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- di Giuseppe Messina -

   Grazie al giovane amico Antonio Previti che, come me, fa parte dell’Associazione Teatrale “Testuggine” presieduta dal regista Salvatore Cilona sono stato invitato a registrare un’intervista per il programma “Milleunastoria” di “Tcf – Tv” (il canale televisivo “Telecineforum” di Messina) che va in onda di mercoledì alle ore 21,00 e in replica alle ore 21,30 (la puntata è disponibile in streaming sul sito www.tcftv.it). Questo amico, dopo essere stato in visita all’“Oikos Museion” ovvero la mia casa museo di Barcellona Pozzo di Gotto, ha creduto opportuno mettermi in contatto con la redazione e con Daniela Orlando in particolare, la conduttrice del suddetto programma culturale in cui sono invitati artisti, letterati e uomini di cultura più in generale. Il tema della puntata registrata è stato “Il concetto di arte e la creazione della bellezza” ispirato all’opera di Thomas Mann “Morte a Venezia” di cui la conduttrice ha letto un brano per fare un parallelo con un pezzo tratto dal mio romanzo “Pagine superstiti e drammi di casta” scritto alcuni decenni fa, un passo che mi piace riportare qui di seguito a cui ho dato il titolo “ La scintilla creatrice dell’opera d’arte”:

   “Il mio sguardo si è posato sulle tante meraviglie del mondo dove mi sono soffermato incantato, ma non c’è stato niente che abbia causato in me quella stessa straordinaria scintilla dell’ispirazione di quando mi lascio vincere dalle cose, dalle opere, dal paesaggio, dagli eventi e dai drammi della Sicilia. Qui tutto m’ispira. Ho la possibilità di scegliere. Dipende dall’occasione o dalla convenienza. La scintilla diventa fiamma di un’idea che può prendere corpo sopra una tela, in una pietra, nel risultato di una fusione in bronzo, nei versi di una poesia, di un poema, in un’opera teatrale, in un romanzo oppure in un articolo di giornale o altro.

Così è concepita un’opera d’arte: il risultato del bisogno di creare da una scintilla, dall’idea compendio d’esperienza.

   Chi crea l’opera d’arte è come una donna gravida che è costretta a partorire e, così, lascia ai posteri, la chiarificazione del suo pensiero. Questo hanno fatto quelli che sono venuti prima di noi, spesso inutilmente (per i tanti indifferenti).

   Comunque, quando saremo vecchi, quando avremo poco da guardare innanzi, costretti a guardare indietro, vorremmo correggere gli errori commessi, ma deboli e senza più tempo, nel sentire il fiato della morte, inseguitrice spietata, il pentimento ci assalirà.

   Allora non potremo che raccontare ai nostri nipoti distratti, la magnificenza “inutile”, la bellezza lussureggiante, ignorata, della nostra meravigliosa Sicilia.

   Quando saremo vecchi, quando il pentimento ci renderà saggi apprezzeremo ciò che abbiamo perso durante la corsa sfiancante che nulla ci ha fatto gustare.

   Eppure sapevamo: sul nostro mare passarono la storia più grande, il mito, gli dèi, gli eroi, però, falsi semidei, noi che giammai ammettemmo di essere arroganti, li abbiamo disprezzati rimanendo giocati.

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   E si, “Sul nostro mare passò la storia più grande”, in un’isola come tante, ma con il

privilegio di essere al centro del Mediterraneo, il mare tra le antiche terre, tra le antiche civiltà. I nostri antenati lasciarono segni importanti, segni per cui ci è permesso scrivere la loro e la nostra storia, ci è consentito individuare le nostre radici. Quei segni sono l’immenso patrimonio, il capitale che gli isolani non hanno saputo divulgare per trarne ricchezza culturale per tutti, per un florido futuro. È da tenere sempre presente che le bellezze artistiche, monumentali e i beni che arricchiscono la cultura universale lasciateci dagli antichi popoli che hanno a turno invaso la Sicilia sono la ricompensa per le sofferenze inferte ai siciliani. Dobbiamo difendere questi beni perché essi sono costati un prezzo molto alto. Ma tra le ricchezze, specchio di tanta cultura, sono moltissime le meraviglie naturali dimenticate o deturpate non soltanto dalle intemperie, ma soprattutto dalla colpevole incuria degli uomini ottusi che hanno amministrato l’isola. Occasioni sciupate nel tempo da chi è rimasto in attesa di un messia improbabile, magari straniero che distribuisse felicità e sollevasse gli uomini dalla propria, intima miseria dell’anima”.

