanni Pascoli, non mi pare che abbiamo saputo trovare il modo di comunicare adeguatamente al vasto pubblico – in televisione, il tempo è davvero tiranno – i risultati finora conseguiti. Risultati non clamorosi, invero, ma nemmeno sparuti, ove si consideri che:

a) si è fondato, presso l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, il “Centro Studi Pascoliani”, col supporto decisivo del preside Gianfranco Rosso, del giudice Giuseppe Minutoli e del giornalista della «Gazzetta del Sud» Nuccio Anselmo;

 b) si è intitolata a Giovanni Pascoli la Biblioteca della ex-Provincia di Messina;

c) si è perorata e ottenuta la concessione al poeta romagnolo della cittadinanza onoraria della nostra città;

d) si è affissa una lapide commemorativa accanto al portone di Palazzo Sturiale in via Risorgimento e si sono poste le basi per l’acquisto – da parte della regione - dell’appartamento dello stesso Palazzo (restaurato), in cui il poeta abitò, con la sorella Maria;

e) si è creato un itinerario pascoliano a Messina, insieme con un primo progetto di collegamento delle città pascoliane in Italia;

f) si è propiziato il gemellaggio di Messina con San Mauro Pascoli.

Quanto dire, ad ogni modo, che ci sono, anche in questa bella e sventurata città, letterati e intellettuali non parolai, che cercano di contribuire allo sviluppo del territorio (e che magari sanno conseguire risultati di eccellenza nel loro settore disciplinare). Senza le fanfare accademiche, senza le vanterie dei mediocri e senza i «làstimi» dei pessimisti inguaribili, giusta lo slogan della trasmissione.

 

     - di   Maria Teresa Prestigiacomo -

 

Giarre, Ct e Palermo. La Sicilia del vino piace e interessa sempre di più soprattutto il Canada, un mercato fondamentale per l'export italiano, ma molto selettivo e difficile. Proprio per queste ragioni la visita in Sicilia di due rappresentanti del Monopolio Canadese in Québec Saq è stata accolta da Assovini con grande entusiasmo. L'obiettivo del viaggio era degustare i nuovi vini siciliani per eventualmente listarne alcuni facendoli entrare così nell'assortimento del Monopolio. Per facilitare il compito dei rappresentanti Saq, Assovini Sicilia ha organizzato due tasting, uno a Giarre (Catania) dove sono stati raccolti i campioni dei vini provenienti dalla Sicilia Orientale e l'altro a Palermo per quelli in arrivo dalla Sicilia Occidentale. Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Canada e all'impegno di una sua rappresentante, Ruggiera Sarcina, tutte le 86 aziende socie di Assovini hanno potuto presentare al massimo tre referenze fra bianchi e rossi.

«Il nostro obiettivo è sempre stata la valorizzazione del vino siciliano nel mondo», ha spiegato Giuseppe Longo, Direttore di Assovini.«Con questa visita anche il mercato canadese ha dimostrato di aver apprezzato e compreso la crescita qualitativa che abbiamo registrato nel corso di questi anni. Inoltre i nostri vini sono l'espressione di un patrimonio incredibile, unico al mondo, che va dagli alberelli di Pantelleria ai vigneti che si arrampicano verso la vetta dell'Etna. Per esaltare questo immenso patrimonio Assovini ha sostenuto un importante lavoro di zonazione che, insieme ai progetti sulla sostenibilità ambientale, come vediamo anche grazie all'interesse canadese, stanno dando loro frutti».

Per la Sicilia si è trattata di un'occasione davvero importante; l'attenzione che il Canada ha rivolto al continente vinicolo siciliano dimostra la costante crescita qualitativa dell'isola. Il Québec, in particolare, si rivela come uno dei più grandi conoscitori del vino italiano, seguito da Ontario, Alberta e British Columbia. Secondo gli ultimi dati Ismea, con 4,1 milioni di ettolitri il Canada rappresenta il sesto mercato al mondo per importazione di vino italiano; nel 2018, inoltre, sarebbe prevista un'ulteriore crescita di 10 punti in percentuale. L'Italia sarebbe il primo Paese esportatore in volumi con 730.000 ettolitri di vino e il terzo per ricavi che, nel 2016, si sono attestati a 330 milioni di euro.

 

 

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