- di Marcello Crinò -
Nel quartiere di Sant’Antonio, alla periferia di Barcellona, in prossimità della scuola elementare sorge il cosiddetto “Torrione saraceno”, nella zona chiamata proprio Piano Torrione. In realtà si tratta di una “Cuba” bizantina. La costruzione è stata identificata negli anni Novanta del XX secolo durante un rilevamento per conto della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina, la quale, dopo aver redatto la scheda descrittiva, in considerazione della sua importanza, nel 2014 ha posto il vincolo sia sul “Torrione” che sugli edifici rurali circostanti, realizzati intorno al XVIII secolo. E’ stato dichiarato di interesse storico, artistico ed architettonico particolarmente importante in quanto esempio significativo di architettura bizantina.
Si tratta di un edificio a pianta quadrata, costruito verosimilmente intorno al X-XI secolo, i cui lati interni misurano m. 5,50 circa, con muri in pietrame dello spessore di cm. 95, parzialmente inglobato dagli edifici rurali. La copertura è realizzata con una cupola semisferica, esattamente una volta a vela, ottenuta dall’intersezione di una cupola semisferica con le quattro pareti della pianta quadrata inscritta nel cerchio di base, secondo un procedimento costruttivo tipico dell’architettura bizantina in uso sin dal IV secolo. E’ uno schema innovativo rispetto all’architettura romana, impiegato negli edifici a pianta centrale, che ha così liberato i costruttori dal dover utilizzare una base cilindrica, come nel Pantheon di Roma.
All’interno del “Torrione”, agli angoli della cupola sono visibili quattro anelli in ferro, ed un’altro è posto al centro. L’altezza attuale dell’edificio è di m. 5,20 circa, ma certamente una parte è interrata, in quanto le varie alluvioni nel corso dei secoli hanno progressivamente innalzato il livello del terreno. Lo prova il fatto che i fori pontai, utilizzati anticamente per mettere le travi in legno provvisorie durante la costruzione si trovano, a partire dalla quota attuale, a circa 40 centimetri dal pavimento. Poichè questi buchi andavano realizzati ogni m. 1,80 circa, abbiamo sottoterra almeno m. 1,40 di edificio. Da testimonianze orali di anziani che vivono nella zona si apprende che effettivamente l’antica quota del pavimento interno era più bassa dell’attuale. Questo comprova che il livello esterno del piano campagna si è innalzato, mentre all’interno, fino a tempo addietro (a memoria d’uomo) il livello era più basso. Attualmente la costruzione dispone di una porta d’ingresso e di una finestra. Il vano d’ingresso non è quello originale, infatti l’apertura è stata ricavata ampliando verso il basso una delle due finestre antiche, e ciò è riscontrabile osservando dall’interno, in quanto l’innalzamento della quota del terreno esterno ha chiuso l’antica porta. Quindi, nel momento in cui è stato necessario entrare nuovamente nell’edificio, utilizzato per tanto tempo come magazzino, si è pensato di ampliare verso il basso, fino alla quota del terreno, la finestra esistente, e di allargarla.
Le caratteristiche dell’edificio, in particolare il fatto di non avere il tetto praticabile, e i cinque anelli nella cupola, hanno fatto pensare subito, piuttosto che ad una torre, ad una costruzione a carattere sacro, nella fattispecie ad una piccola chiesa bizantina, dove gli anelli venivano utilizzati per appendere le catene con le torce per illuminare l’ambiente.
5 aprile 2018