   Questo mio intervento letto all’inizio della trasmissione, subito dopo la presentazione della conduttrice, è stato la base su cui si sono imbastite le varie domande a cui ho risposto. Dalle mie risposte non poteva non emergere lo scoraggiamento, la delusione ed il mio sentirmi tradito e anche cacciato via, a suo tempo, da chi non ha espletato il dovere nell’amministrare la Sicilia; cacciato via da una terra dove mancavano, come mancano tutt’ora, quei presupposti perché un giovane potesse realizzare i propri sogni e dare il contributo per la crescita di questa meravigliosa isola resa una pattumiera, ed un ricettacolo d’industrie inquinanti quando avremmo dovuto sfruttare le risorse naturali come il sole, il vento e le onde marine per la produzione di energia pulita.

   “Milleunastoria” è veramente un ottimo programma televisivo e bisogna complimentarsi con gli ideatori che permettono a personaggi importanti del territorio di esprimersi pubblicamente e così dare un contributo alla crescita culturale della società.

   Devo dire che mi sono trovato bene; grazie alla conduttrice Daniela Orlando ho potuto raccontare un po’ della mia storia d’artista impegnato socialmente, delle mie tante forme d’arte ed il mio impegno nel recupero della classicità che sta alla base della civiltà occidentale.

- di Gennaro Galdi -

Catania. Fervono i preparativi per la festa di Sant'Agata anzi ... è già festa che continuerà sino al 5 febbraio in strada, in cattedrale, nei Teatri di Catania, nelle Gallerie d’Arte e nella Galleria d’Arte di Via Vittorio Emanuele, di Angela Vasta,  sino al 6 febbraio, con un eccezionale allestimento, giusto tributo alla Santa. La mostra d'arte “Omaggio a Sant’Agata” ha avuto inizio il 28 gennaio, proprio la sera in cui la Candelora in processione, transitava, festosissima, dalla centralissima strada, antistante la Galleria d'arte che ha riunito, per l’occasione, numerosi artisti siciliani, con il critico d'arte prof. Maria Teresa Prestigiacomo: artisti di Messina, come la pittrice cui stanno a cuore i paesaggi dei Laghi di Ganzirri e di Capo Peloro: Angela  Alibrandi, e pittori d’eccelenza come la pittrice Carmen Crisafulli, amata per la sua arte, dallo scrittore Cesare Zavattini, la messinese d'adozione (ma milanese di nascita e premiata per la pittura, a Parigi con il Grand Prix Saint Germain de Prés 2017), Morena Meoni, pittrice e anche poetessa, laureata presso l'Accademia di Brera di Milano, massima istituzione per l' arte, nel mondo. Inoltre, nel team, presentato dalla stessa Prestigiacomo, figuravano i catanesi Angela Arcifa di Pedara, ritrattista dei nobili siciliani, come il Conte Molino della Torre, discendente dal Doge di Venezia Molin e Michele Patanè, abile pittore su carta papiro, pianta che nasce e cresce lungo le rive del fiume Ciane, a Siracusa, in Egitto  ma anche lungo il corso del fiume a Fiumefreddo, cittadina in cui vive ed opera, nel suo vasto laboratorio, l'artista stesso compositore musicista, poeta, cantautore e cantastorie.

Compiaciuta la titolare dell'elegante galleria, la dott.ssa Angela Vasta, con gli altri relatori dott.ssa Carmen Privitera, l'Ing. Ugo Tomaselli (presidente dell' Associazione Culturale ''Ideali giustizia e verità'' intitolata al Giudice Rosario Livatino) e il dott. Santo Privitera, storico delle tradizioni popolari che, con la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo,  critico e giornalista, presidente dell’Accademia Euromediterranea delle arti, hanno offerto un significativo contributo al prestigioso evento cui ha preso parte, per Acicastello (cittadina legata alla Santa, oltre che ai Malavoglia ed a Verga) il consigliere comunale Gisella Patane’.

Per il Comune di Catania, ha reso onore alla manifestazione l'assessore alle Politiche Scolastiche, dott.ssa Maria Ausilia Mastrandrea che, nel suo pregnante intervento, ha manifestato compiacimento, per l'ottimo esito dell' evento d'arte e cultura.

Il service é stato curato da Michele Patanè, il pittore che dipinge e stampa su carta papiro, da lui stesso creata; la regia comprendeva musiche legate al culto religioso e colonne sonore legate alla più famosa filmografia internazionale. La musica soft ha allietato la serata, unitamente alla proiezione di preziosissimi video-documentari della festa religiosa popolare (la terza, per importanza, nel mondo) e con un…dolce finale….di strudel e dolci tipici legati al periodo dei festeggiamenti.

Dal 28 gennaio al 6 febbraio, nella Galleria Vasta, ogni giorno un evento o quasi: il 29 gennaio si è parlato, infatti, dei gioielli di Sant'Agata…ed a seguire altre significative conferenze.

Al vernissage, erano presenti i poeti Angela Bono pluripremiata ai concorsi poetici, come Francesca Privitera, pittrice e poetessa che ha presentato una poesia, in cornice su cavalletto e drappo, omaggio a Sant’Agata. Erano anche  presenti pittori, come Santo Privitera, amato per la sua arte da Xante Battaglia, docente dell' Accademia di Brera di Milano e presenti con le loro significative e straordinarie opere d’eccellenza i seguenti pittori: Anna Rondine, Connie Sciacca, Ausilia Patane', mosaicista, Gaetana Barbagallo, Rita Castro, Maria Luisa Consoli, Antonino De Luca, Angelica Flores, Giuseppe Frezza, Marzia Grasso, Arturo Liccardi, Francesca Malavigna, Alfina Miceli, Daniela Paun, Antonino Privitera, Gaetano Rocca, Angela Vasta, Adriana Zambonelli e Carmen Massimino.Presente anche l’Avv Letizia Prestigiacomo, a supporto delle  relazioni internazionali dell’Accademia Euromediterranea delle Arti  

Ricordiamo a  dieci anni  dalla sua  scomparsa, il prof. Giuseppe Cavarra, Peppino per gli amici.  Un Uomo di grande cultura, un grande amico della nostra Associazione Culturale,  generoso e sempre disponibile. -

 L'Associazione Culturale Messinaweb.eu mai ti dimenticherà.

 

Nato a Lìmina il 7 agosto 1933, vive tra Messina e Nizza di Sicilia. Conseguita la maturità classica, ha frequentato l’Università degli Studi di Messina, dove con Giorgio Petrocchi si è laureato in letteratura italiana con una tesi su Iacopone da Todi. Ha iniziato la sua carriera di insegnante in Umbria; rientrato in Sicilia, ha insegnato nelle scuole messinesi fino al 1991, anno del suo collocamento a riposo. Si occupa dei dialetti e della cultura che ne è espressione fin dagli anni universitari, durante i quali ha cominciato a svolgere ricerche sotto la guida di Oronzo Parlangeli.

Quanto alle sue collaborazioni, suoi interventi e recensioni appaiono su periodici di varie località e riviste specializzate. Tra i periodici “La Gazzetta del Sud” e “Centonove” di Messina, “La Sicilia” di Catania, il “Giornale di Sicilia” di Palermo; tra le riviste “Pagine dal Sud” e “Annali del Centro di studi “F. Rossitto”” di Ragusa, “La Nuova Tribuna Letteraria” di Padova, “Ethnos” di Siracusa e “Stilos” di Catania.

Cavarra ha fondato a Limina il Premio di poesia dialettale “Bizzeffi”, di cui sono state celebrate sette edizioni. Ha fondato e diretto “Il Puntale”, periodico di cultura liminese, spentosi al secondo numero per ragioni indipendenti dalla sua volontà.

Figura tra i fondatori dell’Associazione Culturale “Pagnocco”, istituita a Messina nel 2004; è direttore scientifico della rassegna quadrimestrale di cultura e informazione “Pagnocco” ed è presidente della commissione giudicatrice del Concorso Letterario Nazionale “Messana”, riservato alla poesia edita e inedita sia in lingua che in dialetto.

Attualmente dirige per le Edizioni E.D.A.S. la collana di poesia e prosa contemporanea “Abralia”.

Da anni svolge attività di ricerca nel settore delle feste tradizionali insieme con Francesco Coglitore. La collaborazione ha prodotto i seguenti video: Il santo che corre (uno spaccato della festa di S. Filippo d’Agira a Limina); I viaggi (interpretazione di un momento di intensa spiritualità nell’ambito della festa dedicata a Fiumedinisi alla SS. Annunziata: il rito della processione penitenziale che si svolge la vigilia); U Quatrittu (ragguaglio su un particolare rito che si svolge annualmente a Saponara); U Muzzuni (articolato resoconto di un rito penitenziale che si svolge annualmente ad Alcara Li Fusi); I Giudei e i Babbaluti (immagini di due riti che si svolgono sui Nebrodi nel periodo pasquale: quello dei “Giudei” a S. Fratello e quello dei “Babbaluti” a S. Marco di Alunzio); La Lucia (una sacra rappresentazione sul martirio della santa siracusana a Savoca).

I suoi testi teatrali sono inediti tranne Il popolo e la storia e Arghennakron.

Un lungo sodalizio con Mario Rizzo all’interno del Gruppo di Ricerca “Argeno” – con sede a Nizza di Sicilia (ME) – ha fruttato lavori più volte presentati nei teatri e nelle piazze della Sicilia e all’estero: Arghennakron, All’anta, Sparramentu, Le sette strade, Fataciumi, Notte Santa, Passio, Al di là del mare, Lo Stretto questa gabbia.

La sua collaborazione con l’etnomusicologo Orazio Corsaro ha prodotto un recital, Donna in Sicilia, e un’opera lirica, Colapesce.

Dal 1984 scrive versi in lingua e in dialetto. La sua poesia in dialetto ha radici: autobiografiche ” […] diciamo subito che l’esito fondamentale della poesia dialettale di Cavarra- e per questo tutto peculiare e, per altro verso, perfino esemplare – è quello di un’ispirazione che riesce a saldare contenuti di tradizione popolaresca e forme lessicalmente demotiche ma sintatticamente ed eideticamente evolute; ovvero, invertendo l’ordine dei fattori il cui rapporto non cambia, a manipolare temi, anche mitologici, dunque dotti, e affidarli ad esiti letterariamente moderni in virtù della loro contemporaneizzazione e simultanea dialettizzazione. C’è di più: c’è che tanto più spicca tale risultato lirico, quanto più si pensa alla distanza tra materie a volte di antica leggendarietà e vasta letterarietà ed esiti formali affidati a un dialetto attinto da un’area ristretta come quella di Limina, suo paese d’origine” (Pietro Mazzamuto, Prefazione a Sdullìu, in corso di stampa); psicologiche: “Un mondo (quello di Cavarra) che sembra così lontano ed estraneo alla sequenza del vivere storico e così indifferente alle preoccupazioni quotidiane che non siano legate al difficile rapporto con gli elementi, un mondo nel quale solo l’ulivo, nume metafisico, diventa mirabile simbolo della resistenza a tutte le avversità” (Manlio Cortelazzo, Presentazione a Fantàsimi); “una scelta – la sua – non mistificante né tantomeno sperimentale o provocatoria, una scelta che si definisce consustanzialmente alla sua visione, che è soprattutto interiore… Una scrittura che non deriva dai sapienti criteri della strategia del bilinguismo, non soffre degli inevitabili attriti tra linguaggio nativo e linguaggio acquisito, non fa ricorso ai lessici asettici degli etnografi e dei dialettologi, perché la lingua di Cavarra c’era e c’è ancora, ma soprattutto c’è nella coscienza e nella memoria del suo dittatore, che l’ha vissuta e continua a viverla, vale a dire a foggiarla ininterrottamente dentro di sé, a modellarla secondo i suoi ritmi interiori” (Cosimo Cucinotta, Prefazione a Vamparizzi); – culturali: “Deve essere disperata la situazione d’un poeta che alla perdita del codice, alla moltiplicazione incontrollata dei canali, alle sovversioni del senso e dell’indifferenza, in una parola alla distruzione, al resoconto della distruzione (dello sdirregnu, proprio), non può contrapporre il resoconto di una creazione. E certo di lui, di un siffatto poeta (del buon poeta dialettale tout court, e forse anche di quello in lingua), parlano spesso questi versi: di lui, e dell’impassibilità e della crudeltà (per loro conto, poi, nella fattispecie, tanto verghiane) che venano la storia (la Storia)” (Sebastiano Grasso, Prefazione a Sdirregnu).

POESIA IN LINGUA

  • Suite per l’allodola, prefazione di Giuseppe Miligi, Pungitopo Editrice, Marina di Patti (ME)1984
  • La leggenda dell’uccello-gabbiano, Edizioni Akron, Furci Siculo (ME) 1999
  • Orcinusa, Edizioni Di Nicolò, Messina 2002

POESIA IN DIALETTO

  • Sdirregnu, prefazione di Sebastiano Grasso, Prova d’Autore, Catania 1992
  • Vamparizzi, prefazione di Cosimo Cucinotta, Edizioni Akron, Furci Siculo (ME) 1993
  • Palori, prefazione di Cosimo Cucinotta, Editorial Melvin, Caracas 1997
  • Fantàsimi, prefazione di Manlio Cortelazzo, Venilia Editrice, Montemerlo (PD) 1998
  • Carusanza, Prefazione di Sergio Spadaro, E.D.A.S., Messina 2004
  • Sdisamuri, prefazione di Vincenzo Fera (in corso di stampa)
  • Sdullìu, prefazione di Pietro Mazzamuto (in preparazione)

NARRATIVA

  • Da monte Kalfa a monte Avila, “Centonove”, Messina 199
  • Diarietto. Raccontini di vita ordinaria, Asis Onlus Editrice, Messina 2003
  • Cunti” dello Stretto. Racconti popolari messinesi, “Gazzetta del Sud”, Messina 2001
  • Olè. “Centonove”, Messina, 2002-2005

TEATRO

  • Il popolo e la storia. Momenti di storia siciliana, Edizioni “Il Fondaco”, Messina 1980
  • Arghennakron (in collaborazione con M. Rizzo), Edizioni Akron, Furci Siculo (ME)1991
  • Colapesce. Fiaba per ragazzi e per adulti (in corso di stampa)
  • Giufà. Sette sketch in un preambolo, sette quadri e tre riflessioni (in corso di stampa)

RICERCHE

  • Americanismi liminesi. Ricerca sul dialetto di Limina, Universitaria Editrice,Verona 1973
  • Cultura Popolare Liminese, Carbone Editore, Messina 1978; ristampa, Caracas 1979
  • La cultura strozzata. Cultura popolare messinese, Pungitopo Editrice, Marina di Patti (ME)1985
  • Pezzi di Vangelo. Proverbi popolari messinesi, Intilla Editore, Messina 1989
  • Argennum. Cultura della Valle d’ Agrò, Edizioni Akron, Furci Siculo (ME)1991
  • La vara di Fiumedinisi.Una festa che guarda all’ indietro, Edizioni Akron, Furci Siculo (ME) 1995
  • Charybdis. Poesia messinese in dialetto, Intilla Editore, Messina 1995
  • Le edicole votive della riviera ionica messinese (in AA. VV., Iconae Messanenses),Intilla Editore, Messina 1997
  • La leggenda di Colapesce, Intilla Editore, Messina 1998
  • La spiga nana. Cultura popolare liminese, Editorial Melvin, Caracas 2001
  • Lissa. Ansie e tensioni nella letteratura messinese del Novecento (in corso di stampa)
  • Tutto naso. Divagazioni demoantropologiche, linguistiche e letterarie (in preparazione)

OPERE (a cura di)

  • Giuseppe Nicola Saglimbeni (Bizzeffi), La lingua tra i denti, Edizioni del Paniere, Verona 1983
  • Vann’Antò (G. A. Di Giacomo), U vascidduzzu, All’ insegna del pesce d’ oro, Milano 1986
  • La parola in piazza, Edizioni Akron, Furci Siculo (ME) 1993
  • Vann’ Antò (G. A. Di Giacomo), Cagni e Millu, Pungitopo editrice, Marina di Patti (ME)1988
  • Filippo Antonino Lapi, Esperienza di vita, Intilla Editore, Messina 1990
  • Turiddu Bella, Le altre storie, U.S.E.F., Siracusa 1995
  • Concetto Marchesi, Battaglie, Venilia Editrice, Montemerlo (PD) 1996
  • Giovanni Peditto, Versi di Carachinu, Edizioni Akron, Furci Siculo (ME)1997

SAGGISTICA

  • L’ “altra storia”- Paladineria, in “Annuario dell’ Istituto Magistrale “Ainis””, Messina 1982
  • Cristianesimo popolare: analisi e problemi, in “Scritti in onore di Vittorio Di Paola”, Messina 1985
  • Il “popolare” di Vann’Antò, in “Almanacco del Vann’ Antò”, n° 2, All’ insegna del pesce d’ oro, Milano 1985
  • L’ impegno di Vann’ Antò negli anni Cinquanta, in U vascidduzzu, All’ insegna del pesce d’oro, Milano 1986
  • Cagni e Millu:due poemetti inediti di Vann’Antò, in “Vann’Antò. Atti del Convegno Regionale di studi”, Ragusa 1987
  • La condizione femminile nella cultura subalterna siciliana, in AA. VV., Essere donna, Intilla Editore, Messina 1988
  • Giuseppe La Farina interprete di Dante, in “Giuseppe La Farina. Atti del Convegno di Studi” (Messina. 21-22 luglio 1987), Pungitopo Editrice, Marina di Patti (ME)1989
  • La “presenza” di Piero Serboli, in “Almanaccu Sicilianu”, Editrice Pungitopo, Marina di Patti (ME) 1994
  • Letteratura e regione nel dibattito culturale italiano, “La Nuova Tribuna Letteraria”, 1° trimestre, Montemerlo (PD) 1996
  • Realtà e simbolo nella poesia di Salvatore di Pietro, in “Annali”, 11, Ragusa, aprile 2002
  • Angosce e conflitti in un video del nostro tempo: “Sanctus” di Francesco Coglitore,in “Èthnos”. Quaderni di etnologia, 2, Siracusa 2000
  • C’è vita e c’è morte, in “Almanaccu Sicilianu”, Pungitopo Editrice, Marina di Patti (ME) 2002
  • Rimedi contro la siccità, in “Èthnos”. Quaderni di etnologia, 3, Siracusa 2003
  • Distinguere per informare, in “Messenion d’oro”, 1, Messina 2002
  • La festa è prodotto storico, in “Messenion d’oro”, 1, Messina 2002
  • Stefano Bottari: gli anni della prima formazione, in “Pagnocco”, Gennaio – aprile 2003, Messina 2004
  • Cicciu Bumma. Note su Messina antiborbonica (in corso di stampa)

Hanno scritto di lui:

Giuseppe Amoroso, Salvatore Arcidiacono, Francesco Bonardelli, Vincenzo Bonaventura, Angela Caffo, Sebastiano Calabrò, Salvatore Camilleri, Manlio Cortelazzo, Anna Crisafulli Sartori, Cosimo Cucinotta, Patrizia Danzè, Sergio Di Giacomo, Salvatore Di Marco, Benedetto Di Pietro, Corrado Di Pietro, Carmelo Duro, Luigi Ferlazzo Natoli, Domenico Franciò, Andrea Genovese, Gigi Giacobbe, Rino Giacone, Giovanna Giordano, Mario Grasso, Sebastiano Grasso, Andrea Guastella, Giuseppe Iannello, Felice Irrera, Santi Lo Giudice, Franco Loi, Giovanni Lombardo, Anna Maimone, Marcello Mento, Pietro Mazzamuto, Giuseppe Miligi, Sergio Palumbo, Tino Parisi, Angela Pipitò, Antonio Piromalli, Pino Prestia, Giuseppe Puglisi, Gerhard Rohlfs, Sebastiano Saglimbeni, Emanuele Schembari, Santi Spadaro, Sergio Spadaro, Angelo Sterrantino, Nicola Terranova, Salvatore Tramontana, Salvatore C. Trovato, Javier Vidal

- Rosario Fodale -

 FIAMMA

Rosario Fodale e famiglia, con tutti i componenti

dell’Associazione Culturale MessinaWeb.eu

costernati, increduli e profondamente commossi

PARTECIPANO  AL DOLORE

di Graziella Borgia, di Pippo Nastasi e della  famiglia tutta,

nel ricordo e nel rimpianto della persona speciale che è venuta a mancare.

Si associano:

Alberto Fodale e famiglia

Daniela Fodale e famiglia

Totò Restivo e famiglia

Giovanni Giacobbe e famiglia.

Messina 03 febbraio 2018

 

Ha avuto inizio presso il Liceo Seguenza il progetto della Brigata Meccanizzata AOSTA “l’Esercito e gli studenti uniti nel tricolore”, messo in atto in sinergia con diversi Istituti Superiori della città, finalizzato alla promozione tra i giovani del valore dell’identità nazionale. Militari e studenti, hanno  partecipato nel cortile del Liceo alla cerimonia dell’alzabandiera intonando le note dell’inno nazionale, suonato dalla banda della Brigata AOSTA.

Grande entusiasmo e coinvolgimento dei numerosi studenti presenti che, insieme alla preside Lilia Leonardi e ai loro docenti, hanno unito le loro voci nell’Inno d’Italia esprimendo, con orgoglio, il senso di appartenenza al Paese e, indirettamente, al loro Liceo.  

L’evento, che verrà replicato nel prossimi giorni in altre scuole, è una delle molteplici iniziative che l’Esercito proporrà agli studenti in occasione del Centenario della Grande Guerra, per ricordare quei giovani di allora che dall’Isonzo alle Dolomiti, dal Carso al Piave fino al Monte Grappa, contribuirono in maniera determinante all’unità nazionale.

 

    Si è visto come la presenza araba in Sicilia ha influenzato notevolmente la cultura, gli usi e i costumi della popolazione siciliana. I riscontri storiografici pervenuti, sono però trascrizioni postume al periodo arabo o della tardiva presenza moresca e   riportate da storici arabi anch’essi o da Emiri come il generale   Al Nuwayri, (IX sec)   che menziona il passaggio dalla costa ionica alla tirrenica attraversando i colli del montalbanse. Nel  testo in lingua araba e tradotto anche in latino, (1154) di Muhammad ibn Muhammad ibn ‘Abd Allah ibnIdrīs al-Sabti detto anche   Edrisi nel suo famosissimo  Kitabnuzhat al-mushtaqfi'khtiraq al-'afaq;   descrive la Sicilia e riferendosi a Montalbano annota:  “La rocca di Montalbano, posta in mezzo ad alte montagne, è aspra assai a salirvi e a scendere. Non ha pari per l’abbondanza del bestiame, del miele e d’ogni altro prodotto agrario”, e registra tra Randazzo e Montalbano una distanza di circa 20 miglia dove similari annotazioni vengono  riportate  nel 1061  da Goffredo Malaterra,( De rebus gestis …).

    Segni importanti del periodo arabo si ritrovano anche nel lessico tipico montalbanese oltre che siciliano. La produzione di miele come  la coltivazione della canna da zucchero e dei gelsi  la troviamo documentata da Edrisi e in altre fonti storiche arabe, come anche la captazione delle acque per irrigazione e la lavorazione della seta. Con l’espandersi delle colture intensive e quindi del benessere economico, si avvera un incremento demografico notevole, tanto  che Palermo è la città più popolata  della penisola italica, con 50.000 abitanti censiti, contro i 40.000 abitanti della degradata   Roma di qual tempo, e  i  20.000 di Milano ( EL Edrisi 1150).

Fine VII parte.

    

 

 

E’ stato difficile resistere all'appuntamento con i leader dei due storici gruppi etnici messinesi, Kunsertu e Truvatura, che si sono esibiti qualche giorno fa, eccezionalmente insieme sullo stesso palco, in una Chiesa di S. Maria Alemanna, stracolma di estimatori entusiasti, nell'ambito della Rassegna “Quadro Clinico – Stare bene con Arte” organizzata dal Team di MutualPass.

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il concerto "E facemu a vuluntà di Diu", tenuto da Enzo Caruso (Truvatura: voce, chitarra) e Giacomo Farina (Kunsertu: organetto, tamburello), insieme ad Antonio Pizzi (violoncello) e Carmelo Saterno (percussioni), con la partecipazione di Filippo Cavallaro (voce), ha proposto un ricercato e raffinato repertorio della tradizione popolare isolana che affonda la radici negli anni ’70 del secolo scorso, quando, nel vivo fermento musicale di gruppi importanti come Nuova Compagnia di Canto Popolare e Musica Nova, rappresentati da nomi di tutto rispetto come Fausta Vetere, Peppe Barra, Eugenio Bennato per l’area partenopea e Taberna Milaensys, Rosa Balistreri e Otello Profazio per l’area dello Stretto, nascevano a Messina i Kunsertu e i Truvatura.

I testi e le musiche, estratti dal repertorio dei due gruppi di origine, ma anche riferiti ad interpretazioni di altri artisti,  hanno fatto riferimento alla "Forma Musicale" classica tradizionale (Tarantella, Romanza, Canzone, Siciliana...) che, riletta e reinterpretata, ha rappresentato il punto di partenza per una "produzione musicale" originale e attenta al contesto storico-culturale da cui trae ispirazione.

Dal 1200 con “Meravigliosamente” di Jacopo da Lentini, della Scuola Poetica Siciliana, ai canti delle rivolte del ’48 e del ’60, passando per Malarazza, Guvernu ‘Taliano, Tirichitolla e Jana, il pubblico è stato coinvolto, in un crescendo di ritmi e sonorità, dai temi più cari al popolo Siciliano, da sempre spettatore e protagonista del passaggio di tante dominazioni che ne hanno segnato il carattere e la storia.

Si effettua bioimpedenziometria, utilizzando uno dei migliori strumenti validato a livello mondiale (BIA Akern 101 New Edition), per la valutazione della composizione corporea e dello stato nutrizionale. Piano alimentare settimanale personalizzato. 

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Elaborazione di piani alimentari personalizzati per:
> Adolescenti ed in età pediatrica 
> Gravidanza, allattamento e menopausa
> Vegetariani o vegani
> Sportivi ed agonisti
> Sviluppo di percorsi dimagranti, trattamento dei grandi obesi e del sottopeso

Nutrizione Clinica in pazienti con:
> Diabete e iperinsulinemia
> Ovaio policistico
> Patologie della tiroide
> Celiachia ed intolleranza al glutine
> Patologie cardiovascolari, scompenso di colesterolo e trigliceridi
> Malassorbimento, anemie, stanchezza cronica
> Insufficienza renale e patologie epatiche (steatosi e cirrosi)
> Pazienti oncologici (in trattamento con radioterapia, chemioterapia o farmaci biologici, post intervento o in remissione)
> Malattie infiammatorie croniche intestinali (Rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn)
> Diverticolite e diverticolosi
> Allergie ed intolleranze alimentari, allergia al nichel sistemica
> Psoriasi
> Osteoporosi
> Disturbi gastro-intestinali (colite, gastrite, stitichezza, diarrea, reflusso …)

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